HOME AMERICA LATINA

Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Eufemismi per giustificare

 l'ondata di terrore in Venezuela

8 assassinati tra i sostenitori di Chavez sono 'scontri post elettorali'

 

 

19.04.13 -  Josè Manzaneda - Coordinatore Cubainformacion http://www.cubainformacion.tv

https://www.youtube.com/watch?v=mhJSk_f5ZgQ

 

 

Dopo le recenti elezioni in Venezuela, 8 persone sostenitrici del candidato chavista Nicolas Maduro, sono state assassinate - 6 da armi da fuoco, due investite da un camion - per mano dei sostenitori dell'oppositore Henrique Capriles, che non riconosce la sua sconfitta (1).

Queste 8 uccisioni di attivisti di sinistra -  cioè, tutti appartenenti ad una delle parti - sono stati, invece, presentate dai media internazionali come prodotto dello "scontro" tra bolivariani ed oppositori. Ciò diceva Telecinco (canale privato spagnolo): "Gli scontri tra i sostenitori del partito al potere e l'opposizione, dopo i risultati delle elezioni, hanno causato 61 feriti e più di un centinaio di detenuti" (2).

Alcuni media arrivano anche a presentare Capriles come un presunto "pacificatore", dopo aver revocato una marcia di protesta. la giornalista Arantxi Padilla, di Euskal Telebista  (televisione pubblica basca), ci diceva quanto segue: "Il Procuratore Generale Luisa Ortega ha confermato che ci sono già 7 morti, 61 feriti e 135 arrestati per gli scontri post-elettorali. E' per questo che molti pensano che la decisione di Capriles di sospendere la marcia è stata sensata, perché questo ha provocato che le acque si siano abbastanza calmate"(3). Antenna 3 (canale privato spagnolo) riferiva: "L'oppositore Henrique Capriles ha annullato la marcia di protesta prevista per oggi, dopo la morte di almeno 7 persone per scontri politici" (4).

I mezzi di comunicazione hanno mascherato con l' eufemismo di "scontri post-elettorali" tutta una strategia di terrore antichavista. Oltre agli 8 morti, 61 persone sono rimaste ferite, una delle quali si é cercato di bruciarla viva (5); 12 centri di Diagnosi Integrale (ambulatori medici) sono stati date alle fiamme, e pazienti e personale cooperante cubano aggrediti fisicamente; ci sono stati attacchi a supermercati statali della Missione Mercal che distribuiscono cibo a prezzi popolari, così come a case della  Gran Mision Vivienda, cedute dallo Stato a famiglie povere, e a sedi di società pubbliche come PDVSA e Conatel; cinque media comunitari sono stati parzialmente distrutti e assediati i canali TV di Telesur e Venezolana de Television; case popolari, veicoli ufficiali e diverse sedi del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) sono state bruciate, e sparati colpi d'arma contro sedi del governo; e uomini politici, artisti e giornalisti di sinistra sono stati molestati, insultati, minacciati e aggrediti fisicamente.

Tuttavia, i principali quotidiani internazionali - che hanno taciuto tutti questi fatti - ribadiscono la tesi del paese polarizzato, spezzato in due parti (6). Una tesi mai avallata per altri scenari elettorali con risultati anche aggiustati. Basta ricordare il margine dell' 1% con cui José María Aznar ha vinto in Spagna nel 1996 (7), o 2% di differenza tra Obama e Romney nelle ultime elezioni del 2012 (8).

L'esempio delle elezioni messicane del 2006, in cui la differenza tra Felipe Calderon e Manuel Lopez Obrador è stata dello 0,58%, 3 volte inferiore a quella delle recenti elezioni in Venezuela, è un esempio del doppio standard dei media. Ricordiamo un editoriale del quotidiano spagnolo El País che qualificava come "un gesto pericoloso in un paese dove la violenza è all'ordine del giorno" le proteste del candidato messicano della sinistra  López Obrador di fronte alle numerose prove di frode (9). Nel caso attuale del Venezuela, tuttavia,il quotidiano fa un'aperta apologia delle denunce e proteste dell'opposizione di destra (10).

