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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

Piangendo alla Corte dei Borboni  

 

26.03.11 - JM Álvarez www.granma.cu

 

Vari (detti) “dissidenti de coscienza” cubani, recentemente giunti in Spagna, hanno denunciato che si trovano “in cattive condizioni e abbandonati dalle autorità”.

 

“In Spagna  stanno violando praticamente i nostri diritti umani”, ha segnalato  Juan Antonio Bermúdez Toranzo che solo due settimane fa è arrivato nella  ‘Madre Patria’ e ha già applicato il detto che ‘chi non piange, non mangia latte’.

 

“Siamo in un’abitazione a tre letti con scarse condizioni, il cibo non è buono e anziani e bambini non lo mangiano; non riceviamo aiuti di sorta“ ha detto il nostro piagnone.

 

A tutto questo va risposto che si sta così in un paese in bancarotta tecnica che spreca il poco denaro che ha facendo soldati-toreri migliaia di cittadini, che cercano nella spazzatura qualcosa per alimentarsi e senza parlare della situazione sofferta da milioni di persone del Terzo Mondo, sfruttate dalla ‘democrazia’, che questi piagnoni vogliono per Cuba.

 

Tocca dare ragione al signor  Bermúdez quando afferma solennemente che “anche qui siamo prigionieri”. Come tutti compare, come tutti.

 

O ti rinchiudono il corpo in un carcere o lo spirito fuori dal carcere, con l’alienazione mentale, e se questa non funziona con la contro-rivoluzione preventiva.

 

Benvenuti nel paradiso capitalista, cubani con la coscienza a tariffa!   Potete arruolarvi come mercenari nell’esercito spagnolo e andare in Afganistan. 

 

Qui ammazzare gli esseri umani ‘è un lavoro!’