Cuba, menzogne mediatiche e diritti umani

 

 

2.05.2013 - Ángel Guerra Cabrera http://lapupilainsomne.wordpress.com
 

 

 

In questa articolo devo abusare delle cifre. Sono dati sulle conquiste sociali di Cuba riconosciute dalle agenzie delle Nazioni Unite che l'esercito mediatico imperiale nasconde o presenta distorti alle loro audience prigioniere; come abitualmente fanno con tutta l'informazione che dimostri la reale possibilità di costruire una società alternativa al capitalismo.

A queste audience si ripete che a Cuba non c'è democrazia né rispetto dei diritti umani e si nasconde che l'isola caraibica, di soli 11,3 milioni di abitanti, é sottoposta da più di mezzo secolo ad una guerra non dichiarata da parte della più grande potenza militare della storia. Questa ha lanciato contro di essa un'invasione mercenaria e 681
azioni terroristiche che sono costate la vita a 3478 persone e rese invalide più di 2000 ed ha intensificato il blocco che dura da più di 50 anni.

Tuttavia, e anche questo si nasconde, in queste condizioni avverse Cuba ha raggiunto lo status di paese ad alto sviluppo umano che occupa, in questo indicatore, il 51° posto tra le 187 nazioni, secondo il Rapporto sullo Sviluppo Umano 2011 delle Nazioni Unite. Ma secondo il rapporto, se quello che si applica é l'Indice di Sviluppo Umano non Economico allora Cuba sale al 17° posto, ponendola al di sopra di tutti i paesi in via di sviluppo e di alcuni paesi sviluppati.

Ora un
rapporto dell'UNESCO dell'ottobre 2012 pone Cuba come 16° tra i 120 paesi del mondo per l' Indice di Sviluppo dell'Istruzione per Tutti. In questa classifica Cuba è il primo paese dell'America Latina e dei Caraibi, e supera paesi ricchi come gli Stati Uniti, Danimarca, Australia, Belgio, Germania e Israele.

Con un milione di laureati e di 261000 studenti, oggi, iscritti a questo livello non dovrebbe sorprendere nessuno che lo Stato cubano spenda 9,3% del suo Prodotto Interno Lordo per l'istruzione, un altro dato che la pone a capo dell'America Latina e dei Caraibi, dove la media è di 4,1, e ancora superiore ai paesi nordici.

L'isola presenta un tasso di mortalità infantile del
4,6 per mille nati vivi, ben al di sotto degli altri paesi della regione, e di diversi paesi sviluppati, inclusi gli Stati Uniti. I bambini cubani sono vaccinati contro 13 malattie, una delle coperture più alte al mondo.

La speranza di vita è 77,97 anni (80,02 per le donne e 76 per gli uomini), di modo che i cubani compongono il 25% degli abitanti del pianeta che possono aspirare a vivere 77 anni o più.

Un'altra agenzia delle Nazioni Unite, l'UNICEF, nel suo ultimo rapporto sulla materia riporta che Cuba è l'unico paese dell'America Latina e dei Caraibi che non patisce malnutrizione infantile, ciò che si attribuisce agli sforzi del governo nei confronti dell'alimentazione, in particolare dei gruppi più vulnerabili e ai programmi per incoraggiare l'allattamento al seno, il rilevamento e la lotta contro l'anemia e la cura delle donne incinte.

A Cuba, si sono diagnosticate 17224 persone con AIDS, dal 1986, di cui l'80% sopravvive grazie alle cure fornite dal sistema sanitario ai pazienti, compresa la somministrazione di anti retrovirali di fabbricazione nazionale. Il tasso di infezione è uno dei più bassi nella regione.

In quanto ai successi cubani nella salute in generale e dell'infanzia in particolare, le agenzie delle Nazioni Unite ed i loro rappresentanti a Cuba concordano nel sottolineare l'impatto nella società dell'assistenza sanitaria gratuita e universale basata sulla prevenzione. Evidenziano il ruolo fondamentale svolto dal programma del medico ed infermiera di famiglia, che porta l'attenzione primaria a livello base, beneficiata dalla grande qualità umana dei lavoratori della salute cubani, come lo può constatare chiunque visiti Cuba e parli con i residenti di un quartiere.

Come per la salute, le conquiste cubane nell'educazione sono state possibile solo grazie alle trasformazioni socialiste, che favoriscono la mobilitazione e la partecipazione democratica della popolazione.

