HOME AMERICA LATINA
 

 

 

 

Evo qualifica la legalizzazione dell’ “acullico”

come un trionfo dell’unità boliviana

 

14.1.2013  -  TeleSur traduzione di Ida Garberi www.cubadebate.cu

 

 

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha affermato questo lunedì in un atto di massa a Cochamba (nel centro del paese) che il riconoscimento della masticazione di coca da parte della comunità internazionale “è un trionfo dell’unità del popolo boliviano e la rivoluzione democratica e pacifica” che lui dirige.

 

Il mandatario ha risaltato in un atto in appoggio alla decisione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite di ammettere come legale la masticazione della coca (acullico) che questo è un trionfo de “l’unità del popolo per difendere la sua cultura, medicina ed alimento che è rappresentato nella foglia di coca.”

 

Inoltre ha ricordato che il reingresso del paese nella Convenzione di Vienna sugli stupefacenti sotto la riserva che si accetti l’acullico è “una missione compiuta per le future generazioni.”

 

Ha aggiunto che questa “è una vittoria dell’identità boliviana che si ottiene quando ci sono unità e chiarezza ideologica, programmatica e culturale” ed ha sottolineato che quando “i diritti sono violati dai trattati internazionali, i popoli si ribellano.”

 

“Durante molti anni, gli Stati Uniti ed i governi neoliberali del nostro paese hanno cercato di eliminare la coltivazione e la masticazione della foglia di coca dopo che è stata proibita nel 1961 ed avevano deciso di estirparla in 25 anni. Tuttavia, ora la comunità internazionale riconosce come un’attività lecita il consumo e la coltivazione della foglia coca, fatto che significa una vittoria di questa rivoluzione culturale che stiamo portando a termine”, ha indicato.

 

“Uno dei risultati di questa rivoluzione pacifica è stato ottenere proprio questo, la Bolivia non aveva osato mai cambiare i trattati internazionali. I distinti governi delle dittature o della falsa democrazia non hanno denunciato l’ingiustizia, anzi, hanno attaccato con i protocolli per estirpare la foglia di coca in tutta la regione andina”, ha ricordato.

 

In questo senso, ha risaltato, che durante la battaglia per la liberazione della masticazione della foglia di coca, sono morte molte persone e ne sono state ferite altrettante affinché la foglia di coca non fosse più considerata un veleno od uno stupefacente e sia considerata come parte della vita e della cultura del popolo boliviano.

 

Ha anche sottolineato come un altro risultato che anche la coltivazione sia stata accettata dalla comunità internazionale, fatto che prima era “utilizzato dalla DEA nordamericana per comandare le nostre forze militari e poliziesche, fatto che è stato eliminato quando siamo arrivati al governo per terminare con la nostra sottomissione all’imperialismo nordamericano.”

 

“Oggi i nostri contadini controllano il limite della coltivazione della foglia di coca per evitare che siano utilizzati per la cocaina”, ha osservato dopo aver rimarcato che la lotta contro il narcotraffico dello Stato boliviano è riconosciuta, perfino, dalle ONG internazionali.

 

Morales ha anche sostenuto che prima i produttori della foglia di coca ed i consumatori erano qualificati come narcotrafficanti e drogati. “Ora smetteranno di essere considerati come dei criminali”, ha concluso.