Gilbert Brownstone: la causa dei Cinque

 

necessita più azioni negli USA

 

 

25.06.13 -  www.granma.cu

 

 

Mentre trascorre il primo mese dallo svolgimento delle manifestazioni di “5 Giorni per i 5 a Washington DC”,  organizzato dal Comitato Internazionale per la libertà dei patrioti cubani che ha convocato rappresentanti di 22 paesi del mondo, molti attivisti di questa causa  continuano a lavorare per far sì che la battaglia a favore della libertà dei cubani ingiustamente reclusi avanzi verso il risultato sperato.

 

Da  Parigi, Gilbert Brownstone, curatore, grande amico di Cuba e attivista della causa dei Cinque, presente nel recente incontro di Washington, che dedica molta della sua straordinaria energia a questa battaglia, ha detto che valuta che i giorni trascorsi negli Stati Uniti hanno superato le aspettative.

 

“Senza dubbio sono necessarie più azioni come queste nel paese,  mentre i nostri quattro fratelli sono sempre reclusi dobbiamo continuare la lotta”, ha sostenuto.

 

Brownstone, che ha uno stretto vincolo culturale con Cuba, considera che l’evento nello stesso cuore dell’impero: “È stato un successo, perchè ha attirato gli sguardi  del popolo nordamericano sulla causa dei Cinque e questo è un altro passo per intensificare questa lotta, che va combattuta soprattutto negli Stati Uniti. Gli attivisti per i Cinque ci domandiamo cosa possiamo fare. Credo che si debba continuare a convocare incontri come questo con maggior frequenza, in vari modi,  per sommare più settori e personalità alla causa.  Questo provocherà inesorabilmente l’attenzione del governo e il suo probabile cambio in relazione al tema. È un’opportunità del presidente Obama, un buon legato per terminare il suo mandato”.

 

Brownstone, che ha mantenuto sistematiche azioni solidali con i Cinque, li visita in carcere ed offre un deciso appoggio a loro e alle loro famiglie, si dichiara un instancabile attivista e reitera la dura battaglia che necessita questo caso negli stessi Stati Uniti e, come milioni di donne e uomini fraterni del mondo intero reclama: “Obama, give mi five”.

 

 

UN PRIMO BILANCIO

 

 

10.06.13 -  amicuba

 

 

 

Bilancio più che positivo dalle giornate per i 5 di Washington. Riunioni presso il Congresso degli Stati Uniti per richiedere interventi a favore di una soluzione al caso di ingiustizia giuridica si sono susseguite per più giorni.

 

La presenza di delegazioni provenienti da tutto il mondo, spesso integrate da senatori o deputati. Per l’Europarlamento era presente il filosofo italiano Gianni Vattimo.

 

Oltre 40 sessioni di ascolto da parte degli staff dei congressisti del Partito Democratico ed alcune appartenenti anche al Partito Repubblicano.

 

Oltre 500 persone nella manifestazione del 1° giugno di fronte alla Casa Bianca.

 

Cubani residenti a Miami venuti con una delegazione per partecipare ai lavori.

 

Interventi di personalità da tutti i paesi e appoggio concreto di attivisti storici come Angela Davis o di ex appartenenti agli apparati federali degli Stati Uniti come Ramsey Clark o Wayne Smith. Cinque giorni di intensissime attività con l’obbiettivo di rendere noto a politici e giornalisti il caso di ingiustizia dei Cinque, condannati perchè lottavano contro gruppi di terroristi. Presente anche la delegazione dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia - Cuba con la sua bandiera.

 

 

Denunciano il Dipartimento di Stato per occultare

informazioni nel caso dei Cinque

 

 

8.06.2013 - www.granma.cu

 

 

Il giornale nordamericano Liberation ha denunciato il Dipartimento di Stato, per proibire l’accesso ad informazioni necessarie per abbordare il caso dei Cinque Eroi cubani, condannati ed imprigionati negli Stati Uniti per combattere il terrorismo, ha informato l’avvocato Mara Verheyden-Hilliard.

 

La giurista, direttrice esecutiva del Fondo per l’Associazione della Giustizia Civile, ha spiegato in una conferenza stampa che il ricorso legale si basa nella difesa del diritto all’informazione e ricerca dati rilevanti su come il Governo ha pagato vari reporter di Miami per creare un clima ostile contro questi uomini.

 

Tra 1998 e 2001, la popolazione di questa città dello stato della Florida ha ricevuto attraverso la stampa scritta, la radio e nella televisione, un flusso di propaganda avversa per persuadere la giuria ed interferire nel processo legale di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero e Renè Gonzalez.

 

Si sono rifiutati di consegnare i documenti anteriori a novembre del 1999 con l’argomento che fino a quella data Radio e Televisione Martì appartenevano all’Agenzia di Informazione degli Stati Uniti”, ha detto Verheyden-Hilliard, precisando che non hanno neanche autorizzato i registri di altre date.

 

L’avvocato ha offerto la conferenza stampa come parte di una giornata mondiale di solidarietà con I Cinque che si è svolta a Washington del 30 maggio al 5 giugno passato.

 

 

Una porta alla speranza

 

 

7.06.2013 - Ricardo Alarcón de Quesada www.granma.cu

 

 

Fernando Morais lo sta annunciando a Washington, dove ha partecipato alla Giornata di Solidarietà,  per abbattere il muro di silenzio che occulta la verità sui nostri Cinque patrioti reclusi  per aver salvato il loro popolo dal terrorismo, é già pronta l’edizione nordamericana de “Gli ultimi soldati della guerra fredda”, e presto negli Stati Uniti scopriranno quello che il loro governo ha vietato di conoscere per troppo tempo.

 

Questo incontro con gli intellettuali cubani, che coincide con un avvenimento così felice, sembra appropriato per rivelare un segreto, qualcosa che volevo fare, ma che non ho potuto.

 

È successo a L’Avana nel febbraio del 2005, in una notte umida e quasi fredda.

