Agenti antiterrorismo

 

Nuove rivelazioni di Pablo,

 

ex agente CIA: le minoranze

 

'Programma Cuba' dell'International Republican Institute:

"Attenzione  per gli afro-cubani"

 

 

27 gennaio 2012 - Raul Antonio Capote tratto da El Adversario Cubano

 

 

I cubani neri sono i discendenti di quegli uomini e donne ridotti in schiavitù dal capitalismo europeo e creolo, che sequestrò o acquistò in Africa milioni di esseri umani per usarli nelle piantagioni di canna da zucchero e di caffè e nelle miniere. Gli africani portati a Cuba come schiavi e i loro discendenti composero, in maggioranza, le fila dell'Esercito di Liberazione; furono spesso i più agguerriti e sacrificati soldati. Umilmente salirono, a forza di coraggio, di grado in grado, posizioni di comando tra i mambise.

A colpi di valore guadagnarono il rispetto degli altri cubani di origine europea, con cui si mescolarono in una massa unica forgiata nel fuoco della guerra di liberazione e il sogno di una Cuba libera, a quel fuoco si unirono i cinesi e altri molti figli di decine di nazioni: da quel crogiolo nacque il cubano.

I cubani discendenti da quegli africani, furono traditi dalla borghesia nazionale, che li vedeva come una minaccia ai suoi interessi, perché erano la forza più umile e rivoluzionaria dell'Esercito di Liberazione, perciò li esclusero e perciò li massacrarono nel 1912.

La Repubblica neocoloniale, discriminò, sfruttò, escluse il nero, così fu fino al 1959 quando la Rivoluzione degli umili, dagli umili e per gli umili restituì a tutti i cubani la dignità ed il decoro degli esseri umani liberi ed uguali nei diritti e doveri; la Rivoluzione ripristinò il principio Martiano che l'uomo è più che nero, più che mulatto, più che bianco.


Tra i piani del governo degli Stati Uniti, pianificati ed eseguiti dall'International Republican Institute (IRI), è quello di seminare la divisione tra i cubani, alimentare l'odio tra cubani costruendo una falsa immagine, trapiantando a Cuba mali e fenomeni che le sono alieni e sono caratteristici della società USA.

Il programma dell'IRI per Cuba pianifica letteralmente Sviluppare e mantenere il dialogo con gli attivisti cubani per i diritti umani e di altri gruppi indipendenti a Cuba, con particolare attenzione agli afro-cubani (
IRI-Cuba, originally submitted may 13, 2008, revised july, 2009).

Nel documento "Accelerare la transizione alla democrazia a Cuba" U. S. Agency for International Development, # RLA-A-00-08-00044-00, l'IRI traccia tra i suoi obiettivi principali fornire a questi gruppi o attivisti afrocubani l'accesso alla tecnologia delle informazioni. Tra le altre tecnologie, si comprenderanno computer, telefoni cellulari e dispositivi che consentono l'
accesso a Internet senza restrizioni. Con la formazione, queste tecnologie supporteranno alcuni tentativi individuali di diffondere l'informazione che mobiliti i cubani perché esprimano il loro punto di vista pubblicamente e sfidino apertamente  il governo.

Più avanti, nello stesso documento, si dice che l'IRI si adopererà per fornire a tutte le sue reti della società civile di cellulari - chiamasi una rete di donne rurali, una rete di giovani, una rete di donne in tutta l'isola e una rete di gruppi afrocubani - e fornirà cellulari a membri di nuove reti a misura che si vadano identificando. Gli attuali associati sub contrattati dall'IRI hanno un contatto diretto con le reti sull'isola e saranno responsabili per completare e presentare gli elenchi dei destinatari al personale dell'IRI e contribuire a coordinare le consegne attraverso
emissari.

Oggi che le restrizioni sulla proprietà di telefoni cellulari e computer sono state tolte, è meno probabile che questi strumenti siano confiscati dalle autorità doganali cubane, soprattutto se gli emissari non sono cittadini degli Stati Uniti e il ricevitore non è un noto dissidente.

