Operazione Peter Pan

 

 

9.03.2013 - A. Capote http://eladversariocubano.wordpress.com/

 

 

L'Operazione Peter Pan fu una delle più perverse azioni di guerra psicologica contro Cuba. Condotta dal governo degli Stati Uniti mediante la CIA e con la partecipazione del clero falangista e reazionario, tanto di Cuba che di Miami, seminò il terrore tra le famiglie cubane appartenenti ai settori della piccola borghesia cattolica e consumato l'orrendo crimine di separare dai loro genitori più di 14.000 bambini.

Molti di questi bambini non si sono mai potuti rincontrare con i loro genitori o hanno potuto farlo a distanza di anni; altri sono stati vittime di abusi, anche sessuali, da parte di chi aveva l'obbligo di prendersi cura di loro; e tutti, in varia misura, sono stati segnati dal trauma della separazione e la necessità di adeguarsi improvvisamente alle nuove condizioni di un paese straniero, con lingua e cultura diverse. Hanno perso la loro famiglia, la loro patria e, in molti casi, persino la stessa fede cattolica la cui preservazione è servita come uno dei pretesti per farli uscire da Cuba.

L'Operazione Peter Pan si è basata su una grezza menzogna secondo cui il governo rivoluzionario avrebbe tolto i figli ai  loro genitori, privandoli della patria potestà. Si fecero girare voci di bimbi scomparsi; orfanotrofi, come la Casa della Beneficenza, i cui bambini erano inviati in Russia per il loro indottrinamento e si arrivò all'estremo assurdo come quello di sostenere che i bambini sarebbero stati convertiti in carne in scatola russa. Per dare maggiore credibilità al mostro s'inventò e fu posto in circolazione un decreto-legge apocrifo con cui lo Stato assumeva la patria potestà di tutti i bambini maggiori di tre anni. Va notato che la divulgazione della falsa legge faceva parte di un vasto piano di provocazioni ed attività contro-rivoluzionarie istigate da parte del governo degli Stati Uniti e sviluppate dal clero falangisti ed organizzazioni controllate dalla CIA.

Naturalmente la maggior parte del popolo cubano non credette a queste menzogne, ma ebbero un grande effetto sulla classe media cattolica sottoposta all'influenza del clero e della propaganda anti-comunista, e permeata dalla fallacia del fatalismo geografico che le impediva di credere alla possibilità di vittoria di una Rivoluzione a sole 90 miglia dagli Stati Uniti. Partendo dalla premessa che in pochi mesi i marines avrebbero invaso Cuba e rovesciato il governo rivoluzionario, concludevano che era conveniente tenere i loro figli in un luogo sicuro mentre si sviluppavano gli avvenimenti.

L'ironia è che l'Operazione Peter Pan terminò convertendo in vittime le famiglie che, presumibilmente, doveva favorire. I genitori che hanno agito mossi dalla falsa minaccia di perdere la patria potestà, terminarono perdendola realmente al consegnare i propri figli a mani straniere in un paese straniero, dove furono separati, anche se erano fratelli, seguendo rigidi schemi di ubicazione per età, sesso e possibilità economiche.

Nel frattempo, il governo rivoluzionario faceva esattamente tutto il contrario mettendo in azione misure che conferivano valore giuridico alla patria potestà e rafforzavano i legami familiari. Con la Legge 797 del 20 maggio 1960, il Ministero della Giustizia fu autorizzato a realizzare, a titolo gratuito, registrazioni e trascrizioni di nascite e matrimoni di coppie che vivevano nella situazione che fino ad allora era chiamata concubinato. Questa legge servì da base all'Operazione Famiglia che beneficiò circa 400.000 unioni extraconiugali e più di 500.000 bambini, e si integrò con l'Operazione Battesimo Collettivo per tutti coloro che desideravano partecipare, prova di buona volontà e il rispetto dei credenti del governo rivoluzionario.

