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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 
 

Assediati da mezzo secolo,
noi cubani resistiamo

 

 

8 febbraio 2012 - Raúl Menchaca López www.granma.cu

 

50 anni fa, nel primo minuto del 7 febbraio del 1962, entrò in vigore il blocco degli Stati Uniti contro Cuba.

 

Solo 4 giorni prima, il 3 febbraio, il presidente John F. Kennedy aveva firmato l’Ordine presidenziale numero 3447, per proibire “l’importazione dei prodotti di Cuba o attraverso Cuba”.

 

Quello fu solo l’inizio di una scalata aggressiva, la cui espressione più cruenta era stata, un anno prima, il tentativo d’invasione a Playa Girón.

 

Il blocco, uno delle peggiori malefatte della storia politica nordamericana, ha avuto sino ad oggi un impatto in tutti i settori dell’economia cubana, anche se alcuni a volte dimenticano che è già costato a Cuba almeno un miliardo di dollari, se si considera la svalutazione della moneta statunitense contro l’oro.

 

Remare contro corrente

 

Per opera e grazia di un assedio implacabile, la nazione ha dovuto pagare alti costi per la sua sopravvivenza economica.

 

Senza vergogna e nella maniera più brutale, gli Stati Uniti si sono dedicati ad impedire a Cuba l’accesso ai mercati, alle nuove tecnologie e ai crediti, per citare solo tre importati aspetti del disimpegno quotidiano.

 

In un’analisi dell’economia: quanto avrebbe potuto fare l’Isola con un miliardo di più? Quanti problemi si sarebbero risolti? Quanto prospera poteva essere la nazione? In quale alto punto di sviluppo si sarebbe trovata ora Cuba?

 

È difficile dare una risposta a queste domande, ma senza dubbio sarebbero ben altre le circostanze attuali, perchè questi sono stati cinquant’anni in cui Cuba è stata assediata dal più duro e lungo blocco che la storia ricordi, ma, nonostante tutti i problemi, continuiamo a resistere!