Repressione "oppositori"

 

“Oppositori” cubani detenuti dopo uno

scontro con la polizia...spagnola


La protesta di un “dissidente” cubano davanti al Ministero degli Esteri di Spagna

 

 

29 maggio 2012 - www.granma.cu

 

 

Il segretario del cosiddetto Movimento Popolare Cubano, Francisco Bacallao, ha denunciato la detenzione, alcuni giorni fa, di quattro ex carcerati cubani che dal 10 aprile sono accampati di fronte al Ministero degli Esteri, a Madrid, perchè esigono una soluzione dopo l’interruzione degli aiuti economici che ricevevano dal governo spagnolo.

 

Bacallao ha informato l’agenzia di stampa Europa Press che alle 7.00 di mattina di alcuni giorni fa, 18 agenti della polizia municipale, includendone agenti in borghese, hanno picchiato e detenuto quattro manifestanti, anche se non sono riusciti ad eliminare l’accampamento formato da circa 20 persone.

 

Ha anche affermato che i colpiti presentano lesioni al collo, a un polso, alla fronte, e che sono stati portati al Commissariato di calle Leganitos, dove è stato comunicato loro che saranno denunciati con accuse giudiziarie e che non è stato concesso loro di comunicare con le famiglie, ha aggiunto Bacallao.

 

Uno dei manifestanti, Diosiris Santana, ha segnalato che i detenuti fanno parte di un gruppo di sei che iniziarono uno sciopero della fame 41 giorni fa, come parte della protesta.

 

“Li hanno trascinati sul selciato, li hanno picchiati in faccia, sulle braccia e uno ha il naso rotto ed anche un piede”, ha assicurato in una dichiarazione telefonica. aggiungendo che l’azione della polizia era premeditata perchè è avvenuta in un’ora in cui non circola molta gente.

 

“Ai manifestanti sono stati sequestrati i materassi, ha detto ancora Bacallao, affermando che gli agenti in borghese hanno anche tagliata la corda che i cubani avevano al collo per protestare. “Sono preoccupato per questa situazione... io non avevo mai visto questo in Spagna”, ha sostenuto.

 

Santana ha commentato che sin dall’inizio della manifestazione sono stati maltrattati dalla polizia, ma che interromperanno la protesta solo quando avranno risposte alle loro richieste. “Vogliamo che il governo spagnolo rispetti il trattato o che trovi altri paesi dell’ Unione Ruropea o gli Stati Uniti, perchè ci accolgano”, ha indicato.

 

Un totale di circa 600 cubani, includendo ex detenuti ed i loro familiari, si trovano in Spagna dall’estate del 2010 in virtù di un accordo firmato tra i due governi di Cuba e della Spagna, che prevedeva un programma di aiuti per un anno e mezzo.

 

L’assistenza minima che riceva ogni famiglia era di circa 1400 euro al mese.

 

Nell’aprile scorso il Ministro degli Esteri di Madrid, José Manuel García Margallo, ha dichiarato che: “Gli aiuti che ricevevano i cubani sono terminati, ma se vogliono li possiamo aiutare a cercarsi un lavoro qui nel paese”.