Cuba è uno dei pochi paesi che ha raggiunto gli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio concordati dalle Nazioni Unite. Tra questi, sradicare la povertà estrema e la fame, raggiungere l'istruzione primaria universale, promuovere l'uguaglianza di genere e la responsabilizzazione della donna, così come ridurre la mortalità dei bambini sotto i cinque anni. Questo è spiegato, tra altre ragioni, dall'elevata percentuale del bilancio chei viene dato alla spesa sociale.

 

Nella prima parte di questa presentazione ho posto l’enfasi sull'alto sviluppo umano raggiunto da Cuba nonostante l'ostilità e la guerra economica e mediatica a cui la sottopone gli Stati Uniti.

 

In particolare ho esposto la forza delle sue conquiste nell’educazione e nella salute. Ovviamente, l'osservanza dei diritti umani si estende a molte altre sfere.


Tuttavia, è molto difficile immaginare un Stato che cauteli gli altri diritti se non è capace di garantire ai propri cittadini il godimento dell'educazione e della salute: pubbliche, gratuite e universali. L'esercizio effettivo di quei due diritti è indispensabile affinché abbia validità il più importante di tutti: il diritto alla vita, degna e piena. Potranno figurare nei precetti costituzionali e legali le libertà e garanzie democratiche ma non saranno funzionali e non si esercitano esattamente quei due diritti.


Per questo Cuba è anche esempio quanto ad assicurare tutti i diritti. Contrariamente allo stereotipo che cerca di imporre l'esercito mediatico imperiale, nell'isola funziona una democrazia partecipativa e protagonista in permanente costruzione. I dirigenti e il popolo cubani non sono soddisfatti di quanto è stato fatto e con ragione aspirano a molto più, ma difficilmente un altro paese avrebbe ottenuto tanto in condizioni tanto avverse, o senza di esse.


È la norma che si consulti la cittadinanza prima dell'adozione di politiche eccezionali del Partito Comunista di Cuba (PCC) e dello Stato. È stato il caso dei Lineamenti della Politica Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione - documento guida della vita nazionale -, frutto di un ricco processo di consultazioni di “andata e ritorno” tra le basi popolari e la direzione del paese. Lo iniziò un discorso molto critico dell'allora vicepresidente Raúl Castro (Camagüey, 07/2007), che ha scatenato un intenso dibattito nazionale in varie fasi che è sfociato nel sesto Congresso del PCC (2011) e la sua prima Conferenza Nazionale (2012).


È anche usuale che prima che si approvino le leggi siano consultati i settori interessati, come si farà con il Progetto di Codice del Lavoro, il cui testo verrà dibattuto prossimamente da tutti i collettivi dei lavoratori prima della sua approvazione da parte dell'Assemblea Nazionale.


Da quando è trionfata la Rivoluzione a Cuba non si praticano esecuzioni extragiudiziali, né torture, né sparizioni e non c'è nessuno imprigionato per le sue opinioni politiche. Inoltre, molti degli agenti interni al servizio degli Stati Uniti viaggiano per il mondo diffondendo le loro calunnie. Come per esempio quel prodotto mediatico chiamato
Yoani Sánchez, campionessa del web in bugia.


A Cuba non ci sono “cartelli” della droga, né gruppi criminali, né massacri di nessun tipo e appartengono al passato pre-rivoiluzionario scene di poliziotti che reprimono a manganellatela protesta sociale come vediamo quotidianamente persino nella molto democratica Europa. Il sistema penale ha fini rieducativi ed i reclusi ricevono un trattamento degno.


Se si dovesse scegliere un campo paradigmatico delle libertà conquistate dai cubani, questo sarebbe quello dei diritti delle donne. In percentuale esse costituiscono 38.5% della forza lavorativa, il 53% dei ricercatori, il 65.6% della forza professionale e tecnica e più del 70% degli educatori e del settore giudiziale. Occupano quasi il 49% degli scranni del Parlamento, il che situa a Cuba di molto in testa dell'America Latina e 15 punti al di sopra degli Stati Uniti in proporzione alle legislatrici. Due donne sono vicepresidenti del Consiglio di Stato e occupano la presidenza di 10 delle 15 legislature provinciali.


Cuba è il migliore paese dell'America Latina per essere madre col posto 33 tra 176 paesi, dove la Finlandia occupa il primo posto e Stati Uniti il 30°, secondo un studio della ONG britannica
Save the Children. Lo studio prende in considerazione il benessere, la salute, l'educazione e la situazione economica delle madri, così come i tassi di mortalità materna ed infantile.


