Ricardo Alarcón: Josè Antonio Echeverría

simbolizza lealtà e unità

 

 

17 luglio 2012 - B.Vasallo www.granma.cu

 

 

“José Antonio Echeverría rappresenta lealtà e spirito unitario”, ha affermato, lunedì 16, a Cardenas, Ricardo Alarcón, membro del Buró Politico del Partito Comunista di Cuba, che ha partecipato alla giornata per l’80º anniversario della nascita del leader studentesco.

 

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare ha detto alla stampa che José Antonio è morto 55 anni fa, quando era molto giovane, ma ha incarnato come pochi le migliori virtù di quella generazione, per cui dobbiamo lottare perchè si mantengano per sempre vive, ha sottolineato.

 

I compagni di lotta nelle azioni del 13 marzo del 1957 e del Direttorio Rivoluzionario (DR), hanno partecipato alla cerimonia di ricordo dell’eterno presidente della Federazione Studentesca Universitaria (FEU) di Cuba, realizzato nel parco che porta il suo nome, nella sua città natale.

 

Il Comandante Faure Chomón, che fu dirigente del DR e compagno di lotta di José Antonio nell’Università de L’Avana, ha ricordato i valori che caratterizzarono la sua figura, come l'onestà e la purezza.

 

Di fronte al monumento eretto al giovane studente d’architettura, i giovani hanno posto corone di fiori a nome della FEU e Carlos Rangel, il suo presidente nel paese, ha segnalato che Echeverría era una grande figura per il più grande amore che può provare un essere umano: l’amore alla Patria.

 

Nel museo Casa Natale, situato vicino al parco è stata inaugurata la mostra speciale “Architetto della libertà”, con volantini, documenti e disegni che formarono parte dei materiali di studio del giovane, nato il 16 luglio del 1932 , che veniva chiamato ‘meletta’.

 

L’istituzione culturale realizzerà per tutta la settimana la ‘Giornata Echeverriana’, che include presentazioni artistiche e di libri, conferenze sulla vita del leader.

 

Inoltre verrà proiettato il documentario ‘Il figlio dell’Alma Mater’, realizzato dagli studi Mundo Latino.

 

José Antonio, uomo d’amore e di fuoco

Oggi avrebbe compito 80 anni, lui che non giunse a festeggiarne 25

 

 

16 luglio 2012 - M.Barrios www.granma.cu

 

 

Morire come un valoroso

 

José Antonio nacque il 16 luglio del 1932 a Cárdenas, Matanzas. A 18 anni s’iscrisse alla Facoltà d’Architettura dell’Università de L’Avana e quasi immediatamente lo elessero delegato del suo corso.

 

Il colpo di Stato di Fulgencio Batista, il 10 marzo del 1952 marcò la vita dello studente di allora. José Antonio si unì ai membri della Federazione Studentesca Universitaria (FEU) alla ricerca di armi che non giunsero per lottare contro il dittatore.

 

All’inizio del corso 1953-54, Manzanita, (melina), come lo chiamavano i suoi compagni per il colore rosato delle sue guance e per la sua corporatura, fu eletto presidente dell’Associazione degli studenti della facoltà d’architettura ed entrò a far parte della FEU.

 

Il 30 settembre, quando si realizzò l’omaggio per l’assassinio del leader studentesco Rafael Trejo, assunse la presidenza della FEU. Aveva gia ricevuto botte, lo perseguivano e conosceva già il carcere e tutto questo fece più radicale la sua azione.

 

Andò in Cile al Secondo Congresso degli Studenti Latinoamericani e percorse vari paesi per far conoscere la lotta che si sferrava contro il criminale ‘governo’ di Batista.

 

Trascorse il 1956 e il 30 agosto, in Messico, firmò con il leader della Rivoluzione cubana, Fide Castro, un documento che si conosce come ‘Lettera del Messico’.

 

Poi andò in Sri Lanka e partecipò al Congresso Internazionale degli Studenti e al ritorno passò alla clandestinità per la persecuzione a cui era sottoposto.

 

Il 13 marzo guidò l’azione dell’ assalto al Palazzo Presidenziale e l’occupazione dell’ emittente radiofonica Radio Reloj.

 

Al fronte di un commando di 15 giovani trasmise un messaggio alla popolazione.

 

Uscì per raggiungere l’università e morì combattendo davanti all’istituzione.