Campagna ed insidia su quelli che “fuggono” da Cuba

Norelys Morales Aguilera http://islamiacu.blogspot.it

satCi sono quelli a cui non basta voler far tornare il proprio paese, Cuba, al passato di un capitalismo feroce e di dipendenza, ma che cospirano associati con gli USA, per ottenere denaro ed eseguendo gli ordini della sua rappresentanza diplomatica a Cuba, senza il minimo rossore per l’alleanza con i terroristi radicati a Miami. Questo è il caso degli aderenti al cosiddetto “progetto civico indipendente” Estado de Sats, che può essere qualsiasi cosa meno che indipendente all’attuare le azioni che compongono la guerra mediatica di Washington contro L’Avana.
1ramon saul y antonio rodilesCome chiamare indipendenti coloro che sono addestrati nell’Ufficio d’Interesse degli Stati Uniti (SINA), ottengono l’approvazione dei diplomatici USA ai loro “eventi” e lanciano una campagna mediatica con l’appoggio dell’organizzazione Movimento Democrazia del terroristica Ramón Saúl Sánchez [1], dalla Florida, nascondendo la verità su eventi isolati dal contesto delle conseguenze della politica USA sul tema migratorio cubano.

Invariabilmente le campagne contro Cuba si basano su un insieme di condizionamenti ideologici che vengono presentati in suggerimenti come: dittatura, diritti umani, regime, repressione, cubani in fuga derivanti da distorsioni o menzogne, non osando menzionare atti di terrorismo contro i cubani sull’isola [2]

Ma, in quello che ora impegna Estado de Sats capeggiato da Antonio Rodiles, un campione della “nuova dissidenza”, ed il gruppo terrorista di Ramón Saúl Sánchez è il travisare un fatto che provocarono le autorità statunitensi, il 13 luglio 1994, con il loro irrazionale stimolo alla migrazione cubana, concedendo ai cubani preferenze che non danno ad altri latinoamericani e che oggi si vede nel dramma dei bambini centroamericani che viaggiano soli verso gli USA e sono da questi deportati. [3]

In quella data si produsse l’affondamento del rimorchiatore “13 Marzo” un’imbarcazione che fu rubata per “scappare” negli USA quando non venivano concessi visti legalmente, e che era destinata ad una tragedia per le sue caratteristiche tecniche, il numero di persone che trasportava e la pericolosità del mare con le condizioni meteorologiche esistenti.

Fino ad oggi è stata alimentata, dai laboratori della guerra mediatica, la versione propagandistica dei terroristi di Miami su una presunta aggressione, da parte delle autorità cubane, ai ladri del rimorchiatore.

Tuttavia, i promotori di questa campagna volutamente nascondono diversi eventi verificatisi durante l’estate, per esempio, che l’8 agosto 1994 fu assassinato il tenente di marina Roberto Aguilar Reyes, durante il sequestro di un’imbarcazione nel porto avanero di Mariel e che Leonel Macía González, autore del delitto vive pacificamente a Miami. E, non è l’unico criminale protetto in questa enclave. [4]

Quindi non  hanno il coraggio di menzionare i crimini provocati dalla politica migratoria degli USA per i cubani e la cosiddetta Legge di Aggiustamento Cubano, i cui attori sono considerati come eroi e ricevono benefici negati ad altri immigrati. Non uno di questi individui è infastidito dalle autorità statunitensi.

A cui si può aggiungere le continue provocazioni del gruppo terroristico Movimento Democrazia che organizza le cosiddette flottiglie che navigano nello Stretto della Florida in operazioni mediatiche in cui sperperano  denaro e falsità.

Di certo è che c’è una verità al di là di tutte le manipolazioni e le testimonianze di parte, che 20 anni dopo riprendono i terroristi con sede a Miami e i loro sudditi sull’isola della mal chiamata dissidenza.