 

Allora come adesso sentivo la preoccupazione di cosa fare per togliere il  tema dei Cinque dall’ignoranza e dalla ripetizione delle parole d’ordine che non bastavano più: ci voleva molto di più e differente, era indispensabile infondere spirito, creare, trasformare con amore uno sforzo che senza amore correva il rischio di diventare un’abitudine, di cadere nell’apatia.

 

A Fernando mi lega una vecchia e provata amicizia ed io pensai in lui per quel compito. Quando giunsi al La Floridita, lui mi aspettava già con il suo abituale “charuto” acceso tra le dita e mi salutò così:  “Non dirmi niente! Scriverò il libro dei Cinque. Appena termino Il Mago, mi ci dedico!”

 

Ed è stato così. Fernando si è dedicato a questo libro per lunghi mesi di ricerche incessanti, divorando pagine innumerevoli, parlando con i protagonisti e i testimoni  di un alto e dell’altro di questa storia, discutendo con amici, indagando sino a divenire un vero specialista. Il risultato è un testo che nessun lettore può abbandonare prima di giungere all’ultima frase.

 

Un libro che ora nella sua edizione nordamericana apre il cammino alla speranza.

 

Lui ha fatto quello che nessuno gli aveva chiesto.  

 

Fernando Morais è quello che in altri tempi si definiva “un intellettuale impegnato”.

 

Non necessitava scrivere questo libro per accrescere la sua  ben tracciata carriera di scrittore, la cui fama transita in tutte le lingue del mondo.

 

“Gli ultimi soldati della guerra fredda” è frutto di un impegno autentico, è opera di un artista vero e speriamo che riesca a far sì che altri, cioè tutti noi, si faccia tutto quello che ancora va fatto.

 

 

René González chiama a moltiplicare

le azioni per la liberazione dei Cinque

 

 

6.06.2013 - Deisy Francis Mexidor www.granma.cu

 

 

René González, uno dei Cinque Eroi antiterroristi cubani condannati ingiustamente negli USA, ha chiamato a moltiplicare le azioni per esigere dal presidente Barack Obama la liberazione dei suoi quattro compagni di causa, ingiustamente prigionieri in questo paese da quasi 15 anni.

 

Partecipando ad una videoconferenza tra L’Avana e Washington, in occasione della II Giornata per la Liberazione dei Cinque, ha definito “un’azione vendicativa il processo svolto a Miami contro di lui e contro Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González”.

 

Nell’incontro, a cui ha partecipato anche Ricardo Alarcón, membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, René ha ricordato le irregolarità che hanno riguardato il caso.

 

“Il portabandiera della causa”, come lo ha definito Gerardo, ha affermato che questo processo legale è stato uno sforzo deliberato, metodico e calcolato per violare la giustizia e ignorare il Debito Processo, con la complicità della detta grande stampa statunitense.

 

“È imprescindibile informare l’opinione pubblica nordamericana sulla verità attorno ai Cinque e per questo è importante moltiplicate le azioni e integrare gli sforzi e le iniziative che proliferano in tutto il mondo”, ha detto René nella sede del MINREX, ricordando che il presidente Obama ha possibilità legale di correggere questa atrocità giuridica, cioè può usare la sua prerogativa presidenziale e decretare un indulto per i quattro Eroi ancora reclusi. Per questo ha reclamato da Obama intelligenza e coraggio, per procedere in questa forma.

 

Da Washington, l’analista Ignacio Ramonet ha affermato che è evidente la forte volontà dei grandi media degli USA di erigere una muraglia di silenzio attorno al caso dei Cinque, come parte di un’ossessione contro Cuba, che mina la credibilità di questo paese.

 

Ramonet e l’avvocato cubano-nordamericano José Pertierra, che ha moderato l’incontro svolto nell’Ufficio d’Interesse di Cuba a Washington, hanno coinciso nel segnalare l’ironia che sostituisce l’inclusione di Cuba nell’unilaterale lista dei paesi che patrocinano il terrorismo.

 

“Questa lista spuria viene elaborata dagli Stati Uniti, che mantengono prigionieri coloro che hanno cercato d’impedire pacificamente le azioni di terrorismo nel territorio degli USA, mentre Luis Posada Carriles - responsabile dell’esplosione di un aereo civile cubano, tra i molti crimini – vive in totale libertà”, ha ricordato Pertierra, che rappresenta il Governo del Venezuela nella battaglia giuridica per l’estradizione di questo noto terrorista.

 

Alicia Jrapko, coordinatrice del Comitato Nazionale “Free The Five” degli USA, ha detto da Washington che nella II Giornata per la Liberazione dei Cinque sono state superate le aspettative, con la partecipazione a Washington di personalità e attivisti di 23 paesi.

 

Organizzazioni e persone di 55 nazioni si sono sommate a questa iniziativa definita un successo da Kenia Serrano, presidentessa dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli che ha fatto parte del gruppo che ha partecipato alla videoconferenza, da L’Avana, con René e Adriana Pérez, moglie di Gerardo, con altri familiari dei Cinque, rappresentanti di organizzazioni della società civile, tra i vari invitati.

 

 

Presentazione libri nella Giornata

d’appoggio ai Cinque antiterroristi cubani

 

 

5.06.2013 - Deisy Francis Mexidor www.granma.cu

 

 

La giornata d’appoggio ai Cinque cubani condannati da un tribunale di Miami per aver combattuto il terrorismo e condannati ad ingiuste reclusioni, è entrata nel suo sesto giorno con la presentazione di tre importanti libri: “Gli ultimi soldati della guerra fredda”, dello scrittore, giornalista ed ex parlamentare brasiliano Fernando Morais, autore del bestseller Olga; “Quel che s’incontra attraverso l’acqua: la vera storia dei Cinque cubani”, del professore e giornalista canadese Stephen Kimber, e “Cuba e i suoi vicini: democrazia in Movimento”, del canadese Arnold August, scrittore, giornalista e professore di Montreal.

 

La Giornata, che ha coinciso con il 48º compleanno di Gerardo Hernández, ha avuto la continuazione delle attività nel lobby del Capitolio e inoltre è stata inaugurata l’esposizione “Yo me muero como viví”, una mostra di 15 acquarelli realizzati da Antonio Guerrero.

