Volti del fascismo

 Il volto dei neonazisti USA è anche marcato dal rancore e dal torrente di falsità che scorre attraverso le reti sociali

Abel Prieto www.granma.cu

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Cuba e la guerra egemonica dell’Occidente contro gli “Stati canaglia”

Gianni Fresu www.marxismo-oggi.it

Il ritorno dei democratici alla Casa Bianca ha coinciso con una nuova durissima offensiva contro Cina, Russia e tutto il composito fronte dei cosiddetti “Stati canaglia”, la cui finalità è sbarrare il passo a qualsiasi ipotesi di sviluppo multipolare della politica internazionale e ripristinare l’incontrastato dominio degli Stati Uniti sul mondo, rimediando alla profonda crisi di immagine e di relazioni che Washington ha vissuto negli ultimi anni.

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SOS quelli che odiano…

Coloro che continuano a insistere su SOS Cuba, e hanno dimenticato Matanzas, e cambiano le loro etichette in Ciego de Ávila o Guantanamo, sembrano sordi e ciechi, non muti, vista la magnifica solidarietà che Cuba sta ricevendo, materialmente e spiritualmente

Teresa Melo www.granma.cu

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Henry Reeve, un nome con una vocazione alla solidarietà

Oggi, nel 145° anniversario della sua morte, Cuba ricorda Henry Reeve, un giovane americano il cui nome è conosciuto in molti paesi del mondo grazie alla solidarietà medica dell’isola caraibica.

Noto ai posteri come “il piccolo inglese”, all’età di 19 anni si recò nella più grande delle Antille per unirsi alla causa dell’emancipazione cubana in un franco gesto di sostegno, e per i suoi meriti divenne generale di brigata nell’esercito di liberazione nella seconda metà del XIX secolo.

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Medaglie olimpiche, lotta politica e la disputa per i simboli

Franco Vielma https://misionverdad.com

Proprio ora concorre per il Venezuela, una delle sue pietre miliari politiche più importanti negli ultimi tempi: le Olimpiadi di Tokyo 2020. Che, forse un’Olimpiade che si svolge in un altro paese è un evento politico per noi? Certo che lo è, ancora di più trattandosi del Venezuela, poiché la politica è, fortunatamente, il nostro sport nazionale.

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MINSAP

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La nuova politica estera del Perù di Castillo

Fabrizio Verde www.lantidiplomatico.it

La vittoria – imprevista – del maestro rurale Pedro Castillo nella contesa elettorale in Perù porterà il paese a un’inevitabile svolta. In questi anni il paese, dopo l’occasione mancata di cambiamento con la presidenza di Hollanta Humala, è stato preda di una forte instabilità politica ma è costantemente rimasto ancorato alle politiche antibolivariane ispirate (leggi imposte) da Washington. Tanto che proprio a Lima nel 2017 sotto la presidenza del neoliberista Pedro Pablo Kuczynski fu creato il cosiddetto Gruppo di Lima con l’intento di unire tutte le nazioni del continente americano fedeli agli Stati Uniti che non avevano riconosciuto legittime le elezioni presidenziali in Venezuela e quindi riconosciuto come presidente il fantoccio golpista Juan Guaidò. A quanto pare Lima sarà anche la tomba di questo progetto filoimperialista volto alla distruzione del Venezuela e dei progetti bolivariani per la regione.

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Saviano, Yoani Sánchez e le fake news come strategia contro Cuba

Roberto Cursi  www.lantidiplomatico.it

Si sa, i proverbi nascono dalla cultura popolare, tanti sono diventati luoghi comuni mentre altri ci sarebbe proprio bisogno di sfatarli. Poi ce ne sono alcuni che rimangono immortali e vanno bene per tutte le stagioni, uno di questi è “chi si piglia si somiglia”, e penso calzi a pennello per Roberto Saviano e Yoani Sánchez.

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Lascia vivere Cuba

il movimento che si oppone alla campagna di massima pressione di Biden

Questo articolo è il terzo di una serie di articoli sulla situazione a Cuba scritti recentemente da Manolo De Los Santos e Vijay Prashad*. Leggi il primo qui e il secondo qui. Ripubblicato da People’s Dispatch. Questo articolo è stato prodotto da  Globetrotter.

https://amicuba.altervista.org

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I rivoluzionari

Noi rivoluzionari siamo molto più uguali a quelli che si sono sacrificati per la Rivoluzione che a quelli che si sono arresi nella lotta.

Supporre che noi rivoluzionari siamo contenti della situazione del paese, che ci siamo rassegnati e abbiamo perso i nostri sogni, è un errore. Non siamo dipendenti dalla penuria, non applaudiamo alla penuria, non ignoriamo gli scaffali vuoti o le lunghe code di cui anche noi facciamo parte. Desideriamo la bonanza, il buon cibo, il mercato ben fornito, la dispensa piena; ma non spariamo al bersaglio con i nostri problemi, né rimaniamo sulla superficie casuale della crisi.

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Noi cubani abbiamo l’anima pronta a respingere qualsiasi aggressione

I legislatori anticubani, gli odiatori di Miami, appoggiati dai rappresentanti dell’ultradestra trumpista negli USA, con il risentimento che li definisce, continuano a chiedere al governo di Joe Biden di intervenire militarmente a Cuba.

Di fronte al fallimento del piano a cui hanno lavorato per anni per creare uno scenario di caos e ingovernabilità sull’isola, non hanno trovato altra soluzione che promuovere l’odio e vociferare il loro desiderio di distruggere l’oggetto del loro risentimento.

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Come creare un leader dell’opposizione a Cuba

Capote: “Forse Raul non può, ma Daniel deve poterlo fare”.

 

In un paese possono succedere molte cose allo stesso tempo. Quel 14 maggio 2004, mentre Fidel parlava a una massa compatta e clamorosa di cubani nella Tribuna Anti-Imperialista, Capote partecipava a una riunione con agenti della CIA.

Era a casa di un funzionario statunitense dell’ex Sezione d’Interesse USA all’Avana (SINA). Gli hanno fatto molte domande. Hanno valutato le sue espressioni facciali, il contenuto delle sue risposte. Volevano sapere se era quello giusto.

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