Al di là di Alan Gross: Le TIC e i

 

piani sovversivi made in USA

 

 

22.01.2013  - Omar Perez Salomon http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/

 

 

Chi aveva dubbi sulla partecipazione del "contrattista" statunitense Alan Gross nelle operazioni sovversive contro il governo cubano, spero che si sia convinto dopo la pubblicazione da parte del sito web USA Along the Malecon, del giornalista Tracey Eaton, di una sintesi delle riunione celebrata il 25 agosto 2008 tra la società  Development Alternatives Inc. (DAI) di Bethesda, Maryland, con rappresentanti del governo degli Stati Uniti, dove si precisa che Gross fu assunto dalla DAI per introdurre attrezzature null'isola e stabilire connessioni a Internet via satellite a gruppi simpatizzanti del governo USA.

In precedenza, nel
febbraio 2012, un rapporto della agenzia di stampa AP includeva i resoconti ufficiali dei viaggi di Alan Gross a Cuba, nel 2009, con l'obiettivo di introdurre computer, telefoni cellulari, hard disk e apparecchiature di telecomunicazione, con il presunto fine di "dare alla piccola comunità ebraica dell'isola accesso illimitato ad Internet".

Questo fallito piano, come é chiarito nella relazione presentata dalla DAI lo scorso 15 gennaio davanti alla corte federale in risposta alla
richiesta di 60 milioni di $  presentata dalla famiglia di Alan Gross, è parte di un programma progettato dal governo degli Stati Uniti e i suoi Servizi Speciali, al fine di distruggere la Rivoluzione Cubana.

In questo programma si evidenziano i piani dove svolgono un ruolo primario le Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni (TIC). Come precedente, il 13 ottobre 1995, si emette il regolamento del "Carril 2" della Legga Torricelli, un tipo di implementazione, che fornisce informazioni aggiuntive quali "le licenze possono autorizzare l'assistenza tecnica, formazione, aiuto finanziario e merci".

Nel 1996, la Rand Corporation - think tank del Pentagono - realizzò una ricerca volta a migliorare la conoscenza sullo stato delle telecomunicazioni a Cuba, in particolare le prospettive per la crescita della rete di computer attraverso Internet, e sarebbe servito da documento base per un progetto su "Attori, risultati e politica statunitense per una Cuba in processo di cambiamento".

Nel 2004 si pubblica il documento della cosiddetta "Commissione per l'assistere a una Cuba libera", che aveva l'incarico, dal presidente George W. Bush, di individuare ulteriori mezzi per porre fine rapidamente al regime cubano. Nel 2006 il governo espose un nuovo documento che estendeva le misure. Nel capitolo 1: Accelerare la fine della dittatura di Castro: transizione, non successione, si  crea il "Fondo Cuba per un Futuro Democratico", che stanzia 24 milioni di dollari per la propaganda contro il popolo cubano, compresa quella che si realizza attraverso Internet.

Nel 2011, su richiesta del senatore repubblicano Richard Lugar, il membro più importante di quel partito nel Comitato Relazioni Estere del Senato, Carl Meacham, responsabile dell'America Latina nella squadra del politico, si riunì con il personale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, alti diplomatici stranieri e funzionari dell'industria, nel corso di diversi mesi, per svolgere una ricerca su come i social media e la tecnologia avrebbero potuto essere utilizzati per promuovere e rafforzare ciò che essi intendono per democrazia in America Latina. Nella relazione di Meacham si riconosce sfacciatamente le azioni  e piani sovversivi del governo del vicino del nord contro la Rivoluzione cubana. In una delle sue parti si manifesta:  "Il Dipartimento di Stato ha addestrato i giornalisti in diversi paesi perché aumentino la loro capacità di diffondere rapidamente informazioni precise sugli eventi e questioni importanti. Si sono investiti grandi sforzi a Cuba, l'unico paese che, attualmente, censura attivamente il contenuto della politica USA.  A Cuba, la Sezione di Interessi USA ha offerto migliaia di sessioni su Internet, corsi sulla tecnologia dei blog, corsi di formazione informatica di base, corsi di inglese settimanali e di sostegno per le biblioteche per il pubblico cubano. [1]

 

Questi programmi mirano a rafforzare la capacità dei cittadini di utilizzare le risorse esistenti e creare anche le  risorse sociali proprie che aumentino la trasparenza del governo e rafforzare le istituzioni civili. Anche se Cuba è certamente un caso singolare nel grande progetto della politica estera degli Stati Uniti, lo staff osservò il crescente interesse dei funzionari del Dipartimento di Stato per accrescere le competenze informatiche di base e l'alfabetizzazione del popolo cubano come mezzo per responsabilizzare i cubani per intraprendere cambiamenti positivi nella loro società".

