Cuba reitera nella ONU il

pericolo del armi nucleari

 

 

28 ottobre 2013 - www.granma.cu

 

 

Cuba ha reiterato sabato 26 nell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il pericolo che rappresentano per la sopravvivenza del pianeta le circa 18000 armi nucleari esistenti  ed ha richiamato alla loro totale eliminazione.

 

Intervenendo nella  IV Commissione dell’Assemblea Generale della ONU, la delegata cubana Lilianne Sánchez ha ricordato che la sicurezza e la pace internazionali continuano ad essere minacciate dalle circa 4400 ogive spiegate, metà pronte e in stato di massima allerta operativa.

 

“Basterebbe usare una parte infima di questo arsenale per provocare l’inverno nucleare e con questo la distruzione di tutte le forme di vita sulla terra, ha avvertito la Sánchez nel foro, che si occupa di Politica Speciale e Decolonizzazione.

 

Per l’Isola, l’unica garanzia che le armi nucleari non si possano usare è la loro eliminazione e proibizione assoluta, con il più stretto controllo internazionale, sottoposto ad un regime internazionale giuridicamente vincolante, ha detto ancora la diplomatica citata dall’agenzia di notizie, Prensa Latina.

 

“È inaccettabile che determinati Stati che possiedono queste armi non rinuncino al loro utilizzo come parte delle loro dottrine di sicurezza”, ha aggiunto.

 

Nei giorni scorsi diversi funzionari cubani sono intervenuti nella Prima Commissione dell’ Assemblea incaricata dei temi di disarmo e sicurezza internazionali, per sostenere proposte di blocchi d’accordi globali e regionali per sradicare le armi nucleari nel minor tempo possibile.

 

L’Isola di recente ha appoggiato iniziative del Movimento dei Paesi Non Allineati e della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi.

 

 

INIZIA QUESTO GIOVEDÌ LA RIUNIONE

DELL’ONU SUL DISARMO NUCLEARE

 

 

25 settembre 2013 - www.cubadebate.cu

 

 

Cuba chiede la distruzione delle oltre 17.000 armi nucleari – 4.400 in stato operativo e 2.000 pronte per il loro impiego immediato - che minacciano la pace sulla Terra.


La comunità internazionale avrà un’altra opportunità di imporre saggezza e buonsenso, quando questo giovedì 26 settembre inizia la riunione ad alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul Disarmo Nucleare.


L’incontro è stato convocato per la prima volta nella storia dell’ONU, su iniziativa di Cuba, e avrà luogo allo stesso tempo dell’Assemblea Generale, per garantire la partecipazione di importanti dignitari e rappresentanti di tutti gli stati membri.


Si svolgerà a New York, Stati Uniti, e sarà un luogo idoneo per discutere e fare proposte che alla fine conducano all’uscita intelligente di un mondo libero dalle armi nucleari, soluzione per lungo tempo ritardata, e di cui tanto ha bisogno e che chiede la specie umana.


L’appuntamento prende oggi uno speciale senso di emergenza quando si vive con il pericolo di un intervento militare in Siria, sottosotto l’ormai frusto pretesto dell’impiego di armi chimiche da parte del governo del presidente Bashar Al-Assad, accusa che gli Stati Uniti e i loro alleati dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO) non hanno potuto provare, e nemmeno gli esperti dell’ONU.


Come ha dichiarato Rodolfo Benítez Verson, vicedirettore di Affari Multilaterali del Ministero delle Relazioni Estere, il disarmo nucleare è un tema di massima priorità, e le trattative per ottenerlo non possono continuare a essere rinviate.


Storica e solida è la posizione di Cuba sul tema a partire dalla sua comprensione su questo pericolo, perché è stato uno dei paesi che si è trovato più vicino a subire un attacco nucleare a causa della Crisi d’Ottobre del 1962.


