I suoi genitori e il fratello vivono a Miami ma lui ha deciso di restare a Cuba. Una passione per l’arte della barberia e delle acconciature. Nel suo negozio de L’Avana, nel barrio San Angel, calle Aguiar, conserva una serie di vecchi arnesi e attrezzature del mestiere che farebbero invidia ad un museo.

 

Ed il Museo, in particolare il quartiere che si fa museo, è il suo progetto nel quale ha coinvolto i suoi concittadini e che sta portando avanti con un entusiasmo e una forza davvero speciali.

 

Gilberto Valladares, Papito, è nato a L'Avana nel 1969 e - confessa – che era un bambino irrequieto, distratto in classe e assolutamente non portato per la scuola. Date le premesse i genitori lo spinsero presto a imparare un mestiere, e così scelse, con poco entusiasmo in un primo momento, di diventare un barbiere. Malgrado i presupposti invece ha sviluppato una passione per il suo lavoro che lo ha portato anche ad indagarne le radici storiche e le tradizioni. Tanto da iniziare la sua singolare collezione di manufatti di parrucchiere, che sono esposti presso il suo studio, una sorta di "museo interattivo" dove il cliente, stando comodamente seduto in una sedia di cento anni fa, aspettando il suo turno, può curiosare tra vecchie forbici, rasoi, specchi antichi, fiale, pennelli da barba, pettini, spazzole, insieme a dipinti e disegni originali di artisti cubani, tutto incentrato sul tema della coiffeur.

 

Irrequieto, com’era da bambino, lo è ancora e infatti non si è fermato neanche quando è diventato uno dei parrucchieri più noti della città, anzi, il suo successo lo ha stimolato a proseguire. Nasce così il progetto ARTECORTE, una iniziativa che è nata prima di tutto nella sua testa e che ha ottenuto il sostegno nel 2002 dell'Ufficio Storico della Città, guidato da Eusebio Leal, riunendo barbieri, parrucchieri, modelle, artisti e storici che cercano di preservare e diffondere la storia della barberia a Cuba organizzando mostre, spettacoli e festival d'arte e, ogni anno, il 27 dicembre ‘Giornata del parrucchiere a Cuba’, un singolare evento di taglio di capelli in simultanea con centinaia di barbieri e parrucchieri all’opera nella Plaza Vieja, accompagnati dalla musica dell’Orchestra sinfonica di Cuba.

 

Tante però anche le diramazioni sociali che questo progetto, a partire dalla passione di Papito per la barberia, prevede. Oltre alla casa-Museo in cui lavora con il suo gruppo di assistenti, c’è infatti una scuola di formazione alla professione di parrucchiere rivolta ai ragazzi più svantaggiati del quartiere, una squadra di calcio per i più piccoli, anziani che partecipano come formatori e protagonisti alle attività culturali, persone con scarse possibilità economiche che usufruiscono di un servizio di mensa.

 

Il tutto in un ambiente che si sta trasformando a partire dall’arte.

 

“Quello che credo sia fondamentale e che cerco di trasmettere ai miei concittadini è che dalle situazioni difficili non si deve uscire singolarmente. ma collettivamente. Ho messo a disposizione del mio quartiere la mia passione perché possa diventare uno strumento per aiutare a riqualificare la nostra zona e a ricostruire e sostenere la nostra identità”.