Solidarietà

 

 

ai 5 dal mondo

 

 

 Algeria - Australia - BelgioBolivia - Brasile - Canada - Cile  - Cina - Cuba - Repubblica DomenicanaEgitto - El Salvador - GiapponeGran Bretagna - Grecia - Haiti - HondurasItalia - Libano - MessicoNicaragua - Panama - Paraguay - Perù - Russia - Santo Domingo - SenegalSiria - Uruguay - Vietnam

 

 

 

 

 

ALGERIA

 

Si moltiplica la solidarietà con la causa dei Cinque

15.06 - La causa dei Cinque Eroi cubani, condannati negli USA per combattere azioni terroristiche contro la loro patria, unisce sempre più persone nel mondo, al fine di conseguire il loro ritorno in seno alle proprie famiglie.

Nuovi comitati di appoggio sono stati creati nelle province di Relizane e Montaganem, in Algeria, composti in maggioranza da ex combattenti della rivoluzione in questo paese e da membri dell’Associazione Amici di Cuba, ha riportato giovedì 14 giugno il sito web della Cancelleria dell’Isola.

Durante un recente incontro con Leonel Martínez, ministro consigliere dell’ambasciata cubana ad Algeri, i presidenti di entrambi i gruppi hanno espresso la loro ferma volontà di lottare affinché si faccia giustizia sul caso.

Entrambi hanno ricordato che questi Eroi furono condannati a Miami, ingiustamente, a pene che variano da 15 anni di reclusione a due ergastoli più 15 anni.

 

AUSTRALIA

 

“Humor from my pen” a Sidney

24.04 - Il 19 aprile, giorno della celebrazione della Vittoria di Giron, è stata inaugurata nella Galleria Vanishing Point della città di Sidney, Australia, l’esposizione di caricature 'Humor from my pen' di Gerardo Hernandez Nordelo, uno dei Cinque eroi cubani detenuti ingiustamente nelle carceri degli Stati Uniti.

L’esposizione è stata aperta dall’ambasciatore di Cuba in Australia, Pedro Monzon, cha ha apportato le informazioni necessarie per la comprensione del caso dei Cinque, all’interno del contesto della politica aggressiva degli Stati Uniti contro la Rivoluzione Cubana.

Un momento particolarmente significativo, all’apertura dell’evento, è stata la lettura da parte di Chela Weitzel, Presidentessa della ACFS Sydney, di una lettera di saluto inviatale direttamente da Gerardo.

Oltre 100 persone di differenti settori di questa importante città australiana hanno riempito l’inaugurazione, compresi i tre membri della missione esplorativa Cuba-Australia per lo studio della cooperazione congiunta nel Pacifico nel campo della salute.

L’evento si è concluso con musica cubana dal vivo interpretata da un magnifico trio locale. Come parte dell’evento è stata distribuita documentazione informativa e si svilupperanno quattro pannelli sul tema dei Cinque tra il 22 aprile ed il 12 maggio capeggiati da Ofelia Delgado Padrón, educatrice cubana e promotrice della campagna contro l’omofobia, in visita in Australia; Ray Jackson, dell’Associazione Australiana di Giustizia Sociale Indigena; Mary-Alice Waters, editrice del libro ´´I Cinque Cubani: Chi sono?; Perché furono catturati?; Perché devono essere liberati?´´ e Reinaldo Garcia Perera, Ministro Consigliere della Missione di Cuba in Australia.

Humor from my pen permarrà nella Galleria Vanishing Point fino al 13 maggio.

 

BELGIO

 

Una soluzione umana per il caso dei Cinque

21.07 - I membri del movimento belga di solidarietà “Iniziativa per Cuba Socialista”, hanno reclamato da Bayamo una soluzione umana per il caso dei Cinque Eroi cubani ingiustamente condannati negli Stati Uniti.

Katrien Demuynch, presidentessa di “Iniziativa per Cuba Socialista”, ha sottolineato la necessità della diffusione della verità su questi uomini coraggiosi, in un intervento nello spazio “Riflessione in nome della pace”, della delegazione dell'Istituto Cubano d’Amicizia coi Popoli –ICAP- in provincia Granma.

La coordinatrice della campagna di solidarietà europea con i Cinque, ha incitato la comunità internazionale a dare un maggiore sostegno a questi combattenti antiterroristi, ingiustamente condannati per aver ostacolato le azioni violente contro Cuba, perpetrate dai terroristi radicati a Miami.

Katrien ha raccontato con emozione i particolari della sua visita a Gerardo, nel carcere di Victorville, in California, nel 2004, ed ha parlato di quell’incontro con un uomo sorprendente per il suo ottimismo e la sua energia, nonostante la sua dura situazione.

Creata nel 1992, “Iniziativa per Cuba Socialista” è una delle organizzazioni più attive del movimento di solidarietà con Cuba del Belgio, e dal 2001 organizza le sue campagne nella lotta per la liberazione e ritorno dei Cinque in Patria e dalle loro famiglie.

 

BOLIVIA

 

Annunciata esposizione sugli antiterroristi cubani in Bolivia

04.09 - L’esposizione “Fin a la Injusticia” (Fine all’ingiustizia), sulla vita dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti, sarà inaugurata il prossimo 5 settembre nel Museo Costumbrista di La Paz, secondo quanto ha anticipato la Oficialía Mayor de Culturas.

La mostra, patrocinata da suddetta entità e dall’ambasciata di Cuba in Bolivia, coinciderà con il 14º anniversario dell’arresto di Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino, Gerardo Hernández e René González.

I Cinque, come sono conosciuti gli eroi, furono catturati nel settembre del 1998 e dopo un processo farsa, ricevettero pesanti condanne, soprattutto Gerardo, il quale fu condannato a due ergastoli più 15 anni.

René González ha già scontato la sua pena però deve restare per altri tre anni in libertà vigilata negli Stati Uniti.

I Cinque monitoravano i piani di organizzazioni terroriste finanziate dagli Stati Uniti che hanno la loro base nel sud della Florida, con l’intenzione di avvertire in tempo le autorità cubane.

La loro attività permise di bloccare numerose azioni tra cui l’invio illegale di armi a Cuba ed il sabotaggio di aerei civili in pieno volo, fino alla preparazione di attentati contro la vita dei principali dirigenti della Rivoluzione.

 

BRASILE

 

Poeta brasiliano fa gli auguri alla madre dell’antiterrorista cubano

25.05 - L’affermato poeta brasiliano Thiago de Mello ha fatto gli auguri per il suo ottantesimo compleanno a Mirta Rodríguez, madre di Antonio Guerrero, uno dei Cinque antiterroristi cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti.

“Signora Mirta, nel giorno del suo compleanno, voglio farle giungere le mie parole di rispetto e tenerezza per la sua poderosa vita che rende degna la grandezza della condizione umana”, ha segnalato Mello nel suo messaggio alla mamma di Antonio, che ha compiuto 80 anni martedì 22 maggio.

Il poeta brasiliano, nel testo inviato a Prensa Latina, mette in risalto “il coraggio appassionato di suo figlio Antonio, il timbro profondo e semplice della sua poesia possiede il marchio, più del vincolo del sangue di sua madre, del segno della chiave di Mirta”.

Sappia, Madre Mirta, che l’abbraccia in questo giorno, che è il giorno dell’Amore trionfatore, il cuore sonoro della foresta amazzonica, dove oggi si innalza nella porta di casa mia la bandiera cubana, risalta Mello.

Alla fine del mese scorso, l’autore ha donato gli onori per partecipare alla I Biennale del Libro dell’Amazzonia alla causa per la liberazione di Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González, i Cinque cubani che lottano contro il terrorismo.

Nelle dichiarazioni telefoniche a Prensa Latina da Manaos, capitale dello stato dell’Amazzonia, de Mello ha riferito un questa occasione che il suo gesto non è personale, ma di tutta la poesia brasiliana, ed ha il fine di creare coscienza affinché sempre più persone si sommino alla battaglia per la liberazione dei Cinque, come sono conosciuti nel mondo.

Nato a Barreirinha, un municipio dell’interno dell’Amazzonia, il 30 marzo del 1926, Thiago de Mello è uno dei poeti più influenti e rispettati del Brasile, riconosciuto come un’icona della letteratura regionale. Alcune delle sue opere sono state tradotte in più di 30 lingue.

Il poeta, uno delle migliaia di brasiliani arrestati durante la dittatura militare (1964-1985), ha assicurato che il suo apporto è un modesto contributo alla campagna mondiale che si porta avanti in tutto il mondo per porre fine all’ingiusta prigione alla quale sono stati sottoposti i Cinque cubani e che dura ormai da quasi 14 anni.

 

Un Comitato per la liberazione dei Cinque nell’Amazzonia brasiliana

07.05 - Un Comitato di Solidarietà con Cuba e per la liberazione dei Cinque è stato creato nello stato brasiliano di Amapá, formato fa legislatori e rappresentanti di gruppi politici, sociali, sindacali e studenteschi di questo territorio.

Amapá è uno dei nove Stati amazzonici del Brasile e la sua capitale, Macapá, è l’unica che non ha vincoli via terra con le altre capitali statali; è bagnata dal fiume delle Amazzoni ed ha l’esclusività nazionale d’essere attraversata dalla linea immaginaria dell’Equatore.

Nella costituzione, alla quale hanno assistito circa 300 membri di queste entità, sono stati selezionati il senatore Joao Capiberibe, del Partito Socialista Brasiliano (PSB), come presidente d’onore, e il segretario allo Sport di Amapá, Luiz Pingarilho, come presidente del Comitato.

In una dichiarazione telefonica con Prensa Latina da Macapá, Pingarilho ha segnalato che il primo accordo è stato l’invio d’una lettera al presidente degli Stati Uniti , Barack Obama, perchè liberi faccia tornare a Cuba Gerardo Hernández, Ramón Labañino,Fernando González, Antonio Guerriero e René González.

I Cinque sono ingiustamente reclusi da più di 14 anni, condannati in un processo politico e manipolato per aver difeso Cuba dalle aggressioni dei gruppi di terroristi che operano impunemente da Miami.

“Per questo la priorità è denunciare ed esigere la fine del blocco economico che Washington impone all’Isola da mezzo secolo, e reclamare la liberazione dei Cinque e il oro ritorno a casa, ha detto Pingarilho. Lavoreremo, ha aggiunto, per la difesa dell’Isola contro le menzogne medianiche sulla realtà cubana e sul processo rivoluzionario”.

Pingarilho che è il presidente del Partito Comunista del Brasile (PCdoB) in Amapá Ha anche risaltato l’appoggio del governatore dello stato, Camilo Capiberibe, dato alla creazione del Comitato ed ai suoi obiettivi ed ha sottolineato la partecipazione alla cerimonia del senatore Capiberibe e del suo collega Randolfe Rodrigues, del Partito Socialismo y Libertad, e dei deputati federali Evandro Milhomen, del PCdoB, e Janete Capiberibe, del PSB, tutti legislatori nazionali per lo stato di Amapá.

Inoltre è stata segnalata la presenza di Washington Picasso, del PCdoB, e del consigliere economico di Cuba in Brasile, Raciel Rodríguez.

 

Figlia di Olga Benario e Luiz Carlos Prestes: “Salviamo la vita dei Cinque”

09.04 - La figlia dei lottatori internazionalisti Olga Benario e Luiz Carlos Prestes, Anita Prestes, ha inviato questa dichiarazione ad Aldo Fidel, Console Commerciale di Cuba a Sao Paulo, nella quale chiede salvare la vita dei Cinque cubani che hanno conservato prigione negli USA.

Anita, storiografa brasiliana, nacque in una prigione nazista femminile, di Bressinimstrasse; ed al termine del suo allattamento, con 14 mesi, grazie alla solidarietà internazionale, è stata ricevuta da sua nonna paterna, Leocadia Prestes. Olga è stata trasferita al campo di concentramento di Lichtenburg e dopo a quello di Ravensbruck. In febbraio del 1942, un po’ prima di compiere i 34 anni, Olga fu inviata al campo di sterminio di Bernburg dove è stata uccisa in una camera a gas.

Nell’ultima lettera che Olga scrisse a Carlos Prestes e sua figlia li saluta, con la certezza che gli rimaneva poco tempo di vita: “Ho lottato per il giusto, per il bene, per il meglio del mondo… Voglio che mi capiscano bene: prepararmi per la morte non significa che mi arrenda, bensì sapere affrontarla quando arriverà.”

DICHIARAZIONE DI ANITA PRESTES

Come è saputo, rimane l’assurda violazione dei diritti umani perpetrata dal governo degli USA, diretto dal presidente Obama, Premio Nobel della Pace che, nonostante le proteste in tutto il mondo, continua mantenendo in prigione a quattro eroi cubani, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez e Ramon Labañino – ed ha privato un altro eroe di Cuba, Renè Gonzalez, già in libertà, del diritto di ritornare definitivamente alla sua patria.

Come figlia di Luiz Carlos Prestes ed Olga Benario, due eroi internazionalisti, sono testimone dell’inestimabile valore della solidarietà internazionale per salvare le vittime dalla repressione e dalla rabbia fascista. Mi considero figlia della solidarietà internazionale, perché mi salvò degli artigli del fascismo una gran campagna mondiale, diretta da Leocadia Prestes, mia nonna, di chi Pablo Neruda ha scritto: “Facesti grande, più grande la Nostra America.”

Salviamo, dunque, la vita dei Cinque eroi cubani!

Rio di Janeiro, marzo 2012

Anita Leocadia Prestes
Storiografa ed insegnante dell’UFRJ

 

CANADA

 

Rompendo il silenzio: Libertà per i Cinque!

22.09 - Adriana Perez ed Elizabeth Palmeiro, mogli di due dei Cinque cubani incarcerati negli Stati Uniti, hanno ringraziato gli organizzatori di un tribunale ed un’assemblea popolare per denunciare le violazioni giudiziali commesse contro di loro, che si sta svolgendo in Canada.

Le due donne hanno manifestato la loro gratitudine ai partecipanti nei due eventi, che si svolgeranno fino a domenica nel municipio di Toronto, come parte della campagna mondiale di appoggio ai loro coniugi, Gerardo Hernandez e Ramon Labañino, e dei loro compatrioti Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.

Sul tribunale e l’assemblea organizzati dagli attivisti, il primo avrà come oggettivo divulgare le irregolarità del processo legale contro i Cinque ed emetterà una dichiarazione basata sulle attestazioni delle sentenze, il pagamento ai giornalisti, il trattamento inumano che hanno ricevuto in prigione ed il rifiuto dei visti ai loro parenti per visitarli.

Mentre, l’assemblea elaborerà ed approverà un piano di azione per fare pressione sul governo del Canada e sul presidente statunitense, Barack Obama, per liberare i Cinque e permettere loro di ritornare alla loro terra natale.

Domani, i partecipanti si concentreranno di fronte al consolato degli Stati Uniti a Toronto per esigere la scarcerazione immediata ed incondizionata dei lottatori cubani.

Nell’incontro sono presenti personalità come l’attore Danny Glover; Lemelin Denis (presidente del Sindacato Canadese dei Lavoratori Postali); il sindacalista britannico Tony Woodley e le attiviste Cindy Sheehan e Gloria La Riva (coordinatrice del Comitato Nazionale per la Libertà dei Cinque cubani), tra gli altri.

Di seguito riportiamo il testo integrale della dichiarazione di Adriana ed Elizabeth:

Toronto, 21 settembre 2012

“Innanzi tutto vogliamo ringraziare, a nome dei Cinque Eroi, dei loro parenti e del popolo cubano in generale, lo sforzo delle organizzazioni di solidarietà e le personalità che hanno organizzato ed appoggiato questo importante evento “Rompendo il silenzio: Libertà per i Cinque”, come a tutte le personalità che hanno deciso unire le loro voci a beneficio della libertà dei nostri mariti.

Questo 12 settembre sono trascorsi 14 anni di ingiusta reclusione per Renè Gonzalez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Gerardo Hernandez, e malgrado la giustizia e la ragione stiano dal nostro lato, i loro diritti umani più elementari continuano essendo calpestati, anno dopo anno, senza che il governo degli USA decida di mettere fine a questa aberrazione giudiziale.

Oggi il caso dei Cinque continua ad essere un tema ovviato, taciuto dai grandi mass media, ed ignorato dall’opinione pubblica internazionale. Di lì l’importanza che si realizzino eventi come questo, dove la stampa possa ascoltare gli argomenti di prima mano, e dove gli amici abbiano l’opportunità di dissipare incognite su questo caso, piuttosto manipolato dal potere mediatico.

In questi momenti, l’ultima risorsa legale che abbiamo per difendere i Cinque Eroi è l’Habeas Corpus, in attesa di revisione della stessa giudice che li condannò. Si sono presentate nuove evidenze del pagamento del governo nordamericano a vari giornalisti, affinché inquinassero la sede dove si realizzò il giudizio, quello che impossibilitò che gli accusati cubani ricevessero un giudizio giusto ed imparziale a Miami.

Allo stesso modo, si continua ad esigere al governo degli Stati Uniti che riveli l’informazione relativa ai radar, dato che l’accusa più grave, la più crudele di cui è imputato Gerardo, è quella di cospirazione per commettere assassinio. Tuttavia, lì stanno le prove che dimostrano che lui non ha niente a che vedere col destino degli aerei da turismo.

Il Procuratore Generale degli Stati Uniti ha la potestà di sollecitare alla giudice Joan Lenard, di Miami, che annulli le accuse contro i Cinque cubani condannati nel 1998 in questa città; nonostante, questo non è successo fino al giorno di oggi.

In questi 14 anni di ingiusto incarceramento, anche noi, parenti dei Cinque, siamo stati vittime dell’odio irrazionale di un segmento della comunità cubana nella Florida e delle autorità nordamericane. La prolungata separazione ci ha impedito di godere in famiglia momenti meravigliosi, o di abbracciarci e piangere insieme la morte di un essere amato.

I figli sono cresciuti senza i loro genitori, e le madri sono invecchiate senza vedere i loro figli, alcune di loro sorpassano gli 80 anni e temono di non vederli ritornare. Gerardo non ha potuto assistere alla funzione funebre di sua madre, che passò gli ultimi quattro anni della sua vita senza vedere suo figlio. Recentemente Renè ha perso suo fratello, vittima del cancro, ed  appena ha potuto vederlo negli ultimi momenti della sua vita ed ora è privato di poter compartire la maternità di sua figlia maggiore.

I reiterati rifiuti di visti per Adriana Perez ed Olga Salanueva, mogli di Gerardo Hernandez e Renè Gonzalez, rispettivamente, costituiscono una flagrante violazione dei diritti umani.  Mentre, il governo degli USA insiste nel mantenere quest’ultimo in territorio nordamericano, dove la sua vita corre pericolo in una libertà vigilata divenuta prigione domiciliare.

