Reclamata una soluzione

definitiva per il caso dei Cinque

 

 

26.06.12 - www.granma.cu

 

 

Cuba ha chiesto alla comunità internazionale d’offrire il più ampio appoggio per ottenere una soluzione immediata e definitiva del caso dei Cinque antiterroristi ingiustamente condannati e reclusi negli Stati Uniti.

 

Al punto di compiere 14 anni di reclusione, i Cinque continuano ad offrire al mondo un esempio invincibile di resistenza e di fede nella giustizia, ha dichiarato il delegato cubano Pablo Berti Oliva, in occasione del XX periodo di sessioni del Consiglio dei Diritti Umani.

 

Berti Oliva ha partecipato ad un dibattito interattivo con la Relatrice Speciale sull’indipendenza dei magistrati e degli avvocati, Gabriela Knaul.

 

Nella sua relazione la funzionaria ha espresso la necessità che i magistrati non cedano alle pressioni della stampa e dell’opinione pubblica sui casi che loro attendono.

 

“Sarebbe molto grave, ha precisato Berti Oliva, se è lo stesso governo quello che promuove e finanzia una campagna di stampa contro gli accusati, impedendo così la realizzazione di un giusto e imparziale processo, così com’è avvenuto nel caso dei Cinque combattenti anti terroristi cubani.

 

“La detenzione dei Cinque è stata dichiarata arbitraria dal Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie di questo Consiglio, ha detto.

 

Come aveva fatto il suo predecessore, la relatrice ha inviato una nuova lettera in allegato al governo degli Stati Uniti su questo caso, ma non è mai giunta alcuna risposta da questo paese.

 

Il delegato cubano ha anche partecipato a un dibattito interattivo con la Relatrice Speciale sulla Violenza contro la Donna, le sue Cause e Conseguenze, Rahida Manjoo.

 

Berti Oliva ha voluto conoscere le azioni intraprese dalla Relatrice di fronte alle comunicazioni ricevute dai familiari dei Cinque in relazione al rifiuto di concedere un visto alle mogli di due di loro.

 

“Questo rifiuto, ha detto, non ha spiegazioni e si tratta di un’azione di violenza psicologica”.