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Nicaragua, aggiungendo sovranità

Fabrizio Casari www.altrenotizie.org

Facendo seguito a quanto già annunciato il 21 Novembre del 2021, il Nicaragua cessa di far parte dei paesi componenti la OEA. In un comunicato dai toni duri e perentori, Managua rende noto che per rendere operativa la decisione sono state ritirate le credenziali dei diplomatici Orlando Tardencilla, Ivan Lara e Michel Campbell, che rappresentavano il paese centroamericano presso l’OSA e che il Nicaragua “cessa da oggi di far parte dell’inganno di questa mostruosità, si chiami Consiglio Permanente, Commissione Permanenti, Riunioni, Convegni delle Americhe”. Tanto per essere chiara, Managua informa poi che non essendo più presente in nessuno degli uffici dell’organizzazione, di conseguenza, non vi sarà necessità della sede dell’OSA a Managua. Quella esistente è già stata chiusa.

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Batista, Fidel e un giornale che si definisce «quotidiano comunista

Alessandra Anselmi, critica d’arte, autrice di un importante studio sull’arte, la cultura e la società déco all’Avana, manda a Il manifesto una lettera indignata:

“Batista, Fidel e un giornale che si definisce «quotidiano comunista»

 

Sono una storica dell’arte e per questo è da tantissimi anni, io ne ho 59, che conosco gli scritti di Álvar Gonzáles Palacios, che ho anche avuto modo di incontrare nella sua bellissima casa romana.

Nato nel 1936 a Santiago de Cuba, da un importante famiglia, lasciò la nativa Cuba nel 1957, per studiare Storia dell’Arte in Italia, diventando uno dei massimi esperti di arti decorative. Gentiluomo d’altri tempi, Álvar Gonzales Palacios è certamente più a suo agio tra musei, collezionisti e case principesche, che non nelle aule universitarie, oggettivamente, non sempre il massimo del glamour. Una vita ricca d’incontri, gli studi, le letture, rendono interessanti anche le sue autobiografie.

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Venezuela davanti ad un mondo senza petrolio

Luis Britto Garcia www.cubadebate.cu

Quanto dureranno le riserve accertate mondiali di petrolio? Per il 2016 si calcolava che restavano 1,65 trilioni di barili, che al tasso di consumo annuo di 35.442.913.090 durerebbero 47 anni, di cui sette sono già trascorsi (Statistical Review of World Energy – British Petroleum) (U.S. Energy Information Administration (EIA). In articoli precedenti abbiamo segnalato che le riserve venezuelane sono il doppio di quelle dell’Arabia Saudita e tredici volte quelle USA che, all’attuale tasso di sfruttamento, dureranno solo otto anni circa. Tali cifre hanno precise conseguenze per il pianeta; vediamo cosa significano per il Venezuela.

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