Maduro: storico incontro

 

 

 

 

28.07.2013 - www.cubadebate.cu

 

 

Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, si é incontrato sabato con il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, a 60 anni dall'assalto alla Caserma Moncada, e sottolineando che le sue idee "sono ancora imbattute" ed ha descritto l'incontro con il leader cubano come "un incontro storico".

Il presidente venezuelano durante la conversazione tenutasi a L'Avana, ha ossequiato Fidel Castro con un quadro dipinto dal Comandante della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chavez, durante i giorni del suo trattamento medico a L'Avana, così come un libro di Ignacio Ramonet, dal titolo "La mia prima vita", che contiene una lunga intervista dell'intellettuale francese al Comandante Chavez, la più profonda concesso sulla sua vita.

Nel corso della riunione, Fidel Castro e il presidente venezuelano hanno parlato dell'assalto alla Caserma Moncada, del suo significato storico, e sulla figura del Comandante Chavez.

Hanno concordato nel risaltare la sua immensa opera per unire l'America Latina e riprendere la costruzione del sogno del Libertador Simon Bolivar. "Quanto ci manca a tutti", ha detto Maduro.

Il leader cubano si é mostrato preoccupato per il cambiamento climatico e la minaccia che questo rappresenta per l'umanità. Il leader cubano non stima più in secoli, ma in anni, il grave pericolo che minaccia il pianeta. In anni, ha avvertito, i mari potrebbero aumentare di 70 centimetri, con la conseguente distruzione che ciò implicherebbe.

Maduro ha ricevuto informazioni sulle ricerche che, su richiesta di Fidel, sono svolte nell'isola intorno alla questione alimentare, per la produzione di proteine ​​per il consumo umano e animale.

Fidel Castro ha consegnato a Maduro
una lettera che ha inviato a tutti i capi di Stato e di Governo che partecipano alle celebrazioni per il 60° anniversario dell'assalto alla caserma Moncada a L'Avana.

Il presidente venezuelano, ha sottolineato giovedì all'arrivo all'Avana che Cuba e Venezuela rimangono gemellate negli ideali rivoluzionari che hanno innescato la scintilla dell'assalto alla Caserma Moncada, 60 anni fa. "Il popolo venezuelano, ha al centro del suo affetto i fratelli cubani", ha detto in quel momento il presidente venezuelano.

 

 

Siamo qui, i figli di Chávez
 

Il presidente bolivariano Nicolás Maduro è accompagnato da una numerosa delegazione del  Gran Polo Patriottico e da membri del suo Gabinetto di Governo

 

 

26.07.2013 - Juana Carrasco www.granma.cu (https://www.youtube.com/watch?v=EbFYOrVtg4E)

 

 

Nicolás Maduro, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, è arrivato nella Città Eroina di  Santiago di Cuba nella serata di ieri, in attesa del 26 di Luglio per la cui commemorazione vista l’Isola, accompagnato da dirigenti politici e sociali del Venezuela.

 

Maduro è stato ricevuto dal ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, da Lázaro Expósito, primo segretario del Partito nella provincia, e dall’ambasciatore cubano in  Caracas, Rogelio Polanco.

 

Nell’ Aeroporto Internazionale Antonio Maceo, il presidente Maduro ha dato il primo saluto al popolo cubano che celebra con giubilo il 60º anniversario dell’assalto alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes.

 

“Buona sera cari giornalisti, ha commentato, sono quasi le otto di sera a Santiago di Cuba, la Città Eroina nel popolo eroico.  Arriviamo dal Venezuela e vogliamo trasmettere il nostro saluto a nome del popolo bolivariano. E dato che siamo bolivariani, siamo  profondamente martiani,  e dato che siamo martiani, siamo  profondamente chavisti e per questo siamo  fideisti, oggi e sempre”, ha dichiarato il capo di Stato del Venezuela, che ha fatto i suoi complimenti al Comandante Fidel e a tutto il popolo cubano per la sua lotta di 60 anni d’indipendenza, per il diritto del popolo cubano ad essere e a definire il suo modo di vivere, per il rispetto dell’uguaglianza.