Tutto questo è stato il prezzo da pagare per tanti anni di accanimento, per questo che chiediamo alla comunità internazionale che aumenti i suoi sforzi e le azioni per avere influenza sulla decisione del presidente Obama, affinché faccia uso delle sue prerogative e metta fine a questa ingiustizia”.

 

Programmi solidali  in Canada per la liberazione dei Cinque

19.09 - Adriana Pérez ed Elizabeth Palmeiro, mogli di due dei cinque  antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti, Gerardo Hernández e Ramón Labañino, rispettivamente, denunceranno in un’assemblea e un tribunale popolare in Canada, le violazioni giudiziarie  commesse nel caso dei loro coniugi e dei loro compatrioti.

I Cinque sono detenuti da 14 anni per aver protetto il loro paese da azioni violente organizzate a Miami, come quelle che negli ultimi 53 anni hanno provocato la morte di 3.400 vittime a Cuba.

Le due cubane sono invitate  all’appuntamento che si svolgerà dal 21 al 23 settembre prossimi, nel municipio di Toronto e si riuniranno con noti attivisti di vari paesi. 

Il tribunale s’incaricherà di diffondere le irregolarità del processo legale contro gli anti terroristi cubani .

Parteciperanno agli incontri personalità  come l’attore Danny Glover; Lemelin Denis (presidente del Sindacato Canadese dei Lavoratori delle Poste); il sindacalista britannico Tony Woodley e le attiviste Cindy Sheehan, Alicia Japko e Gloria La Riva, tra i tanti.

Tra i patrocinatori ci sono la Rete Canadese di solidarietà con Cuba, l’Associazione di amicizia Cubano-Canadese di Toronto, il Sindacato Canadese dei Dipendenti Pubblici e il Consiglio Internazionale delle Donne Latinoamericane e dei Caraibi LATIN@S.(PL/)

 

Attività solidali con i Cinque Eroi cubani

10.09 - Sindacati e gruppi sociali del Canada ultimano i dettagli di un’assemblea e una Tribuna Popolare per dibattere e denunciare le violazioni giudiziarie commesse contro i Cinque antiterroristi reclusi negli Stati Uniti dal settembre del 1998.

Gli organizzatori hanno annunciato che gli incontri si svolgeranno dal 21 al 23 settembre nel municipio di Toronto e riuniranno noti attivisti di vari paesi e familiari di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González.

I primi quattro combattenti scontano severissime condanne per essersi infiltrati nei gruppi criminali radicati a Miami e aver ostacolato azioni come quelle che negli ultimi 53 anni hanno provocato la morte di 3400 vittime, a Cuba.

René che è uscito di prigione il 7 ottobre dell’anno scorso, dopo 13 anni di prigionia, adesso sta vivendo in libertà vigilata a Miami, il covo dell’estrema destra nemica di Cuba, scontando una pena ulteriore, lontano dalla sua famiglia dalla sua Patria.

Il Tribunale avrà l’obiettivo di diffondere le irregolarità del processo legale contro i Cinque e di rompere il silenzio mediatico sul caso.

Inoltre emetterà una dichiarazione, sostenuta da testimoni, sulle sentenze imposte a questi Cinque uomini, sul pagamento di giornalisti nordamericani, assunti per creare un clima ostile durante il processo a Miami, sul trattamento disumano che ricevono nelle prigioni e sulla negazione dei visti ai familiari che non li possono visitare.

L’assemblea elaborerà e approverà un piano d’azione per fare pressione sul Governo del Canada e sul presidente statunitense, Baraci Obama, perchè liberi i Cinque e permetta loro di tornare nella terra natale.

In accordo con il programma previsto, il 22 i partecipanti ai due incontri si riuniranno davanti al consolato degli USA a Toronto per esigere la scarcerazione immediata e incondizionata dei Cinque combattenti antiterroristi cubani.

Parteciperanno personalità, come l’attore Danny Glover; Lemelin Denis (presidente del Sindacato Canadese dei Lavoratori delle Poste); il sindacalista britannico Tony Woodley e le attiviste Cindy Sheehan, Alicia Japko e Gloria La Riva, tra i tanti.

Tra i patrocinatori la Rete Canadese di solidarietà con Cuba, l’Associazione d’Amicizia Cubano-Canadese di Toronto, il Sindacato Canadese degli Impiegati Pubblici e il Consiglio Internazionale delle donne Latinoamericane e dei Caraibi LATIN@S.

 

CILE

 

Omaggio per i Cinque Eroi

20.07 - Una commovente cerimonia di solidarietà si è svolta nella palestra della Fondazione Cristo Vive, nel municipio di Recoleta, a nord della città di Santiago del Cile, dove è stata assegnata ai Cinque Eroi la Medaglia José Weibel.

Con questo riconoscimento, che ricorda il leader della Gioventù Comunista del Cile, detenuto e fatto sparire dalla dittatura nel 1976, si dà continuità al programma d’azione comunale in solidarietà con i Cinque antiterroristi cubani.

Il Partito Comunista cileno del Regionale Nord, ha consegnato la medaglia a Jorge Luis Bernaza, rappresentante dell’ambasciata di Cuba in questa nazione sudamericana.

L’Organizzazione Culturale José Martí di Solidarietà con Cuba, e il Centro d’Estensione delle Culture e le Arti del municipio di Ovalle, regione di Coquimbo, hanno inaugurato a loro volta una rassegna di cinema cubano, con opere dedicate ai Cinque.

 

Reclamano dal Cile la libertà dei Cinque eroi

09.05 - A Santiago del Cile, i rappresentanti degli studenti e della gioventù comunista hanno denunciato l’ingiusta e prolungata reclusione dei Cinque antiterroristi cubani condannati negli Stati Uniti.

La denuncia e stata emessa durante un incontro realizzato nell’auditorio dell’Università di Santiago del Cile, dove gli oratori hanno denunciato la situazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, ha riferito Prensa Latina.

Questi patrioti furono detenuti nel 1998, accusati e condannati arbitrariamente come risultato di un torbido processo giudiziario, nella citta di Miami, processo in cui sono state violate le stesse leggi degli USA e del Diritto Internazionale.

Karol Cariola, segretaria generale della Jota, come si conosce l’organizzazione politica giovanile cilena, ha detto che chi ha avuto la fortuna di conoscere il progetto costruito in Cuba lo difende con la ragione dalla verità, alludendo alla sua recente visita nell’Isola alla guida d’una delegazione.

“Esigere la solidarietà con i Cinque - quattro prigionieri nelle carceri dell’impero - e uno in libertà vigilata - René – dopo aver scontato la sua condanna, è un impegno della gioventù comunista cilena e di tutti coloro che vedono Cuba come un riferimento di umanità e giustizia sociale”, ha sostenuto Cariola.

Ileana Díaz Argüelles, ambasciatrice di Cuba in Cile, ha ringraziato per la forte convocazione di universitari e giovani comunisti cileni, ed ha riconosciuto l’impegno di tutti loro nel coordinamento con il Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque negli Stati Uniti.

Nell’occasione è stato proiettato il documentario “Esencias”, che ricorda la recente e fruttifera turnée della compagnia cubana di teatro infantile La Colmenita, in varie citta degli Stati Uniti.

 

CINA

 

Città cinese accoglie le pitture di Antonio Guerrero

31.03 - L’esposizione “Uccelli per l’Unità”, dell’eroe cubano imprigionato negli Stati Uniti, Antonio Guerrero, è stata inaugurata per il pubblico cinese nell’hotel Gran Melià di Shangai, la seconda città più importante del paese asiatico.

L’ambasciatore di Cuba in Cina, Alberto Blanco Silva, commentò nella cerimonia d’apertura come Antonio continua dandoci lezioni di vita e di fermezza, nonostante soffrire da vari anni un’ingiusta prigione.

Osservò la forma in cui la tematica principale della mostra evoca i nuovi e fecondi tempi che vivono i paesi dell’America Latina ed i Caraibi, regione dove –ha detto – si porta a termine un genuino processo di integrazione dal Rio Bravo fino alla Patagonia.

L’inaugurazione contò sulla presenza di Wang Xiaoshu, vicepresidente esecutivo dell’Associazione d’Amicizia del Popolo di Shanghai con lo Straniero, e di autorità locali del settore della cultura e della stampa.

Ugualmente, erano presenti il gruppo di ex borsisti cinesi di Shanghai che studiarono a Cuba, i consoli generali latinoamericani accreditati nell’urbe, giovani universitari cinesi che si preparano nella lingua spagnola ed un gruppo di cubani.

Nella mostra di Antonio Guerrero si includono inoltre, in via eccezionale, due opere dedicate alla Cina, nelle quali si ricrea la bellezza della Peonia, fiore nazionale della sorella nazione asiatica.

 

CUBA

 

Associazione dei Musicisti dedica concerto ai Cinque Eroi

27.12 - L’Associazione dei Musicisti dell’Unione degli Scrittori e degli Artista di Cuba (UNEAC) ha dedicato giovedì 28 dicembre un concerto ai Cinque Eroi dell’Isola, condannati ingiustamente negli Stati Uniti, riferisce la AIN.

La Sala Rubén Martínez Villena, della UNEAC, ha accolto dalle 5:00 p.m. la presentazione durante la quale sono state declamate poesie dedicate alla causa dei Cinque patrioti, arrestati a Miami nel 1998 e condannati nel 2001 nella stessa città, per aver avvertito Cuba riguardo ad atti violenti che pianificavano i gruppi terroristi con base negli USA.

Tra le poesie selezionate per l’occasione si trova “Nuestra hora de amor”, di Antonio Guerrero, uno dei Cinque.

Altre opere sono state scritte dai Premi Nazionali di Letteratura Nancy Morejón e Pablo Armando Fernández, e dal celebre drammaturgo Gerardo Fulleda León.

Completano il programma le letture dei poeti David Sirgado, Joaquín Baquero, Héctor Angulo e Doris Oropesa.

La lettura è stata accompagnata dall’esecuzione di opere musicali di celebri compositori cubani come Juan Piñera, Alberto Faya, Ariadna ed Efraín Amador, Luis Manuel Molina, Jorge García Porrúa, Manuel Alejandro Hernández, Teresa Núñez e Jorge Félix Leyva.

 

Corteo per i Cinque a Cardenas

07.12 - Nuovamente, le donne di Cardenas, insieme ad una rappresentanza delle giovani generazioni e del popolo in generale, hanno alzato la loro voce per reclamare l’immediata libertà dei Cinque Cubani Antiterroristi, condannati ingiustamente negli USA.

Il tradizionale corteo delle madri e delle nonne di questa città è partito dalla casa dove risiedeva una delle nonne di Elián González per raggiungere il Museo Battaglia di Idee, dove si sono riunite per realizzare l’ormai storica tribuna organizzata dalla Federazione delle Donne Cubane (FMC), alla quale hanno assistito Irma Sehweret, madre di René González; Mirta Rodríguez, madre di Antonio Guerrero; e Teresa Amarelle, segretaria generale della FMC.

Hanno partecipato al corteo i giovani della Federazione degli Studenti delle Scuole Medie (FEEM), organizzazione che celebra l’anniversario della sua fondazione. La sua presidentessa nel municipio, Rocío González, ha ricordato che Gerardo, Fernando, Ramón ed Antonio sono ancora prigionieri nelle carceri di massima sicurezza degli Stati Uniti, vittime di un processo politico, e che René, dopo aver scontato la sua condanna, è uscito dal carcere il 7 ottobre del 2011, ed al momento è in regime di “libertà vigilata” senza la possibilità di tornare nel suo paese per i prossimi due anni.

Mirta Rodríguez ha ringraziato per l’appoggio del popolo della “Ciudad Bandiera”. Ci sentiamo molto onorati, la speranza nostra e dei nostri figli è in ognuno di voi, nella voce del mondo che si solleva contro questa ingiustizia, ha affermato, dopo aver ammesso che nonostante il tempo trascorso non si arrende ed ogni giorno riesce a resistere con maggiore forza perché non si sente sola.

Ha rivelato che il prossimo anno ci saranno grandi progressi perché i comitati di solidarietà hanno convocato le madri cubane e del mondo ad unirsi alla loro giusta causa. Abbiamo la verità a dalla nostra parte e tutto un popolo che continua a crescere, ha aggiunto.

Mirta ha approfittato dell’occasione per fare gli auguri ad Elián per il suo 19º compleanno, e gli ha trasmesso un messaggio di auguri inviatogli dai Cinque.

Alicia Jrapko, coordinatrice del Comitato in territorio nordamericano, si è mostrata soddisfatta per le manifestazioni d’appoggio che continuano ad aumentare. Oggi siamo molti di più ad essere convinti che questa è una battaglia quotidiana, ha dichiarato.

Alla fine della tribuna è stata inaugurata un’esposizione di Tony Guerrero con 22 dipinti sui “guacamayos” d’America ed un incontro tra i giovani della città ed i familiari dei Cinque.

 

A Guantánamo “Humor from my pen”, expo di Gerardo

24.10 - Ventitrè caricature politiche create da Gerardo Hernández Nordelo, uno dei Cinque antiterroristi cubani reclusi ingiustamente negli Stati Uniti, formano l’esposizione “Humor from my pen” che, dallo scorso 15 ottobre e sino al 15 novembre, restarà aperta nella Casa della Stampa di Guantánamo.

La mostra, che è stata anche intitolata “Umorismo dalla mi cella”, “Umorismo con causa” o “Humorismo dalla mia penna”, esibisce disegni e messaggi inviati da Gerardo Hernández Nordelo al popolo cubano e a Fidel Castro Ruz, leader storico della Rivolzione.

Manuel Leiva Fernández, che lavora nella Casa della Stampa guantanamera e che è il curatore dell’esposizione che è già stata organizzata negli Stati Uniti e in Australia, ha detto che in questi lavori si manifesta la fedeltà dei Cinque alla Rivoluzione, al loro popolo e alla Patria.

Si dimostrano anche la fermezza e la capacità di resistenza di Gerardo e dei suoi compagni, che da 14 anni soffrono nelle stesse viscere del mostro yankee, le pene della reclusione, e nel caso di René, di una ingiusta libertà vigilata a Miami.

Durante l’inaugurazione di “Humor from my pen” ha provocato ammirazione la foto di Gerardo con un passerotto sulla testa.

L’istantanea è stata scattata nel carcere nordamericano di Victorville, ma l’uccellino che è volato sino da lui è un grande simbolo di speranza e di libertà per i Cinque.

In esposizione a Guantanamo le caricature realizzate da Gerardo

19.10 - Ventitre caricature politiche realizzate da Gerardo Hernández Nordelo, uno dei Cinque Eroi ingiustamente condannati negli Stati Uniti, compongono l’esposizione “Humor from my pen”, che fino al prossimo 15 novembre si potrà ammirare nella Casa de la Prensa della provincia di Guantanamo, situata nella strada Martí tra 3 e 4 Norte.

La mostra, conosciuta internazionalmente anche con i nomi “Umorismo dalla mia reclusione”, “Umorismo con causa” o “Umorismo dalla mia penna”, esibisce i disegni compresi nei messaggi inviati da Gerardo a Fidel ed al popolo cubano.

Le caricature evidenziano la capacità di resistenza di Hernández Nordelo e dei suoi compagni, che sono in carcere da 14 anni, ha dichiarato Manuel Leiva Fernández, dipendente della Casa de la Prensa, che è stato il curatore dell’esposizione, già esibita negli Stati Uniti ed in Australia.

Studenti delle scuole medie e abitanti della zona sono stati tra i primi ad aver visitato l’esposizione, non soltanto per godersi le caricature di Gerardo, ma anche per esprimere solidarietà con la causa dei Cinque, ha sottolineato Leiva Fernández.

 

Il progetto “Solidarietà Poetica Mondiale con i Cinque”

18.09 - Nell’ambito del progetto “Solidarietà Poetica Mondiale con i Cinque: parole e immagini”, sono state consegnate un centinaio di opere al Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Combattenti antiterroristi, prigionieri politici dell’impero, da 14 anni.

Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato,  ha ricevuto le poesie e le opere d’arte inviate da ogni latitudine, che saranno diffuse come parte della Battaglia per Libertà dei Cinque Eroi cubani.

Graciela Ramírez ha segnalato che questa mostra d’affetto che proviene da diverse parti del mondo, è un altro motivo per continuare a lottare e, nel caso dei Cinque, continuare a resistere  all’ingiusta reclusione dovuta ad un’enorme ingiustizia.

Elizabeth Palmeiro e Antonio ¨Tonito¨, moglie di Ramón Labañino e figlio di Antonio Guerrero, rispettivamente, hanno letto un messaggio di riaffermazione rivoluzionaria inviato dai Cinque, dalle celle in cui sono rinchiusi proditoriamente.

Elizabeth Palmeiro ha ricordato il terribile periodo vissuto dopo la detenzione dei Cinque, quando li mantennero isolati e senza comunicazioni per 14 mesi consecutivi. 

“Non possiamo smettere di trarre forza dai nostri cuori, pur tanto colpiti, e dobbiamo  continuare a combattere questa battaglia”, ha affermato.

Pablo Armando Fernández, premio Nazionale di Letteratura, ha recitato una poesia scritta da lui e dedicata ai Cinque, intitolata  “Segni di rivelazione”, come espressione di solidarietà. 

Il Progetto Culturale “ Il Nostro spazio per i Cinque di Cuba”, ha convocato la solidarietà mondiale attraverso la poesia e le belle arti, per denunciare l’ingiusta reclusione negli Stati Uniti di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e René González, quest’ultimo in “libertà vigilata ”.

L’azione “Una poesia per i Cinque”, ha avuto una grande accoglienza tra molti artisti di tutto il mondo.

 

Sulla cima di Cuba per i Cinque

06.06 - Un gruppo di 30 giovani meritevoli di Granma ha scalato ieri martedì 5 il Pico Turquino per reclamare la liberazione dei Cinque cubani ingiustamente condannati negli Stati Uniti e per celebrare il Giorno dell’Ambiente.

La scalata ha voluto richiamare l’attenzione anche sui compleanni di Gerardo Hernández Nordelo (il 4 giugno) e Ramón Labañino Salazar (il 9 giugno), che gli Eroi non hanno potuto festeggiare in libertà da molti anni per l’illegittima reclusione che dura dal 12 settembre del 1998.

