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Evo Morales chiede di consolidare

l’unità di fronte alle aggressioni

 

 

19.07.2013  - www.granma.cu

 

 

Dopo l’aggressione sofferta dal  presidente boliviano Evo Morales, quando vari paesi europei hanno posto in pericolo la sua vita negando il passaggio all’aereo presidenziale, è sempre più evidente che la sola risposta della regione è il consolidamento dell’unità.

 

“Dobbiamo stare uniti per non essere dominati, per non essere sottomesi, perchè ancora alcuni paesi europei assieme al governo degli Stati Uniti  cercano di dominarci, tentano di umiliarci, ha commentato Evo Morales in un incontro svolto dai movimenti sociali, mercoledì 17 , informa PL.

 

Morales ha chiesto di stringere i vincoli tra i movimenti sociali dell’America Latina e l’Europa, per rinforzare le alleanze e apportare nuove conoscenze ed esperienze,  e per liberare i popoli dell’Europa, di fronte all’impero nordamericano.

 

Da Mosca, il presidente russo, Vladimir Putin,  ha detto che la difesa dei diritti umani ha un certo prezzo per chi la esercita, ma se si sviluppa con il patrocinio degli USA e si conta con il loro appoggio finanziario, la sua copertura politica e informativa è un’attività abbastanza comoda... in cambio se qualcuno pensa di criticare gli Stati Uniti, ovviamente diventerà più difficile e l’incidente all’aereo del presidente della Bolivia lo dimostra.

 

Il ministro delle Relazioni Estere del Venezuela, Elías Jaua, ha assicurato che l’atteggiamento dei governi europei implicati nell’incidente è stato una decisione politica.

 

“Non ci sono dubbi che non si tratta di un errore, ma di una decisione politica che è stata disgraziatamente sostenuta a diversi livelli dalle autorità europee.

 

 

 

La Bolivia considera insufficienti le scuse

 

europee per l’incidente aereo
 

 

17.07.2013  - Lioman Llima www.granma.cu


 

Il governo della Bolivia ha considerato insufficienti le scuse offerte dalle varie nazioni europee che hanno chiuso il loro spazio aereo al presidente Evo Morales ed ha chiesto di riparare i danni.

 

"I paesi europei non devono solo dare una spiegazione, ma riparare questo danno sofferto dal nostro presidente”, ha affermato il ministro degli Esteri boliviano David Choquehuanca  in una conferenza stampa, dove ha assicurato che si possono avere comunicazioni tra presidenti, rispondendo a come si potrebbe riparare il danno provocato, e che si possono identificare i responsabili del blocco dell’aereo presidenziale.

 

Gli ambasciatori boliviani in Spagna, Francia, Italia e Portogallo sono in cammino per la Bolivia, com’è stato accordato nel vertice del MERCOSUR  la scorsa settimana.

 

“Il Mercato Comune del Sud ha deciso di convocare gli ambasciatori per comunicare la decisione e li abbiamo chiamati”, ha detto ancora il ministro.

 

Choquehuanca  ha confermato d’aver ricevuto una lettera di scuse da parte dei quattro paesi implicati, che sarà analizzata in una riunione di gabinetto.

 

“Abbiamo ricevuto dalla Spagna la lettera di scuse e poi dagli altri paesi, e stiamo analizzando questi documenti”, ha aggiunto.

 

Le scuse e le spiegazioni europee avvengono due settimane dopo l’incidente  provocato dal veto del permesso di sorvolare o atterrare per l’aereo presidenziale di Evo Morales,  per il timore che trasportasse l’ex analista della CIA, Edward Snowden,  ricercato dagli Stati Uniti per aver rivelato  documenti su una rete di spionaggio.

 

Lo scorso 4 luglio, l’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur) ha organizzato un Vertice straordinario nella città di  Cochabamba, dove i presidenti di Venezuela, Nicolás Maduro; Ecuador, Rafael Correa; Suriname, Desiré Bouterse; Uruguay, José Mujica; Argentina, Cristina Fernández e Morales, come anfitrione, hanno reclamato dai paesi europei una spiegazione dei fatti e le loro scuse.

