Una  conferenza a favore degli

 

antiterroristi a Miami

 

 

16.07.2013 - www.granma.cu

 

 

Le organizzazioni dell’emigrazione cubana che a Miami formano l’Alleanza Martiana, hanno reclamato il ritorno dei  quattro antiterroristi dell’Isla dei Caraibi ancora reclusi nelle prigioni federali degli Stati Uniti.

 

Una conferenza con questo fine, la seconda di quest’anno, è stata organizzata dalla Brigata Antonio Maceo, l’Alleanza Martiana -a titolo individuale-, l’Associazione José Martí, la ATC, il Circolo Bolivariano di Miami e l’Associazione delle Donne  Cristiane in Difesa della Famiglia.

 

Durante la riunione sono state offerte le ultime notizie sul caso e in particolare sul processo d’appello straordinario di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero y Fernando González e del movimento politico a favore del loro ritorno in Patria.

 

René González, il quinto del gruppo, è uscito di prigione nell’ottobre del 2011, in libertà vigilata a Miami; poi una giudice ha modificato le condizioni e gli ha permesso di restare a Cuba - dal 21 aprile- in cambio della rinuncia alla cittadinanza  statunitense.

 

Hernández, Labañino, Guerrero e Fernando González stanno aspettando che  la giudice Joan Lenard, la stessa che li condannò inizialmente nel 2001, si pronunci sugli appelli straordinari o habeas  corpus, l’ultimo ricorso legale a loro disposizione.

 

L’elemento comune dei quattro ricorsi è  la cospirazione del Governo con i media e i giornalisti di Miami pagati e diretti per scatenare una campagna di odio contro gli accusati.

 

Il  habeas corpus di Gerardo Hernández include anche altre questioni, come l’occultamento e la manipolazione delle prove presentate contro di lui per accusarlo falsamente di cospirazione per commettere assassinio di primo grado, motivo per cui è stato condannato a due ergastoli.

 

Ora si chiede anche che si conceda ad Hernández un’udienza nella quale possa respingere quelle fase imputazioni.

 

I Cinque come sono conosciuti internazionalmente, furono arrestati a Miami  mentre vigilavano i piani dei gruppi violenti che con totale  impunità operano dalla Florida  contro Cuba da più di 50 anni.

 

Un’agenzia delle Nazioni Unite concluse nel maggio 2005 che la reclusione di questi uomini è illegale ed arbitraria ed  aveva chiesto a Washington di correggere immediatamente la situazione, fatto ignorato dai vari  governi di turno della Casa Bianca.