Yaritza González Castro, funzionaria dell’Unione dei Giovanni Comunisti (UJC) a Granma, ha segnalato che questa scalata forma parte della giornata “Il Cinque per i Cinque”, che si realizza ogni mese e stavolta ha compreso seminari, conversazioni, cantate e incontri con giovani di altre nazionalità che studiano a Cuba ed anche attività sportive.

i membri della spedizione al punto più alto di Cuba sono dirigenti della UJC, quadri professionisti di questa organizzazione, membri della federazione degli studenti dell’ insegnamento medio e membri della Brigata degli Istruttori d’Arte, José Martí.

Sulla cima di Cuba, i giovani hanno letto un proclama a nome dei ‘pini nuovi’ della nazione, con il quale invitano i loro contemporanei di altri paesi del mondo a sommarsi alla lotta per la liberazione dei Cinque.

 

Una serie postale con le farfalle di Antonio Guerrero

21.05 - Una nuova serie postale di otto francobolli con le farfalle endemiche di Cuba, dipinte da Antonio Guerrero, uno dei cinque combattenti antiterroristi condannati ingiustamente negli Stati Uniti sarà presentata come parte del VI Festival “Immagine della Natura Rosa Elena Simeón In Memoriam”, che si svolgerà dal 22 al 25 di maggio nel Museo Nazionale di Storia Naturale.

La serie formerà parte della collezione già esistente con opere dello stesso autore, che con questa nuova edizione somma 40 francobolli e sarà annullata il 22 maggio in occasione dell’80 compleanno di Mirta Rodríguez, madre di Tony, che sarà riconosciuto come Collaboratore di Merito del centro, per i suoi apporti dal 2006.

Layne García, organizzatrice degli eventi del Museo, ha detto che il Festival rende onore a colei che è stata per molti anni Ministra di Scienze, Tecnologia e Ambiente di Cuba, ed è formato da un concorso per video, fotografia e lavori giornalistici, così come da un programma teorico vario e attività culturali.

Il concorso che riunisce più di cento opere di differenti province, promuove scambi d’esperienze, crea responsabilità sociali nella conservazione dell’ambiente e per l’adattamento della società agli effetti del cambio climatico.

Durante le giornate del Festival si svolgeranno dibattiti, esposizioni, tavole rotonde, conferenze specializzate e magistrali come quella dedicata alla vita e all’opera di Rosa Elena Simeón, ed anche alla geologia, economia, biodiversità e fotografia a Cuba.

 

La CTC reclama la libertà dei Cinque

05.05 - Un incontro per la libertà e il ritorno nella Patria dei Cinque Eroi si è svolto nella sede della Centrale dei Lavoratori di Cuba e si è sommato alla grande campagna mondiale che organizzano il 5 di ogni mese le centinaia di comitati di solidarietà organizzati a favore del giusto reclamo, dai più differenti luoghi del pianeta.

Rompere il silenzio mediatico che impedisce di far conoscere il caso di Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René, soprattutto negli Stati Uniti, e far giungere alla Casa Bianca la domanda per la loro immediata liberazione, formano parte dei propositi che si perseguono in queste giornate mensili per, come reitera il richiamo del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque cubani: “Chiedere nuovamente al presidente Obama che usando le sue facoltà conferite dalla Costituzione degli Stati Uniti, come avvocato, come padre, come figlio, come marito, come Premio Nobel della Pace, metta fine a questa colossale ingiustizia e liberi i Cinque...ADESSO!”

A Cuba questo incontro organizzato dal movimento sindacale ha terminato la giornata di celebrazioni del Primo Maggio e in tutte le province dell’Isola si organizzano simili manifestazioni.

 

Una mostra di Tony Guerrero a L’Avana

28.01 - Con il titolo di “Uccelli per l’unità”, è stata inaugurata nell’Hotel Riviera un’esposizione di acquarelli di Antonio Guerrero, Eroe Antiterrorista cubano prigioniero negli Stati Uniti.

La mostra è formata da 29 dipinti di uccelli nazionali dei paesi del continente americano, ed è già stata esposta in altri spazi, come continuazione di “Ali di libertà”, esposizione di dipinti di specie endemiche cubane.

María Eugenia Guerrero, sorella dell’antiterrorista, ha segnalato l’importanza di collocare queste opere a disposizione del pubblico, perchè permettono di constatare la forza di volontà di questi uomini che soffrono il peso di un’enorme ingiustizia.

In una lettera inviata al Museo Nazionale di Storia Naturale, Antonio Guerrero racconta come dipinge ed ha raccontato che il progetto è valido per richimare all’unità necessario e per fomentare la pace nel continente.

 

L’arte per la giustizia

18.01 -  “I Cinque non hanno frontiere”, è il titolo dell’esposizione inaugurata da familiari dei Cinque antiterroristi cubani nella Dogana dell’Aeroporto Internazionale José Martí, a L’Avana.

L’esposizione, curata da Carlota Vargas, membro del Comitato Internazionale d’Amicizia con i Cinque, contiene manifesti, fotografie, poesie e immagini di uccelli autoctoni di vari paesi latinoamericani e dei Caraibi, dipinti da Tony Guerrero e caricature eseguite da Gerardo Hernández Nordelo.

Erano presenti all’inaugurazione i lavoratori e i dirigenti della Dogana, con Mirta Rodríguez, Magalys Llort, Olga Salanueva e Elizabeth Palmeiro, tutte strette familiari dei cinque prigionieri politici.

“È un collage di tutta la solidarietà creata negli anni verso i nostri Eroi, prigionieri negli Stati Uniti. Il materiale è semplice e forse con poco valore estetico, perchè le foto sono montate su cartoncino, con l’obiettivo di poterle trasportare facilmente e farle giungere al popolo nelle scuole e nei centri di lavoro”, ha detto l’organizzatrice.

Durante l’inaugurazione dell’esposizione è stato proiettato il documentario “Il maggior amore”, del regista Leonardo Urrutia Segura, che presenta varie interviste alle mogli e ai familiari più stretti di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González.

Mirta, madre di Tony, nell’occasione ha ringraziato coloro che hanno collaborato alla causa dei Cinque, e sopratutto la Dogana, che accoglie questa esposizione.

“Non possiamo perdere un solo giorno di lotta: è necessario essere uniti, mantenere le nostre speranze e la nostra fede nel loro ritorno. Dobbiamo vincere questa ingiustizia, questo odio, questa crudele vendetta contro la nostra Patria e il nostro popolo”, ha detto.

 

 

REPUBBLICA DOMENICANA

 

Ribadito in Dominicana l’appoggio agli antiterroristi cubani

12.10 - La Campagna Dominicana di Solidarietà con Cuba ha ribadito il suo appoggio alla causa dei Cinque antiterroristi cubani detenuti negli Stati Uniti da oltre 14 anni.

Con una richiesta di libertà per Gerardo Hernández, Fernando González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e René González chiuderemo un mese di azioni dedicate a loro, ha manifestato a Prensa Latina Iván Rodríguez, dirigente del gruppo.

Com’è avvenuto in più di 100 paesi, in questa nazione caraibica si è intensificata dallo scorso 12 settembre la lotta per il ritorno in Patria dei Cinque, come sono conosciuti mondialmente.

Proprio in questo giorno del 1998, quando vigilavano le azioni vandaliche di gruppi anticubani con base in Florida, nel sud degli Stati Uniti, gli antiterroristi furono arrestati.

Dopo un processo farsa, secondo il parere di celebri giuristi di varie parti del mondo, ricevettero lunghe condanne, fino a quella massima di due ergastoli più 15 anni di carcere.

René González è stato in prigione fino al 7 ottobre del 2011, e adesso sta scontando tre anni di libertà vigilata in territorio nordamericano.

Nell’atto che si celebrerà nella Plaza Bolívar della capitale, sarà inoltre ricordato l’anniversario dei 144 anni dall’inizio delle lotte cubane per l’indipendenza, il 10 ottobre del 1868.

La Campagna ha consegnato il mese scorso all’ambasciata degli Stati Uniti una lettera destinata al presidente nordamericano, Barack Obama, nella quale si chiede l’indulto per i Cinque “per ripristinare il senso della giustizia”.

La lettera ricorda che Cuba è stata vittima di una politica di aggressione da parte degli Stati Uniti fin dall’inizio della Rivoluzione nel 1959, e da allora sono state intraprese molteplici azioni contro l’Isola.

Dinnanzi a questa situazione, precisa il documento, la maggiore delle Antille ha dovuto difendersi infiltrandosi nei gruppi terroristi che operano apertamente a Miami ed in altre città statunitensi.

Esaurite le opzioni legali, lei (Obama) e solo lei può fornire una soluzione a questo caso, ottenendo che questi Cinque uomini facciano ritorno alla loro Patria, aggiunge la lettera.

 

La madre dell’antiterrorista cubano ha apprezzato la visita in Dominicana

20.09 - Mirta Rodríguez, madre di uno dei Cinque antiterroristi cubani condannati negli Stati Uniti 14 anni fa, ha definito molto produttiva e grata la visita di una settimana in Repubblica Dominicana.

Vado via soddisfatta da tanta solidarietà con la causa di mio figlio, Antonio Guerrero, e di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González, ha dichiarato a Prensa Latina la donna di oltre 80 anni.

Ha commentato che si è sentita bene tra tanti amici, ed i mezzi d’informazione con i quali ha interagito si sono mostrati rispettosi e comprensivi nell’esporre “un caso meritevole di tutta l’attenzione del mondo”.

Questi giorni, pieni di speranze, rappresentano un altro sforzo per la liberazione dei nostri figli, i quali sono vittima di una grande ingiustizia, perché loro volevano solo difenderci da nuove azioni terroriste, ha affermato.

I Cinque, come sono conosciuti a livello internazionale, furono arrestati il 12 settembre del 1998 quando monitoravano le azioni violente di gruppi anticubani con base in Florida, nel sud degli Stati Uniti.

Dopo un processo farsa, secondo il parere di eminenti giuristi di diverse parti del mondo, ricevettero delle condanne, la più dura delle quali è di due ergastoli più 15 anni di carcere.

René González è stato in prigione fino al 7 di ottobre del 2011, e adesso sta scontando tre anni di libertà vigilata in territorio nordamericano.

Durante la sua permanenza in Dominicana, Mirtha Rodríguez ha assistito ad una messa in favore dei Cinque e si è recata in alcune città dell’interno del paese tra cui Baní, luogo di nascita dell’esimio patriota Máximo Gómez, che svolse un ruolo fondamentale nelle lotte indipendentiste cubane.

Ha inoltre conversato a lungo con i componenti della Campagna Dominicana di Solidarietà con Cuba, ed è stata ricevuta da deputati e senatori nella sede del Congresso.

Non ci fermeremo, abbiamo un popolo molto unito ed amici come voi in tutto il mondo per continuare a lottare per la vittoria finale, ha dichiarato nell’ultimo dei suoi incontri.

I Cinque, ha sottolineato, hanno valori immensi e la loro lotta contro il terrorismo è anche a favore di tutta l’Umanità.

Con la voce singhiozzante, la donna ha ringraziato i senatori per il loro appoggio, tra i quali c’era Euclides Sánchez, la quale nel 2010 fece approvare una risoluzione in favore della libertà degli antiterroristi cubani.

Continui con fermezza perché la dignità non muore mai, ha suggerito Sánchez a Mirta Rodríguez, dopo aver rinnovato il suo impegno con i Cinque infatti, ha aggiunto, “abbiamo il dovere di appoggiare Cuba per gli storici legami che ci uniscono”.

 

EGITTO

 

Tony Guerrero a lato dei cubani in Egitto, onorando Martí

30.01 - Antonio Guerrero, uno dei Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo, ha condiviso i sentimenti di giustizia e di patriottismo con i suoi compatrioti in Egitto, che hanno commemorato il 159º anniversario della nascita di José Martí, l’Eroe nazionale di Cuba.

L’ambasciatore di Cuba in Egitto, Otto Vaillant, ha letto ai membri della comunità cubana una lettera di Tony, in occasione della tradizionale cerimonia di ricordo di Martí, che si svolge ogni 28 gennaio davanti al busto del Maestro, nel Parco Hurreiya (Libertà), nell’ isola di Zamalek, riporta Prensa Latina.

“Non abbiate mai dubbi che continueremo a resistere all’ingiusto castigo con la ferrea volontà che abbiamo appreso dal nostro eroico popolo, scrive Tony nella lettera, anche a nome di di René González, Ramón Labañino, Fernando González e Gerardo Hernández.

Inoltre si legge: “Non smetteremo di creare e di amare, cioè di rimanere tra i buoni, come ha indicato d’appartenere José Martí”.

Il collettivo cubano in Egitto, diplomatici, lavoratori e residenti, hanno portato fiori bianchi e rossi, e li hanno posti davanti al busto dell’Apostolo dell’Indipendenza, dopo che quattro pionieri hanno fatto un’offerta simile, a nome dei più giovani.

Vaillant, ha ricordato il momento politico di questo anniversario del natalizio del più universale dei cubani, che ha coinciso con l’inizio della prima Conferenza Nazionale del PCC a L’Avana.

I partecipanti hanno inviato un grande saluto ai delegati dell’importante riunione che segna il cammino della direzione politica del paese, ha puntualizzato ancora l’ambasciatore.

 

EL SALVADOR

 

Il leader del FMLN reclama la liberazione dei Cinque antiterroristi

27.10 - Il segretario generale del Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale (FMLN), Medardo González, ha reiterato nuovamente che gli Stati Uniti devono liberare i Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi in questo paese dal 1998.

In un’intervista con Prensa Latina, González ha spiegato che in El Salvador c’è un movimento che appoggia ed opera per far sì che si realizzi questa aspirazione del popolo cubano.

“Voglio sottolineare che il popolo di El Salvador è impegnato in questa battaglia, accompagnando il popolo cubano, le cinque famiglie che lottano per recuperare la libertà di questi compagni”, ha affermato.

I Cinque, come sono noti internazionalmente, furono arrestati il 12 settembre del 1998 a Miami e furono poi sottoposti ad un processo pieno di irregolarità, manipolato e terminato con enormi e ingiustificate condanne.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González erano penetrati nei gruppi di terroristi anticubani che operano con assoluta impunità negli Stati Uniti.

“I Cinque cubani sono reclusi negli Stati Uniti per delitti che non hanno commesso e sono stati accusati politicamente, non è stato applicato il diritto e si sta commettendo un’ ingiustizia contro degli esseri umani”, ha affermato González.

“Voglio approfittare per mandare un abbraccio e un saluto ai Cinque Eroi, inviare questo saluto e dire al popolo cubano che qui, nel nostro piccolo ma grande paese, c’è tutto un movimento per la loro libertà”, ha aggiunto.

Il leader del FMLN ha espresso la sua soddisfazione per la visita della sorella di Antonio Guerrero, Maria Eugenia, invitata al IV Congresso di Solidarietà con Cuba, che si svolgerà domani.

“Siamo onorati e la riceviamo qui con molto affetto”, ha sostenuto.

I militanti del Partito sono membri dei Comitati del Coordinamento salvadoregno di Solidarietà con Cuba, e stanno partecipando alle attività che precedono lo sviluppo del Congresso”.

González ha segnalato che nel Congresso si ratificheranno il sostegno a Cuba e alla causa dei Cinque Eroi antiterroristi, con la condanna al blocco imposto da questa nazione da Washington da più di mezzo secolo.

“Il FMLN mantiene storicamente una posizione storica di condanna della politica aggressiva degli Stati Uniti, che i cubani hanno saputo respingere, resistendo e sconfiggendola con coraggio, intelligenza e orgoglio nazionale”, ha detto ancora.

“Per me, per noi, i rivoluzionari salvadoregni, la battaglia che Cuba sta combattendo da tanti anni è decisamente un esempio”.

 

GIAPPONE

 

Presentato a Tokio un libro sul caso dei 5 antiterroristi cubani

05.04 - Il libro "Stati Uniti grotteschi, Obama, libera i Cinque", del giornalista giapponese Tsuzaki Itaru, è stato presentato a Tokio in una cerimonia alla quale ha partecipato il primo viceministro cubano delle Relazioni Estere, Marcelino Medina.

Itaru ha dedicato la sua opera al leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro e al popolo dell’Isola, come contributo alla lotta per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente condannati a lunghissime reclusioni nelle prigioni statunitensi.

L’ambasciatore di Cuba in Giappone, José Fernández de Cossío, ha ringraziato l’autore per questa mostra di solidarietà ad una del cause più nobili ed importanti che Cuba difende oggi.

Riassumendo la storia del caso di René González, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e Gerardo Hernández, il diplomatico ha ricordato che i precedenti si trovano nella permanente ostilità dei successivi governi degli Stati Uniti per distruggere la Rivoluzione cubana, includendo il terrorismo.

Il primo libro in giapponese sui Cinque, parla delle molteplici ed importanti azioni solidali realizzate in Giappone per la loro liberazione.

Alla cerimonia hanno partecipato membri dei gruppi di solidarietà e amicizia con Cuba, avvocati autori di un Amicus Curie, a favore dei Cinque, con i membri dell’Associazione dei cubani residenti in Giappone, "José Martí".

Il presidente dell’Associazione d’Amicizia tra i due paesi, Mtsuhiko Tsuruta, ha salutato la presenza del viceministro Medina, con il quale i presenti hanno dialogato della realtà cubana attuale, ha informato PL.

 

GRAN BRETAGNA

 

Il grido a favore dei Cinque si é ascoltato a Londra

20.04 - La piazza londinese di Trafalgar Square è stata il punto d’incontro in Gran Bretagna degli attivisti britannici, cubani residenti in questo paese europeo ed amici di Cuba in generale, per esigere la liberazione immediata dei Cinque cubani condannati ingiustamente negli Stati Uniti.

Durante l’incontro, convocato dall’organizzazione di solidarietà con Cuba Rock Araund the Blockade, è stato collocato uno striscione gigante (15 metri di lunghezza) con l’immagine di Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e Renè Gonzalez.

La manifestazione per la liberazione dei Cinque, oltre all’incontro in questa capitale, ha incluso altre attività in Manchester e Newcastle, in Inghilterra.

Secondo fonti del Rock Araund the Blockade, effettueranno altre manifestazioni a Glasgow, in Scozia, per esigere la scarcerazione ed il ritorno al loro paese dei Cinque cubani incarcerati dal 1998.

Inoltre a Londra una galleria esporrà la prossima settimana una mostra grafica con opere di Antonio Guerrero e Gerardo Hernandez.

La coordinatrice dell’evento, Dodie Weppler, ha precisato che includeranno nell’esposizione lavori di 26 riconosciuti artisti cubani ed altri 20 autori di altre nazionalità che hanno donato le loro opere per richiamare l’attenzione sul caso dei Cinque.

