Bolivia e Honduras: la storia si ripete

www.pressenza.com

Il Tribunale Supremo Elettorale (T.S.E.) ha rinviato per la terza volta la data delle elezioni in Bolivia dal 6 settembre al 18 ottobre con la scusa della pandemia. Questo ha fatto perdere la pazienza al popolo boliviano che, da lunedì 3 agosto, ha bloccato 150 punti del paese in segno di protesta.

Le richieste vanno oltre la questione elettorale, chiedendo l’accesso al diritto alla salute, all’istruzione e al lavoro. Inoltre, i manifestanti hanno cominciato a chiedere le dimissioni della presidente ad interim Jeanine Áñez.

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Dualità monetaria e cambiaria: le urgenze dell’economia cubana

Oscar Figueredo Reinaldo, Lissett Izquierdo Ferrer, Edilberto Carmona Tamayo  www.cubadebate.cu

L’economia cubana attraversa, quest’anno, “condizioni eccezionali”. Al pesante fardello di un blocco “rafforzato” si aggiungono gli effetti della pandemia, che ha posto in pausa le attività chiave come il turismo. Vivere con una sensibile contrazione delle esportazioni e, d’altra parte, con meno acquisti all’estero, pone sfide ed urgenze per Cuba.

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1 gennaio 1959

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Sabotaggio elettorale del G4 in Venezuela

Katu Arkonada  www.cubadebate.cu

Tra poco più di tre mesi, il 6 dicembre, si celebreranno le elezioni parlamentari in Venezuela. Le precedenti si celebrarono il ​​6 dicembre 2015 e l’opposizione ottenne la maggioranza grazie all’astensione di 2 milioni di voti chavisti che decisero di restare a casa e non votare.

Ma le circostanze oggi sono altre ed il chavismo è unito dopo aver eluso un’infinità di attacchi politici, economici e militari dell’imperialismo USA e dei suoi ascari locali, attacchi intensificati dall’autoproclamazione di Guaidó, il 23 gennaio 2019.

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Il diesel rompe la storia delle sanzioni USA contro il Venezuela

https://medium.com/@misionverdad2012

È stato evidente come l’assalto di sanzioni unilaterali da parte di Washington contro il Venezuela abbia avuto un significativo impatto sulla sfera economica e sociale della popolazione.

Tuttavia, dal 2017, i portavoce ed i media dell’ anti-chavismo si sono allineati alla narrativa di insabbiamento che sostiene che le sanzioni sono individuali e che unicamente colpiscono i funzionari del governo venezuelano.

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Venezuela: riparte la macchina del fango

L’ambasciatore del Venezuela presso le Nazioni Unite (ONU), Samuel Moncada, ha denunciato, questo venerdì, che la rete mediatica internazionale, alleata degli interessi del regime USA contro il Venezuela, attua, in questo momento, un’operazione di disinformazione anti-venezuelana che forma parte della propaganda di guerra e delle continue aggressioni basate su notizie false che cercano di posizionare la falsa matrice di opinioni secondo cui il paese, presumibilmente, invia tonnellate di droga nel mondo.

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USA maggior violatore di diritti umani

“Gli USA sono il più grande violatore dei diritti umani nel mondo”, lo ha affermato questa settimana l’ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (ONU), Jorge Valero durante il ciclo di conferenze sulla governance e lo sviluppo globali, le sfide e i problemi comuni dell’umanità. Il diplomatico ha ricordato che gli USA nel mezzo di una pandemia, sono stati capaci di ritirarsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

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Alice Walker contro il blocco

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L’uribismo in crisi intensifica le sue aggressioni contro il Venezuela

https://medium.com/@misionverdad2012

Il jolly Venezuela ha molteplici usi in bocca ai politici e giornalisti colombiani ed è usato in diverse situazioni sia elettorali, economiche o criticamente sociali nel paese vicino, con toni di belligeranza e sottomissione alla politica estera USA.

Se lo scopo di ciò è sviare l’attenzione della popolazione colombiana verso altri eventi (reali o fabbricati) che identifichino un “nemico esterno” che “destabilizza la regione” per non guardare direttamente alla realtà della Colombia, come il ministro Vladimir Padrino López ha detto di recente, allora è un piano che ha poca o quasi nessuna efficacia. La popolarità di Iván Duque precipita, irrimediabilmente, con il passare dei mesi, delle settimane e dei giorni.

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Venezuela: aggressione in ottobre?

Angel Guerra Cabrera  www.jornada.com.mx

Un’aggressione militare contro il Venezuela, sponsorizzata dagli USA, potrebbe essere condotta prima delle elezioni del 3 novembre in quel paese.

Il 22 agosto, l’ammiraglio Remigio Ceballos, capo del comando operativo strategico della Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), ha dichiarato che le agenzie internazionali di intelligence alleate con il Venezuela ci informano che la Colombia prepara un’aggressione e la FANB risponderà con forza e determinazione a qualsiasi aggressione contro la sovranità e l’indipendenza del Venezuela, sotto il comando del nostro comandante in capo Nicolás Maduro Moros. Siamo in presenza del governo colombiano che più ha aggredito il Venezuela in tutta la nostra storia, ha aggiunto. Ceballos ha anche scritto su Twitter: Durante l’anno 2000, è stato installato il Plan Colombia con sette basi militari USA in quel paese per preparare la sua aggressione contro la nostra nazione ed all’intera regione.

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Rubio vuole invadere il Venezuela

Secondo una nota pubblicata martedì sul portale messicano “LaPoliticaOnline” il senatore repubblicano Marco Rubio ha insistito col presidente Trump per inserire in agenda un intervento militare in Venezuela per assicurarsi i voti dello stato della Florida.

Il media ha sottolineato che alcuni membri della republican War Room (la sala della guerra repubblicana), chiamati a operare sul voto latino, hanno recentemente commentato che, in almeno due riunioni, Rubio si è espresso a favore di una azione militare contro il paese sudamericano per garantire così i 29 voti del Collegio Elettorale della Florida a novembre.

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