HOME NOTE UFFICIALI

 

 

Qual è la funzione del Partito?

 

Qual è la funzione del Partito? Orientare. Orienta a tutti i livelli, non governa a tutti i livelli. Crea la coscienza rivoluzionaria delle masse, è l’ingranaggio con le masse, educa le masse nelle idee del socialismo e nelle idee del comunismo, esorta le masse al lavoro, allo sforzo, a difendere la Rivoluzione.

Divulga le idee della Rivoluzione, pone attenzione,  controlla, vigila, informa, discute quello che va discusso, ma non ha le facoltà di togliere o mettere amministratori, di togliere o mettere funzionari […]

Con chi si deve essere più esigenti? Con il membro dell’organizzazione; come potremmo essere meno esigenti con il membro dell’organizzazione che con chi non lo è?

No, e no! È doppiamente colpevole il marxista, il membro dell’organizzazione che commette una mancanza. E si dev’essere inflessibili  con queste mancanze,  si deve esigere responsabilità in maniera che la gente veda che entrare in questa organizzazione non è un privilegio, un piacere, un regalo, un elargimento  di nessuna classe. No!

Che tutto il mondo sia cosciente che stare in questa organizzazione può significare un grande onore, ma significa sacrifico, più sacrificio, più lavoro che per gli altri, più abnegazione che per gli altri, meno privilegi di quelli degli altri!

 

Fidel, 26 marzo del 1962.

 

 

Il ruolo del Partito

 

 

Il ruolo del Partito, il suo ruolo essenziale come avanguardia della Rivoluzione, è far marciare avanti, lo sviluppo economico del paese, Far marciare avanti la produzione perchè la Rivoluzione si fa per questo, per soddisfare le necessità materiali e culturali del popolo. Per questo e per questo si fa la Rivoluzione, e non dobbiamo dimenticarcelo mai nemmeno un giorno (...)

E sempre,  sempre, come una questione essenziale, come una questione fondamentale, prima di tutto e al di sopra di tutto, il popolo prima di tutto e al disopra di tutto, i sentimenti e le opinioni del popolo lavoratore, le opinioni delle masse di lavoratori.

E noi, tutti gli uomini del Partito e tutti dirigenti della Rivoluzione, dobbiamo sempre tener presente questo principio.

 

Fidel, ottobre del 1964.

 

 

Il Partito non sostituisce l’amministrazione

 

 

Il Partito non sostituisce l’amministrazione pubblica, ma la aiuta, l’appoggia. Facilita lo sviluppo dei suoi quadri.

Il Partito non deve sostituire la funzione, nè dell’amministrazione, nè delle organizzazioni di massa.

È  molto importante avere ben chiare queste idee, perchè altrimenti si soppiantano e si anemizzano  queste organizzazioni.

E il Partito non amministra direttamente. È l’avanguardia, l’organizzazione che riunisce i migliori operai, i più rivoluzionari. La spina dorsale della Rivoluzione.

Se un segretario si dedica ad amministrare, a realizzare funzioni che corrispondono all’amministrazione, abbandona il Partito e i compiti che deve realizzate nel partito incessantemente.

E il compito più importante è la politica, non vi dimenticate di questo. L’esperienza Ce lo insegna da tutte le parti.

Il quadro politico è sempre all’erta, studiando, analizzando, spiegando.

Per questo c’è il Partito, occhio attento a tutti i problemi, lavorando  con le masse.

 

Fidel, febbraio del 1963

 

 

Il Partito è il cemento della Rivoluzione

 

 

Noi lottiamo per qualcosa, noi lottiamo per delle cose: lottiamo per un mattino, per un futuro, lottiamo per un mondo migliore, lottiamo per una società migliore, lottiamo per una vita perfetta per ogni uomo, per ogni donna, per ogni bambino, per ogni anziano, e c’è molto lavoro davanti a noi in tutti gli ordini, e anche nell’ordine politico.

Il nostro partito è il cemento della Rivoluzione, cioè è ciò che unisce, che agglutina...

 

Fidel, ottobre del 1964

 

Il Partito orienta, dirige,

stimola, appoggia

 

 

Dobbiamo rinforzare l’apparato politico. Il Partito non amministra. Orienta, dirige, stimola, appoggia, garantisce il compimento dei piani della direzione della Rivoluzione in ogni luogo. Dobbiamo rinforzare l’apparato amministrativo, rinforzare  le organizzazioni di massa. E soprattutto rinforzare il Partito [... ]

 

Fidel - Maggio del 1970.

 

Il nostro Partito è nato dall’unione

 

[…] "L’organizzazione d’avanguardia è fondamentale. Sapete che cosa dà sicurezza  alla Rivoluzione? Il Partito.

Sapete che cosa rende perenne la Rivoluzione? Il Partito.

Sapete che cosa dà futuro alla Rivoluzione, dà vita alla Rivoluzione, che cosa da avvenire  alla Rivoluzione? Il Partito.

Senza il Partito non potrà esistere la Rivoluzione, senza il Partito nessuno potrà dare continuità alla Rivoluzione.

E in questo caso della nostra Patria il Partito è sorto dalla Rivoluzione, il nostro partito si è formato con l’unione di tutte le forze rivoluzionarie, di tutte le forze sane che hanno partecipato alla lotta contro la tirannia.

Dall’unione, dalla fusione di queste forze, sotto le bandiere del marxismo-leninismo è nato il nostro Partito." […]

 

Fidel - 14 marzo del 1974.

 

 

Il Partito deve avere autorità

tra le masse per il suo lavoro

 

 

Il Partito deve avere  autorità tra le  masse, non perchè è il Partito o perchè ha il potere, o perchè ha la forza o perchè ha la facoltà di prendere decisioni. Il Partito deve avere autorità tra le masse per il suo lavoro, per il suo vincolo a queste stesse  masse, per le sue relazioni con le masse. Il Partito nelle masse, il Partito con le masse, ma mai al di sopra delle masse.

Che il Partito non perda mai questa virtù, che il Partito non perda mai questo rispetto affettuoso, questo rispetto fraterno e questo  affetto che sentono per lui le masse.

Che il Partito sia sacrificio, che il Partito sia lavoro, che il Partito sia abnegazione, che il Partito sia onore, ma non sia mai un privilegio.

 

Fidel, 14 marzo del 1974.

 

 

Il Partito non può essere

estraneo a niente

 

 

Perchè il Partito non può essere estraneo a niente nella provincia: non può essere estraneo alla situazione  di un asilo, di una scuola, di un laboratorio, di una fabbrica, di una fattoria, di un centro di lavoro, anche se industriale, anche se di servizi, anche se amministrativo.

Il Partito non deve essere estraneo al comportamento della sua militanza e alla realizzazione delle attività in tutti i centri di lavoro della provincia.

E se il paese soffre le conseguenze di qualsiasi  centro di lavoro che marcia male,  è obbligo del Partito lottare perchè tutte queste attività  marcino correttamente.