In dichiarazioni al quotidiano britannico The Guardian, Weppler ha spiegato che la mostra fa parte della campagna mondiale per la liberazione immediata dei lottatori cubani.

 

GRECIA

 

Polizia greca ferma sette attivisti che esigevano la libertà dei Cinque

22.02 - Responsabili dell’Associazione Ellenico-Cubana di Amicizia e Solidarietà hanno respinto l’operato della polizia contro sette dei suoi membri, fermati per manifestarsi di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti in questa capitale.

Nel suo comunicato, i solidali con Cuba considerano inaccettabile la crescente intimidazione e repressione contro i movimenti popolari che é attuata da un governo illegittimo, ed hanno assicurato che questo non è stato un caso isolato.

Una denuncia simile è stata emessa dal Comitato Greco di Solidarietà Democratica Internazionale (Eedda).

I fatti sono accaduti lunedì scorso quando una delegazione dell’Associazione diretta dal suo presidente, Nikos Karandreas, arrivò fino alla missione diplomatica per consegnare una risoluzione sui Cinque cubani condannati negli Stati Uniti, esigendo il loro ritorno all’isola.

Senza nessun tipo di provocazione, le forze della polizia hanno fermato i sette militanti e li hanno trasportati nella Direzione Generale della Polizia nella regione di Atica, liberandoli in seguito, dopo averli interrogati.

 

HAITI

 

Giornata mondiale in favore dei Cinque ad Haiti

03.09 - Con una serata politico-culturale, vari amici di Cuba hanno dato inizio ad Haiti alla giornata mondiale per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti.

Il reclamo alla libertà e l’appoggio alla causa degli Eroi si è svolto nell’antica ambasciata del Venezuela, attualmente il quartier generale della Brigata Medica Cubana, ed ha visto la presenza di Ricardo García, ambasciatore di Cuba ad Haiti, funzionari della sede diplomatica, capi di brigata e collaboratori della missione statale, ed una rappresentanza degli studenti haitiani di medicina e dei membri delle associazioni di solidarietà.

“Da molto tempo stiamo lottando affinché i Cinque ottengano la libertà, con questa giornata vogliamo unirci per chiedere la loro scarcerazione e sensibilizzare la nostra comunità su questo caso”, ha indicato Jimmy Doriscat, presidente del Club di amici di Cuba di Leogane, il quale ha letto durante la serata una sintesi delle lettera scritta da René González dopo la morte di suo fratello.

Allo stesso modo, Gregory Gerard, membro fondatore del club amici di Lilavois composto da 40 haitiani del villaggio di Croix de Bouquets, ha offerto un riassunto attualizzato sul caso ed informazioni riguardanti il movimento di solidarietà mondiale in favore dei Cinque.

Gli studenti di medicina laureati a Cuba hanno avuto il compito di organizzare la parte culturale dell’evento. Poesie di Antonio Guerrero, canzoni cubane ed haitiane in favore dei Cinque ed un frammento della lettera inviata dal senatore haitiano Maxine Roumer al presidente nordamericano Barack Obama, hanno fatto parte degli interventi della giornata, dove inoltre è stato letto il manifesto dei medici haitiani formatisi nelle scuole cubane, nel quale esortano alla lotta per la giustizia ed alla diffusione dei principi rivoluzionari, il decoro e l’onore.

Durante il mese di settembre, in vari villaggi e comunità, gli amici di Cuba di tutto il paese promuoveranno attività ed azioni comunitarie in favore dei Cinque, con lo scopo di appoggiare la causa e far conoscere nella regione l’ingiustizia che tiene imprigionate Cinque persone innocenti.

I cubani residenti in Haiti chiedono al Papa d’intercedere per i Cinque

21.02 - I cubani residenti in Haiti hanno consegnato nella sede della Nunziatura di Port au Prince una lettera indirizzata al Papa Benedetto XVI, con cui gli chiedono d’intercedere, negli Stati Uniti per la libertà dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente condannati in questo paese e reclusi da più di 13 anni.

La lettera firmata dai membri dell’Associazione dei cubani residenti e discendenti, in Haiti (ACRDH), e da haitiani amici di Cuba, è stata consegnata alla massima rappresentazione della Chiesa cattolica in questo paese dei Caraibi. Inoltre denuncia i 50 anni di crudele blocco imposto contro Cuba dai successivi governi degli Stati Uniti, e chiede a Sua Santità la mediazione per far sì che il governo di Washington ordini l’immediata liberazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González, “perchè possano tornare nella Patria che li ha visti nascere”.

Questa azione fa parte delle iniziative che si organizzano ogni mese in Haiti per diffondere la verità sul caso dei Cinque, in appoggio alla lotta per la loro definitiva liberazione. La lettera è stata inviata anche alle emittenti radiofoniche e ai media della stampa di Haiti per la divulgazione tra l’opinione pubblica.

 

Reclamata la libertà dei Cinque antiterrorista

31.01 - Il Gruppo di Solidarietà con Cuba di Port de Paix ad Haiti si è impegnato ad intensificare le sue azioni a favore della libertà dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti.

Durante un incontro con l’Organizzazione d’Amicizia, nel nordest del paese, l’ambasciatore cubano Ricardo García Nápoles ha parlato dell’attuale situazione dei Cinque e della necessità di unire gli sforzi per il ritorno di René González con la sua famiglia nell’Isola, e per la liberazione degli altri quattro compagni detenuti.

Insieme con Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González, René fu arrestato nel territorio statunitense per aver raccolto informazioni sui piani terroristici perpetrati contro Cuba dal sud della Florida.

René González, che ha scontato la sua condanna in carcere, è ancora sottoposto ad una sentenza giudiziaria che lo obbliga e rimanere in Florida, in libertà vigilata, per altri tre anni.

Philias Carlil, presidente del Gruppo di Solidarietà ha ringraziato Cuba durante la riunione per il lavoro che la Brigata Medica dell’Isola svolge da 13 anni in Haiti, salvando vite e contribuendo a migliorare la qualità della vita del popolo.

Le fonti sanitarie hanno indicato che questa Brigata ha riportato un anno intero senza morti di colera nelle 34 istituzioni attive nel paese, dove si svolge un programma educativo e di promozione per prevenire la malattia.

La popolazione haitiana riconosce che la strategia dei professionisti di Cuba è la più efficace nella lotta contro la malattia.

La ricerca attiva dei casi nelle comunità, il controllo dei focus e delle infezioni diarroiche, con la campagna educativa messa in pratica dagli epidemiologi cubani, hanno contribuito al calo della mortalità, ha assicurato il dottor Lorenzo Somarriba, capo della Brigata Medica cubana in Haiti.

HONDURAS

 

Sul tetto dell’Honduras per i Cinque Eroi Cubani

11.04 - Lo scorso martedì 3 aprile, l’Organizzazione Politica “Los Necios” insieme all’Associazione Amicizia Cuba – Honduras hanno raggiunto la cima della montagna Celaque, ubicata nel dipartimento di Lempira a 2894 metri al di sopra del livello del mare, essendo questo il punto più alto dell’Honduras. Questa attività di sviluppò in solidarietà coi Cinque Eroi Cubani prigionieri politici negli Stati Uniti d’America (USA), evento che si è replicato in numerosi paesi del mondo.

“Raggiungere la cima è una piccola azione in appoggio alla campagna mondiale per reclamare la libertà dei Cinque Eroi cubani. Denunciamo la fustigazione dell’impero statunitense contro il popolo Cubano e ci solidarizziamo con Gerardo, Ramon, Antonio, Fernando e Renè. Reiteriamo il nostro compromesso di assicurare la libertà dei camerati e la liberazione del popolo Cubano dall’ingerenza dell’impero” commentò Alexis Flores, Segretario dei Temi Internazionali dell’Organizzazione Politica “Los Necios”.

“Cuba è sempre stata un baluardo per la sua lotta contro il sistema capitalista e per la sua solidarietà verso i popoli del mondo. Stiamo attenti a ciò che succede a Renè, che si trova sotto un regime di libertà vigilata ed all’attività Cinque giorni d’azioni consecutive per i Cinque questo mese di aprile a Washington, negli USA” dichiarò Flores.

Il popolo Cubano continua il suo cammino al rinvigorimento del socialismo e mai come adesso il popolo Cubano ha bisogno dell’appoggio dei popoli del mondo. Le attività in solidarietà con i Cinque Eroi Cubani si continueranno a sviluppare, per aumentare le persone in tutto il mondo che si ribellino contro le gravi ingiustizie che vivono i Cinque Eroi.

Organizzazione Politica “Los Necios”

 

ITALIA

 

The Cuban Wives, un documentario sui Cinque cubani sarà proiettato a Roma

15.12 - The Cuban Wives racconta la tragica vicenda dei Cinque Cubani detenuti negli Stati Uniti dal 1998. Il loro crimine: il tentativo di proteggere il loro paese dagli attacchi terroristi di noti gruppi paramilitari provenienti da Miami, Florida.

Perché i Cinque sono in carcere? Quale sarà il futuro dei rapporti cubano-americani? Il Presidente Obama può fare la differenza nella risoluzione del caso? Sono chiamati a rispondere personalità implicate nella vicenda e nelle relazioni tra i due stati.

Il documentario include racconti intimi delle mogli e madri di questi uomini e rivela una storia d’amore e di resistenza in nome della giustizia. Nell’intimità delle loro case, siamo portati a condividere piccoli segreti e fragili speranze in un’atmosfera in cui l’assenza dei propri cari diventa presente tanto quanto la battaglia quotidiana per la loro liberazione.

E proprio per l’interesse del tema, segnalo che Di.Co.Spe. Università Roma Tre e l’Associazione Culturale Mimesi’S hanno il piacere di invitarci alla proiezione di “The Cuban Wives” il film documentario di Alberto Antonio Dandolo.

L’evento avrà luogo mercoledì 19 dicembre ore 20,30
presso Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema
scalinata di via Milano 9a, Roma

interverranno:
il regista Alberto A. Dandolo,

il direttore del Di.Co.Spe.
prof. Giorgio De Vincenti,

il consigliere per gli affari culturali del presidente del Consiglio di Stato cubano Raul Castro, Abel Prieto.

La serata è realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata di Cuba e il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

Lingue originali: Spagnolo, Inglese | Sottotitoli: Italiano

Pagina web www.thecubanwives.com

 

14 anni di resistenza contro l’ingiustizia statunitense!

12.10 - “Un guerriero può morire, ma non le sue idee”, il suo coraggio, la sua integrità rivoluzionaria, la sua volontà di acciaio sono un esempio permanente per ogni comunista e rivoluzionario, nel 45° anniversario dell’uccisione del Comandante ERNESTO CHE GUEVARA in Bolivia, Il COMITATO ITALIANO GIUSTIZIA PER I 5 porta a Roma l’urlo di rabbia e d’amore della campagna internazionale PER LA LIBERTA’ IMMEDIATA DEI 5.

Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, insieme ai compagni dell’Associazione Nuestra America e al Circolo Italia-Cuba di Roma "Julio Antonio Mella" sono tornati a manifestare davanti alla sede dell’ONU a Roma, in piazza San Marco, a poche centinaia di metri dall’Altare della Patria, per chiedere la liberazione immediata dei 5 eroi cubani.

La manifestazione fa parte della campagna internazionale per la liberazione dei Cinque, che quest’anno cade nel 14° anno della loro detenzione illegale da parte degli USA. Questa di Roma è una delle centinaia di iniziative che tra settembre e ottobre hanno attraversato grandi e piccole città in tutto il mondo chiedendo giustizia e libertà per Renè, Gerardo, Antonio, Ramon, Fernando e per rinnovare la solidarietà con il popolo cubano.

Il 12 settembre scorso le stesse associazioni della solidarietà internazionalista con Cuba avevano manifestato davanti alla sede dell’ONU a Roma, dove hanno sede gli uffici dell’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) ad essa collegato. In quell’occasione una delegazione di attivisti insieme ai vicepresidenti del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, il professor Luciano Vasapollo e Franco Forconi, consegnò una lettera al direttore del’UNICRI dottor Jonathan Lucas.

Nella lettera, oltre a denunciare l’ingiusta detenzione, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque chiedeva un incontro con il direttore dell’UNICRI, Jonathan Lucas, ricordando che tra i compiti istituzionali dell’Istituto c’è la lotta al terrorismo e lo sviluppo di sistemi di giustizia penale giusti ed efficienti, l’impegno al rispetto degli standard internazionali, lo sviluppo dell'assistenza giudiziaria e la cooperazione internazionale.

Con questa manifestazione il Comitato Italiano giustizia per i cinque, i compagni dell’Associazione Nuestra America e il Circolo Italia-Cuba di Roma "Julio Antonio Mella",

hanno deciso di continuare la pressione nei confronti delle autorità internazionali. La manifestazione è stata aperta dallo striscione che reclama la liberazione dei Cinque, ed ha immediatamente attirato l’attenzione dei turisti e dei cittadini romani a passeggio per il centro di Roma.

Parlando al megafono in un comizio improvvisato, mentre venivano distribuiti i volantini, uno dei portavoce del Comitato ha dichiarato:

“Siamo venuti nuovamente a protestare davanti all’UNICRI affinché questo istituto che ha tra le sue competenze la lotta al terrorismo e l’applicazione di sistemi di giustizia penale equi e rispettosi della dignità umana, si interessi al caso dei 5 agenti dell’antiterrorismo cubani arrestati per avere denunciato alle autorità statunitensi la rete terrorista anticubana operante in Florida. L’UNICRI non può rimanere in silenzio davanti a questo caso di ingiustizia internazionale. Siamo di fronte ad un uso politico della giustizia da parte degli USA, che colpendo i 5 agenti cubani intendono colpire il governo ed il popolo cubano.

Siamo sicuri che se si fosse trattato di agenti italiani, tedeschi o di qualsiasi altro paese questi non sarebbero oggi condannati a lunghe pene detentive, anzi avrebbero la dovuta collaborazione nel bloccare i terroristi.

Gli agenti cubani non hanno sparato un colpo, né fatto alcuna violenza sul territorio statunitense, anzi, una volta raccolte le informazioni, hanno denunciato la rete terrorista alle autorità nordamericane. Il governo degli USA impone invece ai paesi in cui sono presenti le basi USA l’impunità per i soldati statunitensi; è il caso dei piloti che hanno fatto la strage sulla funivia del Cermis o il caso dell’uccisione dell’agente italiano Calipari in Iraq.

Chiediamo che l’UNICRI e l’ONU si esprimano su questo ennesimo arbitrio nei confronti di Cub; chiediamo che le istituzioni internazionali facciano luce sul processo farsa e si impegnino affinché i 5 abbiano finalmente giustizia.

Gli amici di Cuba in tutto il mondo chiedono, insieme a milioni di cubani, che Renè, Antonio, Fernando, Ramon e Gerardo siano liberati e possano tornare nella loro patria e dalle loro famiglie”.

La stessa richiesta trova eco nella dichiarazione finale dell’XI° Incontro Internazionale delle Scienze Penali, ospitata a Cuba pochi giorni fa, che ha visto la partecipazione di oltre duecento esperti di diritto provenienti da tutto il mondo.

Il documento finale di questa importante assise di giuristi ha evidenziato le gravissime irregolarità commesse dal tribunale della Florida. Violazioni del diritto che sono riscontrabili nel rifiuto di consegnare alla difesa le debite informazioni ed ancora nella conduzione di un processo basato sull’assenza di riscontri probatori a carico dei Cinque.

Il documento, basandosi su riscontri oggettivi, denuncia il Governo statunitense per avere ingaggiato dei giornalisti assegnando loro il compito di distorcere le prove contro i Cinque.

Il sit in di Roma manda un saluto al popolo di Cuba che con il suo impegno, la sua lotta per l’emancipazione e per l’indipendenza, si scontra con l’arroganza di un imperialismo che lo vorrebbe piegato e docile ai suoi interessi. Il popolo cubano, il governo di Cuba, insieme ai governi dell’ALBA ed ai popoli di Bolivia e Venezuela, stanno segnando una pagina importante nella lotta per l’emancipazione e per una società che rifiuti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e si sviluppi in armonia con la natura.Cuba ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo; durante il sit è stata espressa solidarietà e vicinanza al popolo cubano che si è raccolto sul Monte delle Bandiere, davanti all’Ufficio d’Interesse degli Stati Uniti a L’Avana, il 6 ottobre, in ricordo delle vittime del terrorismo, commemorando davanti ai mandanti yankee le 73 vittime del criminale sabotaggio di un aereo della Cubana de Aviación avvenuto il 6 ottobre del 1976.L’impunità, il sostegno e l’ospitalità che il governo USA concede ai terroristi, insieme al blocco economico, ai costanti tentativi di ingerenza e alla detenzione dei Cinque, sono la prova della guerra sporca condotta dalle amministrazioni nord americane contro il popolo ed il governo di Cuba. Una politica ostile che non è condivisa da molti intellettuali e dal popolo statunitense. Lo dimostrano le continue infrazioni all’embargo da parte di cittadini statunitensi, come le 23 carovane di solidarietà promosse dai Pastori per la Pace che sono arrivate a Cuba nel luglio scorso, portando la solidarietà innanzitutto politica da ogni angolo degli Stati Uniti.

A queste voci si aggiunge quella dello scrittore statunitense di fama internazionale Michael Parenti che ha accusato il governo di Barack Obama di praticare una politica ostile nei confronti di Cuba e si è schierato per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti. Concludendo il sit in di Roma, nei loro interventi, i compagni del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, dell’Associazione Nuestra America e del Circolo Italia-Cuba di Roma "Julio Antonio Mella” hanno ricordato le parole di Antonio Guerrero Rodríguez, quando evidenzia che colpendo i Cinque “si vuole colpire l’esempio”.

La difesa di Cuba, del suo diritto all’indipendenza, sono infatti patrimonio della campagna internazionale che si è sviluppata per chiedere Libertà e Giustizia per i Cinque.

Nel chiedere la liberazione immediata di Renè, Antonio, Gerardo, Ramon e Fernando esigiamo di fronte alla comunità internazionale, davanti ai cui uffici siamo venuti a manifestare, il rispetto per Cuba e pari dignità per i popoli che perseguono la loro strada per l’emancipazione e l’indipendenza nell’autodeterminazione.

Ai nostri cinque fratelli prigionieri vogliamo testimoniare la nostra vicinanza, tutto il nostro appoggio e la nostra continua mobilitazione attraverso un pensiero dell’ Eroico Guerrigliero Ernesto Che Guevara, “vale la pena di lottare per le cose senza le quali non vale la pena di vivere”, Libertà e giustizia per i cinque.

 

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque

Associazione e rivista Nuestra America

Circolo Italia-Cuba di Roma "Antonio Mella”
 

 

Io con i Cinque, e tu?