 

Il Mercosur e l’Organizzazione degli Stati  Americani - OSA - hanno condannato quel che è avvenuto a Morales in Europa e lo hanno definito “un’offesa alla regione”

 

 

La Spagna ha chiesto scusa al presidente

 

boliviano Evo Morales

 

 

16.07.2013  - www.granma.cu

 

 

Il Governo della Spagna si è scusato formalmente ieri, lunedì 15, con la Bolivia per l’incidente  che ha danneggiato il  presidente Evo Morales mentre ritornava con l’aereo presidenziale dalla Russia alla Bolivia, ha informato l’ambasciatore spagnolo a La Paz,  Ángel Vázquez.

 

"Voglio solo dire che sono venuto al Ministero degli Esteri per presentare una nota, come le autorità della Bolivia hanno chiesto;  una nota che spiega quali sono state le gestioni realizzate il 2 luglio,  il giorno dei fatti. Dispiace molto sinceramente per i problemi che ha dovuto affrontare il signor Presidente (Evo Morales), le scomodità e i fastidi che ha subito.

 

La Spagna è sinceramente dispiaciuta per questo fatto che non doveva succedere”, ha dichiarato  Vázquez a La Paz, riportati dal quotidiano boliviano La Razón.

 

Questa  posizione si è presentata dopo che i presidenti del  Mercato Comune del Sud hanno deciso di convocare gli ambasciatori accreditati nei paesi europei vincolati con il blocco aereo del volo del presidente Morales ed hanno accordato d’inviare una nota in blocco a queste nazioni, esigendo una risposta formale, oltre alle spiegazioni e le scuse per i fatti avvenuti.

 

Francia, Portogallo, Italia e Spagna, come si ricorderà, hanno revocato il permesso di sorvolo all’aereo presidenziale che trasportava il presidente Morales dalla Russia a La Paz, il 2 e 3 di luglio, fatto che lo ha obbligato a cambiare la rotta iniziale a ed eseguire un atterraggio d’emergenza a Vienna.

Lì, l’ambasciatore della  Spagna ha fatto pressioni per ispezionare l’aereo, dopo la voce corsa sulla presenza a bordo dell’ex tecnico della CIA, Edward Snowden, ricercato per aver rivelato lo spionaggio telefonico e in internet degli Stati Uniti.

 

L’incidente ha provocato il sequestro di Morales per almeno 13 ore ed una conseguente reazione di condanna della comunità internazionale. 

 

La Francia intanto ha reiterato la sua volontà di “chiarire i malintesi” generati dall’ incidente con l’aereo presidenziale, ha informato EFE.

 

 
 

 Evo Morales: il mio peccato è essere

 

indigeno e antimperialista

 

 

8.07.2013  - da actualidad.rt.com traduzione di Marx21.it

 

 

 

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha concesso un’intervista in esclusiva a RT a La Paz Nella sua conversazione con il nostro corrispondente Bricio Segovia, il presidente ha illustrato nei dettagli le circostanze relative al blocco aereo che ha subito in Europa.

 

Morales ha puntualizzato che la Bolivia sta aspettando che Francia, Spagna, Italia e Portogallo “spieghino chi ha fatto credere loro” che egli aveva con sé nell’aereo l’ex impiegato della CIA Edward Snowden; che gli dicano “da dove arriva questa informazione” e perché non hanno rispettato “i trattati internazionali”.

 

“Stiamo aspettando una spiegazione”. E se non ci saranno spiegazioni, naturalmente assumeremo le misure adeguate al caso”, ha dichiarato.

 

Il leader del paese andino ricorda che l’ambasciatore della Spagna in Austria gli ha detto: “Parleremo con i nostri amici”, dal che si deduce che il paese iberico “si è consultato con gli USA”.A questo proposito, il presidente ricorda che due ore dopo che lo avevano obbligato ad atterrare in Austria, “l’ambasciata degli Stati Uniti stava inoltrando (al Ministero degli Esteri di La Paz) la domanda di estradizione del nordamericano”.

