Congressisti brasiliani chiedono

la libertà dei Cinque

 

 

23.11.12 - www.granma.cu

 

 

I congressisti brasiliani hanno reclamato la liberazione dei Cinque cubani detenuti negli Stati Uniti, durante una sessione speciale realizzata presso la Camera dei Deputati con la partecipazione di legislatori, senatori e membri dei gruppi di solidarietà con l’Isola.

 

I deputati hanno deciso di intraprendere delle azioni all’interno del Congresso per reclamare la libertà di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, detenuti in territorio statunitense dal 1998 e condannati a pene molto severe in un processo farsa realizzato a Miami, Florida.

 

I componenti delle Commissioni delle Relazioni Estere e Difesa Nazionale, dei Diritti Umani e Minoranze, del Gruppo Parlamentare Brasile-Cuba e del Comitato Brasilia per la Libertà dei Cinque hanno deciso che un parlamentare del paese visiterà gli Stati Uniti per incontrare Gerardo, Ramón, René, Antonio e Fernando per verificare le loro condizioni di vita ed il trattamento ricevuto.

 

Perpetua Almeida, congressista del Partito dei Lavoratori (PT) e presidentessa della Commissione delle Relazioni Estere e Difesa Nazionale, ha segnalato che la causa dei Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, è una questione politica, riguardante la difesa della sovranità e dell’autodeterminazione di Cuba.

 

Per tale ragione, ha affermato, i brasiliani appoggiano e chiedono la liberazione di questi patrioti, per permettere di consolidare nel continente “una vera cultura di pace”.

 

Almeida, altri suoi colleghi ed i rappresentati dei gruppi sociali, culturali e politici, hanno firmato una lettera che invieranno al presidente nordamericano, Barack Obama, per sollecitare la liberazione dei Cinque, condannati a severe sentenze per aver monitorato le attività terroriste contro Cuba messe in atto da Miami.

 

Questa non è una questione legale, ma politica, ed Obama ha la facoltà di liberare questi Cinque antiterroristi, ha aggiunto.

 

Durante la sessione è stato letto un manifesto del teologo brasiliano Frei Betto, nel quale sollecita la solidarietà di tutti i brasiliani per esigere agli Stati Uniti di mettere fine al sequestro di Gerardo, Ramón, René, Antonio e Fernando.

 

Betto ha definito ingiuste ed illegali le condanne di questi cubani che difendevano il proprio paese da azioni criminali e violente organizzate in territorio nordamericano.

 

Una nazione che si definisce cristiana, come gli Stati Uniti, non può ignorare i principi evangelici, deve riconoscere la dignità di tutti gli esseri umani e deve liberare i Cinque, ha sottolineato il teologo.