 

Fidel, 20 marzo del 1974

 

 

Il Partito dirige, ma non sostituisce

l’autorità dell’amministrazione

 

 

... Il Partito dirige, dirige attraverso tutto il Partito e dirige attraverso L’Amministrazione Pubblica.

Un funzionario deve avere autorità. Un ministro deve avere autorità. Un amministratore deve avere autorità, discutere tutto quello che è necessario con il consiglio tecnico assessore (NR: consiglio di direzione), discutere con le masse operaie, discutere con il nucleo, ma chi decide è l’amministratore, perchè  la responsabilità è sua.

Il Partito, at traverso la sua Direzione Nazionale, esige responsabilità dai funzionari amministrativi, ma per esigere  autorità,  si deve dare loro autorità.

Devono avere autorità. Se loro non decidono, se decide un nucleo, se a livello della provincia o a livello del centro di lavoro, a livello locale, decide il nucleo, che responsabilità si può esigere da un ministro?

Non gli si può esigere alcuna responsabilità, perchè non ha nessuna facoltà.

La facoltà  che ha il ministro è per designare, per togliere, per mettere, nelle norme che traccia la Rivoluzione, nelle norme tracciate dai regolamenti e dalle leggi del paese, ma nello stesso tempo è responsabile davanti alla direzione politica della Rivoluzione delle sue funzioni e del suo lavoro.

Semplicemente deve rendere conto di quello che fa.

Quindi per rendere conto, necessita logicamente deve avere facoltà.

 

Fidel, 26 marzo del 1962.

 

 

Questo Partito è frutto della Rivoluzione

 

 

[…] Questo Partito è frutto della Rivoluzione stessa. La Rivoluzione ha tratto al mondo il Partito, e adesso il Partito porta avanti la Rivoluzione. Il Partito è il veicolo per eccellenza e la garanzia della sua continuità storica...

Nell’unione e nell’idea, nell’unità e nella dottrina, nel crogiolo di un processo rivoluzionario, si è formato questo Partito. E per queste due cose dovremo sempre vegliare: per l’unità e per la dottrina, perchè sono i nostri pilastri fondamentali.

Per l’impero del merito, nel seno del Partito, delle virtù rivoluzionarie, della semplicità e della modestia; per il vincolo con le masse dalle quali  non si potrà mai separare il nostro Partito, perché questo è ciò che gli dà la ragione d’esistere e questo gli da il suo prestigio, la sua autorità e la sua forza.

Mai al disopra delle masse, sempre con le masse e sempre nel cuore del popolo.

Che la nostra autorità non emani dall’essere il Partito della Rivoluzione o dall’autorità che ci dà il Partito per se stesso, ma che la nostra autorità emani sempre dall’idea, dal concetto che il popolo ha dei militanti e dei quadri del Partito.

 

Fidel, 20 marzo del 1974

 

 

La costruzione del socialismo è

questione del Partito, è chiarissimo!

 

 

Ma non amministrando.

[... ] È chiaro che la soluzione dei problemi dell’efficienza, dello sviluppo e della costruzione del socialismo è questione del Partito. È chiarissimo!

E come dicevo ieri, non amministrando, non tentando d’amministrare, ma semplicemente formando gli uomini, orientandoli, dirigendoli; contrastando tutte le tendenze negative, di qualsiasi tipo, gli errori, essendo esempio.

Questo è stato un problema del quale si è parlato abbastanza, dell’esemplarità che deve avere il militante comunista.

Sì sì, non c’è altra forma, o non si può essere un militante comunista, non si può portare  questo titolo onorato.

Voi sapete perfettamente che essere comunista implica sacrifici.

Voi lo sapete meglio di tutti: sempre esigono da voi, più che a tutti, sforzi e sacrifici. Ed logico ed in ogni circostanza dev’essere così e non può essere diversamente.

 

Fidel, dicembre del 1986

 

 

Il Partito è lo strumento
della Rivoluzione

 

 

[…] Il Partito esiste di per sè, come strumento della Rivoluzione, e manterremo inoltre in assoluto il principio del Partito unico, che non viene solo da Lenin, ma viene anche da Martì quando fondò il Partito Rivoluzionario per l’indipendenza di Cuba, e non ne fece nè tre nè dieci,  ma solo uno per dirigere la Rivoluzione e la lotta per l’ indipendenza del paese.

Noi,  al principio della Rivoluzione, avevamo vari partiti e varie organizzazioni e li abbiamo uniti perchè  abbiamo scoperto un giorno la convenienza di lottare per l’unità di tutte le forze.

Sono sacri principi per noi martiani.

Credo che Martì parlò del Partito prima di Lenin. Si dovrebbe  rileggere nei libri di storia quando e perchè per la prima volta Martí parla del Partito e di organizzare il Partito, e poi quando Lenin parlò del Partito.

Per noi tutto questo quindi ha una doppia ispirazione; un’ispirazione martiana e un’ispirazione leninista, ma anche un’ispirazione rivoluzionaria, che parte da una realtà e da una necessità.

 

Fidel, febbraio del 1990.

 

 

Un costante vincolo con le masse:

questo è ciò che dà prestigio e forza al Partito

 

 

[... ] Questo è ciò che dà prestigio e forza al Partito, essere esempio, oggi più che mai, essere  in costante vincolo con le masse, in costante contatto con il popolo, ed essere il primo nella lotta, sia nel campo delle idee o nel campo delle armi.

Perchè si deve combattere duramente nel terreno delle idee, si dev’essere decisi e preparati più che mai per combattere il nemico in questo terreno, difendendo le nostre idee, le più giuste, le più belle, le più nobili di fronte a chi si lascia  confondere, a chi vacilla, a chi non capisce [... ]

 

Fidel, aprile del 1991

 

 

L’orgoglio d’essere un

militante comunista

 

 

[…] c’è gente che preferirebbe morire per opportunismo, prima di ricordare d’aver militato in un Partito Comunista, che ha paura per aver militato in un Partito Comunista, che ha paura dell’immenso onore d’aver militato in un Partito Comunista.

Perchè militare in un Partito Comunista, quali siano gli errori che commette questo Partito, sarà sempre il più grande onore, perchè non è lo stesso militare in un partito dei poveri che nei partiti  e nei club dei milionari e dei saccheggiatori.

Di qualsiasi errore si potranno accusare i comunisti, meno che d’essere sfruttatori dell’uomo sull’uomo, meno che d’aver appoggiato lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

 

Fidel, luglio del 1991

 

 

Il Partito deve porre enfasi, perchè la

gestione di tutti gli organismi sia creativa

 

 

Si deve porre enfasi nel fatto che le esposizioni della politica del Partito in ogni sfera dello sviluppo economico e sociale siano convincenti, perchè la gestione in tutti gli organismi  sia creativa, e concedere priorità alla soluzione dei problemi concreti delle masse e combinare lo studio della teoria marxista-leninista con la pratica concreta della costruzione del socialismo nel nostro paese.

 

Fidel - 4  febbraio del 1986

 

 

La serietà di un Partito rivoluzionario si misura dall’attitudine di fronte ai propri errori

 

 

[... ] Desidero portare a colazione, qui, un pensiero di Lenin, che disse che l’attitudine, o meglio, la serietà di un Partito rivoluzionario si misura, fondamentalmente, per il suo atteggiamento di fronte ai propri errori.

