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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

La stampa italiana vista dal Venezuela

 

 

  1.08.2013 - di José Sant Roz  Director de Ensartaos.com.ve. Profesor de matemáticas en la Universidad de Los Andes (ULA). autor de más de veinte libros sobre política e historia http://albainformazione.wordpress.com/  Trad. dal castigliano di Ciro Brescia

 

 

La corrotta stampa italiana conduce contro il Venezuela una guerra bestiale. Isterici attacchi che fanno sembrare dei poppanti gli spagnoli “El Pais” e del suo Grupo Prisa.

 

Il piů grande gruppo editoriale d’Italia, “La Repubblica” e “L’Espresso” (che dovrebbero essere di sinistra), non lesinano argomenti di ogni tipo per cercare di infangare il Venezuela. Sono sufficienti due esempi: dopo la vittoria elettorale in Venezuela di Maduro, “La Repubblica” ha parlato esplicitamente di frode (ma senza prove) e di “volontŕ popolare calpestata e manipolata”. Inoltre, quando si č scatenata la violenza provocata dall’opposizione del Majunche, ha commentato semplicemente: “scoppia un’ondata di violenza scatenata dal furto elettorale e dalla forte repressione poliziesca”…

 

Ovviamente evitando di parlare dei morti causati dalle bande impazzite dell’opposizione, istigate dalla rabbiosa chiamata del maledetto Majunche. Questi media – alla stregua degli spagnoli – difendono i propri interessi in America Latina, collegati alle transnazionali, insieme ai gringos. Sono mafie potenti. Tutta l’Europa vive di mafie (e ovviamente fanno le guerre). In quella merda il discorso sulla democrazia č solo una squallida barzelletta. Solitamente la versione delle notizie sul Venezuela proviene da fonti come The Miami Herald, confezionate dalla SIP.

 

Durante 14 anni di governo bolivariano non hanno mai scritto nulla di buono sul Venezuela. Questa č la loro strategia. Per loro Chávez era un mostro, un dittatore, un ladro o uno stupratore contumace dei diritti umani. Invece l’Italia, la Grecia, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti sarebbero i campioni che dovrebbero dettare gli standard del progresso e del benessere sociale a tutto il mondo, ma ogni giorno che passa annegano ulteriormente nella merda.

 

Ad ogni italiano andrebbe praticato un esame copro-rettale per verificare se sanno cantare come Caruso o giocare al calcio come Messi, visto che č l’unica cosa che a loro interessa a questo mondo: dopo bisognerebbe lanciarli in aria fino a che non si schiantano davvero.

 

Che babbei. Gli mancano gli attributi per guardare in faccia la realtŕ e riconoscere il disastro verso il quale stanno andando incontro, e continuano a vivere sorbendosi tutti i miasmi dell’informazione che costruiscono i loro media sul Venezuela.