Criticano Cuba perché nega il passaporto a chi non ha compiuto la sua condanna penale: in quale paese non è così?

 

 

15.02.2013 - Josè Manzaneda - Coordinatore Cubainformacion www.cubainformacion.tv

http://www.youtube.com/watch?v=dN2d-ciDrOA

 

 

 

La nuova Legge Migratoria di Cuba elimina documenti e facilita l'uscita dal paese. Ma la cittadinanza cubana, nella sua immensa maggioranza, ancora incontra lo stesso problema centrale quando viaggia: la negazione sistematica del visto d'ingresso ai paesi di destinazione (1).

Vi è, tuttavia, una piccola minoranza, che non ha questo problema: é la cosiddetta "dissidenza" cubana, che ha assicurato il suo visto e
pagate le spese dei viaggi dai potenti governi che la supportano. Questo piccolo gruppo è uno dei più rapidi beneficiati, ad esempio, per l'eliminazione del permesso di uscita da parte del Governo cubano. Esso era negato ad appena lo 0,6% dei richiedenti, tra cui - certamente - a una buona parte dei cosiddetti "dissidenti" (2).

Questa situazione è chiaramente cambiata con la nuova legge: personaggi della "dissidenza" più mediatica, come la blogger Yoani Sanchez (3), l'informatico Eliécer Ávila (4) o la portavoce delle
Dame in Bianco  Berta Soler(5), sono andati all'estero o sono in procinto di farlo.

Ma alcuni media internazionali insistono sul fatto che poco o nulla è cambiato. Il portale argentino Infobae, per esempio, titola "Nonostante la riforma, Cuba non lascia viaggiare i dissidenti" (6). Ma questi "dissidenti" che - presumibilmente - non lascia viaggiare sono quelli che scontano ancora sanzione penale sull'isola A Cuba, come in qualsiasi paese del mondo, una persona con una pena in attesa di esecuzione ha limitato il suo diritto di lasciare il paese. Questo è il caso di
Angel Moya e
Jose Daniel Ferrer, condannati nel 2003 a 20 e 25 anni di carcere, rispettivamente, per collaborazione con il governo degli Stati Uniti (7).

Entrambi sono stati rilasciati dal carcere nel 2011 dopo un accordo del  Governo cubano con la Chiesa cattolica e il Governo spagnolo, e fanno parte del gruppo di persone - per un totale di 115 ex detenuti - che hanno deciso di rimanere a vivere a Cuba. Ma la figura giuridica applicata nel loro caso, una licenza extrapenale del Governo cubano, non è un indulto per cui - anche se si trovano in libertà -  i loro crimini né si sono prescritti né sono stati annullati (8).

La corrispondente del canale pubblico Televisione Spagnola minimizzava questo particolare, per colpevolizzare - ancora una volta - il Governo cubano. Mentiva sostenendo che questo negava l'uscita per "ragioni di interesse pubblico" e non per l'esistenza di una sentenza del tribunale in attesa: "Ora gli negano uscire. Il Governo non concede il passaporto per motivi di interesse pubblico. (...) La riforma migratoria ha soppresso l'odiato permesso di uscita, ma il Governo mantiene alcune limitazioni per consegnare ora il passaporto: può negarlo per motivi di interesse pubblico o sicurezza nazionale, e molti vedono lì un nuovo arbitrario filtro"(9).

Naturalmente, tutti questi media tacciono anche il perché della loro prigionia. Angel Moya e Jose Daniel Ferrer a Cuba sono stati condannati, a Cuba, ai sensi delle leggi simili a quelle esistenti in altri paesi del mondo, che sanzionano severamente la collaborazione con una potenza straniera (10), che impone, in questo caso, ad un paese di scarse risorse un blocco economico che è condannato ogni anno, quasi unanimemente, alle Nazioni Unite (11). Queste pene - che sono aggravate quando esiste, come è il caso, ricezione di denaro - sono ancora più severe che a Cuba nel Codice penale degli Stati Uniti, Francia, Belgio o Italia (12).

Cuba ha rimosso i vincoli burocratici per andare fuori. Ma i media internazionali hanno bisogno di continuare colpevolizzando il Governo cubano persino dei vincoli giuridici per ottenere il passaporto che esistono in qualsiasi paese del mondo. Così essi possono continuare a nascondere il vero problema, per viaggiare liberamente, che soffre la stragrande maggioranza dei cubani: le lettere di invito, i depositi bancari e, infine, i visti d'ingresso dei paesi di accoglienza.

Nelle sue informazioni, la corrispondente della televisione spagnola a l'Avana nasconde sistematicamente tutti i riferimenti alle severe restrizioni d'ingresso che impone il suo Governo - della Spagna - a migliaia di cubani e cubane (13). Così, la sua cronaca del 31 gennaio scorso, in cui alla fine menzionava il fatto dei visti, sembra più un monumentale esercizio  di cinismo: "La riforma migratoria non ha provocato grandi valanghe di cubani sollecitanti il loro passaporto. Eliminato l'odiato permesso di uscita però ora molti hanno scoperto che hanno bisogno di un visto per entrare nella maggior parte dei paesi"(14).

 

 

Critican a Cuba porque deniega pasaporte a quien no ha cumplido su sanción penal: ¿en qué país no es así?

