Colera ai Caraibi: i media parlano di Cuba,

perchè no di Punta Cana?

 

 

8.09.2013 - di José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación  Vincenzo Basile (CapítuloCubano) 

https://www.youtube.com/watch?v=sC84HVumX8g&list=UUTQ-yD7RvjNdihXKVkQwtVA

 

 

 

I principali media internazionali da settimane parlano di una epidemia di colera a Cuba, che avrebbe colpito anche alcuni turisti stranieri (1).


È interessante notare che, nella Repubblica Dominicana -pese vicino- è stata registrata un’epidemia simile, con l’86 % dei casi localizzati nella provincia di La Altagracia, dove si trova il famoso complesso turistico di Punta Cana (2).
 

La presenza del colera nella Repubblica Dominicana, tuttavia -salvo eccezioni, non è stata riportata dalla stampa internazionale. Il quotidiano spagnolo ABC, per esempio, ha pubblicato, in appena una settimana e mezzo, addirittura quattro notizie sull’epidemia di colera a Cuba, e nessuna sulla Repubblica Dominicana. L’informazione, inoltre, ha avuto un evidente obiettivo allarmista, con un chiaro messaggio disincentivante per i potenziali viaggiatori a Cuba: “Due turisti spagnoli, tra gli infettati da un’epidemia di colera a Cuba”, titolava il 27 agosto (3). E il giorno dopo potevamo leggere “Ogni precauzione è insufficiente perché a Cuba è tornato il colera” (4).


 

Questo giornale spagnolo e altri di Miami e dell’America Latina hanno sottolineato lo stato di allerta emesso dal governo degli Stati Uniti sul colera a Cuba (5), il quale a sua volta viene evidenziato sul sito ufficiale del suo ufficio diplomatico a L’Avana (6). Al contrario, nel portale digitale dell’ambasciata degli Stati Uniti a Santo Domingo non c’è alcun riferimento al colera nella Repubblica Dominicana (7).

 

È interessante notare che un recente rapporto dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo (USAID), afferma che oltre il 90% dell’acqua che raggiunge le case della Repubblica Dominicana non è adatta al consumo umano, un fattore importante per la diffusione della citata malattia (8). A Cuba, al contrario, la copertura di acqua potabile raggiunge il 96% della popolazione (9).

 

Un messaggio che si ripete nei media è il presunto silenzio del governo cubano in relazione alla citata epidemia, e che pertanto la fonte informativa non sarebbero le autorità sanitarie dell’Isola, ma un rapporto dell’Organizzazione Panamericana della Sanità (10). Ma, stranamente, i media che accusano Cuba di nascondere le informazioni, nascondono che i dati raccolti da questo rapporto sono stati forniti alla citata organizzazione dal Ministero della Salute di Cuba (11).

 

La relazione, che affronta la situazione del colera anche ad Haiti e nella Repubblica Dominicana, ha rilevato che a Cuba ci sono stati 3 morti l’anno scorso, mentre nel caso della Repubblica Dominicana, dal novembre del 2010, salgono a 454 le persone uccise dal colera (12).

 

Si può notare, inoltre, l’abbondanza di dati forniti da Cuba, rispetto agli altri due paesi. Possiamo sapere il numero esatto di persone colpite, 163; la nazionalità dei 12 turisti ricoverati nell’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí dell’Avana; così come dettagli sui sistemi e i protocolli di prevenzione e controllo utilizzati nel paese per detenere l’epidemia.

 

Tramite la stampa cubana, ad esempio, sappiamo che, tre le molte altre misure, si sta iniziando ad applicare il vaccino omeopatico Prevengho-Cólera nei municipi della provincia di Granma, per poi estendere il trattamento a tutto il paese (13).

 

Sembra chiaro che l’epidemia di colera è utilizzata dalla macchina mediatica transnazionale per attaccare Cuba, con obbiettivi ben precisi: uno, colpire l’afflusso di turisti verso l’Isola; due, demistificare il suo rispettato sistema sanitario, presentato come incapace di evitare o detenere la malattia; e tre, screditare i programmi di cooperazione medica cubana in altri paesi. Seguendo questa linea, il citato quotidiano spagnolo ABC ha pubblicato un’intervista rilasciata da Pedro Martinez Latuff, medico venezuelano antichavista, dal titolo eloquente: “I cubani stanno portando il colera in Venezuela” (14).

 

È noto il tentativo dei media di Miami di frenare il crescente numero di viaggi a Cuba degli emigrati cubani che vivono negli Stati Uniti, dopo l’eliminazione -da parte del governo di Obama- delle restrizioni ai viaggi per questo settore. Diversi media hanno pubblicato la testimonianza di Alfredo Gomez, un presunto emigrato cubano in vacanza a L’Avana, colpito dal colera, che ha affermato di aver subito pressioni per pagare 4.700 dollari al centro medico dove è stato curato (15). Un altro turista ugualmente colpito dal colera, il tedesco Volker Hermsdorf, ha pubblicato alcuni giorni dopo un articolo nel quale ha definito come truffa e montaggio mediatico la testimonianza del citato Alfredo Gomez, e nel quale ha elogiato la professionalità del personale medico cubano che lo ha curato (16). Naturalmente, questa seconda testimonianza non ha suscitato il minimo interesse dei citati media.

 

Il fatto è che l’epidemia di colera a Cuba non è nulla rispetto all’epidemia di cinismo, doppia morale, censura e manipolazione che propaga quotidianamente nei grandi mezzi di informazione internazionale (17)