Per quanto riguarda l'infrastruttura tecnologica riferisce, secondo il rapporto, Roberta Jacobson, Sub Segretaria di Stato per gli Affari dell'Emisfero Occidentale, che ha dichiarato: "Anche se chiaramente annunciato che "in questo momento il Dipartimento di Stato non stanzia fondi per nessuno progetto di infrastruttura" altra considerazione della politica del Dipartimento verso l'uso dei social media in America Latina si è concentrata sul miglioramento delle infrastrutture esistenti che spesso sono inadeguate per la comunicazione di base, la ricerca efficace online o l'uso delle risorse dei social media.

"Una gran varietà di programmi approvati o avviati dal governo si sono posti recentemente in esecuzione col fine di stimolare i cambiamenti nello status quo dei diversi paesi dell'America Latina".

A questa "varietà di programmi" si riferirono i funzionari dell'
USAID nel corso della riunione del 25 agosto 2008 con i dirigenti della DAI comunicando di "da 5 a 7 diversi piani di transizione" per Cuba, in cui si inserisce la missione di Alan Gross, un'altra nella lunga lista di fallimenti che Washington accumula  nella guerra sporca contro l'isola.

 



Note:

[1] Domande a Roberta Jacobson, sub segretaria di Stato ad interim per gli Affari dell'Emisfero Occidentale, presentate da Richard G. Lugar, membro di più alto rango della Commissione delle Relazioni Estere per l'audizione dal titolo "Lo stato della democrazia in America", il 30 giugno 2011.

 

 

 

Más allá de Alan Gross: Las TIC y los planes subversivos made in USA

Omar Pérez Salomón

El que tuviera alguna duda de la participación del “contratista” estadounidense Alan Gross en operaciones subversivas contra el gobierno cubano, espero que se haya convencido después de que se publicara por el sitio web norteamericano Along the Malecon, del periodista Tracey Eaton, un resumen de la reunión celebrada el 25 de agosto de 2008 entre la empresa Development Alternatives Inc.(DAI), de Bethesda, Maryland, con representantes del gobierno estadounidense, donde se precisa que Gross fue contratado por la DAI para introducir equipamiento en la isla y establecer conexiones a Internet por satélite a grupos afines al gobierno de EE.UU.
Anteriormente, en febrero de 2012, un informe de la agencia de prensa AP incluía los reportes oficiales de los viajes de Alan Gross a Cuba en el 2009, con el objetivo de introducir computadoras, teléfonos celulares, discos duros y equipos de telecomunicaciones, con el supuesto fin de “darle a la pequeña comunidad judía de la isla, acceso irrestricto a la Internet”.
Este fracasado plan, como bien se deja claro en el informe presentado por la DAI el pasado 15 de enero en una corte federal como respuesta a la demanda por 60 millones de dólares interpuesta por la familia de Alan Gross, forma parte de un programa diseñado por el gobierno de EE.UU. y sus Servicios Especiales con el objetivo de destruir a la Revolución Cubana.
En este programa se destacan los planes donde juegan un rol de primer orden las Tecnologías de la Información y las Comunicaciones (TIC). Como antecedente, el 13 de octubre de 1995, se emite la regulación del “Carril 2” de la Ley Torricelli, una especie de implementación, que dicta precisiones adicionales tales como, “las licencias pueden autorizar ayuda técnica, entrenamiento, ayuda financiera y mercancías”.
En 1996, la Rand Corporation – tanque pensante del Pentágono – realizó una investigación que tenía como fin mejorar el conocimiento sobre la situación de las telecomunicaciones de Cuba, especialmente las perspectivas para ampliar la red de computadoras a través de Internet, y serviría como documento base para un proyecto sobre “Actores, resultados y política estadounidense para una Cuba en proceso de cambio”.
En el 2004 se publica el documento de la llamada “Comisión para asistir a una Cuba libre”, que tenía el encargo del presidente George W. Bush de identificar medios adicionales para poner fin rápidamente al régimen cubano. En el 2006 expuso esa administración un nuevo documento donde amplían las medidas. En el capítulo 1: Acelerar el fin de la dictadura de Castro: Transición, no sucesión, se crea el “Fondo Cuba para un Futuro Democrático”, que asigna 24 millones de dólares para la propaganda contra nuestro pueblo, incluida la que se realiza a través de Internet.
En el 2011, a solicitud del senador republicano, Richard Lugar, el miembro más prominente de ese partido en el Comité de Relaciones Exteriores del Senado, Carl Meacham, encargado de América Latina en el equipo del político, se reunió con el personal del Departamento de Estado de EE.UU., altos diplomáticos extranjeros y funcionarios de la industria en el transcurso de varios meses para llevar a cabo una investigación sobre cómo los medios sociales y la tecnología podían utilizarse para promover y fortalecer lo que ellos entienden como la democracia en América Latina. En el informe de Meacham se reconocen descaradamente las acciones y planes subversivos que acomete el gobierno del vecino del norte contra la Revolución Cubana. En una de sus partes se manifiesta:  “El Departamento de Estado ha entrenado a los periodistas en varios países para que aumenten su capacidad de diseminar rápidamente la información precisa sobre acontecimientos y asuntos importantes.