05.10 - Non si ferma la campagna del Circolo di Roma dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.

Si unisce per chiedere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani detenuti da 14 anni nelle prigioni degli Stati Uniti, Adelmo Cervi.

Adelmo è figlio di Aldo, uno dei sette fratelli Cervi.

I fratelli Cervi: Gelindo, nato nel 1901; Antenore, nel 1906; Aldo, nel 1909; Ferdinando, nel 1911; Agostino, nel 1916; Ovidio, nel 1918; Ettore, nel 1921, erano i sette figli di Alcide Cervi e di Genoveffa Cocconi ed appartenevano ad una famiglia contadina di sentimenti antifascisti.

Dotati di forti convincimenti democratici, presero attivamente parte alla Resistenza e presi prigionieri, furono fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.

La loro storia è stata raccontata, fra gli altri, dal padre Alcide Cervi.

 

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque. Giornata internazionale di azione

05.10 - Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ha partecipato al corteo indetto dall’USB nell'ambito della 'Giornata internazionale di azione' promossa dalla FSM per rivendicare il diritto all’alimentazione, all’acqua, alla salute, all’istruzione e all’abitare.

Una giornata di lotta per rivendicare il diritto all’alimentazione, all’acqua, alla salute, all’istruzione e all’abitare, contro il saccheggio perpetrato dalle multinazionali e la barbarie capitalista che affama e riduce in miseria il pianeta; Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque-CIGx5 ha aderito e partecipato il 3 ottobre 2012 al corteo indetto dall’USB-UNIONE SINDACALE DI BASE che si è svolto a Roma nell’ambito della “Giornata internazionale di azione” promossa dalla Federazione Sindacale Mondiale-FSM.

Una giornata nella quale si sono unite le lotte dei sindacati appartenenti alla FSM in moltissime città del mondo, e che ha visto a Roma le manifestazioni centrali con un convegno internazionale la mattina presso palazzo Valentini e il pomeriggio una molto partecipata manifestazione dal Colosseo finita con un sit-in e comizio d’avanti la Fao organizzata dalla USB , con anche la partecipazione di centinaia di compagni di delegazioni estere di sindacati appartenenti alla FSM come i greci del Pame-Fronte militante di tutti i lavoratori, il sindacato basco LAB-Commissioni Operaie Patriottiche, e di tanti altri sindacati provenienti da Cuba, Cipro, Senegal, Francia, Polonia, Serbia, Egitto, Paesi Baschi e Tunisia.

I due Vicepresidenti Forconi e Vasapollo del CIGx5, insieme a molti compagni dell’associazione e rivista Nuestra America e del circolo A. Mella dell’Associazione Italia–Cuba, hanno sfilato con lo striscione “LIBERATELI” dal Colosseo fino alla sede della FAO, in viale delle Terme di Caracalla, dove si terrà dal 15 al 20 ottobre la 39° Sessione del Comitato sulla Sicurezza Alimentare nel Mondo.

Al corteo hanno partecipato tanti compagni della USB, t con tanti lavoratori e disoccupati e più di 300 sindacalisti provenienti da varie parti del mondo: una importante manifestazione contro le politiche di massacro sociale imposte dall’UE, dalla BCE e dal FMI, contro la globalizzazione neoliberista, responsabile di affamare e ridurre in miseria le popolazioni e di provocare i disastri ambientali del pianeta.

Il corteo partecipato e significativo per la sua connotazione internazionale ha attraversato strade del centro storico della città fino alla sede della FAO, dove era stato allestito un palco da cui sono intervenuti gli ospiti internazionali e le realtà italiane di lotta sui temi al centro della giornata internazionale. Ancora una volta in piazza tra migliaia di lavoratori, il CIGX5 ha reclamato la libertà per i Cinque agenti cubani dell’antiterrorismo, che scontano ormai da 14 anni le durissime condanne inflitte dall’imperialismo degli Stati Uniti, e ha sollecitato l’intervento di Barack Obama per concedere l’indulto ai fratelli cubani colpevoli soltanto di aver difeso i diritti dell’umanità a vivere liberi, combattendo quotidianamente per tali nobili fini contro il terrorismo di Stato.

Il compagno cubano Blas Berriel Pena, Segretario della UISTAACT- Unione Sindacale Internazionale Agro Alimentare di Cuba, ha concluso il suo discorso dal palco, rivolgendo un caloroso saluto ai compagni del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque per il loro appoggio alla causa dei cinque fratelli cubani e ricordando la loro eroica resistenza e il sostegno di milioni di cubani che attendono il loro ritorno in patria, tra gli applausi della folla dei tantissimi lavoratori dei diversi sindacati internazionali della FSM presenti e con un coro di ripetuti “Cuba si, Yanqui no”.

È stata, quindi, una grande giornata di lotta per sostenere la battaglia contro la privazione dei diritti basilari dell’umanità e il diritto fondamentale a vivere liberi, scegliendo percorsi politici e sociali autodeterminati dai popoli, come hanno scelto di vivere e combattere i nostri 5 fratelli cubani.

Libertà per i Cinque eroi cubani!

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque.

Associazione e rivista Nuestra America.

Circolo A. Mella dell’Associazione Italia–Cuba.

 

Solidarietà con i Cinque cubani a Roma 

17.09 - I militanti del circolo di Roma dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, nell'ambito della campagna internazionale per la liberazione dei 5 antiterroristi cubani detenuti negli Stati Uniti, hanno attaccato due grandi manifesti nel ponte di una delle strade consolari più importanti della capitale italiana.

Nei due lunghi manifesti si ripete il logo internazionale dei Cinque.

Il circolo di Roma continuerà nella campagna internazionale iniziata il 12 settembre scorso e che in Italia terminerà il 27 ottobre 2012 con la Manifestazione Nazionale in Solidarietà con Cuba a MILANO, contro tutte le guerre,contro tutti i terrorismi e in memoria di Giovanni Ardizzone, contro il Blocco USA e per la libertà dei Cinque cubani prigionieri nelle carceri statunitensi.

L'Ambasciatrice di Cuba in Italia, Carina Soto, ha partecipato, nell'ambito della Festa del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), nel quartiere Labaro, a nord della città di Roma , ad un dibattito sul caso dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti e sulla lotta del popolo cubano contro il blocco degli Stati Uniti che da 50 anni colpisce l'Isola.

Invitato d'onore, insieme alla diplomatica cubana, il Primo Segretario dell'Ambasciata Bolivariana del Venezuela, Alfredo Viloria, che ha illustrato, al numeroso pubblico, le conquiste della presidenza Chavez, dopo 13 anni di governo bolivariano.

Diverse le domande del numeroso pubblico presente.

Hanno assistito all'incontro membri locali del PdCI, militanti del Circolo di Roma dell'Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba e rappresentanti di organizzazioni sociali latinoamericane e dirigenti delle strutture di base del partito.

 

Libertà per i Cinque cubani detenuti negli Stati Uniti

05.09 - In occasione della giornata internazionale del 5 di settembre dedicata ai Cinque antiterroristi cubani, detenuti ingiustamente da 14 anni nelle prigioni degli Stati Uniti, il circolo di Roma inaugura il 5° anno della campagna “Io con i Cinque e tu?”
con l'adesione della nota Astrofisica italiana di livello mondiale, Margherita Hack.
Sono le 45 personalità nazionali e internazionali della cultura, dello sport, della chiesa, della musica, del cinema e della politica che si sono uniti alla campagna lanciata nel 2007 dal Circolo di Roma dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.

Andrea Mingardi, cantautore
Cristiano Lucarelli, calciatore
Gianni Vattimo, filosofo
Jonis Bascir, attore
Franca Rame, attrice
Fausto Sorini, politico
Umberto Guidoni,astronauta
Fosco Giannini, politico,
Don Vitaliano Della Sala, sacerdote
Salim Lamrani, scrittore e giornalista francese,
Milva,cantante e artista
Ilaria Drago,scrittrice e attrice
Don Andrea Gallo, sacerdote
Bianca Pitzorno, scrittrice
Hernando Calvo Ospina,giornalista e scrittore colombiano
Moni Ovadia, attore
Red Ronnie, giornalista
David Riondino, attore
Ascanio Celestini,attore e scrittore
Giulietto Chiesa,giornalista
Vauro,vignettista
Daniele Masala,campione olimpico
Marco Baldini, conduttore radio-televisivo
Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura
Andrea Rivera, comico
Marco Rizzo: politico
Vittorio Agnoletto, giornalista
Teresa De Sio, cantante
Armando Cossutta, membro dell'ANPI e politico
Pascual Serrano, scrittore e giornalista spagnolo
Ramon Chao, scrittore e giornalista spagnolo

Alessandro Benvenuti, Attore e regista
Massimo Zucchetti, Professore ordinario Politecnico di Torino
Paolo Collier, Allenatore e Scrittore
Giorgio Simonelli, Professore Associato Università Cattolica del Sacro Cuore Milano.
Daniele Sepe: musicista
Oliviero Diliberto: politico
Leo Gullotta: attore
Giuliano Montaldo: regista
Ulderico Pesce: attore
Teho Teardo: Compositore e musicista
Ken Loach: regista
Luca Barbarossa: cantautore
Darwin Pastorin: giornalista

 

Il 5 per i Cinque

04.05 - Continua la campagna per la liberazione dei cinque patrioti cubani, promossa dai circoli della Lombardia dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba nel quadro della campagna internazionale "Il cinque per i cinque".

Ogni cinque del mese iniziative per ricordare e denunciare il caso dei cinque cubani ingiustamente incarcerati negli USA per aver combattuto il terrorismo che minaccia il loro paese.

Il prossimo cinque maggio nella regione Lombardia si terranno iniziative a Como, Cremona, Milano e Vigevano.

In mattinata una manifestazione in bicicletta per le vie della città di Milano.

A Cremona, nel pomeriggio, un concerto dedicato ai Cinque nei giardini pubblici della città e alla sera, a Como, la proiezione del film documentario "Il vero terrorista si alzi in piedi, per favore" del regista statunitense Saul Landau.

A Como, Cremona, Mantova e Vigevano vengono affissi nelle vie della città grandi manifesti sei metri per tre che denunciano il caso dei Cinque e ne chiedono la liberazione.

Sergio Nessi

Coordinatore regionale Lombardia.

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
 

Per la libertà dei 5 cubani e contro l’imperialismo

24.04 - Nuestra America e Radio Città Aperta insieme: Liberateli subito!

L’iniziativa in appoggio alle giornate di mobilitazione promosse a Washington dal 17 al 21 aprile dal Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 Cubani. Nell’ambito della Campagna internazionale per la libertà dei 5 cubani detenuti da 14 anni ingiustamente nelle carceri statunitensi, e in continuità con le tante iniziative messe in campo dall’Associazione e Rivista NUESTRA AMERICA, in collaborazione con il Comitato Italiano Giustizia per i 5, Radio Città Aperta ha ospitato nei suoi studi, nei giorni 20 e 21 aprile,due tavole rotonde sul caso dei 5 rivoluzionari cubani, per ripercorrere la loro vicenda e le tappe della mobilitazione per la loro liberazione.

Parallelamente alla manifestazione a Washington davanti alla Casa Bianca, indetta dal Comitato Internazionale Libertà per i Cinque Cubani, nell’ambito di una 5 giorni di mobilitazione, dai microfoni di Radio Città Aperta sono intervenuti il Prof. Luciano Vasapollo, Direttore di Nuestra America e vice-presidente del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, due professori cubani dell’università di Pinar del Rio e membri del Partito Comunista Cubano, Laydì Leon e Elio Govea, e due esponenti, Massimiliano Piccolo e Roberto Battiglia, della Rete dei Comunisti, organizzazione che da anni si fa promotrice delle iniziative di solidarietà internazionalista con la rivoluzione socialista cubana e di lotta al fianco dei 5 e contro l’imperialismo.

Nel lungo spazio dedicato alla Campagna, si è sottolineato come il caso dei 5 cubani sia al centro di una mobilitazione di solidarietà umana e di giustizia, ma prima di tutto di sostegno politico alla Rivoluzione cubana e per la libertà di tutti i prigionieri dell’imperialismo; ciò si è reso evidente nella Giornata Internazionale per la liberazione dei prigionieri che il 17 aprile ha portato davanti al Colosseo centinaia di persone e di bandiere cubane, palestinesi, basche e curde.

Questo lo spirito con cui Nuestra America e Radio Città Aperta hanno voluto dedicare tanto spazio al caso dei 5, anche con collegamenti in diretta dal cuore dell’imperialismo USA, quella Casa Bianca da cui, in continuità con la precedente amministrazione di Bush, il presidente Obama ha proseguito sul terreno del blocco, come su quello dell’occupazione dell’Iraq, dell’Afghanistan, della destabilizzazione della Siria o delle minacce all’Iran.

Un filo che collega la logica di attacco alla Rivoluzione cubana e alla resistenza dei popoli contro l’imperialismo, e che ha messo in campo però anche una mobilitazione internazionale come quella descritta da Alicia Jrapko , coordinatrice del Comitato Internazionale per i 5 in USA, e Kenia Serrano,Presidente dell’ICAP (Istituto Cubano Amicizia tra i Popoli), che in collegamento rispettivamente da Washington e dall’Avana, dai microfoni di Radio Città Aperta hanno ribadito l’intenzione di portare avanti in maniera sempre più ampia e determinata l’importante battaglia al fianco dei 5 finché i fratelli cubani non torneranno nella loro patria e dalle loro famiglie.

In occasione della Festa della Liberazione, il prossimo 25 aprile, Radio Città Aperta- 88,9 fm, a partire dalle ore 10,30 trasmetterà l’intera tavola rotonda.

Liberi Subito!!!!

Le iniziative promosse da Nuestra America e dal Comitato Italiano Giustizia per i 5 (che da oltre un anno stanno ponendo il caso umano dei 5 anche presso le comunità cattoliche di base e le parrocchie, con grande successo sul piano della sensibilizzazione) e dalla Rete dei Comunisti con il sostegno attivo di Radio Città Aperta, si pongono entro questo terreno di lotta internazionale e internazionalista contro l’arroganza dell’imperialismo e in nome del sostegno alla Rivoluzione cubana e per la libertà dei popoli dalla logica del profitto e del modo di produzione capitalistico.

Nuestra America e Radio Città Aperta

 

5 fiori per i Cinque

24.04 - Mercoledì 18 aprile 2012, presso la Parrocchia San Luca Evangelista a Varcaturo (Giugliano Campano), si è svolta una molto partecipata, intensa e calorosa iniziativa di sensibilizzazione sul caso dei 5 agenti cubani prigionieri nelle carceri degli Stati Uniti. Iniziativa in appoggio alle giornate di mobilitazione promosse a Washington dal 17 al 21 aprile dal Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 Cubani.

Don Carlo Villano, aprendo il secondo incontro su tale tema nella Parrocchia di Varcaturo (il primo, altrettanto partecipato, si è tenuto nell’aprile dello scorso anno), ha ringraziato il Prof. Vasapollo, Direttore della Rivista Nuestra America e Vicepresidente del Comitato Italiano Giustizia per i 5, per aver fatto conoscere un caso oscurato di soppressione dei diritti individuali, inaccettabile per i valori cristiani.

All’incontro era presente Padre Antonio Tarzia, Direttore della rivista “Jesus”, da poco rientrato da Cuba dove, insieme al Prof. Luciano Vasapollo, ha seguito la visita del Pontefice Benedetto XVI. L’iniziativa organizzata in appoggio alle giornate di mobilitazione promosse a Washington dal 17 al 21 aprile 2012 dal Comitato Internazionale per la Libertà dei 5, ha visto la presenza di oltre settanta parrocchiani che, oltre a seguire con grande interesse tutta la discussione, hanno fatto domande, interventi ed espresso la volontà di farsi parte attiva per ottenere la liberazione dei 5 cubani e porre fine a una situazione di insopportabile ingiustizia.

Padre Tarzia nel suo intervento, che ha più volte definito una testimonianza di “verità” sulla realtà di Cuba, ha raccontato di segni certi ed evidenti di ulteriori significative conferme al pieno rispetto delle religioni, in uno Stato aconfessionale con una avanzatissima Costituzione laica, e rivoluzionaria. Ha parlato di come la Chiesa cattolica al pari delle altre confessioni e religioni monoteiste, è libera e rispettata, e ha voluto sottolineare la viva partecipazione di centinaia di migliaia di credenti, e non, agli incontri col Pontefice, iniziati con il saluto di benvenuto pronunciato all’aeroporto di Santiago dal Presidente Raul Castro Ruz: ´´Cuba la riceve con affetto e con rispetto e si sente onorata della sua presenza´´.

Ha inoltre riferito degli incontri avuti insieme al Prof. Vasapollo con alti membri del Comitato Centrale del Partito Comunista, vari Ministri e Viceministri del governo cubano e dell’emozionante incontro con i familiari dei 5. Entrambi erano ospiti invitati ufficialmente dal Ministero della Cultura e dell’ICAP.

In tutti questi colloqui ,che Padre Tarzia ha descritto anche in un articolo uscito recentemente su Famiglia Cristiana e in altri che usciranno nei prossimi giorni sulle riviste paoline Vivere e Jesus, si afferma, tra l’altro, ´´abbiamo riscontrato i significativi progressi che Cuba sta compiendo nei campi sociale, economico e delle riforme´´, senza dimenticare i frutti all’insegna della solidarietà che sta portando l’alleanza economica, commerciale finanziaria e culturale messa in campo con la costituzione e il continuo rafforzamento dell’ALBA (Alleanza bolivariana dei popoli di Nuestra America).

Su questi temi ha parlato nel suo intervento anche il Prof. Vasapollo, fornendo spiegazioni ed esempi concreti del funzionamento della solidarietà socio-economica, della cooperazione e dell’interscambio anche culturale tra i paesi dell’ALBA, suscitando un forte e partecipato interesse ed approvazione tra i presenti sulla possibilità concreta di costruire rapporti anche socio-economici basati sull’equità e le motivazioni sociali piuttosto che sul profitto e il consumismo.

Il Direttore della rivista Nuestra America, Vasapollo, ha ripercorso tutti gli aspetti della vicenda dei 5 cubani, ribadendo l’apporto fondamentale per una sua soluzione, che può venire dal mondo cattolico. Ha sottolineato l’importanza della posizione chiara e determinata espressa dalla Chiesa perché cessi l’odioso blocco economico che gli Stati Uniti impongono a Cuba da oltre cinquanta anni ; infine ha annunciato che il lavoro intrapreso insieme a Padre Tarzia proseguirà nelle prossime settimane con un ricco calendario di iniziative politiche culturali che coinvolgano settori sempre più ampi della società, continuando la sensibilizzazione anche nelle parrocchie.

