Indignati USA appoggiano

liberazione dei Cinque cubani

 

 

18 febbraio 2012 - www.cubadebate.cu

 

 

I Cinque cubaniCon un appello ad appoggiare la campagna per la liberazione dei prigionieri politici negli Stati Uniti, il movimento Occupy Wall Street (OWS) ha anche sostenuto la causa dei Cinque cubani condannati in questo paese.

 

Membri di Occupy Oakland, California, uno dei rami del gruppo esteso a tutta la nazione, ha convocato per il lunedì 20 febbraio un Giorno Nazionale di Occupazione per i Prigionieri, nelle vicinanze di San Quentin, la prigione al nord di San Francisco.

Il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque Cubani ha esortato a tutti i solidali con questa causa ad unirsi alla protesta sotto lo slogan: Libertà ai Cinque Cubani e per tutti i Prigionieri Politici, Fine alla Carcerazione di Massa, No alla Pena di Morte.

 

Per la protesta, avremo una dichiarazione dei Cinque Cubani e dei volantini che si distribuiranno tra i partecipanti, per denunciare la criminale carcerazione di massa ed appoggiare la campagna per la liberazione dei prigionieri politici, indica la convocazione nella pagina digitale dell’organizzazione.

 

Diverse relazioni confermano che più di due milioni di persone rimangono rinchiusi nel paese, molte dei quali sono vittime di orribili trattamenti e torture, procedimenti condannati dalla legislazione internazionale e la Convenzione per i diritti umani. La pena di morte pende, ugualmente, sulle teste di migliaia di loro.

 

Washington mantiene imprigionati a prigionieri politici come Leonard Peltier (36 anni rinchiuso), Mumia Abul-Jamal (30 anni), Mutulu Shakur (26 anni), Oscar Lopez Rivera (31 anni), Ruchell Magee (41 anni) e Lynne Stewart (condannata a 10 anni).

 

Inoltre, sottolinea il comunicato, continua rinchiuso da maggio del 2010 Bradley Manning, il soldato che ha permesso la notoria filtrazione dei documenti confidenziali sugli Stati Uniti in Wikiliks, come i Cinque Cubani, di cui quattro di loro da più di 13 anni in prigione, mentre la recluta, come Renè e Antonio, dopo avere passato il periodo dovrà rimanere altri tre anni in libertà vigilata.

 

Questa è un appello urgente alla solidarietà con la classe prigioniera e per insegnare al popolo degli Stati Uniti ed al mondo la grande ingiustizia che si commette giornalmente in centinaia di prigioni del paese, ha concluso la convocazione.