Alarcón sostiene un incontro con il

Procuratore Generale della Bolivia

 

 

1.02.2013 - Laura Bécquer Paseiro  www.granma.cu

 

 

Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, Ricardo Alarcón, ha ricevuto il Procuratore Generale dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Ramiro José Guerrero Peñaranda.

 

Nella sede del Parlamento cubano, Guerrero ha sottolineato che “una Rivoluzione Democratica e Culturale come quella in atto in Bolivia non può essere considerata completa senza la trasformazione della giustizia”.

 

Ha ricordato che in precedenza “la giustizia era manipolata dagli interessi dell’oligarchia e delle multinazionali; adesso la grande sfida è cambiare questo sistema”.

 

Il Procuratore Generale della nazione andina ha aggiunto che questa visita gli “ha permesso di conoscere diversi aspetti dell’attualità cubana”.

 

Alarcón ha inviato un saluto al presidente boliviano, Evo Morales, ed ha chiesto informazioni sull’organizzazione del sistema giudiziario del paese. Inoltre ha offerto a Guerrero tutte le informazioni sul caso dei Cinque Eroi cubani condannati ingiustamente negli Stati Uniti.

 

Erano presenti all’incontro anche il Procuratore Generale della Repubblica di Cuba, Darío Delgado Cura, e l’ambasciatore della Bolivia, Palmiro León Soria.

 

Guerrero Peñaranda ha avuto altri importanti incontri con Gladys Bejerano Portela, a capo della Corte dei Conti e Vicepresidentessa del Consiglio di Stato; con il Segretario di Stato, Homero Acosta Álvarez, e le principali autorità del sistema giudiziario tra cui il Ministero della Giustizia, il Tribunale Supremo Popolare, e l’Associazione Nazionale degli Avvocati.

 

L’obiettivo principale della visita è stato l’incontro con il Procuratore Generale della Repubblica ed il suo Consiglio di Direzione, dove si è discusso di temi di interesse per entrambe le istituzioni, oltre a rafforzare in questo modo i legami tra i due paesi.


 

Cuba e Bolivia celebrano 30 anni dalla

riapertura delle relazioni diplomatiche

 

 

11.01.2013 - Duber Luis Piñeiro González  www.granma.cu

 

 

Cuba e Bolivia celebrano 30 anni dalla riapertura delle relazioni diplomatiche, con legami di fratellanza consolidati, ha affermato l’ambasciatore cubano a La Paz, Rolando Gómez.

 

Le relazioni bilaterali sono eccellenti e sono un esempio per i paesi latinoamericani che lottano per la seconda e definitiva indipendenza del continente e per offrire ai rispettivi popoli la maggiore giustizia ed il maggior benessere possibile, ha assicurato Gómez in conferenza stampa.

 

Cuba e Bolivia ristabilirono le relazioni l’11 gennaio del 1983, durante il governo del presidente Hernán Siles Zuazo, dopo la rottura di 19 anni imposta dagli Stati Uniti.

 

L’ambasciatore ha enfatizzato l’appoggio offerto dal presidente Evo Morales e le molteplici manifestazioni di solidarietà con Cuba, con una consistenza ed una dimensione senza precedenti.

 

Nel 2012 il popolo cubano ha apprezzato Evo Morales come il campione olimpico della solidarietà con Cuba, infatti nel suo intervento nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite durante il Vertice dell’Organizzazione degli Stati Americani ha condannato il blocco economico imposto all’Isola dagli Stati Uniti, ha aggiunto.

 

Il rappresentante diplomatico ha ricordato che la politica di ingerenza di Washington è costata al popolo ed al governo cubano 1066 mila milioni di dollari.

 

Ha aggiunto che il presidente boliviano ha anche difeso la liberazione di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González, i Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti da oltre 14 anni per aver prevenuto le azioni violente organizzate ed eseguite dal territorio statunitense contro il loro paese. Quattro dei cubani detenuti sono ancora in carcere mentre René González è uscito di prigione il 7 ottobre del 2011 dopo aver scontato la sua condanna a 13 anni. Però continua ad essere lontano dai suoi familiari perché ha l’obbligo di restare in territorio statunitense per altri tre anni in regime di libertà vigilata.

 

Come castigo aggiuntivo, il governo degli Stati Uniti nega sistematicamente il visto a sua moglie, Olga Salanueva, per poter far visita a suo marito. Lo stesso trattamento viene riservato ad Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández.

 

Allo stesso modo ha ricordato le critiche da parte dei rappresentanti del Governo boliviano agli Stati Uniti per aver incluso Cuba nella lista dei paesi che patrocinano il terrorismo.

 

Ha inoltre espresso che il suo paese appoggia la secolare richiesta marittima della Bolivia e la richiesta per legalizzare il consumo della foglia di coca allo stato naturale.

Gómez ha riassunto gli aiuti solidali di Cuba alla nazione andina, in particolare nel campo della sanità, con la brigata medica cubana che ha effettuato circa 58 milioni di visite.

 

Ha aggiunto che gli specialisti cubani hanno realizzato 33498 parti, hanno salvato la vita di 62225 boliviani ed hanno restituito la vista a 650 mila pazienti.

 

Infine l’ambasciatore ha fatto riferimento alla collaborazione nei settori dell’educazione e della cultura, ed ha sottolineato i motivi del rafforzamento costante dei legami che uniscono entrambi i popoli ed i governi.