E così  anche la nostra serietà di rivoluzionari e di governanti si misurerà dal nostro atteggiamento di fronte ai nostri errori.

Chiaramente i nemici pongono molta attenzione nel conoscere quali sono questi errori.  Quando questi errori si commettono e non si autocriticano, il nemico li può approfittare...

 

Fidel - 26 marzo del 1962

 

 

Si deve combattere la tendenza di vedere la critica e l’autocritica in un piano puramente teorico

 

 

È frequente anche oggi incontrare militanti, incluso con responsabilità come dirigenti, che intendono la critica e l’autocritica in un piano puramente teorico, totalmente svincolate dalla pratica concreta, dalla loro attuazione personale, legate ai difetti degli altri, ma non ai propri.

Vanno combattuti questi atteggiamenti con tutta l’energia e il coraggio, su una base di principi.

 

Fidel 4 febbraio 1986

 

 

Non siamo stati perfetti rivoluzionari, ma siamo stati onesti e abbiamo cercato d’essere conseguenti

 

 

Quando ci sono problema in qualche posto, non è che il marxismo-leninismo manchi d’invincibile forza, è che non sono stati applicati correttamente i principi  del marxismo-leninismo.

E se noi stessi diciamo che non siamo stati perfetti rivoluzionari, non siamo stati perfetti nell’applicazione di questi principi, quello che però possiamo dire è che siamo stati onesti e abbiamo cercato d’essere conseguenti.

Ma questa cosa del nostro paese, a lato degli Stati Uniti, un paese tanto ricco, tanto poderoso, che ha tanto influito e per tanto tempo nella nostra Patria e sul nostro popolo, che oggi incontra uno scoglio come Cuba, incontra una roccia come Cuba, la si può solo comprendere alla luce dei principi del marxismo-leninismo.

Il ruolo del Partito, il suo vincolo con le masse, l’applicazione corretta di questi principi, l’assenza di favoritismo, la giusta attuazione, la considerazione del merito, la direzione collettiva, il centralismo democratico, l’onestà, la coscienza, la disciplina, oltre allo straordinario contenuto sociale ed umano dell’opera rivoluzionaria: questi sono i fattori,  e non c’è nessun mistero in questo, che hanno dato queste forze enormi alla nostra Rivoluzione.

 

Fidel, dicembre 1980.

 

 

Il rivoluzionario che vogliamo nell’organizzazione politica della Rivoluzione

 

 

...E  forgiare le masse, creare nelle masse quadri ivoluzionari, con il vero spirito rivoluzionario, con la profonda convinzione del vero rivoluzionario, che sa pensare, che sa discutere, che ha  una convinzione, che ha una disciplina, che ha una coscienza nuova, un atteggiamento nuova di fronte alla vita.

Questo è il rivoluzionario che noi vogliamo. Il rivoluzionario che vogliamo nell’organizzazione politica della Rivoluzione; questo tipo d’uomo che sia un esempio; questo nucleo che abbia autorità non semplicemente perchè è un nucleo. 

Che abbia autorità senza imporla a nessuno, ma perchè tutto il mondo  gliela riconosce.

Perchè chi vuole sembrare un rivoluzionario essendo un indolente, non si guadagnerà il rispetto di nessuno; chi vuole sembrare un rivoluzionario essendo privilegiato non si guadagnerà il rispetto di nessuno.

Per questo ci si deve guadagnare l’autorità che dà l’esempio, che dà la condotta. 

Ed e così che devono essere i nuclei e non riposeremo, compagni, non dobbiamo riposare nell’incessante lotta, perchè nell’apparato politico della Rivoluzione e nel Partito si uniscano le migliori donne ed i migliori uomini della Patria.

 

Fidel - 13 marzo 1962.

 

 

Il legato della determinazione  di lasciare d’essere ,  prima di smettere d’essere rivoluzionario

 

 

Per il Partito, la cosa fondamentale nel  lavoro ideologico è che la coscienza politica del nostro popolo sia portatrice innanzi tutto di  una lealtà invincibile ai principi del socialismo e di un’integrità morale  assoluta.

La determinazione di lasciare d’essere, prima di smettere d’essere un rivoluzionario, è il legato che continuamente rinnovato, dovrà passare da una all’altra generazione di cubani.

Nella regione del mondo dove la nazione cubana è sorta alla storia, la minima vacillazione  sarebbe irreversibile.

(…) Non tralasciamo e non ignoriamo le nostre imperfezioni e i problemi. Dobbiamo stare allerta e bloccare il passo al timoroso spirito piccolo borghese che sbandiera esageratamente le norme d’autorità e che estremizza il rigore della disciplina, e sottomettere alla critica il minor segno di prepotenza, dando un colpo là dove appare il minimo segnale d’imborghesimento e di corruzione.

 

Fidel – 4 febbraio del 1986

 

 

La classe operaia non necessita

compari amministrando

 

 

Noi dobbiamo essere energici ed essere molto critici con la demagogia, con l’irresponsabilità, con le debolezze, con l’inefficienza.

Molto critici!

E dobbiamo essere molto critici con i quadri deboli, Molto critici.

Questo non significa che l’esigenza e il compimento del dovere si confondano con il dispotismo, no, no, no! Con la mancanza di fraternità tra compagni, no e no (...)

Si dev’essere esigenti, si devono criticare la  demagogia e la debolezza e dire all’amministratore: “Esigimi, dirgli, Esigimi, perchè è tuo dovere e se non esigi non sei un buon amministratore”

Perchè la classe operaia, il lavoratore, l’operaio, non necessitano compari amministrando! Non li necessitano!

 

Fidel, 2 dicembre 1978

 

 

L’esigenza non può mai essere

tralasciata in una Rivoluzione

 

 

L’esigenza non può essere mai tralasciata in una Rivoluzione (... ) si deve stare permanentemente in guardia ed alzare al massimo il nostro stato d’allerta con l’esigenza più rigorosa contro ogni spirito piccolo borghese, accomodamento, rilassamento della disciplina rivoluzionaria e qualsiasi  manifestazione di corruzione, per insignificante che possa apparire [...]

L’eterna vigilanza non è solo il prezzo della libertà, come ha detto qualcuno, è anche il prezzo della Rivoluzione.

 

Fidel, 17 dicembre 1980

 

 

Il lavoro amministrativo va liberato

dal concetto burocratico

 

 

L’unica maniera di dare il giusto valore al lavoro amministrativo è liberando il lavoro amministrativo dai concetti burocratici e dalla zavorra burocratica, facendo si che divengano sempre meno, in proporzione, e sempre meno efficaci.

Questo esige una preparazione costante di coloro che si devono dedicare alle attività nettamente amministrative, perchè molte volte la burocrazia è conseguenza dell’inettitudine.

L’inettitudine non è ovviamente l’unica causa, ma è una delle cause, anche se la causa principale è lo spirito piccolo borghese, è la mancanza di coscienza di quello che significano le risorse umane di un paese, la mancanza di coscienza di quello che significano le risorse materiali di un paese.