A valorizzare ulteriormente la bella serata nella parrocchia di Giugliano è stata l’esposizione di cinque stupende opere pittoriche floreali, realizzate da Luciano Fabbrizio, dedicate ai cinque cubani detenuti e alle loro famiglie. La mostra sarà esposta anche il prossimo 11 di maggio in una sala della Provincia di Roma, dove i due intellettuali daranno vita ad un altro incontro per chiedere giustizia per i 5 e continuare a raccontare semplicemente le “verità” su Cuba, un paese che merita attenzione con gran rispetto per il suo processo di autodeterminazione.

ASSOC. E RIVISTA NUESTRA AMERICA, in collaborazione con il Comitato Italiano Giustizia per i 5

 

Con Cuba socialista e rivoluzionaria, con la Palestina nel cuore

18.04 -Per la libertà dei cinque patrioti cubani, per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi

Con Cuba socialista e rivoluzionaria, con la Palestina nel cuore, per la libertà dei cinque patrioti cubani, per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi. Iniziativa in appoggio alle giornate di mobilitazione promosse a Washington dal 17 al 21 aprile dal Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 Cubani.

Nel pomeriggio di martedì 17 aprile di fronte agli archi del Colosseo, nelcentro storico di Roma, oltre trecento manifestanti si sono dati appuntamento per la giornata internazionale del prigioniero politico. La manifestazione ha visto la partecipazione dell’Unione Sindacale di Base che con Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU) sono stati fra i promotori, dando un attivo e concreto sostegno a questa importante giornata di mobilitazione e di informazione per l’immediata liberazione di tutti i partigiani della libertà che si battono per la giustizia contro l’oppressione imperialista e capitalista, pagando col carcere duro e in molti casi con la tortura la loro coerenza nella lotta e il loro coraggio.

Due grandi bandiere di Cuba e della Palestina , con lo striscione LIBERATELI! del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ,hanno fatto da sfondo alla manifestazione, insieme alle tante bandiere curde, palestinesi, cubane , basche, del sindacato USB e della FSM.

Le associazioni italiane di solidarietà internazionalista come Nuestra America, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque , il Forum Palestina, la Comunità Palestinese di Roma , insieme ai tanti compagni dell’Unione Sindacale di Base, aderente alla Federazione Sindacale Mondiale ,e altre, hanno portato la giornata di solidarietà internazionale di solidarietà i prigionieri politici nel cuore di Roma. Alla manifestazione si è unita una folta delegazione curda in rappresentanza di dei loro connazionali che in questi giorni sono in sciopero della fame per reclamare la liberazione di Ocalan.

I numerosi turisti ed i romani che si trovano o a passare nel suggestivo centro di Roma si sono fermati ad ascoltare la denuncia della vergognosa prigionia a cui sono sottoposti nelle carceri statunitensi i cinque patrioti cubani. I volti di René González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González, erano affiancati in una mostra ai prigionieri palestinesi.

Il caso dei 5 infatti è giustamente sentito come un simbolo della lotta contro l’imperialismo, allo stesso modo delle migliaia di palestinesi ingiustamente detenuti nelle carceri di Israele.

TANTI POPOLI UNA LOTTA , abbiamo scritto nei nostri comunicati; ; è lo stesso blocco di interessi economici e politici dell’imperialismo che, in forme diverse da paese a paese, impone il suo feroce dominio a danno dei popoli.

La lotta di Cuba socialista e rivoluzionaria non è separata dalla lotta del popolo palestinese, non è diversa e non può essere separata dalla lotta di quanti in tutto il mondo si battono per il progresso sociale, la democrazia partecipativa, l’indipendenza e l’autodeterminazione del proprio popolo, in Latino America, in Africa ma anche in Europa.

Libertà per i Cinque patrioti cubani!!; Viva la rivoluzione socialista
cubana!

Viva la marcia nel Socialismo nel XXI secolo del continente
Rebelde!

Libertà per prigionieri politici palestinesi

Vita terra e libertà per il

Popolo palestinese!

Viva la lotta dei popoli contro l’imperialismo statunitense ed europeo !

Nuestra America, Forum Palestina, Comitato Italiano Giustizia per i 5, Comitato con la Palestina nel cuore, Circolo Italia-Cuba di Roma “Julio Antonio Mella”, Radio Città Aperta

 

17 aprile: Giornata Internazionale del Prigioniero politico

17.04 - Libertà per i prigionieri palestinesi, per i Cinque patrioti cubani, per i sindacalisti baschi. Dalle ore 17,30 sit-in in Piazza del Colosseo a Roma Raccogliendo un appello della società civile palestinese il Sindacato mondiale WFTU e la USB in Italia hanno aderito alla giornata internazionale di mobilitazione e solidarietà con i prigionieri politici palestinesi del 17 Aprile.

Come associazioni firmatarie di questo appello intendiamo aderire all’iniziativa di lotta e sensibilizzazione per la liberazione di tutti i partigiani della libertà reclusi ingiustamente.

Per questo insieme alla libertà dei detenuti palestinesi rilanciamo la lotta per la liberazione dei 5 combattenti cubani reclusi da 14 anni nelle carceri nord-americane che rappresentano la volontà incrollabile dell’intero popolo cubano nel difendere la propria dignità e autodeterminazione contro le ingerenze e le sopraffazioni dell’imperialismo.

Il caso dei 5 è divenuto un simbolo a livello mondiale della lotta contro l’ingiustizia e per questo vogliamo unirlo alla causa degli oltre 4700 detenuti palestinesi nelle carceri di Israele, dei sindacalisti baschi rinchiusi nelle carceri spagnole con accuse prive di ogni fondamento e di tutti i partigiani della libertà, uomini, donne anche giovanissimi che si battono per la giustizia e la libertà dall’oppressione imperialista, pagando col carcere duro e in molti casi con la tortura la loro coerenza e il loro coraggio.

E’ questo l’esempio dei due dirigenti palestinesi Marwan Barghouti e Ahmed Saadat che proprio in questi giorni dal carcere hanno richiamato il popolo palestinese alla lotta contro l’occupazione sionista che continua a invadere illegalmente la Palestina.

La lotta del popolo palestinese non è diversa né è separata dalla lotta per la libertà e l‘indipendenza dei popoli oppressi e minacciati dall’imperialismo.

Il 17 aprile è per noi la giornata degli uomini liberi che pagano con una ingiusta detenzione il loro impegno a fianco del proprio popolo. La battaglia per l’indipendenza e per la giustizia sociale da sempre ha avvicinato i popoli in lotta contro l’imperialismo. Il mondo sta pagando i costi di una crisi economica generata da un modello politico ed economico ingiusto che priva i popoli dei diritti più elementari e li sottopone alla costante minaccia di guerra.

In Medio Oriente come in Europa e in America Latina i popoli sono chiamati a resistere.

Il 17 aprile saremo in piazza per chiedere la liberazione dei prigionieri dell’imperialismo.

Porta una bandiera palestinese, cubana, una Ikurrina basca e partecipa al sit-in.

Libertà ed autodeterminazione per i popoli oppressi.

Forum Palestina, Palestinian Prisoners’ Society - Italia, Nuestra America, Comitato Italiano Giustizia per i 5, Comitato con la Palestina nel cuore, Radio Città Aperta, Circolo Italia-Cuba di Roma “Julio Antonio Mella”

 

Presidio per René

06.03 - Il Circolo di Genova dell' “Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba”, ha organizzato domenica 4 Marzo una presidio presso il busto dedicato a José Martí in piazza Corvetto per chiedere al Presidente degli Stati Uniti che permetta a René González di rientrare a Cuba per visitare il fratello gravemente malato.

René è uno dei cinque cubani arrestati ingiustamente negli USA per aver indagato sulle attività terroristica dei gruppi anticastristi legati alla mafia cubano-americana di Miami ed è anche l'unico ad aver scontato la sua pena di 13 anni in carcere ma che nonostante ciò è stato condannato a rimanere agli arresti domiciliari per altri tre anni.

Il fratello Roberto, importante membro del collegio di difesa dei cinque cubani, è ricoverato attualmente in un ospedale de La Habana.

L'avvocato di René, Phil Horowitz ha presentato una “mozione di emergenza” per chiedere il permesso a René di tornare a Cuba per due settimane a visitare il fratello.

Per dare forza a questa richiesta abbiamo deciso di sostenere la campagna “Letter to president Barack Obama” in cui si chiede al Presidente Obama di dare il permesso a René di andare per due settimane dal fratello gravemente malato a Cuba.

La mozione è possibile firmarla via internet all'indirizzo:

http://www.freethefive.org/obamarenepetition.htm

 

La solidarietà per i Cinque riscalda la gelida notte romana
L’ambasciatrice di Cuba, Milagros Carina Soto Aguero ha partecipato all’incontro

10.02 - In occasione del mensile appuntamento per la Campagna Internazionale 2012 “Il 5 per i 5”, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, con la collaborazione dell’Associazione e Rivista Nuestra America, del circolo di Italia-Cuba A. Mella e di Radio Città Aperta, ha organizzato presso la Casa della Pace la bella e partecipatissima serata “Cultura è Libertà”, un’ iniziativa d’informazione, di lotta e di cultura, alla quale ha aderito numeroso il popolo della solidarietà con Cuba.

Davanti al lungo striscione “LIBERATELI!” con le foto di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, i due vice presidenti del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, Luciano Vasapollo e Franco Forconi hanno aperto la serata presentando l’iniziativa e gli artisti al folto pubblico presente.

Infatti, nonostante la serata gelida, la Casa della Pace era affollatissima, con la significativa partecipazione di due bravissimi artisti che con le proprie opere hanno voluto dare testimonianza del loro sostegno solidale ai Cinque.

Le sale della Casa della Pace erano adornate dalla mostra di pittura "Omaggio floreale ai Cinque", una personale molto ammirata dai presenti, di Luciano Fabbrizio che l’ha voluta dedicare a loro proprio in quanto arte iperrealista, simbolo della verità che purtroppo manca nell’informazione che ignora la realtà dei Cinque.

Un altro omaggio ai Cinque l’ha voluto dedicare la poetessa Donatella Calì con la sua raccolta di poesie "Le maschere perse ", anche lei colpita dalle sofferenze ingiustamente inflitte ormai da 13 anni ai Cinque dal sistema giudiziario statunitense e proprio per questo pronta a darne testimonianza, con suoi versi molto apprezzati recitati magistralmente e applauditi fino a tarda sera dai presenti.

Tra una lettura di poesia e l’altra, è stato presentato il libro “L’economia cubana non è una scienza triste” a cura di Luciano Vasapollo ,che aiuta a comprendere le reali problematiche che Cuba ha affrontato nel VI Congresso del P.C.C., perché analizza un po’ tutte le questioni della pianificazione socio-economia cubana.

C’è stata poi la presentazione dell’ultimo numero della rivista Nuestra America, anch’esso dedicato ai Cinque con in copertina una bellissima foto delle bambine della Scuola Nazionale di Danza che dedicano i loro disegni ai Cinque, e all’interno un inserto speciale “LIBERI SUBITO” che analizza la campagna del 2011 “il 5 per i 5”, che quest’anno ha anche visto con successo la partecipazione delle comunità di base cristiane e molte parrocchie cattoliche in varie città di Italia, fino all’udienza papale con Padre Antonio Tarzia e Luciano Vasapollo durante la quale è stato consegnato a Papa Benedetto XVI del materiale informativo sui Cinque e una lettera con la rispettosa richiesta di una preghiera di Sua Santità per porre fine alla sofferenza dei 5 fratelli cubani e dei loro familiari.

Alcune pareti della Casa della Pace ospitavano la Mostra fotografica “Los 5 por la calle” di Yailín Alfaro Guillen, disegnatrice e fotografa cubana: 6 tabelloni che mostrano con coloratissime fotografie come le immagini dei Cinque siano ormai parte integrante della vita dell’intera società cubana,infatti le troviamo nei negozi, nelle scuole ed università, gigantesche nei cartelloni lungo le strade statali o nelle strade di città; stupende le foto che ritraggono i bambini della Scuola Nazionale di Danza che preparano disegni e collage con le foto dei Cinque e in tutti ritorna la parola“Volveran!”; colpiscono le foto delle scritte che reclamano l’immediata libertà dei 5 fatte a mano che tappezzano muretti, pareti di case o pali della luce a testimonianza della fiducia incrollabile del popolo cubano nel ritorno dei 5 fratelli;così come le ammiriamo nelle grandi manifestazioni di massa che ne reclamano la libertà a Cuba così come ma anche in Italia nelle manifestazioni organizzate dal Comitato Italiano Giustizia per i Cinque sempre aperte dallo striscione “LIBERATELI”.

“Fratelli forti che resistono e che sanno che torneranno” sono le parole del bellissimo ed emozionante discorso di Milagros Carina Soto Aguero Ambasciatrice di Cuba in Italia, che hanno riscaldato il cuore di tutti i presenti. L’Ambasciatrice ha poi ricordato che i Cinque amano e si dedicano alle arti della pittura e della scrittura e come senz’altro avrebbero apprezzato il taglio culturale e festoso dato all’iniziativa.

Ringraziamo l’Ambasciatrice per la partecipata presenza sua e della numerosissima delegazione dell’Ambasciata Cubana presente all’iniziativa.

Come non segnalare, inoltre, l’ottima selezione di musica cubana, mandata in onda dalla simpatica e agguerrita Tatiana Fabbrizio dj di Radio Città Aperta, che ha rallegrato con le sue note la cena che si è svolta subito dopo con un piatto tipico polenta e salsicce e buon vino rosso.

Continueremo sempre a lottare al fianco della rivoluzione socialista cubana e con una sempre più tenace solidarietà politica affinchè al più presto i nostri 5 fratelli tornino a casa e possano passare una splendida serata come questa riuscitissima iniziativa di cultura del popolo e per il popolo insieme ai loro cari e a noi tutti, perché come diceva il grande poeta rivoluzionario cubano , è indispensabile ”ESSERE COLTI PER ESSERE LIBERI!”

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, con la collaborazione dell’Associazione e Rivista NUESTRA AMERICA, del circolo di Italia-Cuba A. MELLA e di Radio Città Aperta
 

 

Al via in Lombardia la campagna "Il Cinque per i Cinque"

I circoli della Lombardia dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia - Cuba si uniscono, a partire da domenica 5 febbraio, alla campagna internazionale "Il cinque per i cinque", con la quale in tutto il mondo, ogni cinque del mese, si chiede la liberazione dei cinque cubani detenuti negli USA da anni con l'unica colpa di aver difeso il proprio paese dal terrorismo.

Sono programmate 16 iniziative in diverse città della regione, a partire dal prossimo 5 febbraio, a Bergamo con un concerto e a Pavia con la proiezione di un documentario; e sulle strade di Bergamo e di Pavia sono già apparsi i primi cartelloni di sei metri per tre che denunciano l'ingiustizia subita dai cinque cubani. info: www.lombardiacuba.it http://ilcinquepericinque.blogspot.com

 

Volantinaggio

01.02 - Il Circolo di Roma dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, in occasione della campagna internazionale dedicata alla liberazione dei Cinque cittadini cubani detenuti ingiustamente da 13 anni nei penitenziari degli Stati Uniti, intende sensibilizzare la cittadinanza romana e le migliaia di turisti che visitano la nostra città con un volantinaggio che avrà luogo a Piazza del Popolo a Roma, sabato 4 febbraio 2012 a partire da mezzogiorno.
Il silenzio dei mass media su questa notizia e' una VERGOGNA, UNA ULTERIORE INGIUSTIZIA che si commette contro chi ha cercato di smascherare il terrorismo, organizzato e finanziato dalla mafia cubano-americana di Miami.
Ci chiediamo perchè i grandi mezzi di informazione del nostro paese si ostinano a negare l'esistenza del caso e le poche volte che ne parlano, occultano le ragioni per le quali i Cinque antiterroristi cubani sono oggetto di una colossale ingiustizia da più di 13 anni.
Sui Cinque antiterroristi cubani ricade anche una pena addizionale che dovrebbe farci vergognare. E' LA PENA DEL SILENZIO.
Nel mondo e in Italia sono molte le personalità che si sono unite alla campagna per chiedere al Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama la libertà per Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González.
Tra i tanti firmatari ci preme ricordare: Danny Glover, Andrea Mingardi, Marco Rizzo, Cristiano Lucarelli, Gianni Vattimo ,Jonis Bascir, Franca Rame, Fausto Sorini, Umberto Guidoni, Fosco Giannini, Don Vitaliano Della Sala, Salim Lamrani, Milva, Ilaria Drago, Don Andrea Gallo, Bianca Pitzorno, Hernando Calvo Ospina, Moni Ovadia, Red Ronnie, David Riondino, Ascanio Celestini, Giulietto Chiesa, Vauro, Daniele Masala, Marco Baldini, Dario Fo, Andrea Rivera, Vittorio Agnoletto, Teresa De Sio, Armando Cossutta, Pascual Serrano , Ramon Chao, Luca Barbarossa, Oliviero Diliberto, Leo Gullotta , Ulderico Pesce, Darwin Pastorin, Ken Loach Giuliano Montaldo, Daniele Sepe , Theo Teardo.

 

Io con i 5 e TU?

05.01 - Continua ininterrottamente la Campagna per liberazione dei 5 cittadini cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti “Io con i 5 e TU?” promossa dall’ Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Circolo di Roma. In occasione della mobilitazione internazionale " il 5 di ogni mese per i Cinque", che ha luogo ogni 5 del mese in tutto il mondo, anche questo avvio del 2012 trova l’adesione a questa campagna di ben 9 famosi personaggi di cultura e spettacolo che hanno voluto testimoniare il sostegno a questa vicenda prestando la loro immagine. Ciò è stato possibile anche grazie all’appello, lanciato il 5 Dicembre 2011 su YOU TUBE durante un’ intervista concessa al nostro Circolo, (www.youtube.com/watch?v=ggqyjIZlAC0 e www.youtube.com/watch?v=hFWEcvcAdK8) dal noto attore statunitense DANNY GLOVER che ha esortato tutti i personaggi famosi di cultura e spettacolo e non, ad unirsi alla campagna internazionale per la liberazione di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero,Renè Gonzalez e Fernando Gonzalez, detenuti ingiustamente da 13 anni nelle prigioni degli Stati Uniti. Le ultime adesioni arrivateci:

GIULIANO MONTALDO : Regista
DANIELE SEPE : Musicista
ULDERICO PESCE : Attore
KEN LOACH : Regista
OLIVIERO DILIBERTO : Segretario Nazionale PdCI
LEO GULLOTTA : Attore
DARWIN PASTORIN :Giornalista e Scrittore
LUCA BARBAROSSA : Cantante
THEO TEARDO : Compositore e Musicista

 

Il 5 per i Cinque

05.01 -  Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque riavvia per il 2012 in Italia la Campagna Internazionale “Il 5 per i Cinque”, con un’iniziativa di lotta e d’informazione a Piazza Navona, a Roma, luogo di grande afflusso di cittadini per la tradizionale festa dell’Epifania.

