Il lucchetto nella penna

 

 

 

5.06.2013 - Pedro Pablo Gomez http://lapupilainsomne.wordpress.com

 

 

 

Tutti gli abitanti del nostro pianeta, con la possibilità di leggere, sentono una grande soddisfazione quando alcuni si erigono a  difensori dei cosiddetti Diritti Umani e sfregano davanti alle nostre narici la chiamata libertà di espressione, come uno dei maggiori baluardi della cosiddetta democrazia rappresentativa del sistema capitalista, ovviamente riferendosi alla sua libertà, non a quella di coloro che affrontano gli eccessi e gli abusi di questo sistema.

Nei giorni che stanno trascorrendo si sviluppa nel territorio degli Stati Uniti d'America, una giornata internazionale per la liberazione dei Cinque Eroi cubani prigionieri nelle carceri degli Stati Uniti, per il fatto di difendere la loro patria dalle avventure terroriste delle organizzazioni controrivoluzionarie con base e protette dai vari governanti del paese del nord, come logica parte del confronto tra i sistemi capitalisti e socialisti. Non importa che in questa attività siano presenti organizzazioni professionali, religiose, politiche e sociali, incluse personalità della stessa società nord americana; ciò per l'establishment non sarebbe notizia più seria delle cose che bisogno nascondere al cittadino di quel paese per impedire che agisca a favore della richiesta di giustizia fatta da gran parte dell'opinione pubblica internazionale, a tale grande violazione della stessa Costituzione di questo Stato.

La Casa Bianca e il suo attuale inquilino ha abbastanza informazioni sul truccato caso contro i patrioti cubani. Il presidente Barack Obama ha il potere di fare giustizia vera, ma non dobbiamo aspettarci molto da chi ha promesso, nella sua prima campagna presidenziale, nel 2008, la chiusura dell'illegale e screditata Base Navale di Guantanamo per l'uso fatto di questa enclave militare nel cuore della patria cubana.

 

Al contrario, negli oliati meccanismi del potere mediatico del sistema vi è stata un'allerta: è necessario silenziare tutto ciò che viene fuori da queste azioni nelle loro pagine e notiziari, il tutto supportato dalle marionette degli altri paesi seguaci dell'ordine di coloro che si credono padroni del mondo.

Una verità così gigantesca potranno occultarla e pensare che stanno ingannando tutto il mondo, ma come nel tema del criminale blocco contro Cuba, ogni giorno si troveranno più soli nel cammino del' abuso ed ingiustizia. Ci saranno sempre persone degne e oneste anche negli Stati Uniti, che si batteranno per recuperare la morale e il prestigio del loro paese, tanto deteriorato a livello internazionale per le sue politiche di dominazione e d'aggressione.

Giornalisti, politici e gente comune davanti a questa chiusura del lucchetto alle informazioni che possono uscire dalle loro penne, non avranno altra scelta che eseguire gli ordini dell'Impero e guardare impassibili la grande dimostrazione di solidarietà sviluppata nel cuore degli Stati Uniti dal Comitato di Solidarietà USA e da tutti coloro che vi hanno partecipato, in diversi paesi del mondo, per vedere il ritorno in patria  questi combattenti per la pace e la giustizia sociale.

 

El candado en la pluma

Pedro Pablo Gómez

Todos los habitantes de nuestro planeta con la posibilidad de leer, sienten una gran satisfacción cuando algunos se erigen en defensores de los llamados Derechos Humanos y restriegan ante nuestras narices la llamada libertad de expresión, como uno de los baluartes mayores de la denominada democracia representativa del sistema capitalista, desde luego se refieren a su libertad, no a la de los que enfrentan los desmanes y abusos de este sistema.
En los dias que transcurren se desarrolla en el territorio de los Estados Unidos de América, una jornada internacional por la liberación de Los Cinco héroes cubanos prisioneros en las cárceles norteamericanas, por el hecho probable de defender a su patria de las aventuras terroristas de las organizaciones contrarrevolucionarias basamentadas y protegidas por los distintos gobernantes del país norteño, como parte lógica del enfrentamiento entre los sistemas capitalista y socialista. No importa que en esta actividad estén presentes organizaciones de profesionales, religiosas, políticas y sociales, incluidas personalidades de la propia sociedad norteamericana, eso para el stablishment no sería noticia más bien sería de las cosas que hay que ocultar al ciudadano de ese país para impedir que actúen a favor del reclamo de justicia hecho por gran parte de la opinión pública internacional, ante tamaña violación de la propia Constitución de ese Estado.
La Casa Blanca y su actual ocupante tienen la suficiente información sobre el amañado caso contra los patriotas cubanos. El presidente Barack Obama tiene la potestad de hacer la verdadera justicia, pero no debemos esperar mucho de quien prometió en su primera campaña presidencial, en el año 2008, el cierre de la ilegal y desprestigiada Base Naval en Guantánamo, por el uso dado a este enclave militar en el corazón de la patria cubana. En cambio, en los engrasados mecanismos del poder mediático del sistema si ha ocurrido un alerta: hay que silenciar todo lo que salga de estas acciones en sus páginas y noticiarios, todo ello secundado por los títeres de otros países seguidores de las órdenes de los que se creen dueños del mundo.
Una verdad tan gigantesca podrán ocultarla y creer que engañan a todo el mundo, pero igual que en el tema del criminal bloqueo contra Cuba, cada día se encontrarán más solos en el camino del abuso y la injusticia. Siempre habrá personas dignas y honestas aún en los Estados Unidos, que lucharán por recuperar la moral y el prestigio de su país, tan deteriorado a escala internacional por sus políticas de dominación y agresión.
Periodistas, políticos y personas comunes y corrientes ante este cierre del candado a las informaciones que puedan salir de sus plumas, no les quedará más remedio que cumplir las órdenes del Imperio y ver impasiblemente la gran muestra de solidaridad desarrollada en el corazón de los Estados Unidos por el Comité de solidaridad estadounidense y por todos los que han participado en distintos países del mundo por ver regresar a su patria a estos luchadores por la paz y la justicia social.