Obama tra due repubbliche

 

 

 

12.05.12Iroel Sánchez pubblicato in CubAhora

 

 

L'emanazione, nello stato nord americano della Florida di una legge che vieta a istituzioni pubbliche sottoscrivere contratti con imprese che facciano affari con Cuba ha sollevato un vespaio di opinioni a favore e contro nella città di Miami.

L'invio di una lettera, a Washington, dal governatore della Florida, Rick Scott, poco dopo aver firmato la legge, riconoscendo che non può entrare in vigore senza l'approvazione del presidente degli Stati Uniti e il Congresso federale, ha scatenato una tale rabbia tra i portavoce dell'estremismo anti-Castro che Scott è stato costretto a dichiarare che la controversa normativa  entrerà in vigore il prossimo 1° luglio.

 

D'altra parte, voci del mondo degli affari come la Camera di Commercio della Florida e importanti analisti legali hanno sottolineato la contraddizione della nuova normativa con il fatto che la politica e il commercio estero sono attribuzioni federali.

Anche giornalisti, di lungo e ostile curriculum contro Cuba, come Andres Oppenheimer, hanno sostenuto che detta legge potrebbe essere controproducente incoraggiando altri stati - come Iowa e Kansas, che vogliono aumentare le loro esportazioni di prodotti alimentari all'isola - a emanare leggi che perforino il
blocco che  da oltre 50 anni viene applicato contro i cubani.

Ma in un anno elettorale e trattandosi di Miami può succedere di tutto. Nel 1992 l'allora candidato Bill Clinton offerse il suo sostegno alla Legge Torricelli, che rafforzava il blocco, costringendo il presidente George W. Bush a firmarla. Clinton è stato anche firmatario, nel 1996, della legge Helms-Burton che ha ulteriormente intensificato la persecuzione economica contro Cuba, ma non pose in vigore il Capitolo III, che tutti i successivi presidenti  hanno post posto, a causa del suo carattere extraterritoriale, aspetto che è anche presente nella legge firmata da Scott.

La recente decisione della Giunta dei Governatori delle Trasmissioni del governo degli Stati Uniti di sostenere un
offensivo editoriale  contro il cardinale cubano Jaime Ortega, firmato dal direttore dell'emittente governativa degli Stati Uniti Radio Marti, esprime l'interesse di Washington di non disturbare neppure con un petalo di rosa gli estremisti di Miami.

L'origine della legge firmata da Scott sembra stare nel desiderio di punire la società brasiliana di costruzioni Odebrecht che gestisce la ristrutturazione del porto cubano di
Mariel e che ha realizzato importanti opere con finanziamenti pubblici in Florida.

 

Recentemente, in occasione del Vertice delle Americhe, la presidente brasiliana Dilma Rousseff, ha ricordato al suo omologo statunitense, Barack Obama, che il Brasile solo accetterà di essere trattato da pari a pari e già rappresentanti del governo e Rouseff hanno espresso la loro preoccupazione per la nuova legislazione.

 

Così ad un certo punto Obama dovrà scegliere tra la Repubblica Indipendente di Miami - la città più miserabile degli Stati Uniti - e la Repubblica Federativa del Brasile, la sesta economia mondiale.
 

 

 

Obama entre dos repúblicas

Iroel Sánchez

La promulgación en el estado norteamericano de La Florida de una ley que prohíbe a instituciones públicas suscribir contratos con empresas que hagan negocios en Cuba ha levantado un avispero de opiniones a favor y en contra en la ciudad de Miami.

El envío de una carta a Washington por el gobernador floridano Rick Scott, poco después de firmar la ley, reconociendo que esta no puede entrar en vigor sin aprobación del presidente norteamericano y el Congreso federal, desató tal ira entre los voceros del extremismo anticastrista que Scott se vio obligado a declarar que la polémica legislación entrará en vigor el próximo 1ro de julio. Por otra parte, voces del mundo de los negocios como la Cámara de Comercio de la Florida, o importantes analistas legales, han señalado la contradicción de la nueva legislación con el hecho de que la política y el comercio exterior son atribuciones federales.

Incluso, periodistas de largo y hostil currículum contra Cuba, como Andrés Oppenheimer, han afirmado que dicha ley pudiera ser contraproducente al propiciar que otros estados -como Iowa y Kansas, que quieren aumentar sus exportaciones de alimentos a la Isla- emitan leyes que agujereen el bloqueo que hace más de cincuenta años se aplica contra los cubanos.

Pero en un año electoral y tratándose de Miami cualquier cosa puede ocurrir. En 1992 el entonces candidato Bill Clinton ofreció su apoyo a la Ley Torricelli, que reforzaba el bloqueo, obligando al presidente George W. Bush a firmarla. Clinton también fue el firmante, en 1996, de la Ley Helms-Burton que recrudeció aún más el acoso económico a Cuba, aunque no puso en vigor el capítulo III, que todos los presidentes posteriores han pospuesto, por su carácter extraterritorial, aspecto que también está presente en la ley firmada por Scott.

La reciente decisión de la Junta de Gobernadores de Transmisiones del gobierno de los Estados Unidos, de respaldar un insultante editorial contra el Cardenal cubano Jaime Ortega, firmado por el director de la emisora gubernamental norteamericana Radio Martí expresa el interés de Washington en no molestar ni con el pétalo de una rosa a los extremistas de Miami.

El origen de la ley firmada por Scott parece estar en los deseos de castigar a la empresa constructora brasileña Odebrecht que ejecuta la remodelación del puerto cubano de Mariel y que ha realizado importantes obras con financiamiento público en La Florida. Recientemente, en la llamada Cumbre de las Américas la presidenta brasileña, Dilma Rouseff, recordó a su par norteamericano, Barack Obama, que Brasil sólo aceptará ser tratado como un igual y ya representantes del gobierno de Rouseff expresaron su preocupación por la nueva legislación. Así que en algún momento Obama deberá escoger entre la República Independiente de Miami -la ciudad más miserable de EE.UU.- y la República Federativa de Brasil, sexta economía mundial. (Publicado en CubAhora)