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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

Yoanis ha ragione, i cubani hanno

molte ragioni per indignarsi

 

25/11/11 - Justo Cruz * http://cambiosencuba.blogspot.com/

*Justo Cruz, cubano residente en Germania, coordinatore di Cuba Si http://moncadalectores.blogspot.com

 

Alcuni giorni fa, la campionessa del mondo in premi prepagati, Yoanis Sanchez, si lamentava,  via Twitter, del fatto che i cubani non si indignavano.


La nostra "blogger ribelle", ha commentato che il popolo di Cuba aveva tante ragioni per indignarsi. Naturalmente, questa signora ha torto quando dice che i cubani non si indignano, ma ha molta ragione quando dice che i cubani hanno molti motivi per indignarsi. Solo che quando i nostri immorali indegni cubani, incluso Yoanis, parlano di indignati non si riferiscono alle migliaia di indignati che in Spagna, Cile, Colombia, Grecia e Stati Uniti  sono andati in strada per chiedere cambiamenti nei sistemi politici dei rispettivi paesi condannando il potere delle banche, delle grandi multinazionali e la corruzione dei politici al potere. Quando Yoanis parla di indignati si riferisce ai mercenari travestiti da ribelli in Libia e Siria. Individui senza scrupoli in grado di affondare il loro paese nel caos e nella miseria per far sì che i moderni pirati della NATO vengano con i loro aerei e missili a seminare morte e terrore.


Sì, Yoanis ha perfettamente ragione quando dice che il popolo di Cuba ha molte ragioni per indignarsi.


Una settimana fa, quando l'Assemblea delle Nazioni Unite ha emesso, con una schiacciante maggioranza, una risoluzione di condanna dell’inumano blocco imposto dagli Stati Uniti contro il popolo cubano, noi cubani abbiamo sentito un misto di allegria e di indignazione. Di allegria perché è dimostrato, ancora una volta, che quasi il 100% della popolazione mondiale è contro questo vergognoso e disumano blocco, di indignazione perché, nonostante la schiacciante vittoria di Cuba, nonostante che il mondo intero condanni questa infamia, non succede niente e gli Stati Uniti d'America e i suoi seguaci del Consiglio di Sicurezza continuano a commettere i loro crimini protetti da un diritto di veto umiliante e prepotente. Un diritto che si è convertito in un pericolo per l'esistenza dell’umanità. Un diritto che permette ai paesi ricchi del pianeta di fare e disfare a piacimento con l'impunità di un animale selvatico, che ha rimosso del tutto l'uso della ragione, che agisce difeso dal potere delle sue tasche.


Chi dice che a Cuba non vi sono indignati?


Chi crede che a Cuba non vi siano indignati che giri per tutto il paese per vedere quanto indignati sono i nostri fratelli sull'isola. Non c'è paese al mondo che affronti i problemi della nazione come lo sta facendo il popolo cubano. Mai prima nella storia della Rivoluzione il popolo cubano aveva affrontato le tendenze negative con tanto coraggio e indignazione.


Chiaro che il popolo di Cuba é indignato.


Il popolo di Cuba é indignato perché lo hanno convertito in un ostaggio di politici e di una politica scandalosa ed irresponsabile. I nostri fratelli in Patria s'indignano e condannano ogni tipo di blocco che mina lo sviluppo del paese. Il popolo di Cuba si indigna quando sente di un caso di corruzione, di malversazione dei beni statali. I cubani criticano l'immobilismo, il dogmatismo ideologico.

 

Il popolo cubano è il più indignato del mondo.


Ma attenzione non dobbiamo lasciarci trarre in inganno, c'è una differenza tra gli indegni e gli indignati cubani.