Creare burocrazia è gettare nella spazzatura le risorse umane, è trasformare un uomo o una donna in un cittadino inutile e parassitario, è gettare fuoribordo l’energia e l’intelligenza umane che si devono utilizzare in cose utili alla società, in cose utili agli esseri umani.

 

Fidel - 30 gennaio del 1967

 

 

Il Partito esiste solo per il popolo
e con il popolo

 

 

... Ma nel mondo di oggi c’è  solo una forma superiore d’essere rivoluzionario: essere comunista, perchè il comunista incarna l’idea dell’ indipendenza, l’idea della libertà e l’idea della vera giustizia e uguaglianza tra gli uomini. Incarna qualcosa di più,  l’idea dell’internazionalismo, cioè  la fraternità, la solidarietà e la cooperazione tra tutti gli uomini  e i popoli  del mondo. E quando si uniscono le idee dell’indipendenza, la libertà, l’uguaglianza, la giustizia e la fraternità tra gli uomini e i popoli, queste idee sono invincibili. 

Il Partito esiste solo per il pueblo e con il popolo. I metodi burocratici e lo spirito Piccolo borghese sono assolutamente lontani  dai suoi principi. Tra i quadri, i militanti e il popolo devono esistere dei vincoli più stretti e  indissolubili, basati fondamentalmente nell’esempio e la fiducia che il rivoluzionario vive e muore per il suo popolo.

L’autoritarismo, la demagogia, l’autosufficienza, la vanità, l’irresponsabilità, sono inconcepibili in un comunista. Lo spirito fraterno e umano dev’essere una delle sue caratteristiche fondamentali e, al di sopra di tutto, la coscienza internazionalista, che non esclude il più profondo patriottismo, ma sa tener presente che al di sopra dell’individuo c’è  la Patria, e al disopra della Patria c’è l’umanità.

 

Fidel - 17 dicembre del 1980.
 

 

Non c’è Rivoluzione  senza audacia

 

 

[…] No c’è rivoluzione senza audacia. E chi non è audace, non sarà mai un rivoluzionario. Senza audacia non sarebbe mai iniziata  la nostra Guerra d’Indipendenza, il 10 Ottobre del 1868.

Senza audacia non sarebbe mai sbarcato Martí a Playitas, con una barca, assieme a Máximo Gómez, senza nessuna truppa.

Senza audacia non sarebbe sbarcato Maceo a Baracca.

Senza audacia non sarebbe mai avvenuta  la Rivoluzione dell’indipendenza.

E senza audacia, ovviamente , a 90 miglia dagli Stati Uniti, non sarebbe mai iniziata una Rivoluzione socialista nel nostro paese.

 

Fidel - 17 maggio del 1982

 

 

Il rivoluzionario deve pensare

in modo incessante

 

 

Il marxismo non è un congiunto di "piccole formule", che si cerca d’applicare a forza in ogni problema concreto, ma una visione dialettica dei problemi, un’applicazione viva di questi principi, una guida ed un metodo.

Per questo il rivoluzionario deve pensare senza interruzione, deve analizzare. Non deve credere che incontrerà qualcosa semplice,  nulla è semplice,  nulla è meccanico  e  lui deve necessariamente analizzare. 

Perchè i problemi sono molteplici, i problemi implicano un’infinità di sfumature ed inoltre si succedono gli uni agli altri, e superata una serie di questioni, una serie di problemi, immediatamente c’è una serie di problemi nuovi.

 

Fidel-10 aprile del 1963.

 

 

Si dev’essere prevenuti

contro l’auto-compiacenza 

 

 

Si dev’essere prevenuti contro l’auto-compiacenza e la vanagloria.

Disgraziatamente, ci sono persone alle quali sempre sembra perfetto quello che hanno fatto, e questo non aiuta, e tanto meno aiuta gli uomini che hanno responsabilità.

L’autosufficienza, l’arroganza, l’intolleranza, l’incomprensione, generalmente crescono con gli uomini quando hanno autorità ed hanno potere.

Io stesso l’ho osservato in alcuni compagni,  l’ho visto: a volte qualcuno è investito da una certa autorità ed in poco tempo comincia a comportarsi in forma differente.

 

Fidel - Marzo del 1985

 

 

Niente sarà superiore

alla capacità collettiva

 

 

Qualsiasi uomo, non importa quali sono le attitudini che  gli si possono attribuire, sarà mai superiore alla capacità collettiva, alla direzione collegiata, al più stretto rispetto  della critica e dell’autocritica, alla legalità socialista, la democrazia e la disciplina di partito e statale e all’inviolabilità delle norme e delle idee di base del marxismo-leninismo e del socialismo, che sono gli unici valori sui quali si può sostenere una vera direzione rivoluzionaria.

 

Fidel - 2 dicembre del 1976.

 

 

La Rivoluzione è l’unione di

tutte le persone onorate

 

 

La Rivoluzione è l’unione di tutte le persone onorate, la grande unione di tutte le persone utili, di tutte le persone studiose, di tutte le persone degne, di tutte le persone che producono per il popolo; sia che producano beni materiali, sia l’operaio che costruisce un edificio per una fabbrica, o per una scuola, o per un ospedale; sia un musicista che  intrattiene il popolo, che suona  in una festa, che diverte il popolo, che emoziona il popolo; sia un maestro, o un professore, o un medico, o un ingegnere, o un architetto, o un artista che realizza lavori utili per il popolo.

E la Rivoluzione è questo: la grande congregazione, la grande unione, la grande fraternità tra tutte le persone utili, onorate e degne del popolo.

 

Fidel - 28 settembre del 1961

 

 

Le battaglie si vincono solo

dentro una società collettivista

 

 

Le battaglie si vincono solo dentro una società collettivista, con la più amplia partecipazione delle  masse nella soluzione  dei loro problemi.

Ricordatevi questo.

Il socialismo può avanzare, gli ostacoli immensi che ha di fronte il socialismo, e soprattutto se  si tratta di un’economia sottosviluppata come la nostra, si possono superare solo con la più amplia partecipazione delle masse.

 

Fidel - 3 settembre del 1970

 

 

Non si può abbandonare nemmeno un momento la lotta por la promozione della donna

 

 

Il Partito e il Governo non possono abbandonare - non possono abbandonare nemmeno un istante - la lotta per questo proposito della promozione della donna.

Io sono assolutamente convinto che la società guadagnerà di più nella misura in cui sarà capace di sviluppare e mettere a profitto le qualità, le capacità morali, umane e intellettuali della donna.

Ne sono assolutamente convinto.

 

Fidel - 8 marzo del 1980

 

 

Un buon dirigente, molte volte,  è colui

che deve dire le cose più difficili

 

 

Un buon dirigente molte volte è colui che deve dire le cose più difficili; un buon dirigente presenta le questioni e cerca formule che convengano agli operai e alla Nazione.

Un cattivo dirigente non si preoccupa per queste questioni.