L'oppositore Henrique Capriles non accetta i risultati in cui è stato sconfitto con un margine dell' 1,59%, nonostante che il sistema venezuelano - considerato uno dei più affidabili del mondo da parte del Centro Carter - comprende 14 controlli (11). Uno di essi già ha incluso il 54% di tutte le macchine per il voto, con tecnici e testimoni di tutti i partiti politici. Ora il Consiglio Nazionale Elettorale ha approvato controllare il restante 46% (12).

Il processo è stato monitorato da 170 osservatori internazionali, tra cui le missioni dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), il Mercato comune del Sud (Mercosur), l'Unione Interamericana degli Organismi Elettorali (UNIORE) e il Centro Carter degli USA (13). Una rappresentanza del Congresso spagnolo, composto da tutte le forze politiche, ha adottato un testo che indica che "il risultato elettorale è affidabile", e che questo "deve essere quello emanato dal Consiglio Nazionale Elettorale" (14).
 

Uno dei dirigenti del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Vicente Diaz, oppositore del chavismo, ha detto che il processo "é stato pulito" e che non aveva alcun dubbio "del risultato (...) perché (il sistema di voto) è stato controllato, certificato e testato in presenza di testimoni "(15).

Ma la violenza non solo è stata incoraggiata dai politici dell'opposizione, ma soprattutto da parte dei media di comunicazione del paese, l'80% nelle mani dell' opposizione (16).

Un messaggio sui social network del giornalista Nelson Bocaranda accusava i medici cooperanti cubani in Maracaibo di nascondere urne elettorali (17). Poco dopo, cominciavano attacchi simultanei contro almeno 12 centri medici dove lavorano cooperanti della solidarietà cubana. Ricordiamo che uno dei messaggi della campagna di Capriles é stata la presunta "ingerenza" di Cuba nel paese.

Diversi quotidiani hanno pubblicato fotografie di funzionari che bruciavano schede elettorali, presentandole come prova della presunta "frode". Ore dopo, il governo ha chiarito che corrispondevano alla distruzione legale di materiale dopo le elezioni del 2007 (18).

Henrique Capriles ha annunciato in una conferenza stampa che possedeva numerose prove della "frode". Una di queste era che in un seggio elettorale di Trujillo si erano contati più voti che elettori. Il Governo ha chiarito trappola di Capriles: aveva eliminato dalla sua contabilità  una delle due macchine del detto seggio elettorale (19). Ma i grandi media privati ​​venezuelani non hanno informato di questi chiarimenti.

Il ruolo di istigazione dell'ondata di terrore da parte di Henrique Capriles e della direzione dei media venezuelani rappresenterebbe, in altri paesi del mondo, un delitto severamente punito. Ci sarà giustizia in Venezuela per le famiglie delle otto persone assassinate?
O la Giustizia venezuelana si piegherà di fronte alla pressione mediatica?

 

 

Eufemismos para justificar ola de terror en Venezuela: 8 asesinatos de chavistas son `enfrentamientos postelectorales

 

Tras las recientes elecciones de Venezuela, 8 personas partidarias del candidato chavista Nicolás Maduro fueron asesinadas –6 por armas de fuego, dos arrolladas por un camión- a manos de partidarios del opositor Henrique Capriles, quien no reconoce su derrota electoral (1).

