29 novembre del 1957

 


Il combattimento di Mar Verde
e la morte di Ciro Redondo

 

 

29 novembre 2012 - www.granma.cu

 

 

Mar Verde o, come scrisse alcune volte il Che, Marverde, era nel 1957, un villaggio povero e piccolo, sperduto nella Sierra Maestra, in un punto verso ovest del massiccio che si apre il passo tra il mare e la vastità dell’antica provincia d’ Oriente.

 

Nel novembre di quell’anno, il Che era accampato vicino al villaggio, nel luogo conosciuto come El Hombrito, quando si seppe che là vicino si trovava Sánchez Mosquera, uno dei capi dell’esercito della tirannia, assassino di famiglie indifese, che dirigeva il suo fuoco più contro i contadini e gli altri abitanti, che per attaccare le ancora scarse e mal armate truppe rivoluzionarie.

 

L’idea del Che era tendere un’imboscata a Sánchez Mosquera e farlo prigioniero.

 

Per quello contava sulla sua Colonna, con uomini come Camilo Cienfuegos, la cui leggenda di combattente cominciava già ad estendersi per le valli e le colline; Raúl Castro Mercader, Joel Iglesias, Vilo Acuña e Ciro Redondo, tra i molti agguerriti combattenti.

 

Dare la caccia allo sbirro sarebbe stato un atto di giustizia per i contadini della zona e sarebbe stata anche una sconfitta enorme per le truppe della tirannia.

 

Con quell’obiettivo, il 29 novembre il Che dispose solo di molestare il nemico e non attaccare sino alle ore più favorevoli della notte.

 

Non fu possibile però realizzare il piano, nè ottenere la vittoria in quel momento, anche se nel combattimento provocarono molte perdite al nemico e conquistarono armi.

 

Lo sbirro riuscì a far giungere un forte rinforzo e nella sparatoria furono feriti cinque guerriglieri e morì in battaglia il prode combattente Ciro Redondo.

 

Per il suo valore, la disciplina, la capacità nel comando e per la sua eroica morte in combattimento, Ciro Redondo fu nominato postumo ‘Comandante’, il 2 dicembre.

 

Aveva partecipato a tutte le azioni principali della lotta rivoluzionaria contro la tirannia di Batista, era stato assaltante della caserma Moncada, aveva partecipato alla spedizione del Granma come membro del nucleo iniziale dell’Esercito Ribelle.

 

La corta vita di Ciro Ridondo, morto a 26 anni, fu una prova permanente di valore, di chiara coscienza della causa che difendeva e della quale disse : "(...) nella Cuba che ci aspettiamo avranno opportunità solo quelli che studiano e comprendono perchè stiamo facendo questo. I benefici dei nostri sacrifici li riceveranno i bambini. Alla nostra generazione è toccato il sacrificio. Loro avranno i benefici”.

 

La Colonna degli Invasori numero Otto, comandata dal Che sino a Las Villas e che entrò a L’Avana il 3 gennaio del 1959, fu battezzata con il suo nome.