 

Le opere indicano i 15 anni di reclusione che scadranno il prossimo 12 settembre, ed inoltre i 17 mesi d’isolamento a cui furono costretti i Cinque.

 

Gilbert Brownstone, curatore d’arte, collezionista e filantropo statunitense ha pronunciato le parole inaugurali, dicendo che Guerrero e i suoi compagni Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e René González (liberato, che si trova a Cuba) sono stati isolati per 17 mesi per le loro azioni di coraggio, sino a che li presentarono in tribunale.

 

“La politica del governo degli Stati Uniti non ha limiti nel suo trattamento crudele e disumano, per cercare di distruggere il loro coraggio”, ha aggiunto il critico d’arte.

 

Brownstone ha denunciato la doppia morale della Casa Bianca nel combattere questo flagello, perchè i terroristi che fecero esplodere in volo un aereo cubano sulle coste di Barbados nel 1976, ricevono la protezione degli Stati Uniti.

 

José R. Cabañas, a capo della Sezione d’Interesse di Cuba a Washington, ha detto che le opere di Tony sono state create dal suo intimo e il risultato sono questi 15 momenti dei suoi 17 mesi in isolamento.

 

La Giornata “Cinque giorni per i Cinque”, nella sua seconda edizione, terminerà domani. Per una settimana si sono unite centinaia di voci per Cuba e per il ritorno in Patria degli antiterroristi ancora prigionieri, ha informato il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, che ha organizzato questo importante appuntamento.

 

 

Give me Five!”
 

Angela Davis reclama la liberazione

dei Cinque antiterroristi cubani

 

 

3.06.2013 - Deisy Francis Mexidor www.granma.cu

 

 

La leggendaria attivista afro-nordamericana, Angela Davis, ha affermato che il caso degli antiterroristi cubani prigionieri nelle carceri federali degli Stati Uniti è scandaloso e che è necessario creare un movimento di massa per la loro liberazione.

 

“È scandaloso che uomini che hanno operato per impedire azioni di terrorismo, siano stati accusati di terrorismo. A Cuba queste azioni sono costate migliaia di vittime”, ha ricordato Angela Davis, in un incontro ecumenico culturale che si è svolto nella chiesa di Santo Stefano, come parte della Seconda Giornata “5 giorni per i Cinque”, a Washington DC.

 

“ È necessario creare un movimento di massa per far sì che ci ascoltino e liberino i Cinque. Quattro sono sempre reclusi, ha segnalato la combattente, la cui ingiusta reclusione per la sua militanza politica, negli anni ’70, scatenò un’ondata mondiale di protesta che forzò la sua liberazione.

 

La Davis, ispirazione per generazioni di giovani, ha avvertito che il caso di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, i Cinque come sono conosciuti, rivela gli indici fraudolenti della democrazia statunitense.

 

Attuale professoressa di Filosofia nell’Università della California a Santa Cruz, la Davis ha esclamato “Give me Five!” (Dammi i Cinque), parola d’ordine del reclamo della solidarietà mondiale per il presidente Barack Obama.

 

“Appoggiare la causa dei Cinque è anche appoggiare la Palestina, la lotta contro il sessismo, e il razzismo, per la salute e l’educazione”, ha detto, chiedendo a Obama d’eliminare il blocco contro Cuba e di chiudere la prigione di Guantánamo.

 

“Gli Stati Uniti utilizzano la violenza e la tortura in tutto il mondo:Iraq, in Afganistan, nel carcere della Base navale di Guantánamo” (territorio occupato a sudest di Cuba), ha sottolineato Angela Davis, che ha condannato anche l’utilizzo dei Droni per assassinare da parte della Casa Bianca ed ha aggiunto che: “Con la vittoria di Obama si sperava nella chiusura di Guantánamo, forse nel suo secondo mandato, ma è già quasi alla fine del quinto anno e non ha fatto niente. L’uso della tortura a Guantánamo ha provocato lo sciopero della fame di un centinaio di reclusi. I Cinque vivono una situazione simile d’isolamento”, ha detto ancora.

 

La Davis ha riferito il caso di Assata Shaker, che le autorità degli USA hanno collocato tra le dieci persone più ricercate nel mondo dal FBI, e si è chiesta perchè, dato che si parla di una donna con più di 60 anni e che non è in condizioni di commettere azioni di terrorismo e che comunque non le avrebbe mai commesse.

 

Assata Shakur è stata accusata d’aver ammazzato un poliziotto dopo che le avevano sparato alla schiena e a un braccio: tutto questo è disegnato per offrire una falsa immagine di Cuba, perchè Assata ha chiesto asilo politico nell’Isola, e per impedire l’eliminazione del blocco e la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.

 

“Attaccando Assata Shakur, attaccano tutti i giovani attivisti che lottano per la giustizia, per la pace e per la Rivoluzione Cubana”, ha sostenuto.

 

Poi Angela Davis ha segnalato che in Cuba la salute e l’educazione sono gratuite ed ha riconosciuto che i medici cubani hanno viaggiato in tutto il mondo in missioni umanitarie e si sono anche offerti d’aiutare gli Stati Uniti quando è passato l’uragano Katrina nel 2005 a New Orleans.

 

 

Uniti per la libertà dei Cinque

cubani detenuti negli USA

 

 

3.06.2013 - Dalia González Delgado www.granma.cu

 

 

Per la seconda volta si svolgono a Washington, in occasione della campagna internazionale per la liberazione dei Cinque cubani detenuti negli USA, le giornate a loro dedicate, dal 30 maggio al 5 giugno 2013. A questo appuntamento partecipano giornalisti, intellettuali e politici che arrivano da oltre 20 paesi del mondo.

Anche questa volta la mobilitazione internazionale chiederà al governo degli Stati Uniti di mettere finealla politica aggressiva e di appoggio al terrorismo contro la Rivoluzione Cubana e di mettere fine al Blocco economico che da oltre 50 anni colpisce l'isola e chiederà la libertà per i Cinque cubani che da 15 anni subiscono una ingiusta prigionia.

