Cuba isola dei libri

 

 

30.01.2013 - Scritto da Marzio Castagnedi http://radiocittaperta.it

 

 

 

 
 

Credo che il titolo renda l'idea che Cuba è uno tra i paesi coi più alti indici di lettura in ogni ambito, e la storia della "Fiera Internazionale del Libro" de La Habana - che inaugura il 14 febbraio la sua XXII edizione - lo dimostra.

 

Dieci giorni nella capitale, dove sono attesi oltre un milione di visitatori, e poi altre tre settimane con la manifestazione itinerante nelle regioni cubane d' Occidente,Centro e Oriente in quasi 50 tra cittadine piccole e grandi. Era l'anno 2000 quando i dirigenti dell'Istituto Cubano del Libro, annunciarono che la Fiera da biennale diveniva annuale e che lasciava il pur bel Palacio del Segundo Cabo e altre sedi disseminate in Habana Vieja, per trasferirsi negli amplissimi spazi della Fortaleza de la Cabana costruita dagli spagnoli a metà del Settecento.

 

Da allora la manifestazione ha continuato a progredire e ad ampliarsi e quest'anno duecento intellettuali e artisti e oltre 160 case editrici di 30 nazioni hanno annunciato la loro partecipazione. Novità del 2013 è il" paese invitato d'onore" per la prima volta africano, con la cultura dell'Angola al centro della scena con la sua produzione letteraria e di poesia nonché d'altri campi d'espressione artistica che riguardano musica, folklore,arti figurative. In passato il ruolo di paese invitato d'onore era toccato, tra gli altri, a Francia, Italia, Brasile, Paesi Andini, Spagna, Germania. Curioso il caso tedesco del 2004.

 

Poiché l'Unione Europea, nel giugno 2003 aveva dichiarato un suo "blocco culturale" contro Cuba (a causa dei fatti di marzo e aprile coi numerosi tentativi organizzati di dirottamenti a mano armata di aerei di linea interni e un di un battello-traghetto, da parte di gruppuscoli criminali con pistole e coltelli, poi duramente sanzionati dai tribunali cubani), il governo tedesco aveva rifiutato l'invito. Ma Cuba intitolava comunque l'edizione della Fiera del 2004 a un "Omaggio alla Cultura Tedesca" rispondendo così al boicottaggio governativo ufficiale di Berlino. Risultato: parteciparono autonomamente alla Fiera de L'Avana ben 37 case editrici tedesche,4 grandi istituzioni culturali e intervennero 40 scrittori e giornalisti dalla Germania.

 

L'attuale edizione del 2013 è dedicata, oltre che all'Angola, anche al premio Nazionale di Letteratura,lo scrittore Daniel Chavarrìa (uruguagio d'origine ma cubano d'adozione) e per le Scienze Umanistiche e Sociali al professor Pedo Pablo Rodriguez.

 

Una dedica speciale anche per il 160° anniversario della nascita di Josè Martì che fu apostolo ideale e politico della indipendenza cubana di fine Ottocento, ma anche fine poeta e brillante scrittore. Così, in grandi saloni, viali interni e spettacolari piazze affacciate dall'alto sul panorama de L'Avana, si terranno conferenze, presentazioni di libri, dibattiti, mostre ed esposizioni e vendite dei libri e volumi in oltre 3000 metri quadrati di esposizioni. Ricordando varie edizioni viste durante gli anni 2000, non si possono dimenticare i nomi di alcuni importanti e noti protagonisti della "Fiera del Libro" cubana.

 

Da Noam Chomsky ad Alice Walker, Susan George, Francis Stonor Saunders, Piero Gleijeses,Luis Brito, Rigoberta Menchù, Arturo Arango, Fabian Escalante,Isabel Parra,Giulio Girardi, Gianni Minà, Alessandra Riccio, Reynaldo Gonzales, Jean Guy Allard (interessante giornalista e scrittore franco-canadese da anni a Cuba, grande esperto del sottobosco politico-mafioso reazionario statunitense). E ancora, Sergio Corrieri (anche grande interprete del film "Soy Cuba", di Mikail Kalatozov girato nell'isola caraibica nel 1963) e Marta Rojas che prese nota, nell'ottobre del 1953, della famosa autodifesa di Fidel davanti al tribunale militare di Santiago che lo condannava a 15 anni di prigionia al Presidio Modelo della allora Isla de Pinos.