E continua più avanti. Di queste reti, l'IRI lavora a stretto contatto con due reti di donne, una rete di giovani, tre seminari protestanti, un gruppo di impresari e sta rafforzando i legami con un'associazione di giornalisti e un gruppo di leader afro-cubano. La rete di leader afro-cubani  comprende circa 40 membri in l'Avana, Cardenas, Bayamo e Santiago de Cuba. In totale, l'IRI ha un impatto in forma diretta o indiretta su circa 700 individui e cerca continuamente nuove reti affini a cui associarsi.

L'IRI, in consultazione con i suoi partner e l'
USAID valuterà tutti i potenziali partner nell'isola per assicurarsi che siano indipendenti dalla leadership del Governo cubano, le sue politiche e sostegno finanziario.

Le sovvenzioni di fondi e gli accordi di cooperazione con l'USAID rappresentato il 58% dell'ingresso complessivo dell'IRI, convertendo l'USAID nella principale fonte di finanziamento dell'Istituto. Nell'attuazione dei suoi piani anti-cubani l'IRI ha amministrato contro il nostro paese, in quattro anni, oltre 4 milioni 500 mila dollari.

L'IRI avanza nel suo lavoro con la comunità afro-cubana nell'isola con il fine di dar sostegno alle espressioni culturali e opportunità per discutere la storia afro-cubana e l'identità come parte della prima fase, dell'Istituto, dell'iniziativa della comunità emarginate.

Questo paragrafo del documento dell'IRI, come si dice in buon cubano, vale  un milione di pesos; un istituto francamente di destra, creato da Ronald Reagan, alla cui fondazione hanno partecipato ideologi fondamentalisti del Partito Repubblicano, che è considerato l'arma segreta della destra più recalcitrante degli Stati Uniti, la cui giunta direttiva è presieduta da
John McCain noto falco della politica estera statunitense, razzista, xenofobo e nemico dichiarato di Cuba, preoccupato dalle espressioni culturali, la storia e l'identità afrocubana nell'isola. In realtà, è difficile da credere e accettare.

L'obiettivo principale di questa azione del nemico è quello di distruggere la principale arma della Rivoluzione, l'unità. Unità nella diversità, unità avallata da centinaia di anni di lotta, elemento consustanziale della nostra cultura meticcia.

Un'analisi semplicistica dei progetti dell'IRI può portare a pensare, come dice la controrivoluzione e cerca di sostenere il governo degli Stati Uniti, che non c'è nulla di male nel portare telefoni cellulari, mezzi di comunicazione e supporto in quanto all'organizzazione e la costruzione di reti;  tentano seguendo il principio fascista, che una bugia ripetuta cento volte può diventare verità, d'ingannare l'opinione pubblica dentro e fuori l'isola, ma la realtà è che queste attività sono condotte in
forma clandestina, con grandi misure di occultamento.

 

La verità è che se questo governo avesse reali intenzioni di sostenere il popolo cubano, di aiutare gli abitanti di questo paese ad accedere alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in forma più ampia ed economica, di accedere ad Internet,  dovrebbe semplicemente sospendere il castigo economico, la terribile guerra contro la nostra economia, che compie più di 50 anni, togliere il blocco e consentire alle aziende statunitensi di commerciare con Cuba, ma non è questo il senso di questa "collaborazione" sotto copertura, il suo fine è quello di costruire, sviluppare e finanziare una controrivoluzione interna che permetta a breve o medio termine di creare una situazione d'instabilità o di apparente instabilità che giustifichi l'aggressione militare e l'occupazione di Cuba.

Attizzare odi razzisti, pretendere di trapiantare problemi propri degli Stati Uniti nella nostra isola, può sembrare assurdo alla gran maggioranza dei cubani, ma il nemico sa che il paradiso non è solo l'uguaglianza e le buone leggi, come dice quel nostro gran poeta, Silvio Rodriguez, il futuro si ara con vecchi buoi, e nonostante le leggi rivoluzionarie e l'agire della Rivoluzione che hanno eliminato ogni forma di discriminazione in ragione della razza o sesso, la mente degli uomini non si cambia con le leggi e sopravvivono, in alcuni elementi della nostra società, retaggi di razzismo, sopra tali retaggi sale il nemico, ne approfitta per cercare di confondere e dividere.

Continueremo denunciando il lavoro del governo degli Stati Uniti nei suoi tentativi di abbattere la Rivoluzione.