Circa un mese fa è stato liberato Renè González, questo è sicuramente un successo ottenuto dalla mobilitazione internazionale, sostenuta dall'impegno costante del popolo, del governo cubano e dalla tenacia dei Cinque e dei loro familiari, ma l' impegno nella battaglia continua per reclamare con forza la liberazione di Gerardo, Ramon, Fernando e Antonio.

È giunto il momento di rafforzare l'iniziativa e dare un ulteriore impulso alla campagna per la liberazione dei Cinque, aumentando le pressioni nei confronti dell' l'amministrazione Obama e sviluppando ulteriormente l'informazione sulla ingiusta detenzione di Gerardo, Ramon, Fernando e Antonio.

Per questo motivo in occasione della chiusura delle giornate dedicate ai Cinque a Washington, i Circoli di Roma dell'Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba, La Villetta , il Comitato Fabio Di Celmo e il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque invitano a partecipare al SIT IN, alle ore 17.00, che avrà luogo il 5 di giugno 2013 in Via Veneto, a Roma di fronte all'Ambasciata USA.

 

 

Le azioni per la Libertà dei

Cinque in 33 paesi

 

 

31.05.2013 - Dalia González Delgado www.granma.cu

 

 

La Giornata per la libertà dei Cinque, cominciata ieri giovedì 30, sarà accompagnata dalle azioni di altri 33 paesi, ha annunciato in una conferenza stampa a L’Avana, la presidentessa dell’Istituto Cubano di amicizia con i popoli, Kenia Serrano, che ha spiegato che le attività si svolgeranno sino al 5 giugno ed avranno cinque tematiche fondamentali: la liberazione degli antiterroristi cubani; il reclamo dell’eliminazione del blocco contro Cuba imposto dagli USA; la restituzione del territorio illegalmente occupato da Guantánamo; la domanda che gli statunitensi possano viaggiare liberamente nell’Isola e l’aspirazione che ci siano pace e amicizia tra il popolo cubano e lo statunitense.

La Giornata, per la prima volta, conta sull’appoggio di uno dei 5 Eroi fuori dal carcere.

Kenia Serrano ha confermato che René González ha partecipato da L’Avana ad una teleconferenza, durante la conferenza stampa inaugurale svolta nel National Press Club en Washington.

Parlamentari, giuristi, intellettuali, giornalisti sindacalisti e altri attivisti, partecipano a questo grande incontro che include la mobilitazione davanti alle ambasciate e ai consolati degli Stati Uniti in varie nazioni e una protesta, sabato 1º giugno, davanti alla Casa Bianca.

 

 

Washington: reclamo di libertà

per i Cinque antiterroristi cubani

Deisy Francis Mexidor

 

 

La leader ispanica e attivista per i diritti civili, Dolores Huerta, ha incitato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama a liberare gli antiterroristi cubani ancora prigionieri nelle carceri federali, dove sono reclusi da quasi 15 anni.

 

“Il tempo è adesso”, ha detto Dolores Huerta, riporta un messaggio diffuso dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque nella Rete Sociale Twitter.

 

La Huerta, decorata da Obama nel 2012 con la Medaglia Presidenziale della Libertà, ha detto d’aver fatto la stessa richiesta al segretario di Stato, John Kerry, Perchè consideri questa opzione.

 

Partecipando alla conferenza stampa svolta nel National Press Club, che ha aperto la 2ª Giornata “5 Giorni per i Cinque”, a Washington, Huerta ha sottolineato che i combattenti antiterroristi cubani non erano spie negli Stati Uniti.

 

Con lei, fondatrice del Sindacato dei Lavoratori Agricoli, che è stata arrestata in più di 20 occasioni, hanno partecipata alla conferenza stampa Wayne Smith, ex capo della sezione d’interesse degli USA a L’Avana e Ignacio Ramonet, autore del libro “Cento ore con Fidel”.

 

Questa giornata riunisce dal 30 maggio al 5 giugno, nella capitale degli USA, parlamentari, difensori dei diritti umani, artisti, scrittori, giornalisti, sindacalisti, leader religiosi e amici di questa causa, che vogliono aprire un cammino al dialogo tra Stati Uniti e Cuba e inoltre liberare Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerriero e Fernando González, quattro dei Cinque ancora reclusi, perchè possano tornare in Patria.

 

I partecipanti a questo foro di riflessione e scambio di idee hanno salutato la libertà di Renè, finalmente in Patria dopo la rinuncia alla cittadinanza statunitense.

 

René ha scontato 13 anni di reclusione, seguiti da tre anni di libertà vigilata.

 

La sua presenza nell’Isola ispira e dà un nuovo brio alla lotta per il ritorno di tutti a casa, hanno detto i membri del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque.

 

Lo stesso González ha suggerito via Internet che la soluzione di questo caso è politica ed ha considerato che è una vergogna per gli USA e il loro sistema legale che i Cinque siano stati detenuti e condannati.

 

Nel 2001, un tribunale federale di Miami li ha dichiarati colpevoli e li ha condannati dopo un processo manipolato e politico e con una forte campagna mediatica contro di loro, anche a due ergastoli per lo stesso Gerardo.

 

Uno degli aspetti sottolineati da Dolores Huerta è precisamente questo: che i Cinque hanno avuto un processo ingiusto e pieno di irregolarità e che loro non hanno mai danneggiatola sicurezza degli Stati Uniti, ma che hanno difeso il loro paese dal terrorismo.

 

 

René González parlerà in una video

conferenza al popolo degli Stati Uniti

 

 

30.05.2013 - www.granma.cu

 

 

René González, uno dei Cinque antiterroristi cubani condannati a lunghe reclusioni nelle carceri degli Stati Uniti, parlerà per la prima volta al popolo di questo paese mediante una videoconferenza da L’Avana, ha confermato un gruppo di solidarietà.