Estos 8 asesinatos de militantes de izquierda –es decir, todos pertenecientes a una de las partes- han sido, sin embargo, presentados por los medios internacionales como producto del “enfrentamiento” entre bolivarianos y opositores. Esto decía Telecinco (canal privado español): “Los enfrentamientos entre seguidores del oficialismo y la oposicion, tras los resultados electorales, han provocado 61 heridos y hay más de un centenar de detenidos” (2).
Algunos medios, incluso, llegaban a presentar a Capriles como un supuesto “pacificador”, al haber desconvocado una marcha de protesta. La periodista Arantxi Padilla, de Euskal Telebista (televisión pública vasca), nos decía lo siguiente: “La Fiscal General Luisa Ortega ha confirmado que hay ya 7 muertos, 61 heridos y 135 detenidos por enfrentamientos postelectorales. Es por ello que muchos piensan que la decisión de Capriles de suspender esta marcha ha sido sensata, porque esto ha provocado que las aguas se hayan calmado bastante” (3). En Antena 3 (canal privado español) informaba así: “El opositor Henrique Capriles ha anulado la marcha de protesta prevista para hoy, tras la muerte de al menos 7 personas por enfrentamientos políticos” (4).
Los medios han disfrazado con el eufemismo de “enfrentamientos postelectorales” toda una estrategia de terror antichavista. Además de los 8 muertos, 61 personas resultaron heridas, a una de las cuales se intentó quemar viva (5); 12 Centros de Diagnóstico Integral (ambulatorios médicos) fueron incendiados, y pacientes y personal cooperante cubano agredidos físicamente; se produjeron ataques a supermercados estatales de la Misión Mercal, que distribuyen alimentos a precios populares, así como a viviendas de la Gran Misión Vivienda, cedidas por el Estado a familias sin recursos, y a sedes de empresas públicas como PDVSA y Conatel; cinco medios comunitarios fueron parcialmente destruidos, y asediados los canales de televisión Telesur y Venezolana de Televisión; viviendas de concejales, vehículos oficiales y varias sedes del Partido Socialista Unido de Venezuela (PSUV) fueron incendiadas, y tiroteadas varias casas de gobierno; y políticos, artistas y periodistas de izquierda sufrieron acosos, insultos, amenazas y agresiones físicas.
Sin embargo, los grandes diarios internacionales –que han silenciado todos estos hechos- reiteran la tesis del país polarizado, fracturado en dos partes (6). Una tesis que jamás aplican a otros escenarios electorales con resultados también ajustados. Basta recordar el margen del 1 % con el que José María Aznar ganó en España en 1996 (7); o el 2 % de diferencia entre Obama y Romney en las últimas elecciones de 2012 (8).
El ejemplo de las elecciones mexicanas de 2006, en las que la diferencia entre Felipe Calderón y Manuel López Obrador fue del 0,58 %, 3 veces inferior a la de las recientes elecciones en Venezuela, es ejemplo del doble rasero de los medios. Recordemos un editorial del diario español El País que calificaba como "un gesto peligroso en un país donde la violencia está a la orden del día" las protestas del candidato mexicano de izquierda López Obrador ante las numerosas pruebas de fraude (9). En el actual caso de Venezuela, sin embargo, el diario hace una abierta apología de las denuncias y movilizaciones de la oposición derechista (10).
El opositor Henrique Capriles no acepta los resultados en los que salió derrotado por un margen del 1,59 %, a pesar de que el sistema venezolano –calificado como uno de los más fiables del mundo por el Centro Carter- incluye por ley 14 auditorías (11). Una de ellas ya abarcó el 54 % de todas las máquinas de votación, con técnicos y testigos de todos los partidos políticos. Ahora el Consejo Nacional Electoral ha aprobado realizar el 46 % restante (12).
El proceso fue monitoreado por 170 acompañantes internacionales, entre ellos las misiones de la Unión de Naciones Suramericanas (Unasur), el Mercado Común del Sur (Mercosur), la Unión Interamericana de Organismos Electorales (Uniore) y el Centro Carter de EEUU (13). Una representación del Congreso español, compuesto por todas las fuerzas políticas, aprobó un texto en el que señala que “el resultado electoral es fiable”, y que éste “debe ser el que emane del Consejo Nacional Electoral” (14).
Uno de los rectores de este Consejo Nacional Electoral (CNE), Vicente Díaz, opositor al chavismo, afirmó que el proceso "fue limpio" y que no tenía dudas "del resultado (...) porque (el sistema de votación) ha sido auditado, certificado y revisado en presencia de los testigos" (15).
Pero la violencia no solo ha sido alentada por los políticos de la oposición, sino fundamentalmente por los medios de comunicación del país, un 80 % en manos opositoras (16).
Un mensaje en las redes sociales del periodista Nelson Bocaranda acusaba a médicos cooperantes cubanos en Maracaibo de esconder urnas electorales (17). Poco después, comenzaban ataques simultáneos contra al menos 12 centros médicos donde atienden cooperantes de la solidaridad cubana. Recordemos que uno de los mensajes de la campaña de Capriles fue la supuesta “injerencia” de Cuba en el país.
Varios diarios publicaban las fotografías de funcionarios quemando papeletas electorales, presentándolas como prueba del supuesto “fraude”. Horas después, el Gobierno aclaraba que correspondían a la destrucción legal de material tras las elecciones del año 2007 (18).
Henrique Capriles anunciaba en rueda de prensa que poseía numerosas pruebas del “fraude”. Una de ellas era que en un centro electoral de Trujillo se habían contabilizado más votos que electores. El Gobierno aclaró la trampa de Capriles: había eliminado de su contabilidad una de las dos mesas de dicho centro electoral (19). Pero los grandes medios privados venezolanos no informaron de estas aclaraciones.
El papel de instigación de la ola de terror por parte de Henrique Capriles y la dirección de los medios venezolanos representaría, en otros países del mundo, un delito duramente penado. ¿Se hará justicia en Venezuela con las familias de las 8 personas asesinadas? ¿O la Justicia venezolana se arrugará ante la presión mediática?


