I Rosenberg: 60 anni da

 

un crimine senza giustizia  

 

20.06.2013 - www.granma.cu

Davanti ad una targa in un semplice parco de L’Avana, un gruppo di cittadini ha reso omaggio ai coniugi Rosenberg nella giornata che ha marcato i 53 anni dalla loro esecuzione negli Stati Uniti; tutti  membri o convocati dal Movimento cubano per la Pace o dall’Istituto cubano d’Amicizia con i Popoli, che incitano a non dimenticare e a condannare una delle più vergognose azioni d’ingiustizia della guerra fredda.

La coppia  Ethel e Julius Rosenberg fu giustiziata con la sedia elettrica nel carcere di Sing Sing, il 19 luglio del 1953.

Erano stati arrestati nell’estate del 1950, accusati di spionaggio e d’aver rivelato  il segreto della bomba atomica all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).

Il  giudice Kaufman,  che li condannò a morte, considerò che quelle azioni “erano più gravi di un assassinio”.

Poco importarono le mobilitazioni di milioni di persone che reclamavano clemenza in diverse nazioni del pianeta  e che così si condannavano ad essere orfani i due figli, Michael e Robert, di sette e dieci anni.

“Salviamo i Rosenberg” era la parola d’ordine internazionale alla quale aderivano scienziati dell’importanza di Albert Einstein o artisti come Pablo Picasso.

Ma i Rosenberg furono i capri espiatori di un cambio nelle relazioni mondiali di forze contro cui scagliava  l’anticomunismo dello establishment statunitense.

Il panorama internazionale del dopo guerra era marcato dal confronto est- ovest.

La URSS aveva provato la sua prima bomba atomica nell’agosto del 1948, fissando la parità nucleare di fronte a Washington, che aveva utilizzato le sue bombe atomiche il 6 agosto del 1945 contro Hiroshima prima, e poi contro Nagasaki.

Un anno dopo, il 1º ottobre del 1949 trionfava la Rivoluzione Popolare in Cina, con l’obiettivo di costruire il socialismo.

La guerra di Corea con l’intervento diretto delle truppe nordamericane in combattimento contro i coreani e i cinesi, appoggiati dalla URSS, fissava l’anticomunismo nella categoria degli isterismi negli Stati Uniti.

I coniugi Rosemberg provenivano da famiglie ebree di New York. Erano divenuti comunisti nel decennio dei ’30  del secolo scorso e furono attivi difensori della Spagna Repubblicana.  None è per caso che poco prima della sua morte, Julius scrisse a Ethel, in spagnolo No pasarán!

Sua moglie, nella sua ultima lettera, sottolinea che lei e suo marito sono le prime vittime del fascismo nordamericano e aggiunge con convinzione: “Mio marito ed io saremo vendicati dalla storia!”