González, liberato nell’ottobre del 2011 dopo aver scontato la sua ingiusta condanna di 13 anni, era stato obbligato a rimanere in territorio nordamericano in libertà vigilata, ma ora è nella sua Patria, dopo la sua rinuncia alla cittadinanza statunitense e inaugurerà con altre personalità la Seconda Giornata “5 giorni per i 5”, che si svolgerà a Washington DC, Un comunicato del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Cubani spiega che la cerimonia d’inizio di domani si realizzerà parallelamente nelle due capitali con una conferenza stampa interattiva via internet, nel National Press Club.

Oltre a René González, a Cuba, parteciperà a Washington lo scrittore spagnolo Ignacio Ramonet, autore del libro “Cento ore con Fidel”, dove si trova anche il filosofo italiano
Gianni Vattimo. Interverrà Dolores Huerta, fondatrice del Sindacato Unito dei lavoratori dei compaia e decorata dal presidente Barack Obama con la Medaglia Presidenziale della Wayne Smith, ex capo della sezione d’interesse degli USA a L’Avana durante l’amministrazione di James Carter e attualmente il principale investigatore del Centro per la Politica Internazionale, parlerà a sua volta.

Da oggi e sino al 5 giugno, i rappresentanti di 22 paesi parteciperanno ad una serie di incontri di riflessione e scambio che inviteranno ad un cambio di politica verso Cuba e a favore della liberazione dei Cinque, come si conoscono a livello mondiale.

 

Tutti a Washington D.C.

per i 5 Cubani!

 

 

28.05.2013 - www.granma.cu

 

 

 

Che Obama, come Premio Nobel della Pace del 2009, nella sua condizione di presidente e inoltre come avvocato, ponga fine a questa enorme ingiustizia e liberi i Cinque!

 

Una ventina di importanti manifestazioni si effettueranno tra il 30 maggio e il 5 giugno per domandare la libertà degli antiterroristi cubani ancora reclusi negli Stati Uniti.

 

Conosciuti internazionalmente come "i Cinque" sono reclusi da quasi 15, con accuse di cospirazione. In realtà erano agenti cubani che controllavano le organizzazioni terroristiche di Miami, con l’obiettivo di evitare altri attentati contro l’Isola.

 

Una delle azioni che ha suscitato il maggior interesse tra gli attivisti e gli amici di questa causa, è la manifestazione del 1º giugno di fronte alla Casa Bianca, con la parola d’ordine “Basta già! Libertà per i Cinque cubani, adesso!”

 

L’azione di protesta davanti alla Casa Bianca chiederà la fine delle restrizioni dei viaggi, che si ritiri Cuba dalla unilaterale lista dei paesi patrocinatori del terrorismo e la fine del blocco genocida, oltre alla chiusura del centro di detenzione e tortura nella Base navale di Guantánamo.

 

Nella stessa notte la leggendaria Ángela Davis pronuncerà un discorso sulla giustizia sociale e sul caso dei Cinque nella chiesa St. Stephens in Newton Street # 1525, NW.

“Noi andremo a DC a lottare per la libertà dei Cinque, perchè in questo modo difenderemo il nostro popolo e la nostra famiglia, perchè possano vivere in pace, liberi dal terrorismo”, ha detto Andrés Gómez, coordinatore nazionale della Brigata Antonio Maceo a Miami.

 

La Brigata è parte della Coalizione Alianza Martiana che include: la Alianza Martiana -come organizzazione individuale-, l’Associazione José Martí, la ATC, il Circolo Bolivariano di Miami e l’Associazione delle Donne Cristiane in Difesa della Famiglia.

Altri gruppi che parteciperanno alle giornate includono la Fondazione per la Normalizzazione delle Relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba, la Lega di Difesa Cubano-americana e Solidarietà Ebrea.

 

Parlamentari, giuristi, scrittori, giornalisti, organizzazioni dei Diritti Umani e attivisti provenienti da Argentina, Barbados, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cuba, Ecuador, El Salvador, Inghilterra, Francia, Germania, Grecia, Haiti, Italia, Messico, Nicaragua, Puerto Rico, Quebec, Spagna, Svezia e Venezuela si daranno appuntamento nella seconda edizione di questa Giornata.

 

Da New York e da altre città nordamericane partiranno autobus per Washington. Gruppi canadesi di Vancouver, Toronto e Quebec hanno confermato la loro presenza.

René González, che ha recuperato la sua libertà, rinunciando alla cittadinanza statunitense, dopo aver scontato la sua condanna, ha incitato il presidente Barack Obama "ad avere coraggio e firmare un indulto, dato che lo può fare partendo dalle sue facoltà.

 

Nella Giornata, organizzata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 Cubani, gli attivisti a Washington demanderanno a Obama che come Premio Nobel della Pace del 2009, nella sua condizione di Presidente e inoltre come avvocato, ponga fine a questa enorme ingiustizia e liberi i Cinque.

 

 

Più di 20 paesi rappresentati nella

giornata per i Cinque cubani

 

 

27.05.2013 -  http://italiano.prensa-latina.cu

 

 

Più di 20 paesi saranno rappresentati dal 30 maggio al 5 giugno a Washington nella giornata che chiederà ancora la libertà dei Cinque cubani incarcerati negli Stati Uniti.


Inoltre, insieme ad una ventina di importanti eventi si effettueranno durante la denominata Seconda Giornata 5 giorni per i 5 a Washington D.C., come ha aggiornato il suo organizzatore, il Comitato Internazionale per la Libertà dei lottatori cubani.

Una delle azioni che ha svegliato maggiore interesse tra attivisti ed amici solidali di questa causa, è la manifestazione del 1° giugno di fronte alla Casa Bianca, con lo slogan “Basta Già! Libertà per i Cinque cubani adesso!”, ha precisato un comunicato.

La propria fonte ha detto che sempre il 1° giugno, in serata, la leggendaria lottatore Angela Davis pronuncerà un discorso sulla giustizia sociale ed il caso dei Cinque nella Chiesa St. Stephens.

