Cuito Cuanavale, gesta al di là del tempo
 

 Nel1987, la crisi scatenata nel sudest dell’Angola, mise in pericolo la sua sovranità L’aiuto offerto dai cubani nel conflitto costituì un fatto di grande significato per le due nazioni A 25 anni da quegli avvenimenti, quel luogo continua ad essere simbolo di resistenza e libertà per il mondo.

 

 

 

25.03.2013 - Olivia Marin Álvarez - Susana Pérez Gil www.granma.cu

 

 

All’alba del 16 novembre del 1987, il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz si riunì con un gruppo di assessori per decidere la risposta del Governo cubano alla richiesta di aiuto di Eduardo Dos Santos, presidente dell’Angola.

Cuito CuanavaleDurante il mese d’agosto dello stesso anno, le truppe delle Forze Armate Popolari per la Liberazione dell’Angola (Fapla) avevano cominciato l’operazione “Salutando Ottobre”, con l’intenzione di prendere il villaggio di Mavinga.


Si trovavano a meno di 200 chilometri, quando le forze sudafricane e dell’Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola (Unita) le attaccano e obbligano a ripiegare vicino a Cuito Cuanavale.

“C’erano 10.000 combattenti delle Fapla in pericolo d’essere sterminate”, spiega Rodolfo Puentes Ferro, ambasciatore di Cuba in questo paese nei momenti della crisi.

Quella situazione metteva in pericolo la stabilità del Governo di Dos Santos. Era necessario l’invio di rinforzi cubani per affrontare la situazione.

Dal porto di Namibe alla città di Menongue, a 250 chilometri a nord dalla frontiera con la Namibia, le truppe cubane mantenevano una linea difensiva per proteggere il territorio angolano de qualsiasi attacco nemico alle regioni centrali dell’Angola.


”Cuba considerava che i soldati che si tenevano in quella linea non si dovevano togliere, perchè se s’indebolivano le forze, i sudafricani avrebbero potuto penetrare in quella zona.


“Dovevamo mandare altre truppe”, spiega Jorge Risquet, membro del Comitato Centrale del PCC. “Cuba però doveva anche proteggere il suo territorio nazionale, perchè si manteneva sempre la minaccia del governo guerrafondaio di Ronald Reagan. In tali circostanze l’accettazione di un compito di tanta importanza necessitava una buona valutazione. La decisione fu di risolvere il problema, ma risolverlo una volta per tutte e non salvare solo Cuito Cuanavale, ma espellere i sudafricani dall’Angola”, narra Risquet, riferendosi all’incontro di quel 16 novembre.

“Da quell’istante cominciò la preparazione del truppe cubane che sarebbero partite per il continente africano, per rinforzare le linee di difesa. La prima cosa fu mandare le migliori armi e i migliori uomini di Cuba in quel momento, per frenare l’offensiva dei sudafricani e della UNITA”, spiega il generale di brigata Roberto Milián Vega, allora capo della 70ª Brigata dei carri armati a Menongue, citta vicina a Cuito Cuanavale.

I soldati cubani inviati con i soldati angolani e della Namibia, affrontarono i più cruenti attacchi delle forze sudafricane nel loro tentativo di occupare il paese.


Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo del 1988 avvennero i combattimenti decisivi che definirono il destino di Cuito Cuanavale.

Il 23 marzo le linee difensive erano state riaggiustate, come parte della strategia tracciata dal Comandante in Capo Fidel Castro.


Quello fu lo scenario dell’ultimo combattimento a grande scala. Dopo quella data, le forze nemiche continuarono ad attaccare in modo isolato, e non realizzarono altri tentativi per occupare il paese. Il valore dimostrato dalla coazione angolano- cubana fece sì che i sudafricani e la UNITA rinunciarono al loro impegno.
 


Le memorie di una battaglia
 


“Ristabilimmo tutta la situazione che c’era nella città di Cuito. Frenammo là i sudafricani”, dichiara Rodolfo Puentes Ferro e Risquet afferma: “Da qual momento non tornarono ad attaccare con forza. La nostra avanzata si sviluppò allora a ovest, verso la frontiera con la Namibia”.


La partecipazione dei soldati cubani alle azioni nei combattimenti che portarono alla vittoria, fu una pietra miliare per il continente africano e la loro presenza ha dato un contributo eccezionale alla storia dell’internazionalismo.


“Siamo sempre stati sicuri delle truppe cubane: eravamo ben preparati e lo abbiamo dimostrato”, ha spiegato Juan Seguí, fotoreporter di guerra durante il conflitto.

“Cuito è un momento storico, nessuno lo può negare. La guerra l’hanno vinta i cubani, gli angolani, la Namibia e Nelson Mandela dal carcere, dando un grande esempio. La guerra l’abbiamo vinta tutti”, assicura César Gómez Chacón, corrispondente di guerra.


“È un simbolo per la nostra gioventù, per il popolo cubano e i popoli africani”, afferma Rodolfo Puentes Ferro.


“Cuito Cuanavale è stato un bastione”, ricorda il generale di brigata Miguel A. Lorente León. L’operazione strategica liberò l’Africa e la Namibia, evitò che i sudafricani tentassero d’occupare l’Angola nuovamente e creò le condizioni per far sì che un uomo della grandezza di Nelson Mandela fosse presidente del Sudafrica.
 


Era troppo quello che c’era in gioco
 


“Una sconfitta là, avrebbe posto in pericolo la Rivoluzione. In tutti quegli anni, noi là abbiamo messo in gioco il nostro processo. Qui non ci potevano vincere, ma potevano sconfiggerci là in Angola. Era troppo quello che c’era in gioco, molto più di quel che alcuni possono immaginare”.
Fidel Castro Ruz. Intervista con il giornalista francese Ignacio Ramonet.
 


Tremenda forza
 


“Le nostre forze avanzarono verso sud da ovest, in numero e mezzi sufficienti per compiere la missione. Bastarono alcuni scontri dell’esplorazione e il colpo aereo molto forte sulle loro posizioni a Calueque, per far sì che i sudafricani si rendessero conto della tremenda forza che avevano davanti e il cambio nella correlazione delle forze fu quello che aperse il cammino ai negoziati”.
Fidel Castro Ruz, discorso pronunciato il 5 dicembre del 1988.
 


La virata nella lotta per la

liberazione del continente africano
 


“Cuito Cuanavale segna la virata nella lotta per la liberazione del continente africano e alla sferza dell’apartheid nel nostro paese(…) la sconfitta del esercito razzista a Cuito Cuanavale diede la possibilità all’Angola di godersi la pace e consolidare la propria sovranità (…) permise al popolo combattente della Namibia di conquistare finalmente la propria indipendenza (…) e servì da ispirazione al popolo combattente del Sudafrica. Nelson Mandela, dichiarazione offerta nel 1991.

A partire dal 24 marzo è disponibile nel sito web di Joventud Rebelde: “Cuito Cuanavale, gesta al di là del tempo”, reportage ipermedia su questo avvenimenti storico. Il prodotto offre testimonianze di partecipanti alla battaglia, immagini del conflitto e un’infografia interattiva animata, che sviluppa uno dei principali combattimenti, tra i molti materiali multimedia.