La nueva Ley Migratoria de Cuba elimina trámites y facilita la salida del país. Pero la ciudadanía cubana, en su inmensa mayoría, sigue topándose con el mismo problema central a la hora de viajar: la sistemática negativa de visado de entrada a los países de destino (1).
Hay, sin embargo, una pequeña minoría que no tiene este problema: es la llamada “disidencia” cubana, que tiene asegurada su visa y costeados sus gastos de viaje por los poderosos gobiernos que la sostienen. Este pequeño colectivo es uno de los que más rápido se ha beneficiado, por ejemplo, de la eliminación del permiso de salida del Gobierno cubano. Éste le era denegado a apenas el 0,6 % de personas solicitantes, entre ellas –ciertamente- a una buena parte de los llamados “disidentes” (2).
Esta situación ha cambiado claramente con la nueva ley: personajes de la “disidencia” más mediática, como la bloguera Yoani Sánchez (3), el informático Eliécer Ávila (4) o la portavoz de las Damas de Blanco Berta Soler (5), ya han salido al exterior o están a punto de hacerlo.
Pero algunos grandes medios internacionales insisten en que poco o nada ha cambiado. El portal argentino Infobae, por ejemplo, titulaba “Pese a la reforma, Cuba no deja viajar a disidentes” (6). Pero estos “disidentes” a quienes –supuestamente- no dejan viajar serían aquellos que cumplen aún sanción penal en la Isla. En Cuba, como en cualquier país del mundo, una persona con una pena pendiente de cumplir tiene limitado su derecho a salir del país. Es el caso de Ángel Moya y José Daniel Ferrer, condenados en 2003 a 20 y 25 años de prisión, respectivamente, por colaboración con el Gobierno de EEUU (7).
Ambos salieron de prisión en 2011, tras un acuerdo del Gobierno cubano con la Iglesia católica y el Gobierno español, y forman parte del grupo de personas -de un total de 115 excarceladas- que decidieron quedarse a vivir en Cuba. Pero la figura jurídica aplicada en su caso, una licencia extrapenal del Gobierno cubano, no es ningún indulto, por lo que –aunque se encuentran en libertad- sus delitos ni han prescrito ni han sido anulados (8).
La corresponsal del canal público Televisión Española minimizaba este detalle, para culpabilizar –una vez más- al Gobierno cubano. Mentía al afirmar que éste les está negando la salida por “razones de interés público”, y no por la existencia de una sentencia judicial pendiente: “Ahora le niegan salir. El Gobierno no le tramita el pasaporte por razones de interés público. (...) La reforma migratoria suprimió el odiado permiso de salida, pero el Gobierno mantiene algunas limitaciones para otorgar ahora el pasaporte: puede denegarlo por razones de interés público o seguridad nacional, y muchos ven ahí un nuevo filtro arbitrario” (9).
Por supuesto, todos estos medios silencian también el porqué de sus penas de cárcel. Ángel Moya y José Daniel Ferrer fueron condenados en Cuba en virtud de leyes similares a las existentes en otros países del mundo, que sancionan duramente la colaboración con una potencia extranjera (10), que impone –en este caso- a un país de escasos recursos un bloqueo económico que es condenado cada año, por práctica unanimidad, en Naciones Unidas (11). Estas penas –que son agravadas cuando existe, como es el caso, recepción de dinero- son aún más severas que en Cuba en el Código Penal de EEUU, Francia, Bélgica o Italia (12).
Cuba ha eliminado limitaciones burocráticas para salir al exterior. Pero los medios internacionales necesitan seguir culpabilizando al Gobierno cubano hasta de las limitantes jurídicas para obtener pasaporte que existen en cualquier país del mundo. Así pueden seguir ocultando el verdadero problema para viajar con libertad que padece la inmensa mayoría de cubanas y cubanos: las cartas de invitación, los depósitos bancarios y –finalmente- las visas de entrada de los países de recepción.
En sus informaciones, la corresponsal de Televisión Española en La Habana oculta por sistema toda referencia a las severas restricciones de entrada que impone su Gobierno –el de España- a miles de cubanos y cubanas (13). Por eso, su crónica del pasado 31 de enero, en la que, al fin, mencionaba el asunto de los visados, parece más bien un monumental ejercicio de cinismo: “La reforma migratoria no ha provocado grandes avalanchas de cubanos solicitando su pasaporte. Eliminó el odiado permiso de salida pero ahora muchos descubrieron que necesitan un visado para entrar en la mayoría de los países” (14).

 

 

(1) http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/46153-supresion-en-cuba-de-permiso-de-salida-dejara-en-evidencia-que-el-problema-para-viajar-no-era-el-gobierno-cubano

(2) http://www.cubainformacion.tv/index.php/objetivo-falsimedia/46385-cuba-igulag-tropical-con-un-994-de-permisos-de-salida

(3) http://www.elnuevoherald.com/2013/02/14/1407409/bloguera-cubana-yoani-sanchez.html

(4) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=163543

(5) http://www.elnuevoherald.com/2013/02/08/1402836/lider-damas-de-blanco-de-cuba.html

(6) http://america.infobae.com/notas/65707-Pese-a-la-reforma-Cuba-no-deja-viajar-a-disidentes

(7) http://www.finanzas.com/noticias/cuba/2011-09-10/553615_esposas-presos-grupo-75-denuncian.html

(8) http://www.cubainformacion.tv/index.php/la-columna/223-vincenzo-basile/48019-escandalo-mediatico-el-regimen-castrista-no-deja-viajar-a-los-delincuentes

(9) http://www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/disidentes-cubanos-denuncian-problemas-para-obtener-pasaporte/1686598/

(10) http://www.cubainformacion.tv/index.php?option=com_content&task=view&id=14151&Itemid=86

 

(11) http://actualidad.rt.com/actualidad/view/78374-onu-condena-embargo-cuba-parte-eeuu

(12) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=67001

(13) http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/47734-television-espanola-miente-para-ocultar-que-espana-sigue-impidiendo-viajar-a-la-poblacion-cubana

(14) http://www.rtve.es/noticias/20130131/cuba-reforma-migratoria-yoani-sanchez/605825.shtml