Con la partecipazione di decine di compagni dell’associazione e della rivista Nuestra America, del circolo d’Italia –Cuba di Roma ‘A. Mella, e di Radio Città Aperta, è stato fatto nell’affollatissima piazza un sit-in con un volantinaggio, dando dettagliate notizie ai tanti presenti sul caso dei 5 agenti dell’antiterrorismo cubano detenuti ingiustamente da oltre 13 anni nelle carceri statunitensi, e quella che il governo di Washington,vorrebbe far passare per una " buona azione ", cioè gli arresti domiciliari per tre anni dati a Renè Gonzáles, da scontare nella città di Miami, conoscendo perfettamente i rischi che corre vivendo nella città della mafia cubano- americana.

Tanti cittadini hanno chiesto informazioni su tale annosa e sconcertante vicenda dimostrando interesse partecipato, e calorosa è stata la solidarietà avuta dai compagni dello stand palestinese.

I tanti partecipanti all’iniziativa si sono poi diretti verso la vicina piazza con la famosa statua di Pasquino, dove hanno voluto simbolicamente apporre la poesia di seguito riportata in solidarietà ai 5 fratelli cubani:

Anvedi che viavai

ner giorno de la vecchia co’ la carza,

e ner periodo de li guai…

tutti ne ‘sta piazza!

a Navona oggi ce stanno puro certi

che vonno l’attenzione:

sui Cinque lo striscione c’hanno aperto,

e ner core la cubana Rivoluzione.

Se fanno la foto coi compagni

de la Palestina e de la militanza,

perché co’ quelli che ce magni

ce condividi la sostanza!

e a ‘sto punto, pe annà a chiude,

je lo dico ar più, quello tipo santo:

“a Papa, so’ Pasquino, nun me delude!

libertà e giustizia nun se ponno buttà ar vento!”

Il muro di silenzio che era stato tirato su Fernando Gonzalez, Renè Gonzalez, Gerardo Hernández, Ramon Labañino ed Antonio Guerrero, come tutti i muri sta crollando e in tutte le parti del mondo cresce la solidarietà attorno a loro, chiaro simbolo d’integrità umana ed esempio delle crescenti lotte dei movimenti della sinistra di classe nel mondo. Abbiamo partecipato nel novembre scorso al VII Convegno Internazionale per la liberazione dei Cinque Eroi e contro il terrorismo, congiuntamente a 413 delegati, provenienti da 50 paesi del mondo, e da tutti si è levato un grido: liberateli!

Sempre in prima fila con iniziative di informazione e di lotta!

Liberateli !

Comitato Italiano Giustizia per i 5, con la partecipazione dell’Associazione e rivista Nuestra America, del circolo di Italia –Cuba di Roma ‘A. Mella’ e di Radio Città Aperta.

Ancora auguri dall’Italia

In questa data, che celebra il 53° anniversario del trionfo della Rivoluzione Cubana, vi giungano i nostri più cari auguri, riaffermando una volta ancora, la nostra volontà di difendere la Rivoluzione Cubana e di batterci per la liberazione dei Cinque cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti.

Per il Circolo di Roma dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Il segretario

Marco Papacci.

 

LIBANO

 

Meeting davanti all’ambasciata degli USA in Libano

12.09 - Un libanese ex prigioniero delle carceri d’Israele, Anwar Yassin, ha reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti, facendo un discorso davanti all’ambasciata statunitense.

“La libertà condizionale di uno di questi Cinque Eroi, René González, e porlo alla mercé dei gruppi di terroristi di Miami, costituisce un pericolo per la sua vita”, ha detto Yassin, durante la protesta.

Membri di associazioni d’amicizia con Cuba hanno realizzato un piantone davanti alla sede diplomatica per condannare l’incarceramento ingiusto di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González, come la libertà vigilata di René González, che ha scontato i 13 anni di carcere a cui era stato condannato.

Noha Ibrahim, cubano-libanese, ha aggiunto che “ È anche ora di porre fine all’ingiusto blocco che gli Stati Uniti mantengono contro Cuba e che dura da più di 50 anni, nonostante la condanna della comunità internazionale nel seno della ONU”.

La manifestazione forma parte del programma di attività per la Giornata di Solidarietà con i Cinque, organizzata in questo paese arabo.

 

MESSICO

 

I Cinque e il Che hanno ricevuto un omaggio comune in Messico

01.09 - La vita di Ernesto “Che” Guevara e la storia dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti sono state argomenti di un incontro, alcuni giorni fa, nella capitale messicana con la partecipazione di Aleida Guevara e Rosa Aurora Freijanes.

Nella riunione con amici solidali svolta nell’ambasciata di Cuba a Ciudad Mexico, la figlia del guerrigliero argentino-cubano e la moglie di Fernando González, uno dei Cinque combattenti contro il terrorismo, hanno sottolineato le coincidenze tra il Che e i Cinque, come sono noti internazionalmente.

Rosa Aurora Freijanes, ha detto che non esiste nulla di più bello del fatto che i Cinque sono cresciuti come altri milioni di cubani, dicendo “Saremo come il Che”, e che lo stanno dimostrano con la loro condotta.

Aleida ha considerato che Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González “non solo sono stati educati con l’esempio del Che, ma si possono considerare suoi degni figli”.

Parlando del caso dei Cinque, Rosa Aurora ha indicato la situazione di René, che ha scontato la sua condanna, ma adesso deve vivere per tre anni in libertà vigilata in una prigione più grande, con pericolo per la sua stessa vita.

La difesa di Renè ha presentato due mozioni, sollecitando che gli si permetta di terminare la libertà vigilata a Cuba, con la moglie e la famiglia, nella società a cui lui appartiene.

Parlando di Gerardo, ha incitato a seguire con attenzione l’andamento del ricorso legale presentato alla giudice Joan Lenard a favore di un’udienza orale, dove lui possa parlare ed esporre i suoi argomenti.

“Non voglio che si ascolti solo la voce d’una donna che chiede liberà per il marito detenuto, ma che si senta la voce di un popolo che reclama giustizia”, ha sottolineato Rosa Aurora, ricordando che: “Il 12 settembre si compiranno 14 anni dal giorno dell’arresto a Miami di mio marito e dei suoi compagni e non c’è un giorno, da allora, in cui io non mi domando che cosa posso fare per fare terminare questa ingiustizia. Sono una donna che soffre, ma sono una persona come le altre mogli e madri, che lottiamo senza interruzione per il ritorno dei Cinque e abbiamo il coraggio di farlo in ogni luogo”, ha aggiunto.

L’ambasciatore cubano in Messico, Manuel Aguilera, ha detto che la crudeltà dell’impero non ha limiti nel suo affanno di danneggiare la Rivoluzione cubana, che è capace di forgiare uomini come i Cinque.

Nell’occasione sono stati presentati i libri “Otra vez”, sul secondo viaggio del Che Guevara in America Latina, ed “Evocación”, basato sulla vita in comune del guerrigliero e Aleida March.

Aleida Guevara ha segnalato che il libro “Evocación” era un debito di sua mamma con lei e con i suoi fratelli, perchè: “Io non avevo l’immagine dei miei genitori innamorati, pur sapendo che si erano amati”.

 

Incontro di solidarietà a Tijuana

11.08 - Rosa Aurora Freijanes, moglie dell’antiterrorista cubano Fernando González, parteciperà alla conferenza sul lavoro Stati Uniti-Messico-America Latina, organizzata nella città di frontiera di Tijuana, in Bassa California, dal 15 al 19 agosto.

Parteciperà anche la statunitense Cindy Sheehan, attivista per la pace, che ha dato apertamente il suo appoggio alla causa dei Cinque cubani condannati ingiustamente negli Stati Uniti.

Dal 2007, come parte di questa conferenza, il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque negli Stati Uniti ha incorporato il tema dei Cinque in questo incontro, per far conoscere il caso e sensibilizzare l’opinione pubblica.

“Aspettiamo delegati di ogni parte, perchè Tijuana è un punto strategico, una delle frontiere più transitate dagli USA”, ha detto a Prensa Latina, Martha Elvia García, membro del Comitato per la Libertà dei Cinque in Bassa California.

Aurora Freijanes parteciperà all’incontro con i rappresentanti dei due lati della frontiera e con i delegati di altri paesi, oltre che di Cuba e Messico e spiegherà le azioni e le denunce dei familiari per far sì che Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González (che è in libertà vigilata) tornino a casa.

Durante l’incontro, in cui si prevede una forte partecipazione di giovani, si proietterà il documentario “Esencias” sulla turneé della Colmenita, il gruppo cubano di teatro infantile per il territorio statunitense.

I Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, furono arrestati il 12 settembre del 1998 mentre controllavano e rivelavano i piani terroristici dei gruppi criminali d’origine cubana che hanno base nel sud della Florida.

Dopo un processo manipolato e pieno di violazioni dei diritti umani, hanno ricevuto condanne incredibili che esprimono l’odio verso l’Isola del settore più reazionario del detto esilio cubano-americano in questa zona degli USA.

 

NICARAGUA

 

Si moltiplica la solidarietà con la causa dei Cinque

15.06 - Come ulteriore dimostrazione di solidarietà, rappresentanti di oltre 70 chiese e di ordini religiosi del Nicaragua hanno approvato in maniera unanime la costituzione di una Piattaforma Pastorale di carattere nazionale, per rafforzare il lavoro in favore del ritorno in patria dei Cinque.

I leader religiosi che hanno assistito al III Forum della Società Evangelica del paese fratello, si sono impegnati a divulgare il caso di René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e Gerardo Hernández, tra le comunità di credenti degli USA, con le quali mantengono stretti vincoli.

Denis Torres, direttore dell’Istituto Martin Luther King, dell’Università Politecnica del Nicaragua, ha evidenziato il valore della fede per giungere al cuore di questo popolo, affinché si faccia giustizia e si imponga la verità.

A nome dell’ambasciata cubana a Managua, il primo segretario, Leopoldo Valle, ha ringraziato per il gesto solidale con la Rivoluzione Cubana ed ha puntualizzato l’importanza della Piattaforma Pastorale per raggiungere le coscienze del popolo nordamericano.

 

PANAMA

 

Esigono in Panama liberazione dei Cinque cubani

31.10.12 - Gli Stati Uniti promuovono nel piano internazionale la firma di trattati sui diritti umani, ma internamente non ne sottoscrivono nessuno ed i Cinque cubani, prigionieri politici in questo paese, sono vittime di questa filosofia.

La denuncia è stata formulata oggi dall'avvocato costituzionalista panamense Jesus Berrio, in una conferenza in un atto in solidarietà con Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez, i cinque lottatori cubani, nell'Università del Panama.
Giovani dell'Associazione di Studenti Universitari ed il Comitato di Solidarietà con i Cinque, hanno organizzato un evento nel quale hanno conversato, l'ambasciatore di Cuba, Reynaldo Calviac, ed il vice decano della Facoltà di Amministrazione Pubblica, Fermin Gondola.
Javier Mendez, del Comitato dei Cinque, ha spiegato l'origine della campagna contro i cubani ed il giudizio imbrogliato nel quale sono stati condannati, ed ha informato che in Panama ci sono già 13 comitati di appoggio ai Cinque, che lottano per la loro immediata ed incondizionata libertà.
Berrio che ha partecipato nel giudizio al terrorista Luis Posada Carriles per il suo tentativo di assassinare il leader cubano, Fidel Castro, con l'esplosione dell'Aula Magna dell'Università, ha detto che felicemente è stato impedito ed è stato detenuto insieme ai suoi seguaci, benché indultati, in seguito, dalla ex presidente Mireya Moscoso.
Reynaldo Calviac, da parte sua, ha fatto riferimento alla politica di silenzio che applicano gli Stati Uniti nel caso dei Cinque, e per questo bisogna attuare internazionalmente ed è necessario combattere, con tutti i mezzi, come l'atto organizzato dai giovani universitari panamensi.
I giovani universitari hanno presentato i video dell'attore statunitense Danny Glover in appoggio ai Cinque, come parte della campagna dell'Associazione per la liberazione immediata e senza condizioni dei Cinque.

 

L'ascesa del Cerro Ancón per la libertà dei Cinque

01.08 - La mattina di sabato 28 luglio, la “Coordinatrice Nazionale di Solidarietà con Cuba” e il Comitato di Liberazione per i Cinque, hanno realizzato una giornata di solidarietà con i Cinque patrioti cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti e in saluto al 26 di Luglio, commemorando l’Assalto alla caserma Moncada, con l’ascesa alla cima del Cerro Ancón, luogo emblematico della lotta per la sovranità di panama nella Zona del Canale.

Sulla cima del Cerro Ancón è stata realizzata una manifestazione politica e culturale di solidarietà, con il reclamo della libertà immediata dei Cinque patrioti cubani reclusi negli Stati Uniti per aver ostacolato le attività dei gruppi e delle organizzazioni responsabili di azioni di terrorismo contro l’Isola di Cuba dalla Florida.

 

Sindacalisti panamensi esigono la libertà dei cubani antiterroristi

11.05  - Una nutrita rappresentanza della Centrale Nazionale dei Lavoratori di Panama (CNTP) si è concentrata il 10 maggio di fronte all’Ambasciata degli Stati Uniti per esigere la libertà dei Cinque antiterroristi cubani, condannati negli USA.

Fernando Rangel, segretario delle Relazioni Internazionali del CNTP, ha dichiarato alla stampa che con quest’azione i panamensi si sommano al reclamo internazionale per la libertà immediata e senza condizioni di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González.

Ha dichiarato che i Cinque sono vittime di accuse false e di processi pilotati celebrati a Miami per aver combattuto terroristi dichiarati come Luis Posada Carriles, assassino con la fedina penale sporca a Panama, dove provò a far saltare il Paraninfo dell’Università in un attentato fallito contro l’ex presidente cubano, Fidel Castro.

Rangel ha segnalato che è stato consegnato un documento ad una funzionaria dell’ambasciata con l’intenzione di farlo giungere al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel quale si esige la liberazione immediata e senza condizioni degli antiterroristi cubani.

Ha espresso che nonostante la pioggia, gli affiliati della CNTP hanno partecipato alla convocazione ed hanno raggiunto l’obiettivo di far giungere il documento alla funzionaria, che si è impegnata a consegnarlo al nuovo ambasciatore degli Stati Uniti a Panama, Jonathan Farrar.

Il dirigente sindacale ha dichiarato che il comunicato consegnato alla missione diplomatica, situata in Clayton, nell’antica zona del Canale, è stato distribuito nella rete di comunicazione della CNTP alla sua base.

 

PARAGUAY

 

Intellettuale paraguaiano reclama ad Obama la libertà per i Cinque

18.06 - Il celebre intellettuale paraguaiano Mario Casartelli ha reclamato al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, la libertà dei Cinque antiterroristi cubani, detenuti nelle prigioni nordamericane.

Nella sua lettera al mandatario statunitense, Casartelli ha ricordato ad Obama che, nella Festa del Papà (terza domenica di giugno) ha avuto la fortuna di essere circondato dai suoi figli, una gioia negata ai Cinque cubani che scontano lunghe condanne, imposte loro per aver provato ad evitare nuove aggressioni contro il proprio paese.

Ha ricordato che fini ad oggi, René González, Antonio Guerrero e Ramón Labañíno, nonostante siano padri, non hanno vissuto la gioia di veder crescere i propri figli.

Ha inoltre aggiunto che Gerardo Hernández e Fernando González non hanno neanche avuto la possibilità di diventare papà perché ciò gli è stato negato dalla prigionia che gli viene imposta.

Signor Obama, è tra le sue facoltà poter decidere per la liberazione dei Cinque affinché questi uomini sentano la pienezza che lei può godere ogni giorno della sua esistenza ed i padri e le madri del mondo le saranno riconoscenti, ha puntualizzato nella lettera al presidente.

 

PERU'

 

La causa dei Cinque

25.10 - Dal Perù, tre medici latinoamericani che stanno percorrendo l’America del Sud in motocicletta, evocando i viaggi giovanili di Ernesto Che Guevara, esigono la libertà dei Cinque, mentre la Facoltà di Diritto dell’Università di Howard, Washington, la capitale statunitense, prepara un importante forum per denunciare l’ingiustizia commessa contro René González, Ramón Labañino, Gerardo Hernández, Fernando González e Antonio Guerrero.

I medici Juan Tola, boliviano, e Darío Valenzuela e Milco Figueroa, argentini, dalla piazza George Washington di Lima, hanno chiesto al presidente nordamericano Barack Obama l’indulto per i Cinque cubani, riporta PL.

Accompagnati dagli attivisti del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque, guidato dal presidente Gustavo Espinoza, i giovani, laureati a Cuba, hanno sottolineato il carattere ingiusto della detenzione degli antiterroristi cubani, da oltre 14 anni.

I viaggiatori sono stati ricevuti dai collegi dei medici e dei giornalisti di Lima. Nel primo incontro, i giovani hanno ascoltato il racconto del percorso di Ernesto Guevara in Perù, da parte del medico Zuño Burstein, il quale, a sua volta, lo aveva appreso dal suo maestro, il dottor Hugo Pesce, anfitrione all’epoca del giovane studente argentino.

 

ASPA: una petizione dei peruviani per la liberazione dei Cinque

03.10 - Al 3º Vertice dell’America del Sud e dei Paesi Arabi (ASPA) è giunto un messaggio dei dirigenti di organizzazioni politiche e sociali peruviane, nel quale si chiede ai capi di Stato e di Governo di queste regioni presenti all’incontro, d’intercedere per i Cinque anti terroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

Il testo ricorda che i cubani René González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Fernando González, furono detenuti 14 anni fa negli USA e condannati a pene illegali ed arbitrarie e che devono recuperare la loro libertà.

Il presidente statunitense Barack Obama, avverte il documento, ha la facoltà di riparare questa ingiustizia e può firmare un indulto.

Il messaggio chiede ai governanti riuniti nell’incontro ASPA, di abbracciare questa causa che è simbolo della dignità dell’uomo nel nostro tempo.