 

“E’ la prova che gli USA hanno agito usando l’Europa”, sostiene Morales.

 

“Non esistono paesi di prima, seconda né terza categoria. Pertanto, saluto la solidarietà e l’iniziativa immediata per difendere i diritti che abbiamo noi latinoamericani. Perché in fondo non si tratta di un attentato contro Evo, ma di un attentato contro i popoli dell’America Latina e dei Caraibi”, ha dichiarato il presidente boliviano.

 

“Sarà un evento storico, sarà indimenticabile [il blocco in volo del suo aereo] per i popoli dell’America Latina e dei Caraibi, specialmente per il movimento indigeno. Continuo ad essere convinto che il mio peccato, il mio delitto, consista nell’essere indigeno e antimperialista”, ha denunciato il presidente del paese sudamericano, che ha ribadito che “naturalmente l’iniziativa è degli Stati Uniti. Per questo ho dichiarato ieri e l’altro ieri che non avrei esitazioni a chiudere l’ambasciata degli Stati Uniti in Bolivia”.

 

“Sicuramente studieremo attentamente la questione. E’ iniziativa dei nostri parlamentari, membri dell’assemblea, di alcuni fratelli. E’ ora di dire basta a questo tipo di umiliazioni che vengono dal Governo degli Stati Uniti”, ha dichiarato Morales.

 

 

Pratiche neocoloniali

 

 

Evo Morales è tornato a denunciare che l’incidente con il suo aereo è la dimostrazione delle pratiche neocolonialiste, e si è rammaricato del fatto che alcuni paesi ancora pensino “che siamo al tempo degli imperi e delle colonie”.

 

Ma “si sono sbagliati”, ha sottolineato. In tal senso, Morales ha detto che sebbene essi pensino che “con umiliazioni, con interventi, con colpi di stato, con dittature militari o con governi neoliberali possono continuare a saccheggiare le risorse naturali” della regione, ciò in realtà – ha ammonito – “è finito per sempre”.

 

“Pensano che ricattando, condizionando, come facevano prima, ci umilieranno, ci sottometteranno, ci faranno cambiare politica. No, si sono sbagliati. Le politiche sono nostre ed è impossibile ora imporre nuove politiche al servizio dei nordamericani, perché ciò non è legale”, ha puntualizzato Morales.

 

D’altro lato, il leader boliviano ha affermato di non comprendere “come sia possibile che paesi europei ancora siano sottomessi al Governo degli USA”.

 

 

Future relazioni con USA ed Europa

 

 

Sulla riunione con i diplomatici di questi quattro paesi europei a La Paz, Morales assicura che l’unica cosa che viene richiesta è che gli dicano “la verità”, poiché essi sono la voce ufficiale delle loro rispettive nazioni in territorio boliviano.

 

Il presidente non ha voluto esprimere alcuna opinione in merito al fatto che possano essere colpite le future relazioni con paesi coinvolti nel blocco del suo aereo. “Lavoriamo collettivamente in una squadra composta dal vicepresidente, dal Governo e dai membri dell’Assemblea, anche con i nostri movimenti sociali.

 

Prenderemo una decisione unanime di fronte ad ogni nuova provocazione che venga da qualche governo o presidente di Europa e USA”, ha dichiarato.

 

Nello stesso tempo ha voluto sottolineare che “siamo convinti che si tratta di una battaglia, una battaglia per far rispettare le norme internazionali”.“Noi non stiamo accusando nessuno né creando problemi.

 

I problemi vengono da loro e, per quanto ne sappia, dal mio punto di vista personale, la cosa migliore sarebbe riconoscere gli errori”, ha detto Morales.

 

“La Bolivia vuole avere buone relazioni con tutto il mondo, ma se qualcuno provoca continuamente, come il Governo degli USA, abbiamo anche tutto il diritto di difenderci da queste umiliazioni che vengono dal Governo degli USA”, ha ammonito.

 

Il leader boliviano ha sostenuto che prima dell’incidente del suo aereo in Europa, aveva molta fiducia in paesi come Spagna e Francia, ed ha riconosciuto di nutrire ancora “qualche fiducia” in queste ed altre nazioni coinvolte nel blocco del suo spazio aereo.