Se han invertido grandes esfuerzos en Cuba, el único país que en estos momentos censura activamente el contenido de la política de EE.UU. En Cuba, la Sección de Intereses de EE.UU. ha ofrecido miles de sesiones sobre Internet, cursos sobre la tecnología de los blogs, clases sobre entrenamiento básico de computación, clases de inglés semanales y apoyo de bibliotecas para el público cubano.[1] Estos programas tienen como objetivo reforzar la capacidad de los ciudadanos de utilizar los recursos existentes y también crear recursos sociales propios que aumenten la transparencia del gobierno y fortalezcan las instituciones civiles. Aunque Cuba es ciertamente un caso singular en el gran proyecto de la política exterior norteamericana, el staff reparó en el creciente interés que tienen los funcionarios del Departamento de Estado en incrementar las capacidades básicas de computación y alfabetización del pueblo cubano como medio de facultar a los cubanos para llevar a cabo cambios positivos en su propia sociedad.”
En lo que a infraestructura tecnológica se refiere, según el informe, Roberta Jacobson, subsecretaria de Estado interina para los Asuntos del Hemisferio Occidental, declaró:
“Aunque se ha anunciado claramente que “en estos momentos el Departamento de Estado no asigna dinero para ningún proyecto de infraestructura”, otra consideración de la política del Departamento hacia el uso de los medios sociales en Latinoamérica se ha centrado en el mejoramiento de la infraestructura existente que con frecuencia es inadecuada para la comunicación básica, la búsqueda efectiva online o la utilización de los recursos de los medios sociales.
“Una gran variedad de programas aprobados o iniciados por el gobierno se han puesto en ejecución recientemente con el objetivo de estimular los cambios en el statu quo de varios países latinoamericanos.”
A esa “variedad de programas” se refirieron los funcionarios de la USAID en la reunión del 25 de agosto de 2008 con ejecutivos de la DAI al hablar de ”de cinco a siete planes diferentes de transición” para Cuba, en los cuales se inserta la misión encargada a Alan Gross, uno más en la larga lista de fracasos que acumula Washington en su guerra sucia contra la Isla.

Notas:

[1] Preguntas a Roberta Jacobson, subsecretaria de Estado interina para los Asuntos del Hemisferio Occidental, presentadas por Richard G. Lugar, miembro de más alto rango del Comité de Relaciones Exteriores para audiencia titulada “El estado de la democracia en las Américas”, el 30 de junio de 2011.