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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

L’assassinio di Conrado Benítez

 

 

3 gennaio 2012 - Gioia Minuti frammento da La storia mai raccontata, della Capitan San Luis www.granma.cu

 

 

Il 5 gennaio 1961 furono torturati e assassinati sulle montagne dell’Escambray il maestro volontario Conrado Benítez e il contadino Heliodoro Rodríguez da un gruppo di facinorosi.

 

Conrado aveva 18 anni ed era studente liceale quando si offerse come maestro e partì per le colline.

 

Mirio Pérez Venegas, ex sollevato contro la Rivoluzione narra:

 

“Nell’accampamento sembrava che si facesse una festa quella notte. Tutti gridavamo là nel cortile, tiravamo pietre, sputavamo, dicevamo parole oscene sino a quando giunse Osvaldo, che disse a Conrado: ‘Se ti unisci a noi, ti perdoniamo la vita’.

 

Lui rispose che prima di tutto era rivoluzionario. Dire quello proprio in faccia a Osvaldo... ti ripeto sembrava una festa. Prima presero Conrado Benítez, che aveva una corda al collo e doveva correre per non essere trascinato, mentre noi che stavamo lì attorno lo picchiavamo con i bastoni, ferendolo con i coltelli”.

 

Quando arrivò sotto la pianta scelta per l’esecuzione, si passò la corda su un ramo e gli occhi di quel brigatista guardavano attorno a sé come per chiedere se eravamo uomini o belve. Il corpo fu sospeso e abbassato diverse volte, come una marionetta, sino alla fine della sua vita e allora lo lasciammo appeso in alto. Era morto, ma Osvaldo ordinò di continuare a picchiarlo e tagliarlo coi coltelli”.