Nessun cambio

 

sulla scacchiera

 

 

29.08.2013 - Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com/

 

 

Tra ingenui, pseudo analisti, estremisti e ragionevoli, si muovono i principi riguardanti le relazioni tra Stati Uniti e Cuba.

Ci sono quelli che criticano ogni passo che possa farsi per cercare di normalizzare i rapporti tra vicini, altri li salutano ed i più rimangono scettici a partire dagli antecedenti; il fatto è che la politica di ostilità storica verso il governo comunista dell'isola continuava inamovibile.

Durante l'amministrazione di Richard Nixon (1969-1974) sorsero alcune iniziative in Congresso, proponendo cambiamenti nella politica verso Cuba. Nel 1971 si discussero tre risoluzioni nella Commissione Affari Esteri del Senato, ma la guerra contro il Vietnam si portò il peso della politica estera nordamericana.

Dal 1973 un Congresso più democratico si inclinò, di nuovo, per migliorare le relazioni con Cuba tenendo in conto i risultati con la Cina e la distensione con l'Unione Sovietica. Nello stesso anno fu firmato il Memorandum di intesa sui sequestri aerei e marittimi e altri reati.

Nel corso del 1974 il Dipartimento di Stato concesse licenze di esportazione a sussidiarie nordamericane di Ford, Chysler, General Motor e Studebarker-Worthington Inc.

L'architetto di questa politica fu Henry Kissinger iniziando colloqui segreti tra rappresentanti dei due governi.

I fini USA erano raggiungere benefici come: la compensazione cubana per il sequestro di società statunitensi, tra cui la miniera di nickel di Nicaro, il rimborso del denaro di riscatto per i sequestri di aerei yankee, pagamenti di arretrati ed il debito postale cubano, la scarcerazione di nord americani, il miglioramento dei diritti umani a Cuba, visite familiari di cubani residenti negli Stati Uniti a Cuba, l'eliminazione del sostegno cubano all' indipendenza di Portorico, che Cuba non si costituisse come base di armi offensive e la riparazione dell'edificio dell'ambasciata degli Stati Uniti a L'Avana.

In cambio avrebbero concesso puntuali licenze ad alcune controllate nord americane in altri paesi e l'aumento della mobilità dei diplomatici cubani a New York, ma il
blocco e le azioni di guerra economica non si sarebbero eliminate, servendosi di esse come elemento di pressione per futuri negoziati, mentre ciò dava loro la possibilità di continuare a privare il governo rivoluzionario di poter soddisfare le necessità della popolazione e accusarlo di essere incompetente.

Questi processi sono stati tagliati nel 1975 dopo che Cuba ha accettato di aiutare il governo della Repubblica di
Angola, attaccato da forze sudafricane e dalla controrivoluzione interna sostenuta dagli stessi USA.

Altre misure si adottarono, in seguito, con il presidente Jimmy Carter , sotto la direzione strategica di Zbigniew Brzezinski, che ebbero il loro picco nel 1977 con l'apertura di uffici d'interessi in entrambe le capitali. L'intenzione era allontanare Cuba dalla sfera di influenza sovietica e cercare di realizzare azioni che aiutassero la penetrazione ideologica del popolo.

La vita ha dimostrato che con tale ufficio a L'Avana e la reinstallazione di una stazione locale per la CIA, DIA e NSA gli yankee hanno preso la parte migliore.

Nel 1987 dopo molteplici note diplomatiche e pubblici avvertimenti, il governo cubano è stato costretto a denunciare le attività illegali di intelligence che svolgevano i funzionari della CIA a L'Avana , sotto copertura diplomatica. Nell'ambito di tale azione di risposta , Cuba denunciò oltre 100 funzionari della CIA e di altre agenzie di intelligence ed espose, in TV, le testimonianze di 27 agenti cubani che infiltravano la CIA, i sofisticati mezzi di trasmissione via satellite che vennero loro forniti, le richieste di informazione, consegna di forniture, denaro ed altre risorse in territorio nazionale.

La prova che mantengono un'attività simile è la pubblicazione del libro 'Avana Queen' di James Louis Bruno ex diplomatico accreditato a Cuba, nel 1996, che ha riconosciuto che era un ufficiale della Agenzia d'intelligence militare.

Barack Obama segue le orme dei suoi predecessori e le misure che ha adottato perseguono lo stesso obiettivo di rovesciare la Rivoluzione ma dal di dentro, attraverso il rafforzamento della sovversione interna assegnando
20 milioni di dollari ogni anno per i suoi atti provocatori, rafforzare la campagna mediatica che cerca di distorcere  l'immagine internazionale di Cuba, l'estensione dei visti a studenti USA perché trasferiscano i valori della loro società mentre realizzano studi sociologici che permettano meglio orientare una politica sovversiva e le visite familiari e le rimesse, al fine di dimostrare che i successi economici di quella comunità permette, ora, di mantenere i loro parenti sull'isola


Ma come riconoscono quelli che si oppongono, da Miami, ad un'intesa tra i due paesi, nonostante queste azioni simili a una partita a scacchi, l'ambito scacco matto sembra stare ancora remotamente lontano.

