Ricordando Tania

la guerrigliera

L’unica donna del guerriglia boliviana del Che, membro del gruppo di retroguardia, cadde in un’imboscata il 31 agosto 1967, insieme a molti dei suoi compagni.

 

 

31 agosto 2012 - Luis Hernández Serrano da Joventud Rebelde http://amicuba.altervista.org/blog/

 

 

Haydée Tamara Bunke Bider, “Tania la guerriglia”, nacque il 19 novembre 1937, in Germania. Padre tedesco – Erich Haydée Bunke Bider – e madre polacca (Nadia Bider), dovettero emigrare fino in Argentina per sfuggire dal nazifascismo.

 

A soli 18 anni fu ammessa al Partito Socialista Tedesco Unificato (SED) e nel 1960 conobbe personalmente Che Guevara quando questi visitò la Repubblica Democratica Tedesca (DDR).

 

In diverse occasioni, servì da interprete al Che e il Guerrigliero Eroico captò immediatamente le condizioni e le qualità della giovane argentino-tedesca.

 

Nel 1961 arrivò a Cuba e lavorò nel Ministero dell’Istruzione, all’ICAP e alla direzione nazionale del FMC. A La Habana fu vista indossare l’uniforme di miliziana e agire in difesa del trionfante processo rivoluzionario .

 

Nel corso del tempo e con lo pseudonimo di Laura Gutiérrez Bauer, compì la missione segreta commissionata dalla dirigenza del paese – e in particolare dal Che – di stabilire rapporti con la classe governante e con l’esercito della Bolivia, dove arrivò alla fine del 1964, tutto questo per creare le condizioni di base per l’apertura del fronte della guerriglia.

 

Nel 1966 le fu concessa l’adesione al Partito Comunista di Cuba per la sua condotta e la sua carriera come lottatrice e conseguentemente rivoluzionaria e si legò definitivamente alla guerriglia sotto gli ordini diretti del comandante Juan Vitalium Acuña Núñez, «Joaquin» dell’epopea in Bolivia.

 

Come è risaputo, nell’aprile 1967 questo gruppo di retroguardia, comandato da Joaquín, perse il contatto con il resto dei guerriglieri rimanendo così per diversi mesi, anche se alcuni tentarono di riorganizzarsi senza riuscirci.

 

Dispiace tanto sapere, per esempio, che quando i guerriglieri – tra cui Tania – caddero in un’imboscata, mentre guadavano un fiume, il 31 agosto 1967, 45 anni fa, il Che e i suoi compagni, senza saperlo, si trovavano esattamente a un chilometro da loro.

 

Il corpo di Tania fu trascinato dal fiume e trovato il 6 settembre dai soldati boliviani.

 

Il giorno successivo il suo corpo senza vita fu trasportato fino al reggimento di Pando e il giorno 8 fu sepolto in una bara di legno.

 

La fossa dove fu sepolta venne trovata dall’ingegnere geofisico Noel Pérez e dell’archeologo Roberto Rodríguez, entrambi cubani, alle 10 di mattina di sabato 19 settembre 1998; ma la certezza scientifica che era lei alle 05.30 nel pomeriggio di lunedì, 21 settembre, dopo aver fatto ricorso allo studio antropologico forense di Hector Soto, anche lui specialista cubano.

 

Dal 1998 i resti di Tania sono sepolti nel mausoleo eretto al Che e ai suoi compagni, nella città di Santa Clara.

 

Il guado del tradimento

 

L’imboscata che in cui morì Tania non è accaduta, come è stato erroneamente affermato al Vado del Yeso (Guado di Yeso), sulle rive del fiume Masicuri o Masicuri. I militari mentirono deliberatamente per questioni di rivalità tra i comandanti delle divisioni VIII e IV dell’esercito. La VIII attuò il massacro nella giurisdizione della IV e per attribuirsi la vittoria, per guadagnare la ricompensa per ogni guerrigliero, dovette ubicare gli eventi in un punto nella sua zona: Vado del Yeso, ma in verità si trattava del guado di Porto Maurizio, nel Rio Grande.