 

“E’ nelle loro mani come risolvere, spiegare e correggere l’errore”. 

 

 

 

I dettagli del volo aereo di Evo Morales

 

 

5.07.2013  - www.granma.cu

 

 

I gravi inconvenienti avvenuti negli spazi aerei  europei e quello che c’è dietro le decisioni dei paesi che hanno rifiutato il passaggio o l’ atterraggio dell’aereo presidenziale boliviano di Evo Morales, sono stati precisato dalla Ministra alle Comunicazioni, Amanda Davila, che ha specificato che  le motivazioni ufficiali del Portogallo, della Francia, della Spagna e dell’Italia per impedire il passaggio dell'aereo presidenziale e le sue operazioni sono stati “alcuni problemi tecnici”. "Questo è surreale, ha aggiunto, perché non è possibile che tutti questi paesi abbiano gli stessi  problemi nello stesso momento".

 

"Non è possibile che quattro paesi abbiano avuto problemi tecnici per accogliere un presidente.  Crediamo che questi atteggiamenti siano stati una chiara minaccia per la sicurezza nazionale e per la vita del presidente, una violazione dell'immunità presidenziale e dello Stato, a cui hanno diritto tutti  i paesi e tutti i presidenti", ha detto.

 

"È stata una violazione della Convenzione di Vienna, che sancisce la tutela del presidente e dello Stato e permette  l’atterraggio in qualsiasi paese, in caso di emergenza. Un aereo presidenziale ha dovuto volare  senza ottenere un permesso d’atterraggio in nessuno dei paesi della zona. Solo il governo dell'Austria, che ringraziamo, ha dato la possibilità di atterrare a Vienna", ha sottolineato.

 

La Ministra ha anche riferito le azioni che la Bolivia intraprenderà ed ha spiegato che:"Abbiamo già presentato una denuncia formale presso le Nazioni Unite e  abbiamo denunciato la violazione delle convenzioni internazionali e dei diritti delle persone.

 

In caso di emergenza  qualsiasi aereo commerciale  può atterrare in qualunque aeroporto, ma quel che è accaduto non è questo:  hanno costretto il Presidente a rischiare la vita ed ad atterrare dove non era previsto..." ha specificato.

 

“Il divieto di sorvolare le nazioni e di svolgere le necessarie operazioni tecniche ha provocato dei rischi: l’aereo aveva il carburante preciso per atterrare in uno degli aeroporti previsti nella zona in cui stava arrivando e non è stato possibile farlo. Questo ha obbligato ad arrivare nell’aeroporto di Vienna ed effettuare un atterraggio d’emergenza.

 

Si è trattato di una grave violazione della sicurezza ed è anche stato un sequestro dell’aereo presidenziale, impedendo  qualsiasi movimento del presidente Morales per 14 ore. Il Portogallo aveva detto in anticipo che non poteva ricevere l’aereo per motivi tecnici, prima ancora che il presidente lasciasse Mosca, ma quando il volo era già stato approvato, gli altri paesi si sono rifiutati di accettarlo nel loro spazio aereo. I piloti non sapevano cosa fare, perché erano in una situazione d’emergenza per il carburante. Tutto questo è stata una pressione degli Stati Uniti sui paesi membri della NATO e lo si deduce dal fatto elementare che è ridicolo pensare che tutti i paesi della zona, nello stesso momento, hanno problemi tecnici per far atterrare un aereo annunciato”, ha concluso.

 

 
 

La Bolivia ha denunciato nelle Nazioni Unite l’aggressione contro il  presidente Morales

 

 

4.07.2013  - www.granma.cu

 

 

La Bolivia ha denunciato preso la ONU “l’atteggiamento ostile e di flagrante aggressione di Francia e Portogallo che hanno ritirato  d’improvviso i permessi all’aereo del presidente boliviano Evo Morales di sorvolare il loro territorio.