Benché ancora non sia stato ottenuto il consenso sociale necessario per l'approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, l'isola esibisce sostenuti avanzamenti nel rispetto e nella promozione del diritto alla diversità sessuale e celebra ogni anno con maggior successo la giornata contro l'omofobia e la giornata dell'orgoglio gay. Le operazioni per i transessuali sono gratuite, come tutti i servizi della salute. E il tema esige una terza parte. Siete invitati.
 

 

Cuba, mentiras mediáticas y derechos humanos

Ángel Guerra Cabrera

En esta entrega debo abusar de las cifras. Son datos sobre las conquistas sociales de Cuba reconocidos por agencias de la ONU que el ejército mediático imperial oculta o presenta sesgadamente a sus audiencias cautivas, como acostumbra hacer con toda información que demuestre la posibilidad real de construir una sociedad alternativa al capitalismo.
A esas audiencias se les machaca que en Cuba no hay democracia ni se respetan los derechos humanos y se les escamotea que la isla antillana de apenas 11.3 millones de habitantes está sometida desde hace más de medio siglo a una guerra no declarada por la mayor potencia militar de la historia. Esta ha lanzado contra ella una invasión mercenaria y 681 acciones terroristas, que han costado la vida a 3478 personas y discapacidad a más de 2000, y ha recrudecido el bloqueo que dura más de 50 años.
Sin embargo, y esto también lo ocultan, en esas adversas condiciones Cuba ha alcanzado la condición de país de alto desarrollo humano que ocupa en ese indicador el lugar 51 entre 187 naciones según el Informe de Desarrollo Humano 2011 de la ONU. Pero de acuerdo con el informe, si el que se aplica es el Índice de Desarrollo Humano no Económico entonces Cuba sube al lugar 17, lo que la ubica por encima de todos los países en desarrollo y de varios países desarrollados.
Ahora bien, un informe de la UNESCO del mes de octubre de 2012 enlista a Cuba en el lugar 16 entre 120 países del mundo atendiendo al Índice de Desarrollo de la Educación para Todos. En esta clasificación, Cuba es la primera nación de América Latina y el Caribe, y supera a países ricos, como Estados Unidos, Dinamarca, Australia, Bélgica, Alemania o Israel.
Con un millón de graduados universitarios y 261 mil alumnos cursando ese nivel en la actualidad no debe sorprender a nadie que el Estado cubano dedique el 9.3 por ciento de su Producto Interno Bruto a la educación, otro dato que la ubica a la cabeza de América Latina y el Caribe, donde la media es de 4.1, e incluso por encima de los países nórdicos.
La isla exhibe una mortalidad infantil de 4.6 por cada mil nacidos vivos, también por encima de los demás países de la región y de varios países desarrollados, entre ellos Estados Unidos. Los niños cubanos son vacunados contra 13 enfermedades, una de las coberturas más altas del mundo.
La esperanza de vida es de 77.97 años(80.02 para las mujeres y 76 para los hombres) por lo que los cubanos integran el 25 por ciento de los moradores del planeta que puede aspirar a vivir 77 años o más.
Otra agencia de la ONU, UNICEF, en su último informe sobre la materia reporta que Cuba es el único país de América Latina y el Caribe que no padece desnutrición infantil, lo que atribuye a los esfuerzos del gobierno en pro de la alimentación, en particular de los grupos más vulnerables y los programas de estímulo a la lactancia materna, detección y lucha contra la anemia y atención a las embarazadas.
En Cuba se han diagnosticado 17 224 personas con sida desde 1986, de las cuales sobrevive un 80 por ciento gracias a la atención que proporciona el sistema de salud a los pacientes, incluyendo la administración del antirretroviral de fabricación nacional. La tasa de infección es una de las más bajas de la región.
En cuanto a los logros cubanos en la salud en general y de la infancia en particular, las agencias de la ONU y sus representantes en Cuba coinciden en enfatizar el impacto en la sociedad de la atención médica gratuita y universal basada en la prevención. Resaltan el decisivo papel cumplido por el programa del médico y la enfermera de la familia, que lleva la atención primaria a ras de tierra beneficiada de la gran calidad humana de los trabajadores de la salud isleños, como lo puede constatar cualquiera que visite Cuba y hable con los vecinos de un barrio.
Al igual que en la salud, las conquistas cubanas en la educación sólo han sido posibles gracias a las trasformaciones socialistas, que propician la movilización y participación democrática de la población.
Cuba es uno de los pocos países que ha cumplido los Objetivos de Desarrollo del Milenio acordados por la ONU. Entre ellos, erradicar la pobreza extrema y el hambre, lograr la enseñanza primaria universal, promover la igualdad entre los géneros y el empoderamiento de la mujer, así como reducir la mortalidad de menores de cinco años. Ello se explica, entre otras razones, por el alto por ciento del presupuesto que aplica al gasto social.

