L'ultimo argomento per attrarre i cubani:

c'é sempre lavoro nel "settore del porno"

 

 

29 agosto 2012 - JEAN-GUY ALLARD http://www.contrainjerencia.com/

 

 

Sembrava che la macchina della propaganda yankee avesse usato tutte le tecniche e tutti gli argomenti immaginabili per cercare di ispirare ai cubani un disgusto verso la loro Rivoluzione e un desiderio di emigrare.

 

Mancava lanciare l'idea che si può sognare di prosperare nel paradiso nord americano dove si può sfruttare la "libertà" di diventare una "star" dell'industria pornografica.

Radio Marti, l'organo ufficiale dello stato USA, gestita dalla Voice of America (VOA), ha aperto la via giorni fa, di portare davanti ai suoi microfoni Angelina Castro, la "stella" cubano americana dell'industria del porno di Miami, per passare il messaggio che si può "realizzarsi" in Nord America esibendosi davanti alle telecamere dei "managers" di questa fiorente attività.

Vecchio meccanismo del governo di Washington per diffondere le sue "verità", la Voice of America prende, di solito, precauzioni per non sporcare l'immagine del governo che rappresenta ufficialmente, ma la sua succursale, che annualmente sperpera milioni per intossicare inutilmente le onde radio, ha rotto le regole per stimolare qualcosa che neppure si promuove nella radio commerciale.

A Angelina Castro, le fecero dire, non solo che gode della sua nuova vita al margine della legge, ma che "ss'innamorò" dell' "industria", in realtà uno dei pochi settori dell'economia degli Stati Uniti che non è in recessione.

Nonostante della richiesta, con insistenza, dei suoi interlocutori, Angelina Castro, 30 anni, non ha affrontato questioni chiaramente politiche. Ha detto che ha lasciato Cuba a 10 anni, con i genitori, che sono andati nella Repubblica Dominicana e poi si stabilirono negli Stati Uniti, due anni dopo. Fece un primo film porno perché non aveva abbastanza soldi per ripagare i prestiti studenteschi.

Secondo il sito Top Ten Reviews, Miami è diventata la numero uno della produzione di video sessuali per il web, prima di Los Angeles, Las Vegas, New York, Chicago e San Francisco, le altre metropoli del settore.

Senza nascondere il suo interesse di risvegliare l'attenzione del pubblico di Radio Marti - quasi inesistente secondo gli studi - le hanno chiesto come gli ascoltatori potevano rivolgersi a lei  se fossero interessati a lavorare nel settore del porno. Ciò che non è stato detto.

Secondo il sito web Along the Malecon, di Miami, Radio Martí è parte dell'Ufficio di Cuba Broadcasting, una filiale della VOA, che modestamente ha richiesto un bilancio di 23,59 milioni dollari nel 2013, rispetto ai 29,3 milioni di questo anno. La sua sede è a Miami.

 

 

Último argumento para atraer a los cubanos: siempre hay trabajo en la “industria porno”

JEAN-GUY ALLARD –

 

Parecía que la maquinaría de propaganda yanqui había utilizado todas las técnicas y todos los argumentos imaginables para intentar inspirar a los cubanos un disgusto hacía su Revolución y el deseo de emigrar. Faltaba lanzar la idea de que uno puede soñar con prosperar en el paraíso norteamericano donde se puede disfrutar la “libertad” de convertirse en “estrella” de la industria pornográfica.

Radio Martí, órgano oficial del estado norteamericano, manejado por la Voice of América (VOA), dio el paso hace unos días, al llevar ante sus micrófonos a Angelina Castro, la “star” cubanoamericana de la industria porno de Miami, para pasar el mensaje de que se puede “realizarse” en América del Norte exhibiendose ante las cámaras de los “managers” de este prospero negocio.

Viejo mecanismo del gobierno de Washington para difundir sus “verdades”, la Voice of America toma generalmente precauciones para no ensuciar la imagen del gobierno que representa oficialmente, pero su sucursal que derrocha anualmente millones para intoxicar inútilmente las ondas radiofónicas, rompió las reglas para estimular algo que ni se promociona en las radios comerciales.

A Angelina Castro, le hicieron decir, no solo que disfruta su nueva vida al margen de la legalidad, pero que se “enamoró” de la “industria”, en realidad uno de los pocos sectores de la economía estadounidense que no está retrocediendo.

A pesar de la instancia de la insistencia de sus interlocutores, Angelina Castro, de 30 años, no abordó temas claramente políticos. Contó que salió de Cuba con 10 años, con sus padres que fueron a la República Dominicana y luego se establecieron en los Estados Unidos dos años más tarde. Hizo una primera película porno porque no le alcanzaba el dinero para pagar sus préstamos estudiantiles.

Según el sitio Top Ten Reviews, Miami se ha convertido en numero uno de la producción de videos de sexo destinados a la web, antes de Los Ángeles, Las Vegas, Nueva York, Chicago y San Francisco, las otras metrópolis de la industria.

Sin ocultar su interés de despertar la atención del público de Radio Marti – casi inexistente según los estudios – se le preguntó como los auditores podían comunicarse con ella si estaban interesados en trabajar en la industria del porno. Lo que no precisó.

Según el sitio web Along the Malecon, de Miami, Radio Martí es parte del Office of Cuba Broadcasting, subsidiaria de la VOA, que solicitó modestamente un presupuesto de 23,59 millones dólares en 2013, frente a los $ 29,3 millones de este año. Su sede está en Miami.