A questa settimana di attività parteciperà inoltre una delegazione di cubani emigrati residenti nella città di Miami. D’accordo col Comitato Internazionale, Andres Gomez, coordinatore nazionale della Brigada Antonio Maceo, ha segnalato che loro viaggeranno a Washington “perché lottare per i Cinque è una maniera di difendere il nostro paese e la nostra famiglia affinché possano vivere in pace, liberi dal terrorismo”.

Si conosce inoltre che da New York ed altre città nordamericane partiranno autobus verso Washington, mentre gruppi canadesi di Vancouver, Toronto e Quebec hanno già confermato la loro presenza.

Insieme agli anfitrioni, parlamentari, giuristi, scrittori, giornalisti, organizzazioni dei diritti umani ed attivisti provenienti dall'Argentina, Barbados, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cuba, Ecuador, Salvador, Regno Unito, Francia, Germania, Grecia, Haiti, Italia, Messico, Nicaragua, Porto Rico, Spagna, Svezia e Venezuela parteciperanno nella seconda edizione di questa Giornata.

 

 

Gianni Vattimo a Washington per

 

la liberazione dei 5 cubani

 

“5 giorni per i 5 cubani” evento convocato dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei 5 cubani detenuti negli USA da 15 anni (30 maggio-5 giugno 2013)

 

 

27.05.2013 -  www.granma.cu

 

 

Parlamentari, scrittori, artisti, sindacalisti, leaders religiosi, avvocati e giornalisti, provenienti da diversi Paesi del mondo, saranno a Washington per la 2da edizione di questo evento, fitto di incontri e conferenze che esamineranno da diverse angolature il caso vergognoso per la giustizia statunitense dei 5 cubani processati e condannati per la loro attività antiterroristica in Florida.

 

L’europarlamentare Gianni Vattimo, oltre che intervenire in un dibattito di intellettuali (che vedrà partecipare un altro europeo insigne, Ignacio Ramonet), avrà un ruolo specifico ed importante nel Congresso statunitense, dove insieme ad altri deputati provenienti dall’Europa e dalle Americhe eserciterà un’azione di lobby, relativa alla necessaria e improcrastinabile liberazione dei 5 cittadini cubani detenuti dal 1998.

 

Il filosofo Gianni Vattimo, testimonial della Campagna “io con i 5, e tu?”, già portò la questione nel Parlamento europeo lo scorso anno, annunciando la 1ma edizione dell’evento di Washington e sollecitando la UE ad appoggiare la richiesta di indulto da parte del Presidente Obama, unica via che rimane agli USA per rimediare ad un’ingiustizia così grande e vergognosa per un Paese civile.

 

La liberazione dei cubani è stata sollecitata dalla Commissione ONU per le detenzioni arbitrarie che riconobbe già dal 2005 l’illegittimità del processo loro imposto.

 

L’inconsistenza dell’accusa di “spionaggio”, con cui questi 5 cubani vennero incarcerati, oltre che dalle dichiarazioni di militari testimoni della difesa, risulta evidente anche dal mancato uso mediatico dell’arresto: né negli USA né all’estero si è fatta circolare questa notizia, ed è ben strano visto che poteva essere una carta vincente per avvalorare la valutazione che di Cuba danno le diverse Amministrazioni statunitensi, quella cioè di un Paese nemico e protettore di terrorismo contro cui tenere alto il livello di difesa.

 

 

Ultimano i dettagli per la Giornata

dei Cinque a Washington

 

 

17.05.2013 - Deisy Francis Mexidor  www.granma.cu

 

 

La Giornata a Washington per gli antiterroristi cubani condannati negli Stati Uniti, sarà la manifestazione più rilevante che si realizzerà in appoggio a questa causa nello stesso cuore dell’impero nel 2013, ha affermato un gruppo di solidarietà.

 

All’incontro - dal 30 maggio al 5 giugno - parteciperà un forte numero di noti intellettuali, scrittori, artisti, sindacalisti, leader religiosi, avvocati e amici, ha detto il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, organizzatore della seconda giornata: “5 giorni per i 5 cubani in Washington DC".

 

Ci siamo resi conto dell’enorme capacità di convocazione che hanno Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González y René González, vedendo la risposta delle persone, hanno detto Graciela Ramírez e Alicia Jrapko, parlando per telefono con Prensa Latina.

 

Alicia Jrapko, coordinatrice del gruppo negli Stati Uniti, ha sottolineato che la campagna per i Cinque adesso ha un nuovo impulso, dato che René González, uno di loro, sta a Cuba.

 

Renè è tornato a casa dopo aver scontato tutta la condanna e non possiamo pensare che questo sia il caso degli altri, perchè Gerardo non uscirebbe mai di prigione, con l’ingiusta condanna di due ergastoli più 15 anni.

 

Si deve mettere molta forza in questa battaglia che si concluderà quando riusciremo a far sì che tutti i Cinque siano abbracciati dal loro popolo, nel loro paese.

 

Il Comitato è l’organizzatore e la riunione è auspicata dall’Istituto per lo Studio delle politiche e appoggiato da circa50 organizzazioni e individui.

 

Questa settimana di attività nella capitale degli USA è il risultato di un richiamo fatto dal novembre del 2012 durante l’8º Colloquio per la Libertà dei Cinque e contro il terrorismo, realizzato ad Holguín, Cuba.

 

Graciela Ramírez, a sua volta coordinatrice del Comitato Internazionale, ha assicurato che tra le personalità ci sono la leggendaria combattente afrostatunitense Angela Davis, la leader spagnola Dolores Huerta, il filosofo ed europarlamentare Gianni Vattimo, i parlamentari cileni Hugo Gutiérrez yeAlejandro Navarro la ex vicepresidentessa del Senato del Messico Yeidckol Polevnsky, la diplomática nicaraguense Sofía Clark D’Escoto, lo scrittore brasiliano Fernando Morais, ll scrittore e giornalista radicato in Francia Ignacio Ramonet, noti giuristi e organizzazioni dei diritti umani.

 

Il 1º giugno è prevista una manifestazione pacifica davanti alla Casa Bianca con la partecipazione di attivisti che arriveranno dal Quebec e da molte città degli USA, includendo una numerosa delegazione di cubano-americani residenti a Miami.