 

Passando ad altri temi ricordiamo la presenza, con clamoroso successo di pubblico,nel febbraio 2001, di Diego Armando Maradona che a Cuba era stato curato e disintossicato dalla droga e che presentò alla Fiera del Libro il volume "Yo el Diego de la gente" ( ricco anche di acuti ritratti umani e tecnici di famosi calciatori coi quali aveva giocato in Spagna e in Italia, nel Napoli dello scudetto).

 

Davanti a un pubblico straripante Maradona parlò anche della sua Argentina, dove era persona non grata, dicendo che la vera dittatura era quella del suo Paese, dell' ingiustizia, della fame e della povertà (pochi mesi dopo infatti l'Argentina, a seguito dei vergognosi governi Menem, Dualde e Della Rua, esplodeva in un vero e proprio fallimento totale dello Stato divenuto proverbiale). Nel 2002 si ebbe il privilegio di ascoltare il discorso inaugurale di Fidel davanti a migliaia di persone. Disse Fidel: "La Fortaleza de La Cabana, questa antica installazione militare spagnola, d'ora in poi dovremmo chiamarla più appropriatamente "Fortezza del Libro". E aggiunse: " in questi cruciali anni di inzio del nuovo millennio,l'umanità non ha altre opzioni che abbandonare bombe e cannoni e percorrere invece le strade di educazione, istruzione e cultura". Capirono subito tutto, aldilà dello stretto della Florida! E infatti gli Usa aveva già iniziato la guerra in Afganistan e stavano per cominciare la seconda invasione dell'Iraq.

 

Altro notevole intervento, sempre davanti a una piazza gremita, fu quello nel 2005 del giornalista franco-spagnolo Ignacio Ramonet che presentava un suo saggio dal titolo "Propagande silenziose". L'allora direttore della prestigiosa rivista "Le monde diplomatique", descrisse le armi del dominio economico e commerciale delle grandi multinazionali. Le pubblicità palesi, ma anche quelle subliminali, che regnano indisturbate in tutti i mezzi di comunicazioni di massa,in primis nelle tv. La vera "religione" occidentale,il consumismo ovunque insinuato e sfrenato, elevato a valore unico; la conquista, psico-sociale, di culture e società da parte di finanze e mercati ( e se i questi "giochi" non riescono - concludeva Ramonet - viene usato l'elemento di possesso definitivo: la guerra).

 

Come si diceva in apertura, La Fiera del Libro a Cuba raggiunge in un mese di attività su tutto il Paese oltre 3 milioni di visitatori e la vendita di circa 5 milioni di libri, dai romanzi ai saggi, dai libri politici a quelli di viaggi, esplorazioni, indagine sociale, ai racconti per ragazzi e bambini. In più si accendono una quantità di incontri con gli autori ed editori, dibattiti e conferenze, più attività collaterali d'arte e spettacolo anche in teatri e cinema della città. E quest'anno, grazie alla speciale partecipazione angolana, le voci culturali africane saranno più diffuse che mai. Quanto allo straordinario luogo-principe, la Fortezza della Cabana, diremo che dalla collina oltre il canale d'ingresso dal mare aperto al porto dell'Avana, offre uno spettacolo panoramico sulla capitale di rara bellezza e grandiosità. Alla fine del famoso film "Fragola e Cioccolato" (1993, di Tomas Gutierrez Alea e Carlos Tabio), i due protagonisti del film, Jorge Perrugoria e Vladimìr Cruz, nel salutarsi proprio su quegli spalti si dissero che,certo, L'Avana era davvero una delle più belle città del mondo.

 

Si possono infine aggiungere altre due chicche di fascinazione. Ernest Hemingway teneva il Pilar, la barca delle sue scorrerie negli arcipelaghi dell'oceano, nel porticciolo di Cojimar a una manciata di miglia a est della rocca della Cabana. E anche, a una manciata di miglia dal lungomare dell'Avana, passa la linea del Tropico del Cancro, nome che il grande romanziere Henry Miller diede alla sua opera più famosa.