Nuestra America

 

 

 

In Paraguay prevale l’impunità
 

 

19.12.12 - Laura Bécquer Paseiro www.granma.cu 

 

 

“Questa sera esco dalla porta principale della Patria, dalla porta del cuore dei miei compatrioti”. Queste furono le ultime parole di Fernando Lugo come presidente del Paraguay. Un processo politico realizzato contro di lui dal Congresso, sfociò nella destituzione di Lugo lo scorso mese di giugno motivata “dal cattivo svolgimento delle sue funzioni”.

 

Come conseguenza di quell’atto assunse il potere l’allora vicepresidente, Federico Franco, membro del Partito Liberale Radicale Autentico, che unendosi al Partito Colorato, conferì a quest’ultimo il controllo di entrambe le Camere del Congresso (dei Senatori e dei Deputati). Il Partito Colorato aveva governato il Paraguay per 60 anni, compreso il periodo della cruenta dittatura militare di Alfredo Stroessner (1954-1989). Tele dominio fu interrotto dall’arrivo di Lugo nel 2008, un ulteriore elemento per comprendere quanto è avvenuto in seguito.

 

La crisi politica derivata dal processo organizzato ad arte contro Lugo, fu innescata dalle presunte relazioni del presiedente con i violenti sgomberi avvenuti nella località di Curuguaty, dipartimento di Canindeyú, al nordest di Asuncion, che provocò la morte di 11 contadini e 6 poliziotti.

 

Sei mesi dopo i fatti di Curuguaty, la Procura paraguaiana presentò un’accusa contro 14 contadini, tra cui due minorenni, come presunti responsabili della tragedia, tralasciando completamente le responsabilità della polizia.

 

Lo stesso procuratore, Jalil Rachid, ammise di non conoscere gli artefici degli spari contro i poliziotti, e che “neanche le nove armi (di piccolo calibro) sequestrate ai contadini avevano dato esito positivo nelle prove effettuate”.

 

La coalizione politica dei partiti di sinistra, il Fronte Guasú, guidata dall’ex presidente Lugo, ha accusato la Procura di essere “complice della tragedia per coprire i veri responsabili”. Il candidato presidenziale del Fronte alle prossime elezioni, Aníbal Carrillo, ha aggiunto che questa condotta rappresenta una dimostrazione della “sfiducia e del discredito della Procura e del Potere Giudiziario”.

Processi controversi hanno reso il Paraguay un paese poco sicuro. Le manifestazioni di massa di vari settori sociali si svolgono quotidianamente in una nazione che sta soffrendo le conseguenze dell’interruzione quasi istantanea dei suoi principi democratici, e dove l’impunità è giunta al potere con tutta l’intenzione di restarci.