 

“L’atteggiamento di questi due paesi europei costituisce una violazione degli accordi internazionali vigenti, un attentato contro la vita e la sicurezza di un capo di Stato”,  segnala una nota ufficiale boliviana distribuita  mercoledì 3, nella sede della ONU a New York.  Questa azione ha obbligato a realizzare un atterraggio forzato in Austria all’aereo presidenziale della Bolivia e a fare una nuova programmazione del piano di volo  per il ritorno di Morales con i conseguenti pregiudizi alle attività e alla figura del mandatario” segnala la dichiarazione.

 

“Il governo della Bolivia denuncia alla comunità internazionale l’atteggiamento ostile e di flagrante aggressione della comunicazione che l’aereo presidenziale non poteva sorvolare gli spazi aerei delle Repubbliche di Francia e Portogallo”.

 

Morales viaggiava di ritorno a La Paz dopo aver partecipato a Mosca ad un vertice del Foro dei paesi esportatori di gas, quando le autorità francesi e portoghesi hanno annullato il permesso di sorvolare concesso precedentemente.

 

Si tratta di condotte discriminatorie, per intimorire, generate partendo dal sospetto infondato e malintenzionato della presenza nella reo del cittadino statunitense  Edward Snowden, dichiara il testo  circolato nella ONU.

 

Il rappresentante permanente della Bolivia preso gli uffici delle Nazioni Unite a Ginevra,  Sacha Llorenti, ha annunciato che presenterà presso l’organismo una denuncia ufficiale per l’aggressione sofferta dal presidente del paese sudamericano.

 

 

 

Evo Morales resta a  Vienna
 

Anche se l’Italia ha concesso l’autorizzazione per sorvolare

 

3.07.2013  -  Héctor Miranda    www.granma.cu

 

 

Il presidente boliviano, Evo Morales, è rimasto nell’aeroporto di Vienna, in Austria,  anche se il governo italiano ha dato la sua autorizzazione per sorvolare e operare con l’aereo sull’  Italia.

 

In una dichiarazione dall’Austria, raccolta da  Bolivia TV, il ministro alla Difesa, Rubén Saavedra ha segnalato che il governo italiano in maniera verbale ha fatto sapere che ha tolto  le restrizioni e permette che l’aereo presidenziale passi per il suo spazio aereo.

 

Sono già tre i paesi, Italia, Francia e Portogallo. Resta solo la Spagna che ha posto la condizione di perquisizione dell’aereo, alla quale si è opposto il presidente Evo Morales", ha segnalato Saavedra.

 

Il ministro alla Difesa ha detto chiaramente che in accordo con la Convenzione di Vienna, il presidente e il suo aereo godono di immunità e che  il presidente non permetterà che questa sia violata.

 

Saavedra ha detto chiaramente che il presidente vuole tornare in Bolivia per la rotta  prevista.  Tutte le attività programmate per oggi, 3 luglio, saranno alterate, perchè Morales non starà nel paese e questa agenda non si potrà rispettare per decisone imperiale e coloniale. Ci preoccupa che i governi d’Europa si siano piegati a questo nuovo abuso del governo degli Stati Uniti, ha dichiarato ed ha fatto riferimento allo stato d’animo della delegazione. Poi  ha considerato che  l’obiettivo è mantenere la posizione espressa dalla verità.

 

“Il presidente è fermo, sempre degno e mantiene in alto la dignità del popolo boliviano.

 

Tutti guardiamo la sua condotta come un esempio, perchè mostra molto dignità, molta fierezza, molta fermezza e molta decisione”, ha sostenuto.

 

Saavedra ha anche fatto riferimento al rumore della  presenza di Edward Snowden nell’aereo, l’ex agente statunitense ricercato da Washington, e lo ha considerato la motivazione del ritiro dell’autorizzazione di volo per l’aereo di Evo Morales.

 

Nonostante  le circostanze e questo fatto generato della falsità e dalle trappole degli Stati Uniti, il presidente è un esempio come cittadino e come patriota, per tutti noi”. 

 

Un comunicato di Bolivia TV, da Vienna, assicura che nell’aereo presidenziale non c’è il tale  Snowden", e che la delegazione boliviana non è stata avvicinata da questo signore.