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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

 

 

Hugo Chávez: come un lampo rompendo

 

l’oscurità del cielo della sua terra

 

 

 

7.03.2013 - Acela A. Caner Román

 

 

Mentre TeleSUR trasmette immagini del popolo venezuelano che riempie le strade e ripete: Chávez vive, la lotta continua!, sento che la morte Hugo Chávez Frías mi unisce più che mai a questi fratelli e a tutte le forze rivoluzionarie del mondo. Il dolore condiviso commuove tutti.

 

Chávez, siempre estaras en nuestro corazónHugo Chávez è giunto alle nostre vite come un lampo che ha rotto l’oscurità del cielo della sua terra ed ha portato con sè la speranza dell’ALBA per tutta Nuestra América.

 

Con lui è finito l’analfabetismo, è cresciuta l’economia, si è elevato il livello di vita e la bella Patria ha avuto più maestri e medici che ladri di bestiame e fucili per opprimere il popolo.

 

Lo stupore del primo istante e l’incredulità di fronte alla sua dipartita definitiva, sono seguiti ai ricordi che annidavo nell’anima, con un’angoscia infinita, perchè quel ragazzo nato a Sabaneta di Barina, già non lo vedremo più camminare tra noi, dialogare con il suo popolo o parlare nei più alti fori, mentre costruiva la Patria grande che il Libertador dell’America aveva sognato.

 

Hugo Chávez ha apportato il pensiero e il cuore di Bolívar per far sì che giungessero a tutti gli uomini e le donne del pianeta.

 

L’oligarchia nazionale e l’imperialismo non gli hanno perdonato il riscatto delle ricchezze nazionali e molto meno che le abbia poste in funzione del popolo, che alla fine ha avuto lavoro e cultura, case, ospedali e scuole, sovranità, indipendenza e libertà.

 

Lui, come nessuno, ha fatto crescere la Patria in Venezuela.

 

Mi costa fatica immaginare che non torneremo a vedere il suo malizioso sorriso, nè ad ascoltare la sua voce poderosa, capace di affrontare l’imperialismo e cantare canzoni patriottiche e amorose. Quanto mi piacerebbe sentirlo cantare di nuovo ‘Alma Llanera’, ‘Linda Barina’ e, soprattutto ‘En Venezuela’, opera di Luis Silva che sembrava scritta per lui e da lui!

 

Condivido con gli amici questa bellissima canzone che lo fa tornare nei più cari ricordi vivo e allegro per sempre...

 

In Venezuela

 

Ho la tua luce e il tuo aroma nella mia pelle;
e il cuatro nel cuore,
ho nel mio sangue la spuma del mare
e il tuo orizzonte nei miei occhi,
Non invidio il volo nè il grido al turpial
sono come il vento tra le messi.

Sento i Caraibi come una donna,
sono così, che ci vuoi fare,
sono deserto, selva, neve e vulcano
e andando lascio la mia scia;
e il rumore del piano in una canzone
che mi risveglia.

La donna che amo dev’essere
cuore, fuoco e sperone,
con la pelle abbronzata come un fiore
del Venezuela.

Con i tuoi paesaggi e i sogni me ne andrò
per questi mondi di Dio,
e il tuoi ricordi al tramonto
mi accorceranno il cammino.

Tra le tue spiagge è restata la mia infanzia
stesa al vento e al sole.
e questa nostalgia che mi sale oggi nella voce
senza volere si è fatta canzone.

Dei monti amo l’immensità
e del fiume l’acquarello,
e di te i figli che semineranno
nuove stelle.

E se un giorno dovrò naufragare,
e un tifone romperà le mie vele,
seppellite il mio corpo vicino al mare,
in Venezuela.