Carromero è stato condannato

 

a 4 anni di carcere

 

 

 

18.10.2012  -  www.giannimina-latinoamerica.it

 

 

 

 

Il militante spagnolo di destra Angel Carromero è stato condannato a quattro anni di carcere per “omicidio imprudente” dal Tribunale di Bayamo, nell’Oriente cubano, il territorio in cui è avvenuto l’incidente mortale che è costato la vita al dissidente cattolico Osvaldo Payá e al suo collega Harold Cepero. Adesso il Partido Popular al governo in Spagna, sta ricorrendo alla diplomazia al più alto livello (il Ministro degli Esteri spagnolo con il Ministro degli Esteri cubano) per cercare di riportare in patria il dirigente di Nuevas Generaciones, l’organizzazione giovanile del PP che sta molto a cuore agli alti dirigenti del partito.

 

Carromero deve essere stato un giovane molto dinamico e attivo se il partito lo ha scelto per andare a Cuba, con denaro e attrezzature, per organizzare il ramo giovanile del “partito” di Payá, affidandolo alla figlia dello stesso Payá, in modo che tutto restasse in famiglia.

 

Ma, a ben guardare, il giovane Carromero non sembra molto affidabile: studente di Diritto, aveva abbandonato gli studi dopo tre anni per dedicarsi alla politica, ma non solo. Nel 2009 amministra una società, Logistic Investment, che ha aperto qualche anno fa una palestra a Madrid che ha avuto subito problemi con il fisco, tanto che, dopo aver invano cercato di notificare a Carromero due istanze di liquidazione e il blocco dei conti, il Ministero delle Finanze ha provveduto in assenza. Intanto, l’amministrazione della Logistic è passata nelle mani di Isabel Barrios, sua madre, tanto perché tutto restasse in famiglia.

 

Così il giovane Carromero ha potuto dedicarsi a tempo pieno a Nuevas Generaciones benché il suo salario provenga dal posto di Assessore della consigliera Begoña Larrainzar del Municipio di Madrid, con uno stipendio di 46,625 euro all’anno. Ma soprattutto il ragazzo non è affidabile alla guida di un’automobile. Quando è arrivato a Cuba con il visto di turista ma con una missione politica destabilizzante da compiere, sapeva di aver accumulato 42 multe dal 2009 e che la Direzione Generale del Traffico aveva avviato le pratiche per il ritiro della patente, ciò nonostante, ha affittato una macchina, ci ha caricato sopra Payá e Cepero più un socio politico norvegese, anche lui in missione per la formazione del gruppo giovanile dissidente e si è avviato per le incerte strade dell’isola alla ricerca di proseliti. Nelle vicinanze di Bayamo la vettura ha slittato sul brecciolino, ha urtato violentemente con la parte posteriore contro un albero e per Payá e Cepero non c’è stato niente da fare.

 

La famiglia del dissidente ha subito insinuato un inseguimento da parte degli agenti segreti del castrismo, la stampa delle prime ore ha amplificato questa versione che, francamente non reggeva. Il console spagnolo, incaricato di fornire al detenuto tutto l’appoggio della patria, ha ammesso che tutto si è svolto nella piena legalità e che il processo si è svolto in maniera impeccabile. Addirittura, da parte spagnola, c’è la speranza che la famiglia di Carromero non presenti appello ma si accontenti di una sentenza che poteva essere ben più aspra: sette anni erano stati chiesti dalla pubblica accusa e c’era poi la possibilità che il governo cubano facesse pesare il fatto che Carromero aveva usato indebitamente un visto turistico, che aveva svolto un lavoro politico al fine di destabilizzare il paese, che si era messo alla guida di un veicolo quando sapeva che la sua patente stava per essergli ritirata.

 

Il Partido Popular nutre la speranza che questo suo giovane rampollo possa tornare in patria sia pure per scontare la pena in terra di Spagna e, contrariamente alla tradizionale politica del PP - strenuamente aggressiva con il governo cubano - adesso la prudenza è massima e la diplomazia discreta e dialogante: dopo circa dieci anni, l’Ambasciata di Spagna a Cuba, in occasione dei festeggiamenti del 12 ottobre, festa nazionale, ha rinunciato ad invitare i dissidenti, cosa che faceva ormai da anni oltre ad aver proposto e sostenuto ancora oggi la Posizione Comune Europea contro Cuba, accusata di non rispettare i diritti umani.