Correa mette in discussione il processo

negli USA contro gli antiterroristi cubani

 

 

17 dicembre 2012 - Yurién Portelles www.granma.cu

 

 

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha messo in discussione il processo giuridico negli Stati Uniti contro i Cinque antiterroristi cubani, detenuti negli USA da oltre 14 anni.

 

“Basta vedere come non sono stati rispettati i loro diritti umani e le regole del giusto processo, ma nessuno dice nulla”, ha assicurato il presidente in un rapporto settimanale sui lavori “Enlace Ciudadano”, trasmesso alla nazione dalla provincia ecuadoriana di El Oro.

 

“Anche questo ci ha rubato la destra, il capitale, anche il discorso dei diritti umani”, ha sottolineato il Capo di Stato riferendosi a Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González.

 

Correa ha fatto riferimento a questo tema ricordando la recente celebrazione della Giornata dei diritti umani e dopo aver osservato nel pubblico riunito per assistere alla sua conferenza un cartello con la scritta “Libertà per i Cinque Eroi cubani”.

 

Il caso degli antiterroristi è salito alla ribalta dopo che furono arrestati e condannati a pene estreme per aver impedito atti terroristi contro il proprio paese organizzati in territorio statunitense, anche con il beneplacito di Washington.

 

René González ha già scontato la sua condanna a 13 anni di carcere però dovrà restare altri tre anni negli Stati Uniti in libertà vigilata, senza poter riabbracciare la sua famiglia a L’Avana.

 

Persone di diversi paesi, compresi vari Premi Nobel per la Pace, hanno chiesto la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, mentre continuano gli sforzi per far conoscere la manipolazione sul caso e l’ingiustizia che si commette contro di loro.

 

 

Il messaggio di Rafael

Correa solidale con i Cinque

 

 

1.12.12 - Alfredo Carralero Hernández www.cubadebate.cu

 

 

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha inviato un messaggio speciale in appoggio alla causa per la liberazione dei Cinque Eroi cubani, condannati ingiustamente negli Stati Uniti.

 

Il messaggio, che è esteso anche a coloro che lottano in diverse parti del mondo contro il terrorismo, è stato letto da Edgar Ponce, ambasciatore di questa nazione in Cuba, nella sessione generale del VIII Colloquio Internazionale per la scarcerazione dei Cinque, che si svolge a Holgúin.

 

Il diplomatico ha ricordato le molte occasioni in cui il presidente Correa ha reclamato in varie tribune internazionali e nel suo stesso paese l’immediata liberazione di questi patrioti che soffrono ingiuste e severe condanne nell’impero, per il solo fatto d’aver evitato azioni di terrorismo contro l’Isola.

 

Ponce ha spiegato che Correa ha espresso testualmente mesi fa a Quito che i fatti contro i Cinque Eroi cubani rappresentano un attentato contro i diritti umani e che spera che questa ingiustizia termini e loro possano tornare con le loro famiglie.

 

Nel suo intervento al Colloquio, che si conclude oggi sabato 1º dicembre, il diplomatico ha segnalato le diverse azioni promosse dai Comitati di Solidarietà con i Cinque in Ecuador, ai quali si sommano sempre più persone, esigendone l’immediata liberazione

 

Tutto il mondo conosce gli imbrogli e la manipolazione della giustizia statunitense contro la nobile causa che difendono René Gónzalez, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González.

 

L’Ecuador, ha sottolineato, con lo stimolo personale del suo presidente, moltiplica ogni giorno le sue attività a favore del ritorno incondizionato nella loro Patria di questi antiterroristi ingiustamente reclusi da più di 14 anni