Non ci sarebbero più stati figli illegittimi. Il termine bastardo scomparve per sempre, e scomparve, anche, per sempre la mendicità infantile. Centinaia di migliaia di genitori cubani cominciarono ad avere il diritto di esercitare legalmente la patria potestà sui loro figli, già registrati nel Registro Civile e sotto la cura di genitori uniti in matrimonio. Centinaia di migliaia di bambini cubani crebbero senza la vergogna di essere discriminati, senza la stigma di non avere un cognome protetto dalla legge.

Il furto su larga scala dei bambini a Cuba attraverso l'Operazione Peter Pan, che ha approfittato dell'ingenuità, l'ignoranza o il fanatismo di molti genitori, è durato 22 mesi ed é cessato al verificarsi della Crisi dei Missili. Era subordinato a tutti gli effetti a un fine politico: la propaganda anticubana. Nella sua esecuzione gli Stati Uniti violarono le proprie leggi di immigrazione e i principi costituzionali di separazione tra Chiesa e Stato, consegnando a monsignor Bryan O. Walsh la facoltà governativa di concedere, in maniera massiccia, i visti del tipo "waiver" (deroga) per l'ingresso nel territorio degli Stati Uniti. I visti erano firmati in bianco da Mons. Walsh e distribuiti e riempiti a Cuba da organizzazioni religiose e controrivoluzionarie, con i nomi dei bambini che viaggiavano.

L'esodo provocato e manipolato di bimbi si convertì, inoltre, in affare redditizio per collegi privati cattolici e di altre istituzioni dell'esilio di Miami. Basti dire che nel 1962, il governo degli Stati Uniti assegnò un budget di 38,5 milioni dollari al Programma per Rifugiati Cubani, più di 70 milioni per il 1963 e, anche, altri fondi provenienti dal fondo presidenziale per le contingenze.

Ancora oggi, la maggior parte dei documenti dell' Operazione Peter Pan che si conservano negli archivi del Dipartimento di Stato e della CIA permangono senza declassificazione. Un giorno sapremo tutta la verità per vergogna del governo degli Stati Uniti e del clero che fu complice dell'infamia.

 

 