 

(1) http://www.aporrea.org/actualidad/n227121.html

(2) http://www.telecinco.es/informativos/internacional/Capriles-desconvoca-manifestacion-Caracas-violencia_2_1589730003.html

(3) http://www.eitb.tv/es/#/video/2307722667001

(4) http://www.antena3.com/noticias/mundo/maduro-acusa-elites-imperialistas-eeuu-provocar-ola-violencia-postelectoral_2013041700008.html

(5) http://www.aporrea.org/oposicion/n227006.html

(6) http://www.cronista.com/internacionales/Fractura-politica-tras-la-eleccion-en-Venezuela-20130415-0068.html

(7) http://tercerainformacion.es/spip.php?article50247

(8) http://www.publico.es/445004/en-directo-barack-obama-es-reelegido-presidente-de-eeuu

(9) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=166883

(10) http://internacional.elpais.com/internacional/2013/04/16/actualidad/1366132912_144087.html

(11) http://www.embajadadevenezuela.es/vinculos-que-unen/1882-embajada-venezolana-en-espana-llama-a-que-se-respete-institucionalidad-venezolana

(12) http://www.telesurtv.net/articulos/2013/04/18/cne-de-venezuela-hara-auditoria-del-46-de-las-cajas-de-votacion-4221.html

(13) http://www.europapress.es/latam/venezuela/noticia-venezuela-misiones-acompanamiento-internacionales-destacan-ejemplar-proceso-electoral-venezuela-20130414235222.html

(14) http://internacional.elpais.com/internacional/2013/04/16/actualidad/1366109495_132234.html

(15) http://www.vtv.gob.ve/articulos/2013/04/15/rector-vicente-diaz-no-tengo-dudas-del-resultado-arrojado-por-el-cne-4979.html

(16) http://rebelion.org/noticia.php?id=166722

(17) http://www.vtv.gob.ve/articulos/2013/04/16/twitter-de-nelson-bocaranda-desata-violencia-contra-cdi-y-medicos-cubanos-8986.html

(18) http://www.cubainformacion.tv/index.php/america-latina/49458-guerra-sucia-de-medios-privados-en-venezuela-hacen-pasar-por-actales-fotos-de-quema-de-votos-de-2007

(19) http://www.cubainformacion.tv/index.php/america-latina/49478-el-fraude-de-henrique-capriles-presenta-pruebas-a-la-prensa-con-cifras-equivocadas-