 

Pochi giorni fa un gruppo di indegni cubani guidati da Martha Beatriz Roque Cabello hanno inviato una Lettera Aperta al presidente del Comitato delle Relazioni Estere della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, la signora Ileana Ros-Lehtinen, acerrima difensora del disumano e grottesco blocco contro il popolo cubano e di tutto ciò che minaccia l'integrità e la sovranità della Repubblica di Cuba. Nella stessa le si chiede che sfrutti "la congiuntura nazionale ed internazionale" per portare a Cuba "libertà" e "democrazia", ​​apparentemente in stile Iraq o Libia. In questa lettera i firmatari si rivolgevano a questa signora con queste parole, cito testualmente:"... ci dirigiamo a lei perché sappiamo del suo grande amore e dedizione alla nostra patria ..." Questa ripugnante frase merita un commento in modo da avere un’idea con chi si relazionano i nostri immorali indegni cubani.
 

Nel marzo del 2003 quando il presidente George W. Bush diede l'ordine di invadere l'Iraq dopo aver deliberatamente ingannato l'opinione pubblica internazionale ed il mondo scese in strada in segno di protesta contro questa guerra genocida, in una centrale via della Little Havana a Miami centinaia di esuli cubani, fortunatamente non tutti, organizzarono una marcia a sostegno del presidente Bush nella guerra di rapina. La marcia sarebbe passata inosservata da parte della comunità cubana nel mondo, se non fosse convertita da manifestazione di sostegno alle atrocità commesse (e che commettono) i soldati del Pentagono in Iraq in una marcia per sostenere l'invasione di Cuba. Questi indegni cubani, con la signora Ileana Ros-Lehtinen in testa, scandivano slogan tanto macabri come "Bush, Bush, oggi l'Iraq, domani Cuba". La signora Ros-Lehtinen e la folla di indegni cubani chiedeva al presidente Bush che dopo l'Iraq invadesse Cuba.


Come é possibile una tale ignominia, tanta falsità? Come possono i cittadini di un paese richiedere, a una potenza straniera, di assassinare i propri fratelli? Come si può essere cubano e  essere a favore di un blocco ingiusto ed inumano che attenta il benessere del popolo di Cuba e che è anche condannato dalla stragrande maggioranza del mondo?


Questo è l'amore che questa signora sente verso il popolo di Cuba a cui si riferiscono questi indegni cubani nella missiva che non solo costituisce un insulto al buon senso ma un'offesa all'integrità e alla sovranità del popolo cubano.


Come si può nascere a Cuba e firmare una lettera come questa? A quale movimento civico, in qualsiasi paese del mondo, verrebbe mai in mente di bussare alla porta di un'ambasciata degli Stati Uniti o chiedere a un politico della Casa Bianca aiuto morale e finanziario? La risposta è chiara. A nessuno tranne agli indegni cubani, individui come Yoani o Martha Beatriz Roque, che costituiscono il più grande motivo che può avere un cubano per essere indignato.


Mentre i movimenti degli indignati a New York, Madrid, Santiago del Cile solidarizzano tra loro nella loro lotta contro la corruzione dei politici al potere, il potere delle banche, le disuguaglianze sociali, gli indegni cubani non possono pensare altra cosa che allearsi con gli autori di questi abusi.


Gli indignati in Spagna, per esempio, è un movimento popolare che opera attraverso assemblee orizzontali e di quartiere, che sono state riprodotte in tutto il paese. Questo movimento si è esteso a più di 80 paesi e la sua principale richiesta è quella di cambiare il modello capitalista per essere la causa fondamentale della crisi economica mondiale. Lo stesso modello capitalista che ha fallito in tutto il mondo e che gli indegni cubani credono sia la soluzione per risolvere i problemi di Cuba. Le dimostrazioni degli indignati in Spagna guadagnano forza ora che ha trionfato il partito conservatore di destra, Partito Popolare (PP), lo stesso partito che non solo sostiene apertamente la cosiddetta dissidenza a Cuba, ma che si convertito nel suo portavoce al Parlamento Europeo. Ci riferiamo al partito che ha apertamente sostenuto tutte le guerre e le atrocità commesse dai governi di turno alla Casa Bianca. Un partito che si riempie la bocca per parlare di diritti umani a Cuba, ma che tace quando la polizia spagnola aggredisce, con tutta brutalità, il proprio popolo.


Queste sono, tra altre, le ragioni per cui sarebbe assurdo confrontare gli immorali indegni cubani con i movimenti degli indignati nei diversi paesi e spiega perché tra questi individui non si sente una dichiarazione di solidarietà con questo movimento, esattamente il contrario.