La Operación Peter Pan fue una de las más perversas acciones de guerra psicológica contra Cuba. Llevada a cabo por el gobierno de Estados Unidos mediante la CIA y con la participación del clero falangista y reaccionario, tanto de Cuba como de Miami, sembró el terror en las familias cubanas pertenecientes a sectores de la pequeña burguesía católica y consumó el crimen horrendo de separar de sus padres a más de 14,000 niños.
Muchos de estos niños nunca pudieron reencontrarse con sus padres o pudieron hacerlo después de largos años; otros fueron abusados, incluso sexualmente, por los mismos que tenían la obligación de cuidarlos; y todos, en mayor o menor grado, quedaron marcados por el trauma de la separación y la necesidad de adaptarse bruscamente a las condiciones nuevas de un país extraño, con idioma y cultura diferentes. Perdieron a su familia, a su patria y, en muchos casos, hasta la misma fe católica cuya preservación sirvió como uno de los pretextos para sacarlos de Cuba.
La Operación Peter Pan se basó en una burda patraña según la cual el gobierno revolucionario le quitaría sus hijos a los padres, privando a éstos de la patria potestad. Se echaron a rodar rumores de niños desaparecidos; de orfelinatos, como la Casa de Beneficencia, cuyos niños eran enviados a Rusia para su adoctrinamiento, y se llegó a extremos absurdos como el de afirmar que los niños serían convertidos en conservas de carne rusa. Para dar mayor credibilidad al engendro se inventó y se puso en circulación un decreto-ley apócrifo mediante el cual el Estado asumía la patria potestad de todos los niños mayores de tres años. Es necesario destacar que la divulgación de la falsa ley formó parte de un amplio plan de provocaciones y actividades contrarrevolucionarias instigadas por el gobierno norteamericano y desarrolladas por el clero falangista y organizaciones controladas por la CIA.
Por supuesto que la mayor parte de la población cubana no creyó estas mentiras, pero sí tuvieron gran efecto en la clase media católica sometida a la influencia del clero y de la propaganda anticomunista, y permeada por la falacia del fatalismo geográfico que le impedía creer en la posibilidad de triunfo de una revolución a sólo 90 millas de Estados Unidos. Partiendo de la premisa de que en pocos meses los marines invadirían a Cuba y derrocarían al gobierno revolucionario, concluía que era conveniente mantener a los hijos en sitio seguro mientras se desarrollaban los acontecimientos.
Lo irónico es que la Operación Peter Pan terminó convirtiendo en víctimas a las familias a las que, supuestamente, debía favorecer. Los padres que actuaron movidos por el falso peligro de perder la patria potestad, terminaron perdiéndola realmente al entregar a sus hijos a manos extrañas en país extranjero, donde fueron separados, aunque fuesen hermanos, siguiendo rígidos esquemas de ubicación por edad, sexo y posibilidades económicas.
Mientras tanto, el gobierno revolucionario hacía exactamente todo lo contrario al poner en acción medidas que conferían valor jurídico a la patria potestad y robustecían los lazos familiares. Mediante la Ley 797 del 20 de mayo de 1960, el Ministerio de Justicia quedó facultado para realizar, en forma gratuita, inscripciones y transcripciones de nacimientos y matrimonios de parejas que vivían en la situación que hasta entonces llamaban concubinato. Esta ley sirvió de base a la Operación Familia que benefició a unas 400,000 uniones extramatrimoniales y a más de 500,000 niños, y se complementó con la Operación Bautizo Colectivo para todos aquellos que deseasen participar, prueba de la buena voluntad y respeto a los creyentes del gobierno revolucionario.
Ya no habría más hijos ilegítimos. El término bastardo desapareció para siempre, como desapareció, también para siempre, la mendicidad infantil. Cientos de miles de padres cubanos comenzaron a tener el derecho de ejercer legalmente la patria potestad sobre sus hijos, ya inscritos en el Registro Civil y bajo el cuidado de padres unidos en matrimonio. Cientos de miles de niños cubanos crecerían sin la vergüenza de ser discriminados, sin el estigma de carecer de un apellido amparado por la ley.
El robo en gran escala de niños a Cuba mediante la Operación Peter Pan, que aprovechó la ingenuidad, la ignorancia o el fanatismo de muchos padres, se prolongó durante 22 meses y cesó al producirse la Crisis de los Misiles. Estuvo subordinado en todos sus aspectos a un fin politico: la propaganda anticubana. En su ejecución Estados Unidos violó sus propias leyes de inmigración y los principios constitucionales de separación de la Iglesia y el Estado, al entregar al monseñor Bryan O. Walsh la facultad gubernamental de otorgar masivamente visas del tipo “waiver” (volante) para el ingreso en territorio norteamericano. Las visas eran firmadas en blanco por monseñor Walsh y distribuidas y llenadas en Cuba por organizaciones religiosas y contrarrevolucionarias, con los nombres de los niños que viajarían.
El éxodo provocado y manipulado de niños se convirtió, además, en negocio productivo para colegios privados católicos y otras instituciones del exilio miamense. Baste decir que, en 1962, el gobierno norteamericano asignó un presupuesto de 38,5 millones de dólares al Programa para Refugiados Cubanos, más de 70 millones para el año 1963 y, además, otras asignaciones provenientes del fondo presidencial para contingencias.
Aún hoy, la mayor parte de los documentos de la Operación Peter Pan que se guardan en los archivos del Departamento de Estado y de la CIA permanecen sin desclasificar. Algún día se sabrá toda la verdad para vergüenza del gobierno de Estados Unidos y del clero que fue cómplice de la infamia.