Senza che esista alcuna prova contraria, così lo ha spiegato Fidel Castro [5] presso la Chiesa di Riverside. Harlem, New York, l’8 settembre 2000:

“Quello che è successo fu che c’era un luogo dove si trovavano i rimorchiatori che prestano servizio al porto. Lo assalirono, neutralizzarono quelli che lo custodivano, distrussero le apparecchiature di comunicazione e partirono con quello. Tre degli stessi lavoratori del centro salirono su un altro rimorchiatore, altri tre o quattro – non ho ora la cifra esatta – salirono su un altro, di notte, senza dire niente a nessuno, e partirono con i due rimorchiatori per cercare di intercettare quello sequestrato. Nessuno sapeva niente, ormai erano passate ore dal momento in cui si produsse il sequestro del rimorchiatore.

Appena le autorità pertinenti seppero dell’accaduto, vennero date istruzioni immediate ai guardacoste di avvicinarsi alla rotta che seguivano per evitare un incidente ed ordinare il ritorno dei rimorchiatori che erano usciti per cercare di intercettarlo.

Era l’alba, il mare era agitato e le onde erano forti. Prima che arrivasse un guardacoste, che per fortuna salvò quasi la metà di coloro che si trovavano nell’imbarcazione sequestrata, giacché lo stesso aveva salvagenti, corde e altri mezzi per soccorrere e riscattare i naufraghi, ci fu un incidente tra uno dei due rimorchiatori che cercavano di intercettarlo, con la poppa del rimorchiatore rubato che colò a picco. L’equipaggio, formato da poche persone, riscattò vari naufraghi, nonostante non avessero mezzi adeguati e con il timore di essere essi stessi sequestrati. Non tardò nell’arrivare il guardacoste che, sebbene in quelle condizioni difficili e nel mezzo dell’oscurità della notte, potette salvare 25 persone. Questa è la storia reale del fatto. Ah, però bisognava inventare menzogne e creare una cinica leggenda sul caso”.

 estado

Renovación de la campaña e insidia sobre los que “huyen” de Cuba

Hay a quienes no basta con querer volver a su país, Cuba, al pasado de capitalismo feroz y dependencia, sino que conspiran asociados a Estados Unidos, mediante la obtención de dinero y cumpliendo órdenes de su representación diplomática en la Isla, sin el menor sonrojo por su alianza con terroristas basados en Miami.

Este es el caso de los agrupados en un llamado “proyecto cívico independiente” Estado de Sats, que podrá ser de todo, menos independiente al ejecutar las acciones que conforman la guerra mediática de Washington contra La Habana.

Cómo llamar independientes a los que son adiestrados en la Oficina de Intereses de Estados Unidos (SINA), obtienen el visto bueno de sus diplomáticos en sus “eventos”, y lanzan una campaña mediática con el apoyo de la organización Movimiento Democracia del terrorista Ramón Saúl Sánchez [1] desde la Florida, escamoteando la verdad sobre sucesos aislados del contexto de las consecuencias de la política de EE.UU. sobre el tema migratorio cubano.

Invariablemente las campañas contra Cuba se sustentan en un cuerpo de condicionamientos ideológicos que son presentados en tips tales como: dictadura, derechos humanos, régimen, represión, cubanos que huyen, derivados de tergiversaciones o francas mentiras, sin atreverse a mencionar actos de terrorismo contra los cubanos en la Isla. [2]

Pero, en lo que hoy se enfrasca Estado de Sats que lidera Antonio Rodiles, un adalid de la “nueva disidencia” y el grupo terrorista de Ramón Sául Sánchez es en tergiversar un hecho que provocaron las autoridades de Estados Unidos el 13 de julio de 1994 con su irracional estímulo a la migración cubana, otorgándole a los cubanos preferencias que no dan a otros latinoamericanos y que hoy se ve en el drama de los niños centroamericanos que viajan solos a ese país y son deportados.[3]

En esa fecha se produjo el hundimiento del remolcador “13 de marzo” una embarcación que fue robada para “escapar” a EE.UU. cuando no les daban visas legalmente, y que estaba destinada a una tragedia por sus características técnicas, el número de personas que transportaba y la peligrosidad del mar con las condiciones meteorológicas existentes.