 

 

Sin cambios en el tablero

Arthur Gónzalez

Entre ingenuos, seudo analistas, extremistas y sensatos, se mueven los criterios respecto a las relaciones entre Estados Unidos y Cuba.
Hay quienes critican cada paso que pueda darse para intentar normalizar las relaciones entre vecinos, otros los saludan y los más mantienen el escepticismo a partir de los antecedentes; lo cierto es que la política de hostilidad histórica hacia el gobierno comunista de la Isla continua inamovible.
Durante la administración de Richard Nixon (1969-1974) surgieron algunas iniciativas en el Congreso, proponiendo cambios en la política hacia Cuba. En 1971 se discutieron tres resoluciones en el Comité de Relaciones Exteriores del Senado, pero la guerra contra Vietnam se llevó el peso de la política exterior norteamericana.
A partir de 1973 un Congreso más demócrata se inclinó nuevamente por mejorar las relaciones con Cuba, tomando en cuenta los resultados con China y la distensión con la URSS. Ese mismo año se firmó el Memorando de entendimiento sobre los secuestros aéreos y marítimos y otras ofensas.
Durante 1974 el Departamento de Estado otorgó licencias de exportación a subsidiarias norteamericanas de la Ford, Chysler, General Motors y Studebarker-Worthington Inc.
El arquitecto de esa política fue Henry Kissinger, iniciándose conversaciones secretas entre representantes de ambos gobiernos.
Los propósitos norteamericanos eran alcanzar beneficios tales como: la compensación cubana por la intervención de empresas norteamericanas, entre ellas la mina de níquel de Nicaro, devolución del dinero de rescate por los secuestros de aviones yanquis, el pago de bonos atrasados y de la deuda postal cubana, la excarcelación de norteamericanos, mejoría de los derechos humanos en Cuba, visita familiares de cubanos residentes en EE.UU. a Cuba, eliminación del apoyo cubano a la independencia de Puerto Rico, que Cuba no se constituyera en una base de armas ofensivas y la reparación del edificio de la embajada norteamericana en la Habana.
A cambio, otorgarían licencias puntuales a algunas subsidiarias norteamericanas en otros países y ampliación de la movilidad de diplomáticos cubanos en New York, pero el bloqueo y las acciones de Guerra Económica no se eliminarían, sirviéndoles como elemento de presión para futuras negociaciones, a la vez que les daba la posibilidad de continuar privando al gobierno revolucionario de satisfacer las necesidades del pueblo y acusarlo de ser incompetente.
Estos procesos se cortaron en 1975 después de que Cuba aceptara ayudar al gobierno de la República de Angola, atacado por fuerzas surafricanas y la contrarrevolución interna apoyada por los propios norteamericanos.
Otros pasos se dieron posteriormente con el presidente James Carter, bajo la dirección estratégica de Zbigniew Brzezinski, los que tuvieron su punto máximo en 1977 con la apertura de oficinas de intereses en ambas capitales. La intención era alejar a Cuba de la esfera de influencia soviética y tratar de realizar acciones que ayudaran a la penetración ideológica del pueblo.
La vida ha demostrado que con esa oficina en la Habana y la reinstalación de una Estación Local para la CIA, la DIA y la NSA, los yanquis sacaron la mejor parte.
En 1987 después de múltiples notas diplomáticas y alertas públicas, el gobierno cubano se vio obligado a denunciar las actividades ilegales de inteligencia que ejecutaban los oficiales de la CIA en la Habana, bajo cobertura diplomática.
En esa acción de respuesta, Cuba denunció a más de 100 oficiales de CIA y otras agencias de inteligencia y expuso en la TV los testimonios de 27 agente cubanos que penetraban a la CIA, los medios sofisticados de transmisión satelital que les suministraron, requerimientos informativos, entrega de abastecimientos, dinero y otros medios, en el territorio nacional.
Prueba de que mantienen una actividad similar, es la publicación del libro Havana Queen de James Louis Bruno, ex diplomático acreditado en Cuba en 1996, quien reconoce que era oficial de la Agencia de Inteligencia Militar.
Barack Obama sigue los pasos de sus antecesores y las medidas que ha tomado persiguen el mismo fin de derrocar a la Revolución pero desde adentro, al fortalecer la subversión interna asignándole anualmente 20 millones de dólares para sus actos provocativos, reforzar la campaña mediática que pretende distorsionar la imagen internacional de Cuba, la ampliación de licencias a estudiantes norteamericanos para que trasladen los valores de su sociedad, a la par que realizan estudios sociológicos que permiten direccionar mejor la política subversiva y las visitas familiares y remesas, con el fin de demostrar que los éxitos económicos de esa comunidad les permite mantener ahora a sus familiares en la Isla.
Pero como reconocen los que se oponen desde Miami a un entendimiento entre los dos países, a pesar de esas acciones similares a un juego de ajedrez, el ambicionado jaque mate parece estar aún remotamente lejano.