 

In una pagina web di una nota organizzazione dell’esilio cubano rinomata per il suo recalcitrante atteggiamento contro la Rivoluzione cubana, un commentatore ha affermato che il movimento Ocuppy Wall Street era infestatato da comunisti e nazisti.


In dichiarazioni a EFE, Yoani ha commentato che il movimento degli '"indignati" che é sorto in Spagna e si è diffuso in altre parti del mondo, è "un movimento cittadino, è l'indignazione di molte aree, da chi si sente sopraffatto dal consumo". Questo è il modo in cui questa signora spiega l'essenza di questo movimento civico, cito ancora, "... sono sopraffatti da troppo consumo ...". Quanta ignoranza politica.

Tanto Yoani come gli indegni che hanno firmato la Lettera Aperta alla signora Ileana Ros non potranno mai solidarizzare con un movimento che nella sua genesi nega il sistema che loro difendono e da cui ricevono la paga per aver tradito il paese dove nacquero.

 

Gli indegni cubani mai riceveranno il sostegno della comunità internazionale, tanto meno del popolo di Cuba. Questo è più che chiaro. Non si può sostenere un partito di traditori che agisce in virtù di interessi esterni e che si relazionano con politici guerrafondai, mancanti di morale.

 

Ecco perché dobbiamo mettere bene in chiaro che tra gli indegni cubani e gli indignati di Wall Street, Madrid e Santiago del Cile vi è una differenza abissale da prendere in grande considerazione quando si analizza il fenomeno dei cosiddetti dissidenti cubani.

 

Coloro che sostengono gli indegni cubani nell'Unione Europea o nel Parlamento Europeo non sono i politici o i movimenti sociali che vedono nel capitalismo come sistema  politico, sociale ed economico il responsabile della crisi economica che colpisce non solo i diversi strati sociali della società ma interi paesi come Grecia, Italia o Spagna.
 

Coloro che sostengono gli immorali indegni cubani sono gli stessi politici che hanno sostenuto gli USA nell'invasione dell'Iraq e dell'Afghanistan, gli stessi che in nome dei diritti umani e di "rivoluzioni" in cui neppure loro credono, hanno speso miliardi di dollari per cacciare Muammar Gheddafi e la sua famiglia in una vergognosa guerra di rapina che è costata la vita a più di 60000 vittime innocenti. Una guerra delle tante guerre sporche per il petrolio.

I politici che sostengono gli indegni cubani sono gli stessi che sostengono il blocco disumano degli Stati Uniti contro il popolo di Cuba.
 

Gli indegni cubani si lamentano che il popolo cubano non si decide ad indignarsi, questi traditori vendi patria aspettano una liberazione alla Libia indipendentemente dalle conseguenze che può portare una guerra per il proprio popolo.


Damián Hernández Valdés  e Dayan Romayena Lorente sono due bambini cubani, rispettivamente, di solo 4 e 12 anni che oltre ad essere nati a Cuba hanno in comune di soffrire la disgrazia di essere vittime dirette del criminale blocco imposto dai governi di turno in ​​Nord America e dei suoi scagnozzi.


Il fatto di avere un tumore maligno e che il governo degli Stati Uniti  neghi la possibilità di essere trattati con il farmaco più efficace esistente proveniente da questo paese, automaticamente li converte in ostaggi di una politica disumana e obsoleta che da oltre 50 anni continua a sostenere l’aberrante tesi che il modo migliore per finire con il comunismo a Cuba è martirizzare il suo popolo. E'difficile da credere, ma realmente ci sono molti perversi sfiduciati liberi là (tra cui cubani) che in preda alla disperazione permanente, perché il popolo cubano non finisce di indignarsi, sono ossessionati a martirizzarlo e punirlo.
 

Queste sono le ingiustizie che indignano i cubani e che rendono persone come Yoani Sánchez, Martha Beatriz Roque Cabello e i loro compari di causa, individui indegni dei essere classificati come indignati. Rimangono per la storia così come sono, nostri immorali indegni cubani.