 

Arrestati il 12 de settembre del 1998, i Cinque, che vigilavano i movimenti delle organizzazioni e degli individui violenti d’origine cubana che si dedicano a pianificare ed eseguire azioni di terrorismo come quelle hanno ucciso circa 3400 vittime innocenti a Cuba e più di duemila invalidi

 

Il reclamo per la loro librazione proviene da molti politici, artisti, parlamenti e da 10 Premi Nobel, ma il governo degli Stati Uniti sino ad oggi ha ignorato tutto questo.

 

 

Libertà di Renè Gonzalez da forza

alla lotta per i Cinque cubani

 

 

13.05.13 - www.cubadebate.cu

 

 

La libertà di Renè Gonzalez è una tremenda fonte di allegria ed impulso nella lotta per il definitivo ritorno alla loro patria dei Cinque cubani ancora prigionieri politici negli Stati Uniti, ha affermato oggi Gloria La Riva.

 

Gloria La Riva, coordinatrice del Comitato Nazionale per la Libertà dei Cinque negli Stati Uniti, ha detto a Prensa Latina via posta elettronica che immagina come si sente il popolo cubano vedendo un suo fratello in casa.

 

Ha enfatizzato che nell’attuale congiuntura il movimento di solidarietà, particolarmente nel suo paese, deve fare pressione ancora di più sul governo del presidente Barack Obama affinché si ottenga una soluzione del caso.

 

Gloria La Riva ha affermato che quasi si realizzano 15 anni (il prossimo 12 settembre) da quando sono stati arrestati nella città di Miami Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.

 

Ha sottolineato che negli USA c’è stata più copertura di stampa del normale con la libertà che gode ora Renè, non solo perché è notizia, bensì perché è libero di esprimersi, fatto che non era mai accaduto prima, nè nella prigione né nella limitata libertà vigilata.

 

Il sorriso di Renè in tutte le foto, l’amore tra lui ed Olga Salanueva, sua moglie, ci dà molta forza, ha aggiunto La Riva.

 

Ha anche detto che membri del suo Comitato viaggeranno a Washington dal 30 maggio al 5 giugno per l’importante settimana di attività in favore dei Cinque.

 

Inoltre, continuiamo ad organizzare eventi per questa estate ed il 15° anniversario dell’arresto, perfino vari forum nelle università e facoltà di diritto del paese, non ci siamo mai fermati, ha aggiunto, nelle investigazioni sui giornalisti negli elenchi di pagamento degli Stati Uniti che hanno tanto colpito negativamente il giudizio dei Cinque.

 

Ha ugualmente annunciato che il 7 giugno a New York, il gran Left Forum, dove migliaia di persone partecipano a forum e stage sulle lotte progressiste e temi di giustizia, conterà con un pannello di scrittori canadesi e statunitensi per esigere la liberazione dei Quattro cubani ancora imprigionati.

 

L’attivista, integrante della coalizione pacifista A.N.S.W.E.R., ha considerato che Renè ha superato la vendetta ingiusta del governo statunitense ed ha vinto. E’ ritornato con la fronte in alto. Ha compiuto ogni giorno dalla sua ingiusta condanna e si è mantenuto fedele ai suoi principi.

 

Ora, ha sottolineato, si incorpora, con la forza della sua morale, con determinazione, all’impegno maggiore per liberare Gerardo, Ramon, Antonio e Fernando.

 

Il 3 maggio scorso la giudice del distretto de La Florida Joan Lenard ha accettato di modificare le condizioni di libertà vigilata di Gonzalez, che compiva negli Stati Uniti dalla sua uscita di prigione il 7 ottobre 2011.

 

Dopo dei tramiti di rigore, le autorità di questo paese hanno consegnato a Renè Gonzalez il 9 maggio il certificato che avalla la perdita di questa nazionalità. È già solo un patriota cubano, come lui ha espresso pubblicamente.

 

 

Grande manifestazione a

Washington, alla fine di maggio

 

 

22.04.13 - www.granma.cu

 

 

Molte personalità hanno confermato sino ad oggi la loro partecipazione alla “2ª Giornata d’Appoggio alla Causa dei Cinque antiterroristi cubani”, prigionieri politici negli Stati Uniti, che si svolgerà dal 30 maggio al 5 giugno, a Washington DC.

 

Tra loro, la leggendaria attivista afro- statunitense Angela Davis, l’attore Danny Glover e padre Miguel D'Escoto, ex ministro degli Esteri del Nicaragua e presidente della 63ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha precisato il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, in un comunicato ricevuto da Prensa Latina.

Parteciperanno anche la nota combattente sociale spagnola Dolores Huerta, Fondatrice dell’Associazione Nazionale dei Lavoratori Agricoli e la reverenda Joan Brown Campbell, ex segretaria generale del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti.

 

Inoltre, lo scrittore, giornalista ed ex parlamentare brasiliano Fernando Morais, autore del libro “Gli ultimi soldati della guerra fredda”, che narra la storia dei Cinque, come sono conosciuti nel mondo:Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González ( in libertà vigilata dall’ottobre del 2011).

 

Ugualmente fanno parte della lista il cineasta Saul Landau, l’avvocato Martin Garbus, membro del gruppo legale dei Cinque, Wayne Smith, ex capo della Sezione d’Interesse di Washington a L’Avana.

 

Uno dei punti chiave nel dibattuto è la necessità di trovare una soluzione al caso dei Cinque, arrestati d quasi 15 anni in territorio statunitense, ricorda il Comitato Internazionale.

 

Come parte del dialogo stiamo invitando gli amici solidali con Cuba e la gente di buona volontà degli Stati Uniti e del mondo ad accompagnarci in questa giornata “Cinque giorni per i Cinque cubani”, a Washington DC, puntualizza il testo.

 

Il gruppo dei Cinque fu arrestato il 12 settembre del 1998 nella città di Miami, mentre vigilava le organizzazioni criminali d’origine cubana dedicate ad eseguire azioni criminali contro la popolazione civile dell’Isola, che hanno provocato in mezzo secolo più di 3.400 morti e migliaia di invalidi.

