Onore e gloria al Generale Antonio

E a tutti i combattenti caduti per la nostra indipendenza e nelle missioni internazionaliste

 

 

7 dicembre 2012 - www.granma.cu

 

 

Oggi la Bandiera Nazionale a mezz’asta
In commemorazione del Giorno dei Caduti nelle Guerre d’Indipendenza e dei Caduti nelle Missioni Internazionaliste

 

Oggi 7 dicembre, in omaggio alla morte del Luogotenente Generale Antonio Maceo Grajales, si commemora il Giorno dei Caduti nelle Guerre d’Indipendenza, e dei Caduti nelle Missioni Internazionaliste, ed è Giornata di Lutto Nazionale.

In accordo con quanto stabilito dalla Legge dei Simboli Nazionali, la bandiera sarà issata a mezz’asta.

La grandezza di Antonio Maceo Grajales, “Il Generale Antonio”, si determina per tre ragioni fondamentali: il luogo che occupa nella nostra storia, la sua opera rivoluzionaria e l’influenza che il suo esempio esercita sulla nostra coscienza.

 

Il 7 dicembre del 1896 morì a San Pedro, compiendo il suo dovere, il soldato e il rivoluzionario, e nella morte si sintetizzò la sua vita, il suo patriottismo, la sua opera rivoluzionaria, il suo esempio e la sua grandezza e con lui quelli del suo giovane aiutante, Panchito Gómez Toro.

 

La morte dell’Eroe di Peralejo e Sao del Indio fece della sua figura una fonte inestinguibile d’ispirazione, di stimolo, di patriottismo, di forza, d’entusiasmo creatore, di decisione rivoluzionaria.

 

L’Apostolo José Martí diceva che i morti sono le radici dei popoli e che, concimata con loro la terra, l’aria ce li restituisce e ci nutre con loro. Per questo, in questa giornata si rende omaggio ai caduti delle Guerre d’Indipendenza.

 

Maceo certamente ha concimato la terra ed è divenuto radice del popolo e, del suo coraggio, del suo amore per Cuba, del suo amore per l’umanità e del suo amore per la libertà, oggi, tutti noi ci nutriamo.

 

L’Eroe delle mille battaglie e il soldato della libertà, come disse il Maestro, non ebbe rivali nel difendere con il braccio e il rispetto la legge della sua Repubblica.

 

Maceo contribuì fortemente a creare uno spirito rivoluzionario nel popolo e soprattutto uno spirito internazionalista e antimperialista nelle nostre coscienze.

 

L’internazionalismo del Generale Antonio si manifesta in una lettera che scrisse dalla Costa Rica, prima dello sbarco a Duaba, nella quale afferma che “quando Cuba sarà indipendente, domanderò al Governo che si costituirà, il permesso per conquistare la libertà di Puerto Rico”.

 

Il Titano di Bronzo, che fece la campagna d’invasione portando il pugnale che aveva accompagnato Bolívar a Junín e Sucre in Ayacucho, non desiderava consegnare la spada lasciando ‘schiava l’isola sorella’.

 

I suoi sentimenti antimperialisti sono noti in una lettera inviata a Estrada Palma, nella quale condanna l’intervento nordamericano nella guerra che i cubani combattevano contro la Spagna, e in quella inviata al colonnello Federico Pérez, in cui afferma categoricamente che “è meglio alzarsi o cadere senza l’aiuto yankee, che contrarre debiti di gratitudine con un vicino tanto poderoso”.

 

Le idee del Generale Antonio in questo senso e in tutto il suo comportamento di fronte alla vita del suo popolo, il suo carattere, le sue speranze, sono state raccolte dalle generazioni che lo hanno seguito.

 

Nel 1989, la terra cubana accolse nel suo seno quegli eredi del Titano di Bronzo morti in diverse parti del mondo, combattendo per un’umanità senza padroni.

 

La morte del più illustre di nostri soldati e gli onori funebri dei nostri eroici combattenti hanno coinciso nel tempo, per legare nella storia di Cuba due pilastri del carattere nazionale: il patriottismo e l’internazionalismo.

 

Questa congiunzione di fatti è divenuta concreta fisicamente con l’Operazione Tributo, quando il 7 dicembre del 1989 a El Cacahual e in tutti gli angoli di Cuba, da dove provenivano i caduti, si effettuarono le esequie e le cerimonie di ricordo per loro il loro grande precursore, il Generale Antonio.

 

Noi cubani vivremo sempre orgogliosi della nostra storia e saremo fedeli all’idea martiana che ogni uomo deve sentire su di se tutto il peso dell’universo, ossia che il dolore e l’affronto sulla guancia di un altro è affronto e dolore sulla propria.

 

I nostri sacri martiri non saranno mai dimenticati: resteranno eterni nel cuore della Patria.

 

 

Degno omaggio

alla famiglia

 

 

12 giugno 2012 - R.A.Venereo www.granma.cu

 

 

Mettere in risalto il retaggio del Generale Antonio Maceo, di Mariana Grajales e degli altri membri dell’agguerrita e patriottica famiglia, sarà al centro della terza Giornata Maceista, che avrà luogo dal 14 giugno al 7 dicembre.

 

Coordinata dalla Commissione José Antonio Aponte, dell’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (UNEAC), la giornata servirà per rendere visibile alle nuove generazioni gli elementi sostanziali che formarono l’etica e le azioni dei Maceo Grajales e promuovere delle ricerche che mettano in evidenza il contributo dei componenti della famiglia.

 

Il prossimo giovedì 14 giungo, data nella quale si commemorano i 167 anni dalla nascita del Generale Antonio, nella sala Martínez Villena, della UNEAC, alle 3:00 p.m., sarà inaugurata la giornata con la presentazione del libro “Antonio Maceo: le idee che sostengono l’arma”, del dottor Eduardo Torres Cuevas. Il giorno dopo, nella stessa sala ed alla stessa ora, lo storico René González Barrios darà la conferenza “Antonio Maceo nei Caraibi”, mentre il dottor Antonio Pittaluga affronterà il tema del significato di Antonio Maceo per i giovani d’oggi.

 

Per raggiungere gli obiettivi posti da un programma che può contare su un imprescindibile orientamento comunitario, la UNEAC ha concordato impegni con l’Associazione dei Combattenti della Rivoluzione Cubana, l’Unione Nazionale degli Storici, l’Unione dei Giornalisti di Cuba e la Società Culturale José Martí.