Un cattivo dirigente  non fa calcoli, non fa conti, non pensa a quello che è l’economia di un paese, non lo preoccupa in assoluto la realtà che per investire è  necessario investire (…)

 

Fidel - 15 giugno 1960

 

 

L’ingenua convinzione che la

spontaneità risolverà tutto

 

 

Incorriamo in  ingenuità. Trasformiamo la spontaneità in una filosofia.

Noi crediamo che perchè il nostro sistema è giusto, perchè lotta per la giustizia, perchè lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, già tutto marcerà alle mille meraviglie.

[… ] e non ci rendiamo contro che dobbiamo sferrare una lotta quotidiana, incessante e che la parola numero uno, fondamentale in questa lotta è: Esigenza! Esigenza!

Io credo che dobbiamo cominciare ad esigere da noi stessi ed a saper esigere dagli altri.

 

Fidel - 5 luglio del 1979

 

 

Dobbiamo richiedere ai dirigenti

ed esigere che esigano

 

 

Non ci possono essere e non devono esserci dirigenti deboli, non devono esserci dirigenti che evitano le contraddizioni, non ci devono essere dirigenti che evitano i problemi [... ]

Gli uomini, in quanto uomini, possono sbagliarsi, ovviamente, ed è una cosa comune, ma l’importante è la rettitudine, è la purezza dei principi, l’onestà.

E chiaramente il ruolo del dirigente non è solo dirigere o solo esigere, ma è comprendere molto, aiutare e insegnare.

E dobbiamo esigere dal dirigente, soprattutto che sia onesto, che non  cada mai nella “politicheria” o nella demagogia, di nessun genere.

 

Fidel, 2 dicembre del 1978 

 

 

Vanno sradicate pratiche

veramente perniciose

 

 

Una delle pratiche veramente perniciose osservate in questi anni è la tendenza di alcuni nel dimenticarsi delle leggi dell’economia, l’amministrare con spirito filantropico o essere estranei ai metodi di produzione,  sub-utilizzando  le risorse umane ed eseguendo una pessima contabilità.

Una delle peggiori abitudini osservate in molti amministratori o capi di dipartimento e organismi, è la mancanza del pagamento dei prodotti e dei servizi che richiedono ad altri organismi, investendo inoltre i fondi destinati al pagamento di queste obbligazioni, e originando un vero caos nella contabilità delle imprese creditrici, danneggiando le riscossioni... e annullando gli effetti della pianificazione.

Si devono sradicare radicalmente queste pratiche

 

Fidel, gennaio 1962

 

 

Quando qualcuno vuole vivere a spese delle necessità e delle sofferenze degli altri

 

 

Quando qualcuno vuole vivere alle spalle delle necessità e delle sofferenze degli altri, ha un modo d’agire antisociale e ingiusto.

Si dimentica che lui stesso, a sua volta, ha necessità  degli altri, perchè chi produce nei campi e vuole che lo paghino dieci volte più del prezzo giusto che deve ricevere, non proverebbe piacere nel dover pagare dieci volte il suo valore la sigaretta che gli portano per fumare, nè gli piacerebbe che le scarpe e i vestiti li facessero pagare dieci volte tanto, nè che il cherosene che gli portano, le medicine, il riso, i fagioli, il sale, lo zucchero, i mille prodotti che necessita per vivere, abbiano un costo dieci volte più alto.

Se ci dimentichiamo di questo, noi ci saremo dimenticati che in definitiva tutti lavoriamo per tutti, tutti abbiamo la necessità di lavorare per tutti.

 

Fidel - 18 agosto del 1962

 

 

Qualsiasi difetto può essere

perdonato meno l’insensibilità

 

 

Per la mia esperienza rivoluzionaria, non sono mai stato meglio informato di quando parlo con il popolo, quando mi riunisco con i lavoratori, con gli studenti, con i contadini.

Ho avuto nella vita due università: una dove non ho imparato niente e l’altra dove ho imparato tutto,  e questa è  il contatto con la gente, con le sue preoccupazioni, con le sue inquietudini, con i suoi problemi, con quelle  cose che la preoccupano.

Non ci dev’essere nessun uomo che si consideri un quadro politico che non possieda la  sensibilità per sentire profondamente la gente ed i problemi della gente.

Qualsiasi difetto si può perdonare, meno l’insensibilità e per questo il quadro politico non si può formare in un’università, il quadro politico non si può formare in una scuola.

 

Fidel - 29 agosto del 1966

 

 

Una grande vittoria avere un Partito

 

 

Per noi è stata un’enorme vittoria realizzare questa unità rivoluzionaria, che ha giocato un ruolo decisivo in questa resistenza di fronte agli Stati Uniti, che hanno sempre cercato di dividere il popolo, di dividere le forze e di dividere tutto.

Di modo che, per noi, avere un partito è stata una grande vittoria, ottenuta nel processo rivoluzionario che è a tono con la nostra tradizione e che è stato strumento essenziale nella difesa del paese e nella sopravvivenza della Rivoluzione.

 

Fidel, 9 maggio del 1991

 

 

Preferiamo la qualità alla

quantità nelle promozioni

 

 

Credo che noi dobbiamo rifuggire da tutte le facilonerie in quello che si riferisce agli esami, in quello che si riferisce agli studi, in quello che si riferisce alle esigenze. E realmente preferiamo la qualità alla quantità.
Noi ovviamente desideriamo alte promozioni, ma questo dev’essere il risultato di un lavoro rigoroso e di un lavoro di molta qualità, e, più importante di tutto, è la qualità della promozione.
Non dobbiamo dimenticarci di questo principio: la qualità della promozione.

Fidel, 16 aprile 1983

 

 

Il socialismo è la scienza di creare

 

 

Il socialismo è la scienza di portare al popolo lo sviluppo del paese, portare le masse alla partecipazione diretta allo sviluppo della Patria,  guadagnare le masse a questa grande causa.

Il socialismo è la scienza di creare, preservare e sviluppare il più ampio vincolo, il più profondo vincolo  del Partito con le masse.

Il socialismo è la scienza dei dirigere con metodi corretti, il socialismo è la scienza dell’esempio (…)".

 

Fidel, 3 giugno  del 1990

 

 

Il dovere di studiare

 

 

Questo sforzo e questo sacrificio dei loro genitori del loro popolo deve stimolare gli studenti allo sforzo e allo studio.

La Rivoluzione non prega i genitori di preoccuparsi del comportamento e dell’educazione dei loro figli, collaborando con la scuola e con i maestri: la Rivoluzione lo esige!

La Rivoluzione non prega i nostri giovani, i nostri adolescenti, i nostri bambini, di studiare:  questo è il loro dovere.  La Rivoluzione lo esige!

È dovere dei genitori e degli alunni cooperare con lo sforzo abnegato dei loro professori e dei loro maestri, con lo sforzo abnegato del loro popolo che con il suo sudore e i suoi sacrifici rende possibile questa bella opportunità per i nostri giovani.

