Nuestra America - Colombia

 

 

A La Habana riprendono i Colloqui

di Pace per la Colombia

 

 

19.08.2013 - amicuba

 

 

Inizia da oggi a Cuba l’ottava sessione dei Colloqui di Pace tra il governo colombiano e le FARC-EP, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito Popolare. Dopo mezzo secolo di guerra interna e con una parte significante del territorio nazionale sotto il controllo delle FARC-EP, i negoziati di Pace favoriti inizialmente da Norvegia, Venezuela  e Cuba, proseguono da oltre due anni nella capitale cubana.

 

Le prime fasi dei colloqui si erano svolte a La Habana in forma riservata per stendere un protocollo d’intesa che permettesse la prosecuzione sostanziale dei lavori. Nelle ultime sessioni si erano affrontati temi di fondamentale importanza ed entrambe le parti avevano praticato concessioni, precedentemente impensabili, al dialogo su argomenti “cardine” come la disponibilità alla revisione del riassetto proprietario in agricoltura o il definitivo abbandono delle armi. Fino ad alcuni mesi prima dell’inizio dei Colloqui, oltre due anni fa, si erano svolti scontri a fuoco in operazioni di guerriglia delle FARC-EP e omicidi mirati di dirigenti ribelli da parte governativa.

 

Anche sul terreno recentemente si sono registrate poche e non significative violazioni della tregua che accompagna i Colloqui di Pace a Cuba.

 

A giugno le FARC-EP hanno catturato durante un’azione un soldato statunitense, annunciando alcuni giorni dopo che: “Il soldato Kevin Scott Sutay è stato catturato il 20 giugno 2013 nel territorio di Retorno. Abbiamo preso la decisione politica di liberarlo per fare un gesto nel quadro dei Colloqui di Pace che si svolgono a La Habana con il governo colombiano con l’obiettivo di un accordo che ponga un punto finale al conflitto sociale e armato nel nostro Paese”.

 

Dopo il tema della possibile riforma agraria che aveva caratterizzato l’ultima sessione, le prossime fasi dei Colloqui fra le due parti saranno focalizzate sulla questione del traffico di droga, sull’abbandono delle armi con reintegro sociale della guerriglia e sugli indennizzi alle vittime. In mezzo secolo, il conflitto colombiano ha provocato circa 600000 morti, 15000 dispersi e quasi quattro milioni di sfollati.

 

Una delle ragioni che adduce il governo statunitense per la permanenza di Cuba nella lista dei paesi che “favoriscono” il terrorismo è proprio la presenza a La Habana dell’Ufficio di Rappresentanza delle FARC-EP. Quando prenderanno atto, in estremo ritardo come spesso capita in politica estera agli USA, che le ragioni della permanenza di questo Ufficio sono state determinanti per avviare un percorso di Pace in Colombia, potranno anacronisticamente allinearsi a quei paesi – la maggioranza nelle americhe – che valutano Cuba come un paese che “favorisce” la Pace, da sempre contro ogni terrorismo.