En la primera parte de esta entrega enfaticé en el alto desarrollo humano alcanzado por Cuba no obstante la hostilidad y la guerra económica y mediática a que la somete Estados Unidos.En particular expuse la contundencia de sus conquistas en educación y salud. Obviamente, la observancia de los derechos humanos se extiende a otras muchas esferas.Sin embargo, es muy difícil imaginar un Estado que cautele los demás derechos si no es capaz de garantizar a sus ciudadanos el disfrute de la educación y la salud: públicas, gratuitas y universales. El ejercicio efectivo de esos dos derechos es indispensable para que tenga vigencia el más importante de todos: el derecho a la vida, digna y plena. Podrán figurar en los preceptos constitucionales y legales las libertades y garantías democráticas pero no serán funcionales si no se ejercen cabalmente esos dos derechos.Por eso Cuba es también ejemplo en cuanto a asegurar todos los derechos. Contrariamente al estereotipo que intentan imponer el ejército mediático imperial, en la isla funciona una democracia participativa y protagónica en permanente construcción. Los dirigentes y el pueblo cubanos no están conformes con lo alcanzado y con razón aspiran a mucho más pero difícilmente otro país haya conseguido tanto en condiciones tan adversas, o sin ellas.  Es norma que se consulte a la ciudadanía antes de la adopción de políticas trascendentales del Partido Comunista de Cuba (PCC) y del Estado. Ha sido el caso de los Lineamientos de la Política Económica y Social del Partido y la Revolución –documento rector de la vida nacional–, fruto de un rico proceso de consultas de ida y vuelta entre las bases populares y la dirección del país. Lo inició un discurso muy crítico del entonces vicepresidente Raúl Castro (Camagüey, 07/2007), desencadenante de un intenso debate nacional en varias fases que desembocó en el sexto Congreso del PCC (2011) y su primera Conferencia Nacional (2012).Es también usual que antes que se aprueben las leyes sean consultadas con los sectores interesados, como se hará con el Proyecto de Código del Trabajo, cuyo texto debatirán próximamente todos los colectivos laborales antes de su aprobación por la Asamblea Nacional.Desde que triunfó la revolución en Cuba no se practican ejecuciones extrajudiciales, ni torturas ni desapariciones y no hay nadie encarcelado por sus opiniones políticas. Es más, muchos de los agentes internos al servicio de Estados Unidos viajan por el mundo difundiendo sus calumnias. Para muestra ese producto mediático llamado Yohani Sánchez, campeona de la web en mendacidad. En Cuba no hay cárteles de la droga ni grupos criminales ni masacres de ningún tipo y pertenecen al pasado prerrevolucionario escenas de policías reprimiendo a bastonazo limpio la protesta social como vemos diariamente hasta en la muy democrática Europa. El sistema penal tiene fines reeducativos y los reclusos reciben un trato digno.Si hubiese que escoger un campo paradigmático de las libertades conquistadas por los cubanos este sería el de los derechos de las mujeres. En por ciento ellas constituyen 38.5 de la fuerza laboral, 53 de los investigadores, 65.6 de la fuerza profesional y técnica y más de 70 de los educadores y del sector judicial. Ocupan casi 49 por ciento de las curules del Parlamento, lo que sitúa a Cuba muy a la cabeza de América Latina y 15 puntos por encima de Estados Unidos en proporción de legisladoras. Dos féminas son vicepresidentas del Consejo de Estado y de 15 legislaturas provinciales ellas ocupan la presidencia de 10. Cuba es el mejor país de América Latina para ser madre con el puesto 33 entre 176 países, donde Finlandia ocupa el primer lugar y Estados Unidos el 30, según un estudio de la ONG británica Save the Children. El estudio toma en cuenta el bienestar, la salud, la educación y la situación económica de las madres, así como las tasas de mortalidad materna e infantil. Aunque todavía no ha logrado el consenso social necesario para la aprobación del matrimonio entre personas del mismo sexo, la isla exhibe sostenidos avances en el respeto y la promoción del derecho a la diversidad sexual y celebra cada año con mayor éxito la jornada contra la homofobia y el día del orgullo gay. Las operaciones para los transexuales son gratuitas, como todos los servicios de salud. Y el tema exige una tercera parte. Quedan invitados.