 

Fidel – 1º settembre del 1977

 

 

La massa studentesca ha

un amplio campo di lotta

 

 

La Rivoluzione ha forse tolto alla massa studentesca il suo campo di lotta? No. Ma il suo campo di lotta è cambiato radicalmente. Prima il dovere immediato dello studente, il suo campo di lotta era affrontare quotidianamente la violenza repressiva, come accade oggi alla maggior parte  degli studenti nei paesi dell’America Latina.

La Rivoluzione, in cambio, ha creato un campo di lotta molto più grande, molto più universale, un compito gigantesco: quello di fare la Rivoluzione, di costruire il socialismo, quello di praticare l’internazionalismo.

Essere studente, essere lavoratore, essere soldato, perchè già non esiste contraddizione tra il potere e il settore studentesco, tra il soldato e lo studente, tra il poliziotto e lo studente. Perchè tutto questo lo è oggi lo studente: studente, lavoratore e soldato.

Nessuno pensi che l’ora della Rivoluzione è passata.

Noi abbiamo avuto la nostra ora di Rivoluzione, ma la vostra ora di Rivoluzione comincia adesso. Sta cominciando e nessuno dovrà sentirsi triste, pensando che il momento delle grandi lotte è passato, che il momento dei grandi eroismi è passato; si chiederanno maggiori lotte e maggiori eroismi alle nuove generazioni, se siamo capaci di comprendere le realtà del nostro mondo e le realtà del nostro presente.

 

Fidel - 13 marzo 1979

 

 

Un giovane comunista

dev’essere esemplare

 

 

Si deve avere tempra per essere giovani comunisti. Si deve avere carattere per essere giovani comunisti. Si deve avere vocazione per essere giovani comunisti. Si deve saper compiere. Se si è studenti si dev’essere assolutamente buoni studenti; se si è lavoratori di una fabbrica, si dev’essere lavoratori modello della fabbrica; si dev’essere esempio di buon compagno, essere esempio di sacrificio, essere esempio di volontà. Si dev’essere primi in tutto: nel lavoro, nello studio, nello sport, nella vita di relazione con gli altri compagni.
Il giovane orgoglioso non può essere un giovane comunista. Il giovane comunista dev’essere prima di tutto un compagno modesto, perchè la modestia è una delle prime virtù del rivoluzionario.
Chi si crede superiore agli altri o tratta gli altri con spirito di superiorità, non può essere un giovane comunista.
Chi si vanta delle sue presunte virtù con un altro, non può essere un giovane comunista.
Chi nega a un altro il suo appoggio di compagno, il suo aiuto, chi nega agli altri il braccio generoso per aiutare, chi vuole colpire un giovane, schiacciarlo, invece di aiutarlo, non può essere un giovane comunista.

Fidel - 4 aprile 1962

 

 

Una Rivoluzione è un

processo molto complesso

 

 

Una Rivoluzione è un processo molto complesso, perchè in una Rivoluzione intervengono una quantità di fattori molto variati, una quantità di pensamenti e di metodi, di idee, di uomini, molto distinti, una quantità infinita di circostanze che condizionano il processo.

Perchè il processo si costruisce sulla realtà.

Il processo non si costruisce in una maniera idealista nella testa degli uomini.

Il processo si costruisce come una realtà viva sopra una determinata realtà  economica, sociale e politica.

 

Fidel - 26 marzo 1962

 

 

Se abbiamo un Partito di qualità

avremo una Rivoluzione di qualità

 

 

La storia dei processi rivoluzionari dimostra che a volte sono stati seguiti percorsi non lineari, che a volte sono stati commessi errori.

Da lì l’importanza che il Partito sia di una qualità assoluta, e sia una garanzia contro l’errore, per i suoi vincoli ai principi, per la sua capacità, per l’unità, per il suo spirito fraterno.

[... ] Se abbiamo un Partito di qualità, avremo  una Rivoluzione di qualità per molto tempo e se la qualità è nella radice del Partito, avremo per molto tempo un Partito non solo buono, ma anche sempre migliore.

 

Fidel - 21 ottobre del 1975

 

 

Il dovere inevitabile

di tutti i rivoluzionari

 

 

Come Partito Rivoluzionario Cubano dell’indipendenza, oggi il nostro Partito dirige la Rivoluzione.

Militare nel Partito non è fonte di privilegi, ma di sacrificio e di dedizione totale alla causa rivoluzionaria.

Per questo vi entrano i migliori figli della classe operaia e del popolo, sempre con attenzione alla qualità e non alla quantità.

Le sue radici sono le migliori tradizioni della storia del nostro popolo; la sua ideologia è quella della classe operaia: il marxismo-leninismo.

Il Partito è depositario del potere politico e garanzia presente  e futura della purezza, il consolidamento, la continuità e l’avanzare della Rivoluzione.

Se nei tempi incerti del 26 di Luglio e nei primi vent’anni della Rivoluzione gli uomini hanno giocato individualmente un ruolo decisivo, questo ruolo oggi lo disimpegna il Partito.

Gli uomini muoiono ma il Partito è immortale.

Consolidarlo, elevare la su autorità, la sua disciplina, perfezionare i suoi metodi di direzione, il suo carattere democratico, e ed elevare il livello culturale e politico dei suoi quadri e militanti, è un dovere obbligatorio di tutti i rivoluzionari.

 

Fidel - 26 luglio del 1973

 

 

Solo il socialismo può salvare l’umanità

 

 

La liberazione, il progresso e la pace della Patria sono indissolubilmente uniti, nel nostro concetto, alla liberazione, al progresso e alla pace di tutta l’umanità.

L’anarchia, le guerre, lo sviluppo disuguale, le favolose risorse investite nelle armi ed i rischi di oggi minacciano l’umanità e sono frutti naturali del capitalismo.

Solo una distribuzione giusta delle forze produttive, della tecnica, la scienza e dei mezzi di vita; solo un utilizzo sempre più razionale delle risorse naturali; solo il coordinamento più stretto degli sforzi di tutti i popoli della terra, cioè solo il socialismo può salvare l’umanità dai pericoli più spaventosi che la minacciano : l’esaurimento delle risorse naturali, che sono limitate, la contaminazione progressiva dell’ambiente, la crescita senza controllo della popolazione, la fame desolante e le guerre catastrofiche.

 

Fidel - 2 dicembre del 1976

 

 

Non dobbiamo copiare

 

 

Ci sono alcuni che credono che quello che stanno facendo in altri luoghi è quello che noi dobbiamo metterci a fare immediatamente; ci sono anche cervelli di quel genere, senza fiducia nel loro popolo, senza fiducia nella Rivoluzione, che immediatamente dicono che si deve copiare.

Questo è un atteggiamento  sbagliato, questa è un’attitudine sbagliata, perché non ci sono due processi rivoluzionari uguali, non ci sono due paesi uguali, non ci sono due storie uguali e non risono due peculiarità uguali.