Hasta hoy ha sido alimentada desde los laboratorios de la guerra mediática la versión propagandística de los terroristas miamenses sobre una supuesta acción de agresión de las autoridades cubanas a los ladrones del remolcador.

Sin embargo, los promotores de esta campaña ocultan deliberadamente varios sucesos acaecidos durante aquel verano, por ejemplo, que el 8 de agosto de 1994 fue asesinado el Teniente de Navío Roberto Aguilar Reyes, durante el secuestro de una embarcación en el puerto habanero de Mariel y que Leonel Macía González, ejecutor del crimen vive plácidamente en Miami. Y, no es el único malhechor protegido en ese enclave. [4]

De modo que no se atreven a mencionar los crímenes provocados por la política migratoria de Estados Unidos para los cubanos y la llamada Ley de Ajuste Cubano, cuyos actores son tenidos como héroes y reciben beneficios negados a otros inmigrantes. Ni uno solo de esos individuos es molestado por las autoridades norteamericanas.

A lo cual puede añadirse las constantes provocaciones del grupo terrorista Movimiento Democracia que organiza las llamadas flotillas que navegan el Estrecho de la Florida en operaciones mediáticas en las que derrochan dinero y superchería.

Lo cierto es que hay una verdad más allá de todas las manipulaciones y testimonios parcializados, que 20 años después retoman los terroristas asentados en Miami y sus súbditos isleños de la mal llamada disidencia.

Sin que exista evidencia contraria, así lo explicó Fidel Castro [5] en la Iglesia Riverside. Harlem, Nueva York, el 8 de septiembre del 2000:

“Lo que ocurrió fue que había un lugar donde estaban los remolcadores que prestan servicios al puerto. Lo asaltaron, neutralizaron a los que lo custodiaban, destruyeron las comunicaciones y partieron con él. Tres de los propios trabajadores del centro se montaron en otro remolcador, otros tres o cuatro —no tengo ahora la cifra exacta— se montaron en otro, de noche, sin decirle nada a nadie, y se fueron con los dos remolcadores para tratar de interceptar al que se llevaban. Nadie sabía nada, ya habían pasado horas incluso desde el momento en que se produjo el robo del remolcador. 

 Tan pronto se conoció el hecho por las autoridades pertinentes, se dieron instrucciones inmediatas a los guardacostas de acercarse a la ruta que llevaban para evitar un accidente y ordenar el regreso de los remolcadores que habían salido para tratar de interceptarlo.

Era de madrugada, mar agitado y olas fuertes. Antes de que llegara un guardacostas, que por suerte salvó a casi la mitad de los que iban en la embarcación secuestrada, ya que el mismo poseía salvavidas, cuerdas y otros medios para socorrer y rescatar náufragos, se había producido un choque entre uno de los dos remolcadores que trataban de interceptarlo con la popa del remolcador robado que se fue a pique. Los pocos tripulantes de aquellos rescataron a varios de los náufragos, a pesar de carecer de medios adecuados y con temor de ser ellos mismos secuestrados. No tardó en llegar el guardacostas que, aun en aquellas condiciones difíciles y en medio de la oscuridad de la noche, pudo salvar a 25 personas. Esa es la historia real de lo sucedido. Ah, pero había que inventar mentiras y crear una cínica leyenda sobre el caso.”

[1] http://www.ecured.cu/index.php/Ram%C3%B3n_Sa%C3%BAl_S%C3%A1nchez_Rizo
[2] http://www.granma.cu/granmad/secciones/verdad/a086.htm
[3] http://www.ecured.cu/index.php/Ley_de_Ajuste_Cubano
[4] http://www.cadenagramonte.cu/articulos/ver/6925:roberto-aguilar-reyes-y-la-ley-de-ajuste-cubano
[5] http://www.cuba.cu/gobierno/discursos/2000/esp/f080900e.html

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