Come ha detto Fidel Castro, leader storico della Rivoluzione Cubana, basta che si usi un’infima parte degli attuali arsenali nucleari: 100 ogive, per esempio, e si scatenerebbe il cosiddetto inverno nucleare.


Oggi nel mondo esistono più di 17.000 armi atomiche, di esse 4.400 pronte per essere usate immediatamente, e ciò che è peggio: la maggior parte delle testate schierate le possiede l’impero nordamericano.


Davanti a questo rischio, che azioni ha esercitato Cuba per riuscire a ottenere il consenso mondiale e andare avanti a favore del disarmo nucleare?


Secondo Benítez Verson, il Governo cubano insiste sulla necessità di iniziare immediatamente negoziati multilaterali al fine di adottare una convenzione mondiale per la proibizione ed eliminazione totale delle armi nucleari in un termine di tempo concreto.


Inoltre, ha sottolineato la necessità urgente di un trattato internazionale per stabilire garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti, non discriminatorie né selettive, e universali, che proibiscano l’uso o la minaccia di impiego di quelle armi contro gli stati non nucleari.


Cuba ha anche proposto di iniziare il dialogo su un accordo per prevenire la pericolosa corsa agli armamenti che si pretende di sviluppare nello spazio ultraterrestre, ha detto il diplomatico.


E qual è la reazione del resto degli stati membri dell’ONU?


Benítez Verson ha commentato che le 120 nazioni componenti il Movimento dei Paese Non Allineati (MNOAL), per esempio, si sono unite a questi sforzi e hanno già proposto un calendario per la riduzione graduale di quei dispositivi fino a raggiungere la loro totale eliminazione al più tardi nel 2025.


Da parte sua,ha aggiunto, anche la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) di cui attualmente Cuba occupa la presidenza, si è unita a questi sforzi e lo scorso 20 agosto ha adottato a Buenos Aires, Argentina, una Dichiarazione sul Disarmo Nucleare.


Nel documento si articola la posizione, intorno al tema, delle 33 nazioni che compongono quell’importante organismo, a un livello mai raggiunto prima nella regione e con proposte concrete.


Azioni che devono continuare a moltiplicarsi, ha dichiarato l’esperto cubano, tenendo conto che l’ultimo trattato adottato dalla Conferenza del Disarmo: quello della Proibizione Totale delle Armi Nucleari, risale al 1996 e da quella data al presente non si è potuto concretizzare in quel forum nessun altro accordo.


Non si è nemmeno raggiunto un programma di lavoro, perché non esiste volontà delle potenze occidentali, guidate gli Stati Uniti.


Oggi si vede persino, e con gran preoccupazione, la tendenza crescente di un gruppo di paesi che accusano la Conferenza di non avanzare, di non giungere ad accordi, cercano di minimizzarla o eliminarla, e con quel pretesto pretendono di negoziare trattati di disarmo al di fuori delle Nazioni Unite, ha denunciato Benítez Verson.


Per Cuba, ha insistito, gli accordi in questa materia devono essere discussi nel quadro dell’ONU, in modo trasparente, inclusivo e con la partecipazione di tutti gli Stati.


La specie umana, quella che non condivide la barbarie e l’egoismo, aspetta un messaggio chiaro dalla Riunione di Alto Livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul Disarmo Nucleare, a incominciare da questo 26 settembre.


Proibire ed eliminare totalmente le armi nucleari non può essere un obiettivo continuamente posticipato, bisogna fissare termini concreti, questa è l’unica e assoluta garanzia contro il loro uso o minaccia di impiego.

 

 

Da L’Avana si ricordano gli impegni

della ONU per il disarmo nucleare

 

 

19.09.2013 -  www.granma.cu

 

 

L’Associazione Cubana delle Nazioni Unite (ACNU) ha realizzato  un Foro On line in appoggio alla riunione d’alto livello dell’Assemblea Generale della ONU per il disarmo nucleare, che si svolgerà il 26 settembre.