 

Fidel - 26 luglio del 1988

 

 

La critica e l’autocritica non si

praticano nella misura necessaria

 

 

Dobbiamo riconoscere che  la critica e l’autocritica non  si praticano ancora nella misura necessaria nella vita quotidiana delle organizzazioni di base e negli organismi di direzione del Partito, anche se sono uno strumento essenziale per affrontare e risolvere le debolezze e le deficienze che si presentano nell’attività individuale e collettiva dei nostri quadri e militanti, e soprattutto negli organismi di direzione  e nelle organizzazioni di base.

[...] è necessario che gli organismi e le organizzazioni del Partito continuino a prestare un’attenzione speciale al compimento rigoroso di questa norma della nostra attività di partito.

Il Partito è dedicato a non retrocedere nel cammino della lotta contro il malfatto, contro tutte le debolezze e le deficienze, e a mantenere con fermezza l’esigenza e la disciplina dei suoi militanti, perché servano da esempio  da imitare per tutta la società.

 

Fidel - 17 dicembre del 1980

 

 

Siamo sempre stati capaci, con tutta l’onestà del mondo, di saper riconoscere a tempo qualsiasi errore 

 

 

E non sempre abbiamo approfittare tutti vantaggi e tutte le possibilità del socialismo. Potremmo dire che forse le nostre conquiste sarebbero state più grandi, o più alte, o più complete, se avessimo saputo profittare tutte le possibilità e i vantaggi del socialismo.

Non siamo sempre stati saggi, non sempre abbiamo saputo adottare le migliori decisioni. Ma siamo sempre stati capaci, con  tutta l’onestà del mondo, di saper riconoscere e saper vedere a tempo qualsiasi errore, qualsiasi decisione sbagliata e rettificarla, per andare avanti.

Perchè anche quando si marcia per le montagne con una bussola, e la nostra bussola è il socialismo, la nostra bussola è il marxismo-leninismo, in un momento o in un altro ci possono essere piccole deviazioni nel cammino, ma anche le navi, quando navigano per l’oceano, a volte hanno piccole deviazioni, ma si avanza sempre nella corretta direzione.

 

Fidel - 16 aprile 1981.

 

 

L’immenso tesoro delle idee

 

 

Ai  teorici del socialismo scientifico: Marx, Engels e Lenin, i rivoluzionari moderni devono l’immenso tesoro delle loro idee. Noi  possiamo assicurare con assoluta convinzione  che senza di loro il nostro popolo non avrebbe potuto realizzare un così enorme salto nella storia del suo sviluppo sociale e politico.

Ma anche con questo non saremmo stati capaci di realizzarlo senza la semente fruttifera e l’eroismo senza limiti che hanno seminato nel nostro popolo e noi nostri spiriti : Martí, Maceo, Gómez, Agramonte, Céspedes e tanti altri giganti della nostra storia Patria.

È così che si è fatta la Rivoluzione vera in Cuba, partendo dai suoi caratteri peculiari, dalle sue tradizioni di lotta e con l’applicazione conseguente di principi che sono universali. Questi principi esistono e non  possono essere ignorati.

 

Fidel - 26 luglio  1978.
 

 

Oggi più che mai è

indispensabile la disciplina

 

 

Oggi più che mai è indispensabile la disciplina. Tutti coloro che  promuovono o incorrono in indiscipline sociali sono celebrati dal nemico, sono agenti coscienti o incoscienti del nemico.

Per questo tutte le manifestazioni d’indisciplina, ogni cosa scorretta, ogni cosa malfatta, ogni cosa immorale, ogni cosa illegale, va combattuta con energia da ogni parte, perché sono come l’equipaggio di una barcaccia  che si avvicina alle nostre coste per invadere il paese; sono la quinta colonna, gli agenti, i servitori dell’ideologia dell’impero, dell’ideologia del capitalismo, dell’ideologia della controrivoluzione.

Ripeto: il mal fatto, quel che è scorretto, l’indolenza, la negligenza, l’indisciplina sociale, potrei dire anche la delinquenza, sono, nel terreno ideologico, come le barcacce che si possono avvicinare alle nostre coste per invadere le nostre terre.

Come dire che va combattuta una battaglia nel terreno ideologico, una battaglia nel terreno politico, una battaglia quotidiana nella costruzione del socialismo, una battaglia quotidiana per l’efficienza, perché l’altra battaglia appare più facile.

 

Fidel - 5 dicembre del 1988

 

 

Gli imperialisti non si nascondono per dire che quando passerà questa generazione rivoluzionaria, il compito sarà più facile 

 

 

Gli  imperialisti non si nascondono per dire che quando passerà questa generazione Rivoluzionaria, ossia quando passerà totalmente la generazione di coloro che hanno fatto la guerra e di quelli che hanno costruito la Rivoluzione, il compito sarà più facile.

Gli imperialisti  non nascondono la speranza che sarà più facile la battaglia con le nuove generazioni.

Gli imperialisti dicono, pensano e calcolano che, dato che le nuove generazioni non hanno vissuto con il capitalismo; che dato che le nuove generazioni non hanno sofferto e non hanno conosciuto le terribili esperienze del passato.

Le nuove generazioni hanno meno punti di paragone tra presente e passato; che le nuove generazioni saranno meno compromesse con la Rivoluzione, e saranno più facili da disorientare e confondere; che sarà più facile stupirle con i loro modelli di società di consumo.

Sferrare la battaglia ideologica con le nuove generazioni sarà più facile come, infine, vincere lo spirito rivoluzionario nelle nuove generazioni.

I teorici del capitalismo e dell’imperialismo  non lo nascondono; non si nascondono per affermarlo nemmeno i centri d’investigazione politica dell’imperialismo.

Queste sono le loro illusioni.

 

Fidel - 8  Gennaio 1989.

 

 

Nemici della vecchia legge

e baluardi della legge nuova!

 

 

Così devono essere i rivoluzionari!

Voi sapete che stiamo entrando in una fase intensa di legalità.

Le rivoluzioni e i rivoluzionari si caratterizzano in una fase perchè distruggono tutte le leggi, perchè erano le leggi degli oppressori, degli sfruttatori, dei dominatori.

Ma assieme al fatto di destituire le leggi, molte volta si sviluppa con questo l’abito di non rispettare nessuna legge.

E la Rivoluzione significa distruggere tutto il vecchio ordine sociale e tutte le vecchie leggi che dirigono la vita di una società e sostituirle con leggi nuove.

E questo equivale a dire che va sostituito lo spirito distruttore delle leggi vecchie con lo spirito di disciplina e di rispetto delle nuove leggi.

Nemici della vecchia legge e baluardi della legge nuova!

Così devono essere i rivoluzionari!

La legalità socialista è imprescindibile. e mentre ci organizziamo sempre più, e più svilupperemo la Rivoluzione, più sarà necessario creare nella mentalità di tutto il popolo la conoscenza delle leggi e l’abito di rispetto e obbedienza delle leggi.

 

Fidel - 26 luglio 1974.

 

 

Nella disciplina c’è il segreto

della produttività

 

 

Nella disciplina c’è il segreto della produttività, nella tecnologia, nell’organizzazione razionale, efficiente, nell’uso razionale ed efficiente delle macchine e delle risorse umane.

