Atilio Boron https://amp.pagina12.com.ar
Il coronavirus ha provocato una moltitudine di riflessioni e analisi. Avanzano le ragioni per avventurarsi in questa classe di ipotesi, perché se di qualcosa siamo completamente sicuri è che la prima vittima fatale della pandemia è la versione neoliberista del capitalismo. Diciamo “la versione”, perché il COVID-19 ha liquidato il neoliberismo, ma non la struttura che lo sostiene: il capitalismo come modo di produzione e come sistema internazionale. L’era neoliberista è già un cadavere, ancora non sepolto, ma impossibile da resuscitare. Il capitalismo, invece, ancora resiste e il suo futuro è incerto. Però nulla consente di darlo già per morto.