 

Attivisti di ONG’s e specialisti hanno risposto alle domande  degli utenti delle  reti sociali di Internet, ed hanno  sostenuto la necessità che i governi e i leader  mondiali s’impegnino nell’eliminazione totale e la proibizione delle armi di sterminio.

 

Soraya Hernández, direttrice  generale della ACNU,  ha ricordato i passi concreti per questi obiettivi, come lo stabilimento di un calendario per la riduzione graduale delle armi nucleari  e l’inizio di negoziati per una Convenzione Internazionale sul Disarmo nucleare.

 

Inoltre ha detto che l’umanità sta correndo il rischio di sparire per l’esistenza di più di 19000 armi nucleari tra le quali 4100 sono in stato d’operazione e altre 2000 sono pronte per un uso immediato.

 

L’uso di questi strumenti di morte è assolutamente immorale e ingiustificabile  e non esistono  ragioni o dottrine di sicurezza che lo giustifichino.

 

Silvio Platero, presidente del Movimento Cubano per la Pace,  ha detto che la riunione di alto livello è stata proposta da Cuba a nome dei Paesi non Allineati e forma parte degli impegni adottati nel Vertice del Millennio del 2000.

 

Per il professore Leyde Rodríguez, dell’Istituto Superiore delle Relazioni Internazionali, "se non si distruggono gli enormi arsenali  in potere delle  principali potenze  mondiali, la sicurezza  internazionale e l’esistenza futura dell’umanità continueranno a pendere da un filo”.

 

L’accademico ha ricordato che nel pensiero politico di Fidel Castro c’è un importante allarme per la terribile minaccia che rappresentano le armi nucleari.

 

La comunità internazionale deve prendere coscienza degli effetti globali di qualsiasi detonazione accidentale o intenzionale, ha aggiunto.

 

Il dottor Carlos Pazos, presidente del Comitato Medico Cubano per la Prevenzione della Guerra Nucleare,  ha riferito che dai bombardamenti contro Hiroshima e Nagasaki, l’ umanità ha sofferto una successione ininterrotta di fatti di crudeltà e irresponsabilità,  con evidenti conseguenze  per la salute.

 

Inoltre ha ricordato gli incidenti nucleari in aerei, sottomarini, silos per i lanci, depositi di combustibili e altro, che hanno provocato perdite umane e un notevole numero di lesionati. 

 

Una conflagrazione nucleare globale produrrebbe d’immediato milioni di morti, senza la possibilità di assistenza medica, ha concluso.

 

 

Cuba reclama ancora una volta

l’eliminazione delle armi nucleari

 

 

14.03.2013 -  www.granma.cu

 

 

I rappresentanti delle organizzazioni della società civile di Cuba e le istituzioni internazionali con sede nell’Isola, hanno approvato a L’Avana una dichiarazione che reclama l’eliminazione totale delle armi nucleari a livello mondiale.

 

Durante un seminario su questo tema svolto nella sede dell’ Associazione Cubana delle Nazioni Unite, i partecipanti hanno ratificato il loro appoggio a qualsiasi attività che domandi l’eliminazione totale delle armi atomiche, la cui cifra si approssimava a 19.000 sino al 2012.

 

Nel documento è statu sottolineato il rifiuto della detta "dissuasione nucleare" — cioè la politica di alcuni Stati che possiedono armi di questo tipo e stimolano il loro perpetuo possesso e la minaccia del loro uso.

 

La dichiarazione appoggia la posizione adottata nel 1º vertice della CELAC, Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, svolto nel mese di gennaio in Cile, in cui i paesi dell’area si sono impegnati a partecipare attivamente e a mantenere la posizione comune nella riunione di alto livello dell’Assemblea Generale della ONU sul disarmo nucleare.

 

Questo appuntamento, che si svolgerà a New York il 26 settembre del 2013, sarà la prima riunione di questo tipo del massimo organo delle Nazioni Unite e permetterà ai leader mondiali di pronunciarsi su questo tema che suscita la massima preoccupazione della comunità internazionale.