 

 

Molte personalità appoggeranno

i Cinque cubani a Washington

 

 

23.03.13 -  www.granma.cu

 

 

Molte personalità hanno confermato sino ad oggi la loro partecipazione alla “2ª Giornata d’Appoggio alla Causa dei Cinque antiterroristi cubani”, prigionieri politici negli Stati Uniti, che si svolgerà dal 30 maggio al 5 giugno, a Washington DC.

 

Tra loro, la leggendaria attivista afro- statunitense Angela Davis, l’attore Danny Glover e padre Miguel D'Escoto, ex ministro degli Esteri del Nicaragua e presidente della 63ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha precisato il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, in un comunicato ricevuto da Prensa Latina.

 

Parteciperanno anche la nota combattente sociale spagnola Dolores Huerta, Fondatrice dell’Associazione Nazionale dei Lavoratori Agricoli e la reverenda Joan Brown Campbell, ex segretaria generale del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti.

 

Inoltre, lo scrittore, giornalista ed ex parlamentare brasiliano Fernando Morais, autore del libro Gli ultimi soldatio della guerra fredda che narra la storia dei Cinque, come sono conosciuti nel mondo:Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González ( in libertà vigilata dall’ottobre del 2011).

 

Ugualmente fanno parte della lista il cineasta Saul Landau, l’avvocato Martin Garbus, membro del gruppo legale dei Cinque, Wayne Smith, ex capo della Sezione d’Interesse di Washington a L’Avana.

 

Uno dei punti chiave nel dibattuto è la necessità di trovare una soluzione al caso dei Cinque, arrestati d quasi 15 anni in territorio statunitense, ricorda il Comitato Internazionale.

 

Come parte del dialogo stiamo invitando gli amici solidali con Cuba e la gente di buona volontà degli Stati Uniti e del mondo ad accompagnarci in questa giornata “Cinque giorni per i Cinque cubani”, a Washington DC, puntualizza il testo.

 

Il gruppo dei Cinque fu arrestato il 12 settembre del 1998 nella città di Miami, mentre vigilava le organizzazioni criminali d’origine cubana dedicate ad eseguire azioni criminali contro la popolazione civile dell’Isola, che hanno provocato in mezzo secolo più di 3.400 morti e migliaia di invalidi.

 

 

 

Una nuova giornata a Washington
 

a favore della causa dei Cinque

 

 

25.02.13 - Waldo Mendiluza www.granma.cu

 

 

Le caricature di un antiterrorista cubano negli Stati Uniti

 

28.02 - Una mostra di caricature politiche realizzate da Gerardo Hernández, uno dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti, percorrerà varie città statunitensi nel prossimo mese di marzo.

L’agenda inizia il 2 marzo a New London, e proseguirà con la presentazione in Massachussets e quindi di nuovo in Connecticut, nella città di Hartford.

Negli Stati Uniti si incrementano le azioni di appoggio a favore di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, arrestati quasi 15 anni fa e Miami.

I Cinque vigilavano le attività dei gruppi violenti d’origine cubana, radicati nel sud della Florida, che si dedicano - con la complicità di Washington - da più di 50 anni ad organizzare, finanziare ed eseguire piani terroristici che hanno ucciso più di tre mila persone nell’Isola ed hanno provocato enormi danni materiali.

Gli attivisti preparano una nuova giornata a Washington D.C. per divulgare il caso dei Cinque antiterroristi cubani condannati negli USA e per domandare il loro ritorno nell’ Isola.

 

Parlando con Prensa Latina in questa capitale, Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, ha spiegato che la seconda giornata “Cinque giorni per i Cinque” nella capitale statunitense comprenderà, a partire dal prossimo 30 maggio, eventi giuridici, politici e religiosi.

 

“Busseremo nuovamente a tutte le porte dei congressisti statunitensi e realizzeremo una marcia sino alla Casa Bianca, oltre a conferenze e altre attività a favore della liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González”, ha anticipato.

 

Intellettuali, artisti, parlamentari, giuristi, religiosi e cittadini de diversi paesi hanno confermato la loro partecipazione alla Giornata, la seconda dopo quella realizzata nell’aprile dl 2012 a Washington D.C.

 

“L’anno scorso abbiamo parlato con diversi congressisti statunitensi, ai quali abbiamo spiegato il caso dei Cinque e abbiamo mostrato la posizione a favore della loro causa di legislatori di tutto il mondo, e lo ripeteremo.

 

La seconda giornata “Cinque giorni per i Cinque”, a Washington DC, sarà lo scenario per far conoscere all’opinione pubblica nordamericana le irregolarità commesse dal governo degli Stati Uniti nel caso e per denunciare l’impegno di nascondere le prove su questo comportamento.

 

“Il Governo degli USA aveva destinato milioni di dollari dei contribuenti per pagare giornalisti che con i loro articoli crearono a Miami, sede del processo contro i Cinque, un ambiente ostile, destinato a predisporre la Giuria e la comunità, fatto sui quali la difesa dei Cinque ha presentato molte prove”, ha ricordato Graciela.

 

“Inoltre gli Stati Uniti non mettono a disposizione della difesa dei Cinque le immagini satellitari del 24 febbraio del 1966, che dimostrerebbero che l’abbattimento dei due aerei del gruppo terrorista Hermanos al Rescate avvenne nello spazio aereo cubano.

Questa azione di difesa delle autorità cubane fu ribaltata al centro del processo contro i Cinque e nella campagna di stampa per far passare come vittime le organizzazioni terroristiche che da Miami attaccano Cuba”.

 

“Per tutto questo, dal 30 maggio a 5 giugno si svolgerà la nuova Giornata di Solidarietà e Denuncia. Saranno giornate di reclamo internazionale, per ricordare che ci sono Cinque uomini innocenti negli Stati Uniti, e che è responsabilità etica, politica e legale di Washington fare il necessario per farli tornare nel loro paese”, ha detto ancora Graciela Ramírez.