L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque e dai suoi rami giovanile e degli intellettuali, oltre che dai dirigenti del Partito Comunista peruviano, Roberto de la Cruz, e Comunista del Perù, Alberto Moreno, ed inoltre dai leaders dei partiti Socialista e Socialista Rivoluzionario, dal Fronte Operaio Contadino e Studentesco, dalla Coordinatrice politico-sociale, dal Movimen di Affermazione Sociale e altri gruppi. Hanno aderito la Confederazione Generale dei Lavoratori, la Federazione dei Lavoratori della Costruzione e il Sindacato Unitario dei Lavoratori dell’Educazione con altri sindacati.

 

I Cinque hanno evitato attentati contro il proprio paese, afferma Adriana Pérez

30.08 - I Cinque antiterroristi hanno evitato azioni criminali contro il proprio paese con il loro lavoro di monitoraggio alle attività di gruppi terroristi, ha affermato a Lima Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández.

Adriana ha toccato questo tema in un incontro con i suoi compatrioti residenti in Perù, che ha registrato momenti di alta intensità emotiva, ed ha avuto l’obiettivo di diffondere la causa per la libertà dei Cinque.

Allo stesso modo ha evidenziato la presenza nella riunione di Carlos Permuy, figlio di una delle 73 vittime dell’attentato di Barbados nel 1976 contro un aereo civile cubano, ed ha ricordato che la missione dei Cinque è stata quella di evitare altri crimini simili.

La moglie di Gerardo ha sottolineato che i Cinque hanno rinunciato alla loro gioventù a Cuba, a vivere con le loro famiglie, per compiere la missione di difendere il proprio popolo e riuscire ad individuare in tempo le azioni criminali.

Adriana Pérez ha spiegato ai suoi compatrioti la situazione attuale dei Cinque, che ha arricchito con aneddoti di Gerardo nella prigione, ed ha evidenziato l’importanza dei cubani all’estero, come portabandiera di Cuba e della causa di libertà degli antiterroristi.

Ha segnalato che nonostante la battaglia legale per sconfiggere le condanne illegali -nel caso di Gerardo, due ergastoli più 15 anni- continua, la soluzione sarà sicuramente politica e bisogna liberare i Cinque e fare tutto il possibile per ottenere il loro ritorno in patria.

 

Adriana Pérez in visita nel Perú

06.08 - Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández, uno dei cinque cubani ingiustamente condannati negli Stati Uniti, visiterà il Perù questo mese, ha informato il Comitato Peruviano di Solidarietà con questi combattenti antiterroristi.

L’organizzazione ha precisato che la visitatrice cubana svolgerà diverse attività e parteciperà dal 17 al 19 agosto al XIII Incontro Nazionale di Solidarietà con Cuba, che si svolgerà nella città di Chiclayo, nel nord del paese.

L’annuncio segnala che Adriana è la moglie di Gerardo Hernández Nordelo, condannato a due ergastoli più 15 anni di prigione per aver riunito informazioni sulle azioni criminali che i gruppi di terroristi che operano dalla Florida organizzano contro Cuba.

Il governo degli Stati Uniti non permette che Adriana visiti suo marito in carcere, un diritto dei familiari di tutti i detenuti del mondo, segnala il comitato.

Le autorità statunitensi le impediscono di entrare nel territorio degli USA e negano a Gerardo le possibilità di difesa.

La solidarietà internazionale, con Gerardo e i suoi quattro compagni, è internazionalmente molto forte, ma le autorità degli USA rifiutano comunque di rivedere il caso.

Questa solidarietà internazionale con i Cinque Eroi cubani sarà uno dei temi centrali del XIII Incontro Nazionale di Solidarietà con Cuba, che riunirà rappresentanti delle case d’amicizia Cuba-Perù di tutto il paese e altre organizzazioni e personalità solidali con l’Isola.

 

RUSSIA

 

Reclamata in Russia la libertà per i Cinque antiterroristi cubani

08.11 - Il movimento della società civile russo “Vinceremo” ha chiamato tutti i parlamentari ed i governi del mondo ad unirsi al richiamo internazionale di libertà per i Cinque cubani antiterroristi prigionieri negli Stati Uniti dal 1998, evidenzia una lettera pubblicata in questi giorni.

La lettera, consegnata all’ambasciata nordamericana a Mosca dal gruppo di solidarietà, che fa parte del Comitato Russo per i Cinque, reclama giustizia al presidente Barack Obama, per Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González.

Vinceremo ricorda che al movimento per i Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, si sono uniti milioni di persone, in nome della pace e della giustizia.

Chiediamo nuovamente al presidente Barack Obama di avvalersi delle sue facoltà come capo di Stato e di concedere l’indulto ai Cinque, sottolinea la missiva, distribuita alla stampa durante la giornata di solidarietà mondiale.

Inoltre, i firmatari chiedono al presidente Obama di permettere a René González di far ritorno al proprio paese, dopo aver scontato la condanna imposta da un processo farsa, hanno aggiunto gli attivisti solidali con Cuba.

González è obbligato a restare altri tre anni in territorio statunitense in libertà vigilata, hanno denunciato.

Il movimento Vinceremo chiede ad Obama di proibire le attività delle organizzazioni anticubane, estensioni del terrorismo internazionale, la cui presenza è in contrasto con la carta della ONU e con la stessa legislazione degli Stati Uniti, riporta il testo.

Allo stesso modo esige alla Casa Bianca la fine del blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba in atto da oltre mezzo secolo e di tutte le leggi connesse, interpretate dalla comunità internazionale come una forma di aggressione e di genocidio contro il popolo cubano.

 

In Russia è stata messa in risalto la lotta per liberare i Cinque antiterroristi cubani

21.05 - Cubani residenti nelle nazioni post-sovietiche hanno intercambiato le proprie esperienze nella città di Mosca per rinforzare ed appoggiare la campagna internazionale per il ritorno alla Patria dei Cinque antiterroristi cubani.

La Coordinatrice del Comitato Nazionale russo di liberazione dei Cinque, Lena Loshkina, ha indicato che prossimamente, entusiasti attivisti russi, potranno contare con due palloni aerostatici, sui quali saranno collocati cartelli a favore dei Cinque.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, sono stati sottoposti ad un processo farsa nella città di Miami, dopo aver impedito con il loro lavoro la realizzazione di atti terroristici a Cuba e negli stessi Stati Uniti.

Loshkina ha messo in risalto che la lotta per la causa dei Cinque è inoltre vincolata al diritto di un paese all’autodeterminazione e questo movimento, dal carattere anticoloniale ed antimperialista, fornisce ai suoi protagonisti molto di più rispetto a quanto questi apportano.

Dal canto suo, Manuel López, coordinatore del comitato nazionale ucraino e compagno di studi di Antonio Guerrero nell’Accademia di Aviazione di Kiev, ha raccontato di aver intrapreso la lotta a favore dei Cinque nel 1998, una settimana dopo l’arresto negli Stati Uniti.

López ha denunciato i vincoli della famiglia Bush con l’estrema destra di origine cubana, il suo finanziamento ad operazioni terroriste, comprese quelle in territorio statunitense, come il recente sabotaggio a Miami di un’agenzia di voli charter verso Cuba.

Il coordinatore in Ucraina ha messo in risalto che si sono formati 28 comitati per i Cinque, alcuni dei quali creati da familiari o bambini degli oltre 24.000 che hanno ricevuto trattamenti medici sull’Isola, dopo la catastrofe nucleare della centrale di Chernobil.

Abbiamo realizzato almeno 20 rappresentazioni dei libri di poesie di Antonio nelle scuole e nelle organizzazioni sociali, pubblicato articoli dei Cinque sulla stampa ed usiamo la televisione per diffondere la verità su questo caso, ha affermato.

L’incontro dei residenti cubani in Russia, Ucraina e Bielorussia, celebrato a Mosca, ha prodotto una dichiarazione finale nella quale si chiede, tra le altre cose, il ritorno alla Patria dei Cinque.

 

Esigono la liberazione dei Cinque cubani in Antartide

08.02 - La lotta per il ritorno alla loro patria di Cinque cubani, ingiustamente condannati negli Stati Uniti, arriverà all’Antartide, dove si metterà uno striscione con la loro immagine, ha informato oggi un rappresentante di una spedizione polare.

Vladimir Koshliev, capo di questa citata spedizione, approderà il prossimo giorno 24 all’Antartide, dove installerà lo striscione che reclama giustizia per Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero e Renè Gonzalez.

Il viaggio sarà attraverso il Cile e da lì voleremo all’isola King George, dove si trovano sette stazioni polari, compreso l’aeroporto cileno e le basi della Cina, Russia, Argentina, Uruguay, Brasile e Polonia, tra gli altri, dichiarò Koshliev a Prensa Latina.

L’intenzione è situare lo striscione nel palo del citato aeroporto che segnala le distanze di questo punto a differenti città nel mondo, dove molti dei quasi 60mila turisti che accorrono annualmente a questa regione si fanno le foto, ha spiegato.

Quando alziamo lo striscione ed inalberiamo la bandiera di Cuba, Russia, Kazakistan, Bielorussia ed Ucraina, si apprezzerà la solidarietà che esiste con I Cinque nell’orbe e come lottano per la loro liberazione.

Tale azione dimostrerà che il combattimento per il loro ritorno alla patria si libera ora in sei continenti del nostro pianeta, ha sottolineato.

In un’attività in questa capitale per salutare il capo della spedizione, la coordinatrice del Comitato russo per la causa dei Cinque, Lena Loshkina, ha letto vari messaggi di appoggio all’azione.

Gruppi di solidarietà con l’isola e per la liberazione dei Cinque cubani a Tiumen, Novisibirsk, Leningrado, e corrispondenti del canale di televisione alternativo Krasnaya TV a Samara, Ucraina ed Israele, hanno espresso il loro appoggio all’inedita azione.

Il secondo consigliere della missione dell’Ambasciata cubana in Russia, Alejandro Simanca, ha affermato che questa azione si unirà alla gran pressione internazionale sugli Stati Uniti per liberare i Cinque.

Da parte sua, la prima segretaria Maysu Ystokazu ha segnalato che i Cinque eroi sono esponenti dei migliori valori del popolo cubano.

Nell’incontro, hanno partecipato varie organizzazioni di solidarietà con l’isola e residenti cubani in Russia. Uno di loro, Diosvani Alvarez, ha declamato una poesia sui Cinque.

Lo striscione dei Cinque cubani che ha già volato in un pallone  aerostatico con l’immagine di Ernesto Che Guevara, è stato esposto in una carovana di auto in questa capitale e si mostrerà nelle giornate dei Cinque per i Cinque, di fronte all’Ambasciata statunitense in Russia.

 

SANTO DOMINGO

 

Solidarietà con la causa dei Cinque

10.02 - Il noto avvocato cubano Rodolfo Dávalos ha chiamato i dominicani a dare forza alla domanda per la liberazione definitiva dei Cinque antiterroristi cubani che soffrono un’ingiusta reclusione negli Stati Uniti da più di 13 anni.

Durante un incontro per questo caso, organizzato nell’Università Autonoma di Santo Domingo, l’ambasciatore cubano Alexis Bandrich ha narrato i dettagli della storia, le professioni e le famiglie dei Cinque, come sono conosciuti nel mondo.

Il dottor Dávalos ha offerto tutti i dettagli sulla causa al pubblico che ha riempito la sala, spiegando gli aspetti legali del caso, manipolato nel tribunale di Miami sin dall’inizio del processo.

Non si deve solo gridare per la loro libertà, ma si deve anche sapere perchè devono essere liberati, perchè le ragioni sono quelle che attraggono sempre più persone nel mondo, includendo 10 premi Nobel, presidenti e molte altre personalità.

 

 

SENEGAL

 

Liberate i Cinque per il Giorno del Papà!

16.06 - Nell’ambito dell’omaggio che riceveranno milioni di uomini nel mondo in occasione del Giorno del Papà, Daouda Faye, Presidente del Comitato Senegalese per la Liberazione dei Cinque (CSPLC), ha deciso di ricordare al Presidente nordamericano Barak Obama e al Procuratore Generale di questo paese, Eric Holder, che i Cinque antiterroristi cubani, che sono ingiustamente reclusi negli USA, passeranno un altro Giorno del Padre privati della libertà, lontani dalle famiglie e dagli amici.

Daouda Faye ricorda ai suoi destinatari che il Giorno del Papà, è nato proprio negli Stati Uniti e richiama la loro attenzione sul fatto che due dei Cinque Eroi non hanno nemmeno potuto realizzare il sogno umano d’avere dei figli.

I due messaggi condannano la vergognosa assoluzione del terrorista Luis Posada Carriles, ed incitano le due autorità statunitensi a far ritornare i Cinque dalle loro famiglie, usando le prerogative e le possibilità che sia Barack Obama che Eric Holder hanno, grazie alle responsabilità che occupano.

“Permettere a questi Cinque Uomini di tornare in seno alle loro famiglie e dare a due di loro la possibilità d’essere padre farà sì che i padri di tutto il mondo di sentiranno più liberi e sollevati”, ha scritto Dauda Faye.

 

SIRIA

 

Studenti arabi esigono il rilascio del Cinque cubani

12.03 - L'Unione generale degli studenti arabi (UGEA) ha esortato le istituzioni della comunità internazionale e dei diritti umani a fare pressione sul presidente Barack Obama di liberare i Cinque cubani incarcerati nel suo paese.

In una dichiarazione, l’UGEA ed i suoi membri chiedono anche che Washington chieda scusa al popolo cubano, ed in particolare ai parenti dei Cinque, che sono Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.
Gli studenti arabi apprezzano anche la forza del governo cubano, sottolineano i giovani nella loro dichiarazione, “nella lotta contro i piani espansionistici dell'imperialismo nel mondo”.
Nella sua nota, l'organizzazione studentesca dice che, nonostante le difficili condizioni dei nostri paesi arabi “a causa dell’offensiva imperialista guidata dagli Stati Uniti, con la Turchia, e da alcuni governi europei nella regione, non possiamo dimenticare la solidarietà con le cause internazionali in cui crediamo e difendiamo, come l’ingiusta detenzione dei Cinque cubani incarcerati da oltre 13 anni”.
L’UGEA fa un appello al popolo americano “per contribuire a porre fine alle pratiche inumane del suo governo che prende posizioni aggressive contro le altre nazioni, sostiene il terrorismo, l'occupazione e la guerra, con l'evidente scopo di dominare le risorse naturali del mondo” .
Infine, gli studenti arabi invitano i giovani cubani ed il mondo a continuare la campagna per la liberazione dei Cinque fino a che non torneranno alle loro famiglie ed al loro popolo.

 

URUGUAY

 

La moglie dell’antiterrorista cubano prosegue gli incontri in Uruguay

02.05 - Olga Salanueva, moglie dell’antiterrorista cubano René González, proseguirà gli incontri con le organizzazioni uruguaiane nella campagna di liberazione dei Cinque, detenuti ingiustamente negli Stati Uniti.

Salanueva, nella terza giornata in Uruguay, ha in programma riunioni con il Dipartimento di Genere, il Segretario Esecutivo della centrale sindacale PIT-CNT e con il sindacato di Salute Pubblica.

Nella stessa giornata, mercoledì 2 maggio, secondo l’agenda consegnata a Prensa Latina, è previsto l’incontro con Ana Olivares, Intendente di Montevideo.

La compagna di René González è in visita in Uruguay su invito del partito di governo Frente Amplio ed il PIT-CNT, per spingere la crociata per la scarcerazione dei Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, e per partecipare nella capitale del paese all’atto centrale per il Primo Maggio.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González scontano dal 1998 pene sproporzionate per informare riguardo a piani terroristici contro Cuba organizzati in territorio nordamericano.

René, da parte sua, ha già scontato la propria condanna, però vive il castigo di dover rimanere in territorio nordamericano per altri tre anni senza alcuna giustificazione.

Durante la celebrazione della Giornata Internazionale del Lavoro a Montevideo, Salanueva ha espresso che in questa occasione, come mai prima, si acuisce la contraddizione tra il capitale ed il lavoro, 'mettendo il mondo in condizioni tanto complesse quanto inedite'.

'Di fronte a tale situazione l’America Latina si solleva come una speranza. L’unità politica delle nostre nazioni si trasforma in realtà. Il sogno continentale di Bolivar si percepisce più vicino', ha argomentato.

Nel suo primo giorno di visita al paese, nel partecipare alla sessione finale del I Congresso per l’Integrazione Politica Regionale, Olga ha ricevuto un ampio appoggio alla causa dei Cinque.

Durante i tre giorni, l’appuntamento ha riunito circa 400 delegati studenteschi provenienti da 11 nazioni, nell’aula magna dell’Università della Repubblica di Montevideo.

Olga ha spiegato ai giovani partecipanti tutto il processo legale portato fino alla Corte Suprema di Giustizia statunitense, ed ha sottolineato che solo la solidarietà internazionale aprirà le porte del carcere.

Precedentemente, il ministro delle Relazioni Estere, Luis Almagro, ha ricevuto Solanueva nella sede del ministero, dove Olga gli ha offerto i dettagli della situazione attuale degli antiterroristi cubani.

'Credo che il tema umanitario dei Cinque e quanto appena segnalato, che queste pene si sono estese in un certo senso alle loro famiglie, è un elemento determinante per dare il nostro appoggio e cercare una soluzione rapida', ha espresso Almagro.

Olga ha inoltre avuto un intercambio con in Tavolo Politico del partito di governo Frente Amplio, presieduto dal Jorge Brovetto, circostanza durante la quale è stato reiterato il rilancio della campagna per la scarcerazione dei Cinque nel paese.

Nel Palazzo Legislativo, sede del Parlamento, si è infine riunita con una delegazione dei deputati del partito di governo.

 

 

 

VIETNAM

 

Comincia in Vietnam la giornata per la libertà degli antiterroristi cubani

17.09 - Con un contundente messaggio su Twitter a favore della libertà dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente detenuti negli Stati Uniti è cominciata la giornata in favore della loro causa in Vietnam.

Come ogni anno si riuniranno per esigere la libertà di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero ed il ritorno in Patria di René González.

Nei prossimi giorni sono previste varie iniziative tra cui esposizioni di libri, documentari, forum-dibattiti, atti di solidarietà ad Hanoi e Città Ho Chi Minh, durante le quali si esigerà la liberazione dei Cinque eroi cubani, prigionieri dell’impero da oltre 14 anni.

Le attività realizzate saranno disponibili sul blog www.vietnamporlos5.blogspot.com, che è già stato visitato da utenti vietnamiti, nordamericani e tedeschi.

I Cinque, come sono conosciuti internazionalmente gli antiterroristi, monitoravano soltanto le attività estremiste di gruppi violenti di origine cubana in Florida, per avvisare il proprio paese su azioni terroriste.