 

Maduro ha fato un  riferimento al corso della storia, dalla lotta di 60 anni fa ai nostri giorni, e utilizzando un termine sportivo ha detto che “è fuoriserie” il fatto di stare a Cuba 60 anni dopo l’assalto, dall’insurrezione della Moncada contro la dittatura di Batista imposta dall’imperialismo, avendo Fidel come un faro di luce pura e il popolo cubano illuminando i cammini della Rivoluzione.

 

“Oggi siamo due popoli fratelli come sognò  Bolívar”, ha detto ancora.  Poi ha ricordato ed aggiunto che a El Libertador mancarono munizioni e navi per venire a Cuba, com’era nei suoi piani, per la liberazione del sud, ma lo sorprese il tradimento dell’oligarchia che gli impedì da quell’epoca di appoggiare l’indipendenza di Cuba e di Puerto Rico.

 

“Cuba è sempre stata al centro dei nostro affetto”, ha sottolineato Maduro ed ha evocato l’amore del Venezuela per quella Sierra Maestra dove stavano gli  angeli barbuti.

 

Per questo giunsero dal popolo venezuelano,  per loro, i fucili della forza armata del Venezuela, per rinforzare  la lotta per la liberazione del popolo di Cuba.

 

“Martí è stato il più grande e sarà il più grande bolivariano in America Latina, ha detto perchè seppe comprendere come nessuno l’anima di  Bolívar”, ha sottolineato Maduro informando che è accompagnato da una nutrita  delegazione del  Gran Polo Patriottico,  ed ha citato i nomi del  Segretario generale del Partito Comunista del Venezuela, dei dirigenti del PSUV Blanca Eekhout, Cilia Flores e  il ministro degli esteri  Elias Jaua, i segretari generali del Movimento Elettorale del Popolo, di Podemos, di Redes e “una delegazione molto importante”, con  il presidente della Centrale dei Lavoratori Socialisti del Venezuela la forza rivoluzionaria costruita dal Comandante Chávez.

 

“Tutte le nostre forze sociali siamo qui, per dire a Fidel e al popolo cubano:  il popolo del Venezuela è qui, i figli di Chávez celebriamo con voi 60 anni di Rivoluzione e 60 anni di vittoria!”

 

Accompagnano Nicolás Maduro anche vari membri del suo gabinetto.

 

 

Il presidente Maduro assisterà alla cerimonia

del 26 di Luglio a Santiago di Cuba

 

 

 

22.07.2013 - www.granma.cu

 

 

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato che andrà a Cuba per assistere, il 26 di Luglio, alla cerimonia per il 60º anniversario dell’assalto alla caserma Moncada.

 

Durante l’inaugurazione di un Centro d’Attenzione Specializzato per Atleti a Maturín, nello stato di Monagas, il presidente ha  comunicato che  sarà presente alla celebrazione di  queste gesta (realizzate nell’orientale città di Santiago de Cuba),  che apersero il cammino al trionfo della Rivoluzione cubana.

 

Il 26 di luglio del 1953, più di centinaio di giovani guidati da Fidel Castro tentarono di occupare la seconda fortezza militare di Cuba, per iniziare la lotta contro la dittatura di Fulgencio Batista.

 

Nel 1956, uscito dalla prigione dov’era stato recluso dopo il fallimento dell’assalto, Fidel Castro ritornò dal  Messico con lo yacht Granma per iniziare la lotta guerrigliera che  il 1º gennaio del 1959 pose fine al regime militare dittatoriale.

 

Maduro ha segnalato che la vittoria insorgente iniziò un nuovo ciclo di lotte per l’indipendenza in questo emisfero ed ha ricordato che Cuba e Puerto Rico fecero parte dell’ agenda indipendentista di “El Libertador”, Simón Bolívar.

 

Nicolás  Maduro ha detto anche che si sta controllando l’andamento di vari progetti di cooperazione bilaterale con il ministro cubano del Commercio estero e l’Investimento straniero, Rodrigo Malmierca, e con l’ambasciatore dell’Isola a Caracas, Rogelio Polanco.