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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

Lamrani: Obama ha rifiutato tutte

le offerte di dialogo con l'Avana

 

7/10/11 - Anne-Cécile Huprelle intervista Radio Monaco http://razonesdecuba.cubadebate.cu

 

"La normalizzazione delle relazioni tra L'Avana e Washington dipendente più dagli Stati Uniti che da Cuba" afferma Salim Lamrani, docente incaricato presso l'Università Paris-Descartes e l'Université Paris-Est Marne-la-Vallée. Salim è l'autore di una famosa intervista alla blogger preferita di Washington, Yoani Sánchez, le cui dichiarazioni, a volte, ricordano le celebri sciocchezze di Bush e la sua  proverbiale ignoranza.

Anne-Cécile Huprelle: Il paese, in questo momento, sta vivendo un'era di modernizzazione senza precedenti.
Salim Lamrani: Infatti, dobbiamo sottolineare due misure. La prima costituisce una rivoluzione strutturale della forza lavoro. Le autorità hanno deciso di procedere alla soppressione, a medio termine, di circa mezzo milione di posti di funzionari, ovvero il 10% del totale, e di un milione in cinque anni.

La seconda misura è anch'essa una misura senza precedenti per la sua portata. Si tratta di un'apertura dell'economia statale al settore privato, finalizzata, tra l'altro, a legalizzare una crescente economia  informale e a raccogliere imposte in un paese poco abituato alla cultura fiscale. Lo Stato, che controlla circa il 90% dell'economia, ha deciso di delegare alcune delle sue attività economiche ai privati. Circa 178 nuove attività sono state aperte al settore privato. Conviene ricordare che in 83 settori, i nuovi imprenditori potranno assumere persone, prerogativa che finora era una prerogativa esclusiva dello Stato, delle joint venture e delle imprese straniere.

ACH: Forse il recente arrivo della pubblicità commerciale è un segno di questo cambiamento?
SL: Non si tratta realmente di pubblicità commerciale come la intendiamo in Occidente, ma semplicemente della moltiplicazione delle insegne commerciali che indicano la presenza di un ristorante o di altra attività, ciò per la crescita del settore privato negli ultimi mesi. Dovete sapere che é passato da 150000 persone a oltre 320000. Dovrebbe stabilizzarsi attorno al mezzo milione di microimprenditori.

ACH: E'diverso Raul Castro da suo fratello Fidel?
SL: Da un punto di vista ideologico o in quanto a principi fondamentali, non esiste differenza alcuna. Tuttavia vi è una notevole differenza di stile. Raul Castro è un militare con la fama di essere molto pragmatico. Ha guidato, per mezzo secolo, una delle istituzioni più efficienti del paese, che è l'esercito. Inoltre, Raul Castro si è personalmente occupato dello sviluppo del settore turistico a Cuba, è ora vitale per l'economia nazionale e la seconda fonte di reddito del paese. È responsabile dell'attuale riforma del modello economico cubano e la sfida è più grande perché gli ostacoli sono numerosi.

ACH: Dopo il capitalismo, qual è il nuovo nemico di Cuba? La corruzione?
SL: A livello esterno, il nemico principale rimangono gli Stati Uniti che impongono sanzioni economiche che hanno un carattere crudele ed anacronistico, da oltre mezzo secolo. Colpiscono tutte le categorie della popolazione cubana. Conviene ricordare che queste sanzioni hanno un carattere retroattivo ed extraterritoriale. Ne parlo, in modo dettagliato, nel mio ultimo libro, "Stato d'assedio", che tratta questo tema. Per esempio qualsiasi casa automobilistica, a prescindere dalla sua nazionalità, deve dimostrare al Dipartimento del Tesoro che i suoi prodotti non contengono un solo grammo di nichel cubano per poterlo vendere sul mercato statunitense. Danone, per esempio, deve dimostrare che i suoi prodotti non contengono nessuna materia prima cubana. Quindi non solo Cuba non può vendere nulla agli USA, ma si vede anche fortemente limitata nel suo commercio. Queste misure privano l'economia cubana di numerosi capitali e le esportazioni cubane di molti mercati in tutto il mondo. Per queste ragioni, l'insieme della comunità internazionale rifiuta le sanzioni.

A  livello interno, Cuba deve combattere contro la burocrazia che cancrena la società cubana. La corruzione è un fenomeno endemico a Cuba che colpisce, a volte, i più alti livelli dello Stato. Il mercato nero si è sviluppato a Cuba dal crollo dell'Unione Sovietica. Cuba deve anche rafforzare la sua cultura del dibattito e dare più spazio alle opinioni eterodosse. Allo stesso modo, l'isola deve porre fine a certe pratiche settarie che ancora persistono. Deve realizzare un grande sforzo in termini di produttività e, infine, Cuba deve ridurre il suo ipertrofico settore pubblico.

ACH: Sono possibili migliori relazioni con gli Stati Uniti ed Europa in un prossimo futuro?
SL: In realtà, la normalizzazione delle relazioni tra L'Avana e Washington dipendente più dagli Stati Uniti che da Cuba. Il presidente Raul Castro ha ripetutamente dato prova della sua disponibilità a dialogare con il suo vicino del nord da una base di mutuo rispetto, di reciprocità e di non ingerenza negli affari interni. L'amministrazione Obama ha rifiutato tutte queste proposte.

Sappiate che la retorica diplomatica USA per giustificare l'imposizione di sanzioni economiche contro Cuba non ha smesso di cambiare nel corso dei decenni. In un primo tempo si trattava delle nazionalizzazioni. Dopo dell'alleanza con l'Unione Sovietica. Dopo dell'intervento cubano in Africa per aiutare i movimenti di liberazione nazionale e lottare contro l'apartheid. Nel 1991, dopo la caduta dell'Unione Sovietica, invece di normalizzare i rapporti con Cuba, gli Stati Uniti hanno rafforzato il loro stato di assedio economico contro il popolo cubano e brandito l'argomento dei diritti umani e dei prigionieri politici. Tuttavia, dal novembre 2010 e l'
accordo firmato tra il governo cubano e la Chiesa cattolica, tutti i prigionieri cosiddetti politici sono stati rilasciati. Secondo Amnesty International oggi non esiste alcun prigioniero politico a Cuba. Tuttavia, l'amministrazione Obama si rifiuta di togliere le sanzioni economiche.
 

Per quanto riguarda l'Unione Europea, nonostante la sua potenza economica, continua ad essere un nano politico incapace di adottare una politica indipendente da quella di Washington verso Cuba. Ufficialmente, la Posizione Comune, che è la pietra angolare della politica estera di Bruxelles  verso l'Avana, dal 1996, e che limita in modo sostanziale le relazioni si giustifica con la situazione dei diritti umani. In tutto il continente  americano, solo Cuba è vittima di una Posizione Comune. Tuttavia basta dare un'occhiata alla relazione di Amnesty International sui diritti umani per rendersi conto che Cuba è ben lungi dall'essere il peggiore alunno nel continente in questa materia. Di conseguenza è una politica discriminatoria, infondata da parte dell'Unione Europea verso Cuba, e spetta all'Unione Europea porre fine a questa politica.