Verso il 26 di Luglio

 

Omaggio al tenente Sarría

Nel 60º anniversario delle gesta della caserma Moncada.  Sarría salvò la Rivoluzione, perchè se non avesse salvato Fidel non ci sarebbe stata Rivoluzione

 

 

24 luglio 2013 - Eduardo Palomares Calderón www.granma.cu

 

 

Un degno omaggio al  tenente Pedro Sarría, che impedì l’assassinio del gruppo di assaltanti guidato da Fidel, detenuto dopo l’assalto alla caserma Moncada, in occasione del 60º anniversario di quelle gesta gloriose, sarà la presentazione del libro “Le idee non si uccidono”  e della scoperta del suo busto.

 

Quel primo agosto del 1953, Pedro Manuel Sarría Tartabull entrò nella storia delle lotte del popolo cubano dall’istante in cui, essendo un ufficiale dell’esercito,  salvò la vita in tre occasioni al capo della Rivoluzione.

 

Come dice la nota dell’edizione, Sarria salvò la Rivoluzione, perchè se non avesse salvato Fidel non ci sarebbe stata Rivoluzione.

 

 Scritto da  Enrique Pardo Galindo, il libro è stato presentato ieri, martedì 23, nel pomeriggio, dalla dottoressa Olga Portuondo, storiografa di Santiago di Cuba, come prima attività storico-letteraria, nel rinnovato  Parco-Biblioteca-Museo “Abel Santamaría”.

 

L’opera che, come prologo presenta frammenti del libro “Cento ore con Fidel”, di Ignacio Ramonet, è strutturata in due parti: “Dall’infanzia all’avvocatura” e “Da quando perse la salute, all’omaggio postumo”, e contiene inoltre abbondante materiale grafico e diversi documenti.

 

Il busto verrà scoperto giovedì 25 nell’area della ex caserma Moncada, dove si trova il camion nel quale il proprietario di allora, Juan Leizán, trasferì gli assaltanti custoditi da Sarria.

 

 

Verso il 26 di Luglio

 

Verrà posta una Targa sulla casa dove si

creò il  Movimento 26-7,  in Oriente

 

 

26 giugno 2013 - María Antonia Medina Téllez www.granma.cu

 

 

In occasione del 60º anniversario dell’assalto alla Caserma Moncada, azione guidata da Fidel Castro nel 1953, verrà scoperta una targa sulla facciata della casa in cui si creò  il Movimento 26 di Luglio, a Santiago di Cuba.

 

Martha Hernández, presidentessa della Commissione Provinciale dei Monumenti, ha segnalato l’immobile ubicato in calle  Pío Rosado numero 315, luogo dove viveva la combattente  María Antonia Figueroa, che era tesoriera dell’organizzazione clandestina.

 

In una conversazione con la AIN, Marta ha indicato che, su proposta dell’Associazione dei Combattenti della Rivoluzione Cubana (ACRC), la targa fusa in bronzo verrà sistamata nella facciata e per questo si stanno creando le condizioni.

 

La riproduzione mostrata da Rafael Lechuga, dirigente della ACRC nel municipio capoluogo, indica: “In questa casa, Frank País, Gloria Cuadras, Lester Rodríguez, María Antonia Figueroa, Baudilio Castellanos e Ramón

 

Álvarez Martínez fondarono nel 1955 il Movimento 26 de Luglio in Santiago di Cuba”.

Il 12 giugno del 1955, nella calle Factoría, de L’Avana, Fidel costituì  la direzione del Movimento in Cuba, assieme a Pedro Miret, Haydée Santamaría, Melba Hernández e Jesús Montané.

 

Lo chiamarono 26 di Luglio, per la data dell’assalto alle caserme Moncada, a Santiago di Cuba, e Carlos Manuel de Céspedes, a Bayamo (nell’attuale provincia Granma), nell’ allora provincia di Oriente.

 

Un mese dopo avvenne la riunione nella casa di Santiago, dove Frank País fu nominato capo della regione per le sue straordinarie condizioni di leader studentesco e dirigente dell’ Associazione Rivoluzionaria di Oriente.

 

Come parte delle attività che si svilupperanno per l’anniversario,  i membri della ACRC stanno realizzando pannelli con le testimonianze sulle case in cui si offerse rifugio ai combattenti del 26 di Luglio. Le organizzazioni politiche e di massa intanto effettuano conversazioni sull’importante avvenimento storico nei centri di studio e di lavoro, ed anche nelle cooperative agricole.

 

 


Un monumento a Pedro Sarría

 

 

25 giugno 2013 - Eduardo Pinto Sánchez www.granma.cu

 

 

Il montaggio di un busto del tenente Pedro Sarría, il militare che salvò la vita a Fidel, cinque giorni dopo l’assalto alla caserma Moncada nel 1953, è iniziato nel cortile del Museo 26 di Luglio, dell’allora Caserma Moncada, a Santiago di Cuba.

 

Nella piazzetta che separa la scuola elementare Juan Manuel Ameijeiras dalle porte della sala usata per torturare i ribelli, si alza una scultura in bronzo di più di un metro d’altezza su un piedestallo di un metro, con una targa  in cui si legge “Le idee non si uccidono”, allusione a quanto disse Sarria quando ordinò ai soldati che comandava di rispettare la vita del capo degli assaltanti della caserma.

 

Il monumento sarà accompagnato da un busto, sempre in bronzo, di Josè Martì, che presiederà i mattutini di questa città-scuola.  Le due figure, fuse nei laboratori della fondazione Caguayo, sono creazioni dell’artista di Santiago  Alberto Lescay e saranno scoperte nel mese di luglio, durante le celebrazioni per il 60º anniversario dell’assalto alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes.

 

Completa il luogo una nuova versione dell’iscrizione che ricorda i cadaveri dei 15 giovani torturati, assassinati e gettati in questo cortile.  Le sculture sorgono a poca distanza dal camion di proprietà di Juan Leizán, con cui  Sarría trasferì Fidel al Vivac di Santiago di Cuba per metterlo a disposizione della giustizia civile.

 

Il 1º agosto del 1953 un plotone comandato da Sarría sorprese Fidel e due dei suoi compagni in una capanna della Sierra e, con un atteggiamento degno e valoroso, Sarria  affrontò gli sbirri della tirannia di Batista che volevano assassinare il leader rivoluzionario. Dopo il Trionfo della Rivoluzione fu chiamato nell’Esercito Ribelle, che riconobbe i suoi meriti e gli diede il grado di capitano.