Per questo noi dobbiamo mantenere la disciplina, dobbiamo sviluppare metodi scientifici, veramente, d’organizzazione e direzione, e dobbiamo dominare la tecnologia.

Per questa via potremo fare molto più di quello che possono fare i capitalisti, quando noi perfezioneremo il nostro metodo d’organizzazione e quando noi saremo capaci di dirigere gli uomini, che è dove sta il segreto per i metodi rivoluzionari.

 

Fidel - 8 gennaio del 1989

 

 

La questione della lotta contro coloro che commettono delitti contro la proprietà dello Stato, dev’essere moto ferma

 

 

La questione della lotta per la legalità, per la disciplina e contro coloro che commettono delitti contro la proprietà dello Stato dev’essere molto ferma e molto conseguente.

Non ci si deve limitare semplicemente ad esprimere dichiarazioni o condanne morali del problema.

Si deve fare la condanna morale, e si deve far sì che si produca una ripulsa nella coscienza della comunità contro questi delitti.

Si deve combattere il delitto comune con l’educazione e con la repressione, con le due cose, con la legge e con l’applicazione conseguente della legge.

Se no risulterà che avremo sconfitto l’imperialismo, ma i ladri ci avranno quasi sconfitto.

 

Fidel - 2 ottobre del 1977

 

 

Il rivoluzionario ha il dovere

d’essere realista

 

 

... Le rivoluzioni hanno i loro periodi di utopia nei quali i protagonisti dedicatati al nobile compito di trasformare in realtà i loro sogni e mettere in pratica i propri ideali, credono che le mete storiche sono molto più prossime e che la volontà, i desideri e le intenzioni degli uomini, al di sopra dei fatti oggettivi, possono tutto.

Non è che i rivoluzionari non devono avere sogni o una ferrea volontà.

Senza un poco di sogni e di utopia, non ci sarebbero rivoluzionari.

A volte gli uomini si fermano, perchè considerano insuperabili gli ostacoli che sono superabili. La nostra stessa storia dimostra che le difficoltà apparentemente invincibili avevano una soluzione.

Ma il rivoluzionario ha anche il dovere d’essere realista, adeguare la sua azione a leggi storiche e sociali, e bere, dalla sorgente inesauribile della scienza politica e dall’esperienza universale, le conoscenze che sono indispensabili nella conduzione dei processi rivoluzionari.

Si deve sapere apprendere anche dai fatti e dalle realtà.

 

Fidel - 17 dicembre del 1975

 

 

Non è mai stata detta

una menzogna al popolo

 

 

L’unità del nostro popolo non si basa nell’idolatria di un individuo o nel culto servile a un individuo: si basa in una coscienza politica solida e profonda.

E le relazioni della direzione della nostra Rivoluzione con il popolo si basano nella coscienza, si basano nei principi, si basano nella lealtà provata, si basano tra tante cose nel fatto di non avere mai detto una menzogna al popolo.

 

Fidel - 18 luglio 1985

 

 

Il futuro non cadrà,

come la manna, dal cielo!

 

 

Credo che voi siate coscienti che il futuro non cadrà, come la manna, dal cielo; che i beni che sono necessari per elevare il livello di vita del nostro popolo si devono ottenere creando e sviluppando, si devono creare sempre più e possono essere solamente frutto del nostro lavoro e della nostra intelligenza.

Più che chiedere dobbiamo sviluppare la mentalità di dare, di consegnare.

Non fidatevi di coloro che chiedono ed esigono in eccesso! Non vi fidate!

Perchè non sarà da coloro che esigono senza realismo che verranno i frutti.

I frutti devono provenire da coloro che danno, da coloro che apportano, da coloro che creano, da coloro che lavorano!

Solo dal lavoro e dall’intelligenza del nostro popolo potrà giungere la soddisfazione completa di tutte le nostre necessità e di tutte le nostre aspirazioni!

 

Fidel - 8 gennaio 1989

 

 

Chi debilita l’autorità del Partito starà debilitando l’autorità della Rivoluzione

 

 

Dobbiamo essere preparati ad affrontare tutte le difficoltà e tutte le aggressioni e a lottare su tutti i terreni, come dicevo, e non solo sul terreno militare, ma anche sul terreno politico e nel terreno ideologico.

In questa circostanza è più importante che mai rinforzate la fiducia del Partito e l’unità attorno al Partito. Dico l’unità attorno al Partito, al nostro Partito, e l’interpretazione del nostro Partito.

I partiti possono commettere errori, possono aver debolezze, e quello che ci corrisponde è correggerle, superare gli errori, ma colui che tenta di distruggere la fede nel Partito, starà scavando le basi della nostra fiducia, le basi della nostra forza.

Colui che indebolisce l’autorità del Partito starà indebolendo l’autorità della Rivoluzione; senza Partito non c’è Rivoluzione, senza Partito non c’è socialismo, senza il Partito e la sua autorità il processo non potrà marciare avanti.

Per questo è dovere della nostra Rivoluzione dare sempre più autorità al Partito; è dovere dei militanti vegliare sempre più per il prestigio e per l’autorità del Partito.

 

Fidel - 5 dicembre del 1988

 

 

L’acume del nostro popolo

 

 

È una fortuna che nel nostro paese e nel nostro popolo si siano sviluppare certe caratteristiche, un certo senso dell’umorismo, un certo acume; perchè in verità questo popolo, il suo modo di essere, la sua psicologia, si devono conoscere.

Chi non lo conosce sbalordisce! Resta sbalordito!

Un popolo allergico alle imposizioni, un popolo allergico all’abuso, un popolo allergico al cliché, un popolo capace di pensare sino all’infinito senza essere assolutamente fanatico, un popolo al quale non si possono raccontare menzogne, un popolo al quale non si può dire che tizio è un dio, che non gli si può spacciare per dio nessuno!

Queste sono fortunatamente le caratteristiche di questo popolo.

Il nostro dovere di dirigenti di una Rivoluzione, in una tappa iniziale, per sviluppare questo spirito del nostro popolo, il suo senso della critica, la sua capacità d’analisi, una capacità d’analisi serena e obiettiva, queste virtù del nostro popolo che è nostro dovere segnalare, che è nostro dovere accentuare, che è nostro dovere sviluppare.

A queste virtù non dobbiamo mai rinunciare!

 

Fidel - 29 agosto 1966.

 

 

L’imperialismo non ha rinunciato all’idea

di liquidare il socialismo in Cuba

 

 

Sarebbe un’illusione, un’illusione nella quale non può assolutamente cadere l’attuale generazione e le nuove generazioni, l’idea che già tutto il periodo difficile per la Rivoluzione e per la Patria è passato.

L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare il socialismo in Cuba.

L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare l’ideologia rivoluzionaria in Cuba.

L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare la nostra Rivoluzione.

L’imperialismo può darsi che cambi tattiche, cambi le armi, ma l’imperialismo yankee è troppo arrogante, troppo prepotente, troppo superbo per rinunciare all’idea di sconfiggere la Rivoluzione cubana, per rinunciare all’idea di liquidare il socialismo in Cuba.

 

Fidel, 8 gennaio del 1989