Nuestra America - Colombia

 

Piedad Córdoba afferma che il governo colombiano non adempie

 

 

5.04.12 - A.Corona www.granma.cu

 

 

La pacifista ed ex senatrice Piedad Córdoba afferma che il governo colombiano non adempie alla promessa di autorizzare il gruppo Donne per la Pace a far visita ai prigionieri politici nelle carceri del paese.

 

Córdoba ha chiarito di aver avuto una riunione con il Ministro della Giustizia, Juan Carlos Esguerra, nella quale gli č stato detto che la visita ai penitenziari potrebbe effettuarsi dopo l’operazione di liberazione annunciata dalla guerriglia.

 

Lunedģ 2 aprile le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) hanno liberato unilateralmente gli ultimi 10 prigionieri di guerra sotto il proprio controllo, processo nel quale la gestione della ex parlamentare č stata determinate.

 

Córdoba ha rivelato che il presidente Juan Manuel Santos sostenne una conversazione al riguardo con il rappresentante della Camera Ivįn Cepeda.

 

In questo incontro, secondo la pacifista, il mandatario promise che la visita da parte di una commissione internazionale ai guerriglieri detenuti, si sarebbe svolto sotto un protocollo di confidenzialitą.

 

Córdoba ha ricordato inoltre che il gruppo di Donne per la Pace era giunto in Colombia non solo per accompagnare il processo di liberazione, ma anche per far visita ai prigionieri politici, uno status che il Governo insiste nel disconoscere affermando che non esistono rei con tali condizioni nel paese.

 

"Non č stato compiuto quanto concordato", sottolineņ l’ex senatrice, leader del movimento civile Colombiani e Colombiane per la Pace.

 

Eravamo tanto fiduciosi delle autorizzazioni da avere gią pronta la logistica per quelle visite, ha aggiunto.

 

A sua volta, ha spiegato che prima di salire sull’elicottero messo a disposizione per le suddette liberazioni, parlņ con il Governo per confermare le autorizzazioni.

 

Córdoba sostiene che le autoritą penitenziarie del paese riconoscono l’esistenza di 15 mila reclusi politici e prigionieri, nonostante l’obiezione del governo a riconoscerli come tali.

 

Possediamo una cifra, fatta conoscere recentemente, nella quale si parla di 800 prigionieri di guerra da parte delle FARC e si parla di 7500 reclusi politici, puntualizzņ.

 

D’altro canto, avvertģ che il Governo di Santos non ha in agenda la pace, ma la pacificazione, la quale implica la militarizzazione e l’uso straripante della forza per eliminare chi si č sollevato con le armi contro lo Stato.

 

Córdoba ha anche fatto conoscere due lettere firmate da donne di rilevanza internazionale, una per Santos e l’altra per le FARC.

 

Nella missiva al presidente, Donne per la Pace lo incitano ad aprire al pił presto la possibilitą di un accordo che porti alla fine del conflitto attraverso la via del dialogo e del negoziato politico.

 

Nella lettera alle FARC il gruppo manifesta la propria gratitudine e riconosce il compimento della parola data liberando i 10 ufficiali, e ribadisce che proverą a mantenere la promessa di visitare i prigionieri politici.